Alzati, Senzaluce, e lasciati guidare dalla Grazia…
Poco più di due anni fa, venivamo catapultati nel nuovo mondo forgiato da Hidetaka Miyazaki, che rispondeva al nome di Elden Ring. Tanti trailer ed altrettante speculazioni non potevano prepararci a ciò che FromSoftware aveva preparato per la sua enorme fanbase, e cercare di recuperare il bandolo della matassa non fu un’impresa di poco conto (potete leggere qui la nostra recensione). Come avviene per praticamente qualsiasi opera dello sviluppatore giapponese, diverse parti della trama rimanevano avvolte dalle nebbie del mistero, che ammantavano una figura in particolar modo: Miquella.
L’unico semidio della progenie di Marika l’Eterna che non siamo riusciti a incontrare (o quasi) ha giocato un ruolo cruciale nelle storie di praticamente ogni altro personaggio del gioco principale; forse proprio per questa ragione, il developer ha deciso di incentrare l’espansione Shadow of the Erdtree interamente sulla sua figura.
Anche in questo caso, niente e nessuno poteva prepararci a ciò che avremmo trovato in questo enorme DLC. Nelle righe che seguono, cercheremo di esprimere al meglio la nostra opinione su Shadow of the Erdtree, elencandone pregi, difetti e tutto ciò che aggiunge a un’esperienza di gioco già di per sé corposa.
Benvenuti nel Regno dell’Ombra
Molti di noi avevano già ampiamente compreso quale sarebbe stato il suo punto di accesso dell’espansione, ma l’impatto con il mondo di gioco di Shadow of the Erdtree è quanto di più suggestivo si possa immaginare. Se originariamente il nostro Senzaluce, uscito dalla cripta, veniva accolto dal bagliore aureo dell’Interregno, in questo caso la luce che ci illumina è molto più tenue: quella di un’enorme vallata disseminata di lapidi spirituali. Anche qui, in lontananza, è possibile scorgere un albero simile, nelle dimensioni, all’Albero Madre, ma dalle forme più contorte, che sembrano quasi avvolte da degli enormi veli.
Tutto sembra suggerirci che, in queste terre, si sia consumato un vero e proprio massacro, perpetrato da Messmer l’Impalatore, la torreggiante figura che abbiamo imparato a conoscere nei trailer e che, con le sue fiamme, ha sterminato chiunque osasse opporsi all’Ordine Aureo.
Ma che cos’è il Regno dell’Ombra?
Cosa si cela al suo interno?
Perché dominare queste terre dimenticate è così importante?
Le domande iniziano ad affollarsi nella nostra mente, ma l’unica cosa certa è che, in un tempo non ben precisato, il gentil Miquella ha compiuto un pellegrinaggio in questi territori, lasciando delle croci nelle varie tappe del suo viaggio.
Le informazioni sul conto dell’Empireo sono sempre state poche e frammentate (abbiamo cercato di raccoglierle tutte qui), ma diversi personaggi, affascinati dalla sua figura, hanno deciso di abbandonare tutto e di imbarcarsi in un’avventura pericolosa, nel tentativo di ricongiungersi con una figura tanto misteriosa quanto profetica. Leda, Freyja, Ansbach, Moore, Dane: tutti provenienti da fazioni in lotta tra loro ma che, nel nome di Miquella, hanno deciso di mettere da parte le ostilità e di collaborare.
Il gemello di Malenia sembra proprio essere quell’araldo di pace che l’Interregno stava finalmente aspettando… o forse no?
Qualche risposta e nuovi interrogativi
È inutile girarci troppo intorno: la gran parte di coloro che si avventureranno nel Regno dell’Ombra sarà guidato dalla voglia di riempire i tanti vuoti di trama che Elden Ring ci aveva lasciato. Ebbene, senza volervi negare il piacere della scoperta, possiamo anticiparvi che si, alcuni misteri saranno svelati, soprattutto sulla figura di Miquella, il vero “attore principale” di questo DLC.
Nel corso del vostro viaggio, vi imbatterete in tanti “volti nuovi”, che però sono in un qualche modo collegati a personaggi o divinità che avete già incontrato nell’Interregno; inoltre non mancheranno dei veri e propri colpi di scena che, siamo sicuri, vi faranno rimanere a occhi sgranati e bocca aperta.
Tuttavia, badate bene, non tutti i punti interrogativi troveranno una risposta, ma anzi: se ne genereranno di nuovi. Come ogni soulsborne insegna, la nostra interpretazione, il nostro spirito di osservazione e, ovviamente, la nostra capacità di “unire i puntini” saranno cruciali per comprendere realmente ciò che è accaduto in questo regno lontano e devastato.
Ma del resto, è esattamente di questo che un amante delle opere From è alla ricerca.
Tanta, tantissima carne al fuoco
Facciamoci una domanda: che cosa si chiede a un DLC?
Qual è lo scopo di un contenuto che si innesta su un’opera a lui preesistente?
Ha forse il fine di reinventare o “migliorare” il gioco base?
Deve colmarne le lacune?
O forse deve introdurre delle novità sul piano della formula ludica?
Niente di tutto questo!
Un DLC non può incidere sulla portata del titolo principale, forse può colmare o correggere qualche sua imperfezione, ma di certo non può reinventarlo, altrimenti saremmo in presenza di Elden Ring II. Può capitare che un contenuto scaricabile introduca qualcosa dal punto di vista del gameplay, e Shadow of the Erdtree lo fa eccome; tuttavia, ciò che ogni giocatore desidera da un’espansione è che, come il termine stesso indica, espanda l’esperienza di gioco principale, aggiungendo nuovi contenuti ma sempre in linea con quelli offerti dal gioco principale.
Avremo la possibilità di accedere a nuove ceneri di guerra, evocazioni, magie, equipaggiamenti, avremo addirittura un’arma che ci consentirà di combattere a mani nude, come dei monaci guerrieri; ma la vera eccellenza di questa espansione consiste proprio nella sua immensità.
Non ci piace parlare per iperboli, ma è necessario fare ricorso a numeri e termini di paragone: chi vi scrive ha trascorso tra le 20 e le 30 ore nel Regno dell’Ombra, senza però arrivare a esplorarne nemmeno la metà. Shadow of the Erdtree porta in dote talmente tante di quelle aree (molte delle quali segrete) che solo l’esploratore più ardito riuscirà a raggiungerle tutte, impegnando un tempo pressoché doppio rispetto a quello indicato qualche riga fa.
Forse qualcuno di voi avrà storto il naso davanti al prezzo richiesto per acquistare l’espansione di cui stiamo parlando; tuttavia, sulla base di quanto finora affermato, più che a un’espansione, Shadow of the Erdtree è paragonabile a un gioco a sé stante, con una mappa grande quasi la metà di quella del suo gioco di riferimento.
Comparto tecnico e artistico
Come detto in precedenza, a un DLC non è possibile chiedere di reinventare la ruota, e Shadow of the Erdtree non lo fa. In questa espansione, a livello tecnico, troverete esattamente ciò che era presente in Elden Ring, nel bene e nel male: il combattimento a cavallo è quanto di più difficile da dominare, le compenetrazioni saranno sempre lì presenti, così come quella telecamera “volante” capace di rendere alcuni combattimenti ancora più ostici.
Se questa espansione, da un lato, non corregge nessuno dei “peccati originali” del main game, dall’altro ne riprende tutti gli aspetti positivi, tra cui una art direction capace di lasciare a bocca aperta, una sceneggiatura affascinante e criptica al tempo stesso, e un level design di primissimo livello, che ci spinge a osservare ogni dettaglio delle aree che esploriamo e a pensare outside the box.
L’approccio avuto con questa espansione è stato piuttosto “indolore”.
I primi momenti sono stati piuttosto agevoli e, al di fuori di un paio di situazioni, privi di quelle morti repentine e punitive tanto care a Miyazaki e soci.
Le stesse Benedizioni dell’Albero Ombra, capaci di rinforzare il nostro personaggio sia in attacco che in difesa, vanno in quella direzione; tuttavia, non mancheranno delle sezioni impegnative e quegli scontri in cui dovrete avere riflessi pronti e nervi d’acciaio. Sotto questo aspetto, ancora una volta, non mancheranno semplici mob capaci di darvi più filo da torcere rispetto ai boss, segno di un non perfetto bilanciamento degli scontri, ma le boss fight rimarranno i momenti più alti ed emozionanti dell’intera espansione.
Certo, il framerate non è esattamente solido, alcuni fenomeni di pop up balzano all’occhio, i tempi di caricamento sono presenti e tutt’altro che celeri e, in alcuni momenti, è palese un piccolo riciclo di asset, soprattutto per quanto riguarda determinate creature e strutture. Fortunatamente, nulla di quanto ora elencato va a incidere sull’esperienza complessiva di Shadow of the Erdtree, soprattutto per quanto riguarda i tantissimi elementi di novità introdotti in un’espansione che, siamo sicuri, farà felice ogni fan di FromSoftware.
Giudizio finale
Vasta, profonda, varia e piena di segreti: Shadow of the Erdtree è l’espansione che ogni fan di Elden Ring aspettava con ansia. Se a un DLC si chiede di allargare e, per l’appunto, di espandere quanto mostrato nel gioco base, quanto da noi visto e vissuto ha esaudito la richiesta nel miglior modo possibile. Il Regno dell’Ombra è immenso, composto da aree molto diverse tra loro e capaci di comunicare sensazioni diverse al giocatore, spingendolo a esplorare ogni anfratto di una world map grande quasi la metà di quella del main game. Tra nuovi NPC, bivi narrativi, equipaggiamenti, nemici, boss principali e secondari, Shadow of the Erdtree segna un nuovo, altissimo standard per i DLC, con cui qualsiasi produzione tripla A sarà costretta a misurarsi in futuro.
E allora alzatevi nuovamente, Senzaluce, perché una nuova, grande avventura vi attende.
PRO
- Mappa di gioco immensa e piena di contenuti
- Tanti segreti da scoprire
- Qualche piacevole novità dal punto di vista ludico
- Una trama criptica ed avvincente
CONTRO
- Tutti i difetti tecnici del gioco principale sono ancora presenti
- Qualche piccolo problemino di bilanciamento
Se hai letto tutta la recensione (e l'hai letta per davvero tutta senza imbrogliare) puoi cliccare qui sotto per scoprire il voto: