È tempo di Roland Garros, Wimbledon e Olimpiadi: quale momento migliore per impugnare un gamepad, creare il proprio giocatore virtuale e provare a imitare il nostro Jannik Sinner a suon di diritti, rovesci e volée? Finalmente un colosso come 2K si butta a capofitto nel tennis con un nuovo franchise e speriamo porti un po’ di freschezza in un settore che stagnava da quasi 15 anni!
Partiamo subito dal gameplay, che è poi la cosa più importante.
Top Spin 2K25 fa un uso sapiente dei tasti del controller e suddivide i colpi in 5 macro categorie: top spin, backspin/slice, colpo piatto, pallonetto e smorzata/dropshot. In questo modo potremo gestire sia i colpi da fondo che il servizio e le volée.
A questi tasti viene associato un modificatore per decidere di colpire in sventaglio per avere più controllo sul posizionamento del nostro giocatore virtuale.
Tutto abbastanza comune per chi ha già giocato a vecchie edizioni del franchise ma in generale è la soluzione più diffusa per più o meno tutti i giochi di tennis.
Per questo motivo Top Spin 2K25 mette un twist a questo stile di gioco introducendo tre concetti fondamentali: precisione, forza e tempismo. I colpi a disposizione potranno quindi essere combinati a questi fattori: con una pressione secca di uno dei 5 tasti, al momento giusto, il colpo sarà preciso ma non fortissimo, ideale per gestire scambi lunghi o provare una diagonale più stretta; tenendo invece premuto il tasto e rilasciandolo dopo il caricamento di una barra potremo invece colpire un colpo potente e rischioso, perfetto per concludere con un vincente ma difficile da tenere in campo. Ovviamente il tempismo e il posizionamento del nostro giocatore virtuale dovranno sempre essere impeccabili o l’errore sarà dietro l’angolo.
Detto questo, alla lunga anche Top Spin 2K25 sembra soffrire di tutti i difetti che hanno sempre caratterizzato i giochi di tennis: è facile riuscire a fare punto con giocate schematiche ripetibili… ma allo stesso tempo ogni tanto si perderanno punti in maniera totalmente inspiegabile (comandi non presi, posizionamento non adeguato, avversario in “God mode”). Sicuramente però la qualità del gameplay si mantiene più elevata della media del settore e questo permette un grado di sfida appagante e che vi porterà ad accumulare ore e ore di gioco anche solo per affinare una combinazione di servizio e dritto o per padroneggiare una smorzata improvvisa.
Le modalità principali del gioco sono 3: partita secca offline, partita online e modalità carriera. Se per la prima modalità avremo a disposizione un deludente roster di giocatori e giocatrici reali, è proprio sulle altre due che il gioco punta tutte le sue fiches perché ci permetterà di creare il nostro personalissimo alter-ego virtuale.
L’editor è abbastanza profondo: sono riuscito in poco tempo a creare un personaggio praticamente identico a me stesso, con gli stessi completini, racchetta e scarpe.
Una volta pronti si verrà subito catapultati in un lungo e completo tutorial realizzato con la voce guida di nientepopodimenoche… John McEnroe!
Superato questo primo tutorial inizierà la modalità carriera vera e propria, con le tantissime opzioni a disposizione e la cosa che più di tutto mi ha fatto storcere il naso: l’interfaccia di gioco è macchinosa e complicata, non è facile capire a quale tasto corrisponde cosa e in che sottomenù si trovino le voci da cliccare. Sicuramente qualcosa da rivedere in un ipotetico Top Spin 2K26.
Durante la vostra scalata a numero 1 del mondo dovrete affrontare 3 tipologie di evento: allenamenti, sfide sponsor e tornei veri e propri. Avrete a disposizione un team completo di allenatori, preparatori, medici e tante cose da fare durante i periodi di riposo forzati tra un torneo e l’altro perché la cosa più frequente che vi capiterà di fare sarà… subire un infortunio!
Anche se non è presente una vera e propria “story mode” come nella controparte NBA del franchise, sarete costantemente “guidati” da un podcast interamente localizzato in italiano (talvolta un po’ invadente in realtà) che vi aiuterà a capire quali sono gli step e le sfide da superare nella vostra carriera.
Inutile girarci attorno: gran parte delle feature di Top Spin 2K25 richiedono di essere sempre online e purtroppo mi è capitato di perdere la connessione e finire in un limbo dove dovevo solo aspettare che il gioco si riconnettesse ai server.
Tutto ruota attorno al “Centre Court Pass”, cioè il classico season pass presente in ormai qualsiasi gioco, ma gli acquisti e i perks sbloccabili fortunatamente non sono nulla di veramente utile ma solo caratteristiche estetiche come oggetti, acconciature e accessori, o al più animazioni, sia di gioco (come stile di servizio, di rovescio, ecc.) o di attesa/esultanza per i match online.
Top Spin 2k25 è prima di tutto un gioco di tennis, quindi raro nel suo genere, e va sicuramente contestualizzato in questo settore. Sicuramente eccelle ma forse più per demeriti altrui. Il gameplay vi darà soddisfazioni in single player soprattutto a livelli di difficoltà più elevati ma punta fortissimo sulla community online che sembra aver risposto molto bene (basta dare un’occhiata su YouTube) forte della grande personalizzazione del proprio giocatore virtuale. Insomma mi sento di consigliarlo sì agli appassionati di tennis, ma anche a chi ha voglia di sperimentare qualcosa di diverso dal solito gioco sportivo di calcio o basket e speriamo che sia solo il primo di tanti capitoli annuali da parte di 2K.
This post was published on 3 Giugno 2024 18:00
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