Parlare di un videogame… Senza parlare del videogame!
Può sembrare una contraddizione in termini ma, in questi tempi folli e caotici, questa pratica si verifica sempre più spesso. Quante volte dopo un trailer, una presentazione, uno showcase, ci imbattiamo (soprattutto sui social network) in polemiche su questo o quel particolare di ciò che è stato mostrato al pubblico, dimenticandoci quasi del tutto del videogioco?
È esattamente questo che è successo con Stellar Blade.
Nato col nome in codice di Project EVE, il titolo di Shift Up (studio di sviluppo del designer coreano Kim Hyung-tae) è balzato subito agli onori delle cronache non tanto per le sue caratteristiche tecniche e ludiche, ma per la procacità della sua protagonista. Va da sé che questo aspetto, a causa dei già menzionati tempi in cui viviamo, veniva percepito in maniera estremamente negativa, scatenando discussioni su discussioni, tanto da spingere il Kim Hyung-tae a prendere una posizione ufficiale sull’argomento.
Le polemiche, si sa, sono un buco nero che finisce col fagocitare tutto ciò che incontrano, facendo passare in secondo piano l’argomento ed il contesto che le ha generate.
Ma quanto vale Stellar Blade? Quali sono il valore e la portata di questa nuova esclusiva Playstation 5?
Cercheremo di dare una risposta nelle righe che seguono.
I primi minuti di Stellar Blade sono quanto di più criptico ed adrenalinico si possa immaginare. In buona sostanza, a causa dello sfruttamento dissennato delle sue risorse, la Terra è ridotta ad una landa devastata e quasi totalmente arida; come se ciò non bastasse, il genere umano è stato chiamato a combattere una sanguinosa guerra contro i Naytiba, una misteriosa e mostruosa razza aliena che, in poco tempo, si è impossessata del pianeta, scacciando gli uomini in una colonia spaziale e condannando coloro che non sono riusciti a fuggire ad una vita di stenti e pericoli.
Nonostante tutto, l’umanità non si è arresa.
La Sfera Madre, un’entità altrettanto misteriosa, ciclicamente guida delle Missioni Aeree composte da migliaia di soldatesse aggraziate e letali, con lo scopo di distruggere i Naytiba; la nostra protagonista, di nome EVE, sarà proprio una di queste soldatesse. Non appena saremo sbarcati, però, ci renderemo subito conto di quanto forti siano i nostri nemici: la nostra unità sarà completamente sbaragliata e noi ci salveremo per il rotto della cuffia, venendo portati a Xion, l’ultimo avamposto terrestre del genere umano.
Nonostante tutto, però, la nostra eroina ha una missione da compiere, accompagnata da Adam (l’essere umano che l’ha salvata), Lily (un ingegnere proveniente da una precedente Missione Aerea) e dalle parole di Orcal, l’anziano profeta di Xion. Tuttavia, man mano che procederemo nei nostri intenti, ci addentreremo nell’oscuro passato della razza umana, ed il nostro scopo diventerà sempre più incerto.
Sono fondamentalmente questi i cardini attorno a cui ruota l’esperienza di gioco di Stellar Blade. La nostra EVE sarà chiamata ad esplorare una serie di stage (sia open map che in ambienti chiusi), dovendosi fare strada tra una marea di nemici per raggiungere l’obiettivo finale. Non mancheranno missioni secondarie e qualche mini gioco per garantire un po’ di varietà, ma il gameplay di Shift Up non annoia praticamente mai, anche grazie a qualche piccolo enigma ambientale collocato qua e là.
Il titolo di cui stiamo parlando è fondamentalmente un Action RPG, in cui i combattimenti rappresentano il cuore pulsante dell’esperienza di gioco. Ogni Naytiba ha le sue caratteristiche e la sua strategia per essere affrontato, obbligandoci a padroneggiare non solo le combo e le tecniche speciali (da acquisire grazie a degli specifici punti abilità), ma anche le parate e le schivate, evitando così di finire prematuramente al tappeto.
Il combat system trova il suo apice nelle boss fight che, inutile dirlo, rappresentano l’apice creativo del team di sviluppo, mettendoci davanti a delle sfide ben calibrate, impegnative il giusto e, soprattutto, ad alto tasso di spettacolarità (grazie anche al feedback aptico del DualSense). Sotto questo aspetto, l’Unreal Engine 4 fa il suo lavoro dannatamente bene, garantendo un frame rate piuttosto stabile ed un’ottima definizione.
Entrato un po’ in punta di piedi nel roster delle esclusive Playstation, Stellar Blade ha tutte le carte in regola per conquistare i fan degli action RPG, soprattutto quelli che sono rimasti stregati dalle ambientazioni e dalle tematiche di Nier: Automata. Il titolo di Shift Up mette in mostra le potenzialità dell’Unreal Engine 4, realizzando un’esperienza di gioco valida, esteticamente bella e mai veramente noiosa. Le uniche pecche da registrare sono una trama che ci mette un po’ a ingranare ed un comparto tecnico che da il meglio di sé negli spazi aperti, mostrando un po’ più di “furbizia” in quelli chiusi. In ogni caso, la sensazione di chi vi scrive è che sentiremo ancora parlare di Shift Up e, probabilmente, delle avventure di EVE.
This post was published on 24 Aprile 2024 16:00
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