Kunitsu-Gami Path of the Goddess | Recensione (Xbox Series X)

Lo scorso Xbox Game Showcase di giugno ci ha regalato una lunga serie di annunci e trailer di grande qualità, capaci di accendere l’interessa non solo dei fan dell’ammiraglia Microsoft ma di tutti gli amanti del mondo videoludico. Tra di essi è impossibile non citare anche Kunitsu-Gami: Path of the Goddess, nuovo titolo di Capcom che ha saputo intrigare fin dai primissimi trailer. A breve, per l’esattezza il prossimo 19 luglio, il titolo sbarcherà finalmente su console, computer e Game Pass e noi non abbiamo potuto esimerci dal provarlo in anteprima.

Un intrigante mix

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è un gioco a dir poco peculiare, che amalgama insieme tanti sottogeneri diversi. In esso, infatti, si possono trovare meccaniche da tower defense, da strategico in tempo reale, da gioco di ruolo, da action e addirittura anche qualcosa da gestionale. Un grande calderone, che potrebbe sembrare all’apparenza confusionario ma che alla fine dei conti funziona tutto sommato bene. Andiamo però con ordine.

Soh è sempre pronto a difendere la sacerdotessa Yoshiro

Nell’ultima fatica di Capcom ci troveremo infatti a salvare l’intero monte Kafuku da un’agguerrita possessione demoniaca, in un viaggio nel folklore giapponese davvero di livello. Nella nostra opera di epurazione ci metteremo nei panni di Soh, un leggiadro e danzante guerriero che ha come missione appunto quella di salvare tutti gli abitanti del monte e difendere la sacerdotessa Yoshiro, l’unica capace di riportare la luce dove ora regna l’oscurità. Per raggiungere l’obiettivo sarà necessario strappare un lembo di terra alla volta alle forze del male, ricacciandole indietro dai portali torii dalle quali provengono.

Le varie missioni di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess che ci permetteranno di riconquistare le zone del monte Kafuku si svolgono in due particolari fasi distinte. Nella prima, che avviene quando il sole è alto in cielo, è necessario salvare i vari abitanti dispersi e dargli un ruolo, come ad esempio quello di un guerriero a corta o media distanza, e recuperare tutte le risorse necessarie per prepararsi alla battaglia. Una volta giunta la notte arriveranno infatti gli abomini infernali, dai quali dovremmo difendere noi e Yoshiro fino all’alba, in un ciclo che prosegue ininterrotto fino a quando la sacerdotessa non riesce a raggiungere e purificare il portale dal quale provengono i vari demoni.

Difendere e purificare

In tali fasi emergono buona parte delle anime di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess. Soh si comanda infatti tramite un classico sistema action fatto di combo e attacchi speciali, mentre i vari abitanti devono essere arruolati e posizionati come in uno strategico in tempo reale. L’importanza di difendere Yoshiro, tramite npc e trappole varie, dà invece vita alla componente tower defense.

Dai portali Torii corrotti escono le peggio amenità.

Interessante è in particolare la trovata di poter assegnare diversi ruoli ai vari npc in base alle maschere rituali recuperate livello dopo livello dalle forze del male. Da semplici arcieri e combattenti melee le cose progrediranno ora dopo ora, rendendo particolarmente intrigante la vena strategica di Kunitsu-Gami: Path of the Goddess. Anche perché, tramite il pagamento di una piccola somma, è possibile cambiare in medias res il ruolo di un abitante, senza dover per forza di cose ripartire dall’inizio in caso di qualche scelta infelice.

Il tutto complessivamente funziona bene, anche se ambiamo trovato più di qualche impervietà nel bilanciamento. Capita infatti di passare da missioni semplici da concludere, anche senza sfruttare più di tanto le peculiarità degli abitanti, a vere e proprie carneficine dove è dannatamente difficile far restare in vita la povera Yoshiro. Un qualcosa che si presenta anche dopo poche ore di gioco e che probabilmente bloccherà più di un giocatore, che finché non riuscirà a passare allo stage successivo si troverà a dover ripetere quelli precedenti.

Disporre i propri alleati nel modo migliore è cruciale.

Kunitsu-Gami Path of the Goddess: aspetto tecnico e artistico

Decisamente pregevole, invece, l’aspetto artistico, che prende a piene mani dal folklore giapponese e lo trasporta in Kunitsu-Gami: Path of the Goddess con una cura davvero encomiabile. Lato tecnico, invece, non vi sono particolari picchi, nonostante ambientazioni limitate a livello di spazio che avrebbero permesso di spingere a riguardo un po’ più sull’acceleratore dal punto di vista prettamente tecnico.

Giudizio finale

Kunitsu-Gami: Path of the Goddess è un mix di differenti generi che funziona più che bene, restituendo un’esperienza unica e differente da quelle che siamo abituati a vedere ultimamente sul mercato. Certo, qualcosa da limare c’è ancora, ma è indubbio come Capcom abbia fatto un buon lavoro, regalandoci un titolo che siamo sicuri catturerà l’interesse di una nicchia di giocatori.

PRO

  • Gameplay davvero particolare
  • Artisticamente ispirato

CONTRO

  • Tecnicamente non eccezionale
  • Bilanciamento della difficoltà da rivedere

Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto:

7.5

Storia - 7 / 10

Grafica - 6.5 / 10

Longevità - 8 / 10

Gameplay - 8 / 10

Sonoro - 7 / 10