Tra i tanti giochi annunciati alla Summer Game Fest 2023, Microsoft aveva attirato l’attenzione di molti, e soprattutto degli amanti del cel-shading, con il trailer di Dungeons of Hinterberg; un action rpg che prometteva un’esperienza di esplorazione dungeon e legami sociali in un villaggio nelle alpi Austriache.
Una combinazione del genere, ricorda la formula di successo che ha avuto Hi-Fi Rush, e l’imminente uscita di Dungeons of Hinterberg (DoH) sul Xbox Game Pass, è la ciliegina sulla torta.
La principale differenza tra i due giochi è che DoH è, sorprendentemente, per Microbird Games il loro debutto; non ci resta di augurargli di fare una fine migliore dello studio dietro Hi-Fi Rush.
Cultura e Ambientalismo
Dungeons of Hinterberg catapulta il giocatore nei panni di Luisa, una giovane avvocatessa Austriaca bloccata in una vita che le sta stretta. Luisa si troverà subito bene ad Hinterberg, e l’aria dell’avventura e i genocidi di mostri fatti di strano liquame nero, la aiuteranno a trovare nuovi amici e un nuovo significato alla sua vita.
Hinterberg infatti è un posto magico, in tutti i sensi del termine. Qualche anno prima degli avvenimenti del gioco infatti, ad Hinterberg e dintorni è apparsa la magia e con essa un liquame nero e delle creature composte da questo.
Questa magia ha avviato un vero e proprio movimento “scientifico” di studio, che però dovrà far meno della tecnologia poiché la magia interferisce con i segnali digitali. In sostanza Hinterberg è un vero e proprio villaggio fantasy di avventurieri immerso però nella cultura alpina Austriaca e nei giorni nostri.
La trama principale tocca temi molto moderni, dalla gentrificazione che il turismo porta (con danno conseguente alla cultura locale) all’ambientalismo e ai diversi approcci e soluzioni a questi problemi. È chiaro che Microbird Games ha fatto uno studio attento delle tematiche e le ha trattate con i guanti.
Peccato che forse questa stessa cautela non ha mai permesso alla trama di Dungeons of Hinterberg di decollare realmente, non raggiungendo mai un vero pathos e un vero climax, forse dovuto anche all’elevata rottura del ritmo di gioco che il ciclo del giorno offre in termini di gameplay.
Le persone con cui Luisa può fare amicizia sono una tavolozza varia di personaggi moderni immersi nel fantastico e nella cultura di Hinterberg in modi originali e divertenti. Anche questi però soffrono di mancanza di pathos come la trama principale; quando raggiungono il picco della loro trama, il gioco non costruisce l’atmosfera giusta per ancorare il giocatore alla sedia.
Insomma sebbene la scrittura sia ottima e ispirata, soffre chiaramente della sua struttura troppo rilassata, per cui più che fare una critica o stimolare un pensiero, sembra chiedere ai giocatori per favore in ginocchio di prestare attenzione alle tematiche che propone.
L’importanza del dosaggio
Il ciclo di gameplay di Dungeons of Hinterberg alterna fasi action adventure a fasi di gestione dei legami sociali e dei benefici ad essi associati.
Di preciso è diviso in quattro parti:
Giorno. In cui ci sono i dialoghi di trama, e si sceglie una di quattro zone da esplorare (ognuna conterrà oggetti segreti, chest, incontri e dungeon).
Pomeriggio. In cui si esplorerà la zona scelta e si sceglierà un dungeon all’interno di questa zona. Si può scegliere di non esplorare il dungeon per invece far riposare Luisa, ottenendo benefici e bonus alle caratteristiche.
Sera. In cui esplorare Hinterberg, i suoi negozi e spendere la serata con i suoi abitanti, creando legami e ottenendo benefici da questi.
Notte. Dedicata al riposo. Al costo di un malus alla vita per il giorno dopo, si possono fare attività che aumentano le caratteristiche sociali.
Questa divisione risulta efficace, alternando fasi più concitate durante il pomeriggio a fasi di pianificazioni e sociali della sera. L’altra faccia della medaglia è che questo gameplay spezzato impedisce alla trama di prendere mai realmente il controllo e portare il giusto climax.
La parte di esplorazione è molto divertente e ricompensa la curiosità dei giocatori. Infatti ogni area (ce ne sono quattro) conterrà diversi segreti, percorsi nascosti e dungeon (alcuni dei quali raggiungibili solo tramite accessi segreti). Il tutto navigabile con dei puzzle ambientali e dei poteri magici che cambieranno di area in area.
Questi non sono fungono da introduzione ma anche da esercizio di riscaldamento per ciò che seguirà poi nei dungeon. Infatti tutti i dungeon di una determinata zona sono uniti dal filo conduttore della magia che pervade la zona. Ad esempio i dungeon di Kolmstein sono innevati e fanno uso dei poteri del raggio di gelo e dello snowboard per creare meccaniche ed esperienze uniche.
I dungeon risultano forse il punto di forza maggiore del gioco, con un level design molto ispirato e dei paesaggi stupendi.
Il combattimento è semplice ma è efficace. Luisa possiede un attacco leggero e un attacco pesante. Colpire gli avversari ricarica il mana che può essere usato per lanciare le stesse abilità speciali che vengono usate per risolvere il puzzle. Inoltre l’arma può contenere attacchi speciali che aiutano molto contro boss e miniboss.
La difficoltà normale risulterà una passeggiata se si affronta i nemici del proprio livello, ma come ammette il gioco stesso all’inizio: Dungeons of Hinterberg è fatto per essere un’esperienza tranquilla.
Colpo d’occhio e colpo all’occhio
Dal punto di vista grafico, Dungeons of Hinterberg è incostante. Se da un lato i paesaggi sono magnifici e il level design efficace, il cel shading e lo sharpening, specialmente nei dungeon, sono così alti da quasi bruciare gli occhi allo sguardo.
Il fatto che poi entrambi non siano regolabili (c’è un impostazione per un cel-shading meno invasivo, ma non cambia così tanto) non aiuta. In alcuni dungeon specifici al chiuso, o quelli innevati di Kolmstein, è quasi difficile distinguere le forme e gli oggetti. Se ho avuto problemi io su uno schermo di 27 pollici, non oso immaginare chi gioca lontano dallo schermo o chi ha problemi di vista.
Almeno il design degli ambienti rimane molto ispirato e il colpo d’occhio è sempre piacevole, anche considerato il colpo all’occhio.
Dungeons of Hinterberg non è doppiato, e il comparto sonoro è in genere piacevole ma anonimo, nessun brano spicca più degli altri. Anzi, il ritmo tranquillo del gioco permetterebbe anche di ascoltare musica durante il gameplay senza alterarne l’esperienza.
Conclusioni
Dungeons of Hinterberg è un ottimo debutto per Microbird Games, che dimostra di essere capace di offrire un prodotto piacevole alla vista, meno qualche imprecisione, e con un gameplay solido e una trama importante e forse un po’ troppo timida. Le cose su cui migliorare ci sono e sono molte, ma molto è anche ciò che funziona. Non ci resta che sperare che Microbird continui a sviluppare giochi come questo, magari ricordandosi di regolare lo sharpening!
PRO
- Atmosfere e paesaggi bellissimi
- Gameplay calmo anche nei momenti concitati
- Puzzle e poteri molto divertenti
CONTRO
- La trama non decolla mai
- Troppo cel-shading in alcuni punti può dare nausea
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