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Recensioni

Outward Definitive Edition | Il viaggio ricomincia su Switch | Recensione (NSW)

In un periodo dominato da Baldur’s Gate 3 e Dragon’s Dogma 2, c’è un GDR che torna a far parlare di sé a cinque anni dalla sua uscita, parliamo di Outward che sbarca su Nintendo Switch con la sua Definitive Edition.

Outward è un gioco di ruolo open-world sviluppato da Nine Dots Studio e pubblicato da Deep Silver.

Un mondo avverso

Una delle caratteristiche distintive di Outward è il suo approccio realistico all’avventura. A differenza di molti giochi simili, il prodotto di NDS non ti presenta come un eroe invincibile, ma piuttosto come un avventuriero comune che deve lottare per sopravvivere in un mondo ostile e pericoloso. Questo porta a una maggiore enfasi sull’esplorazione, la sopravvivenza e la pianificazione strategica delle tue azioni. Sarà infatti compito nostro premunirci di tutto l’occorrente prima di intraprendere una qualsiasi avventura che siano provviste, equipaggiamenti.

La gestione dell’inventario infatti è forse una delle vere peculiarità del gioco dovendo caricarci in spalla uno zaino a cui potremo agganciare alcuni accessori come la lanterna e che potrà esserci d’impedimento durante i combattimenti. Il gioco offre un sistema unico di gestione delle risorse e della sopravvivenza. Dovremo fare attenzione alla fame, alla sete e alla stanchezza, oltre a dover affrontare le condizioni meteorologiche avverse e le minacce dei nemici.

Ogni viaggio includerà parecchi aspetti tipici dei survival, poiché dovremo prendere decisioni ponderate su come utilizzare le nostre risorse limitate nel  tempo.

Anche riposare sarà un compito arduo, in quanto dovrei organizzare i turni di guardia per evitare di incappare in imboscate da mostri e predoni.

Naturalmente durante il nostro viaggio impararemo a difenderci dalle avversità, sbloccando diverse abilità e talenti con cui padroneggiare le armi che troveremo lungo il cammino. Il sistema di combattimento però non brilla particolarmente risultando a tratti lento e macchinoso ma altrettanto fatale, basteranno infatti pochi errori per mandare a zero i nostri punti ferita.

Riconquistare la fiducia

L’incipit principale della nostra avventura sarà il debito che il nostro protagonista avrà nei confronti del suo villaggio, debito che può essere saldato solo raccogliendo 150 monete d’oro (sono molto precisi in questo villaggio) oppure ottenendo un favore tribale da un abitante del villaggio.

Questa prima missione fungerà da motore per spingerci oltre i confini del villaggio in cerca di un modo per ripagare il debito, per poi scontrarci con un mondo davvero ostile.

Una volta incamminati ci renderemo conto che l’approccio alla narrazione   e alla progressione del gioco non è lineare. Non ci sono missioni, infatti, principali obbligatorie o percorsi prefissati da seguire. Invece, si è liberi di esplorare il mondo aperto a proprio piacimento, incontrare personaggi interessanti e prendere decisioni che influenzeranno il corso della nostra avventura.

Questa libertà di esplorazione sarà accompagnata a un continuo trial and error prima di trovare il giusto equilibrio tra provviste e raggiungimento dell’obiettivo.

Meglio in compagnia

Outward può essere giocato anche in multiplayer sia locale che online, in questo modo si potranno affrontare al meglio i nostri viaggi organizzando delle vere proprie spedizioni per fronteggiare al meglio le esigenze delle meccaniche survival. Questo multiplayer funziona anche su Switch, sebbene richieda dei controller dedicati perché i tasti da premere non sono pochi.

Conclusione

Outward è un gioco che fa dell’esplorazione e del viaggio zaino in spalla i suoi punti cardine ma sembra tralasciare quasi tutto il resto, primo fra tutti l’immersione offrendo una mappa abbastanza scarna e un comparto grafico, almeno su Switch, non proprio brillante. Nonostante questo il quantitativo di contenuti di Outward Definitive Edition è tale da rendere l’esperienza comunque interessante anche per chi ha già giocato il titolo, che attraverso questa versione del gioco diventa fruibile con la massima portabilità possibile, il tutto a patto di sopportare le limitazioni tecniche utilizzate per far girare il gioco su NSW.

This post was published on 16 Aprile 2024 12:45

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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