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Recensioni

MLB The Show 24 | Recensione (PS5) | Ancora niente homerun

La primavera, si sa, è un periodo di rinnovo. Per il clima caldo che scongela l’inverno e per lo sbocciare dei fiori che ridanno colore alla terra. Per la Major League Baseball la primavera ha lo stesso peso: mentre i giovani esordienti cercano di sfondare e le squadre speranzose vanno a caccia del trofeo più importante di questo sport, un nuovo titolo di MLB The Show arriva sul mercato.

Con MLB The Show 24, lo sviluppatore San Diego Studio ha rielaborato il suo approccio dopo i risultati deludenti di The Show 23 e, così come una squadra in cerca di un “comeback” dopo una stagione non all’altezza delle aspettative, MLB The Show 24 apporta nuovi tasselli per rafforzare ciò che funziona e modella gli elementi che hanno convinto di meno.

Nuovo/Vecchio Swing

Il genere Sportivo non è noto per apportare sostanziali cambiamenti anno dopo anno ed una battuta ricorrente nella community di videogiocatori sportivi è che il massimo che un gioco sportivo cambia è il suo roster, ma MLB The Show 24 ha trovato il modo di sovvertire questa pesante aspettativa sotto aspetti che sono sia sottili che ampiamente percepiti.
Il brand The Show si è storicamente distinto da titoli come FIFA e Madden per la sua continua ricerca di quel senso di evoluzione a ritmo più sostenuto e The Show 24 non fa eccezione. Questo non vuol dire che non ci siano stati degli Swing a vuoto, ma come pacchetto complessivo anche quest’anno si riafferma il motivo per cui il franchise è da sempre il preminente simulatore di Baseball presente sul mercato videoludico.

Le innovazioni più importanti di MLB The Show 24 non derivano da grandi rivisitazioni di gameplay, anche se le meccaniche di gioco sono davvero molto precise, piuttosto nell’edizione 2024 San Diego Studio ha seguito l’esempio di Franchise come NHL ed EA FC introducendo per la prima volta compagini di Baseball Femminile facendo un importante passo verso la creazione di un gioco più inclusivo e gestito, in ogni caso, con rispetto e riverenza: The Show 24 ha riconosciuto a pieno la forza delle compagini femminili rappresentandole con Overall al pari delle controparti Maschili, senza impostare valori che possano rimandare ad inutili quanto sterili diatribe su complessi di inferiorità tra genere.

Lato gameplay puro MLB The Show 24 non reinventa di certo la ruota. Le meccaniche di battuta sono rimaste in gran parte invariate e premiano il tempismo perfetto ed un buon posizionamento per lo swing, ma offrono al contempo un utile feedback a quei giocatori che hanno dei buchi in battuta. Anche la difesa ha ricevuto qualche rivisitazione di poco conto, dato che ora fornisce al giocatore una indicazione a schermo del percorso migliore per raggiungere una palla vagante colpita dall’avversario.

I cambiamenti più importanti riguardano invece i lanci, che sono stati resi più impegnativi. I nuovi movimenti, come lo Splitter, riproducono la difficoltà del lancio nella vita reale e sono state riviste le movenze dei giocatori mancini, rendendoli facilmente distinguibili dalle loro controparti destrorse.

Aggiornamenti che, certo, possono sembrare poco significativi ma che rappresentano in ogni caso un upgrade della “quality of life” del titolo e che apportano un po’ più di freschezza al gameplay di quest’anno.

La punta di diamante di questa iterazione di MLB è sicuramente il Road to The Show, e che ha ricevuto una serie di miglioramenti tanto attesi. L’esperienza di progressione nei panni di un “Top Prospect” è di gran lunga stata migliorata grazie a scene d’intermezzo ben realizzate e che raccontano ogni fase importante della carriera di un giocatore e grazie a giocate d’impatto che rendono molto più coinvolgenti i tuffi verso palle sporche e i lanci verso la casa base.
Anche gli home-run ed i lanci decisivi dalla lunetta sono più che mai gratificanti sia a livello visivo che in termini di attributi verso una buona progressione di carriera.

Per quanto concerne il reparto grafico, invece, non ci siamo. O meglio, MLB The Show 24 nonostante gli sforzi fatti da San Diego Studio per aggiornare i modelli tridimensionali dei volti dei giocatori, semplicemente non è all’altezza di un gioco per PlayStation 5.
Sebbene la fisica dei capelli e la somiglianza dei volti dei giocatori con quelli della vita reale siano un passo in avanti nella giusta direzione, tutti gli elementi a contorno e quelli dei campi da gioco hanno ancora bisogno di una profonda rivisitazione. I fuochi d’artificio del Great American Ballpark o il fogliame di Wrigley Fieldche sono due degli stati più iconici della MLB – sembrano usciti da un gioco vecchio di un paio di generazioni, così come l’erba della maggior parte dei campi non restituisce per nulla quella sensazione di “vivida freschezza” che si ottiene guardandola dal vivo o semplicemente in tv.

Ripensando a tutti i titoli sportivi che anno dopo anno presentano una grafica sempre più in linea con le possibilità offerte dall’attuale generazione di console, lo standard grafico di The Show diventa oggetto di discussione ad ogni iterazione.

Diamanti Grezzi

Gradito ritorno da MLB The Show 23 sono le Storyline che hanno un impatto ancor più forte in The Show 24. La Negro League ottiene una seconda stagione di contenuti e che mette in risalto ben quattro figure chiave nel momento del lancio – con la promessa di nuovi contenuti gratuiti in arrivo nel corso del ciclo vitale del titolo.

San Diego Studio ha anche deciso di introdurre una nuova modalità che ricalca la Carriera dell’icona Derek Jeter, storica Interbase dei New York Yankees. L’ Hall of Famer si racconta in alcuni dei più importanti momenti dei primi sei anni di carriera in MLB con aneddoti e storie “dell’altro mondo“.

Così come per le Storyline classiche, anche la carriera di Jeter riceverà contenuti aggiuntivi in corso d’opera ed a costo zero. Un tocco di classe da parte di SDS che punta a rendere la modalità Storyline una rarità dato che al giorno d’oggi è quasi impossibile accedere a qualsivoglia contenuto di espansione senza sborsare un centesimo.

La Diamond Dynasty, invece, è sempre stato un punto di forza (se non proprio IL punto di forza) del titolo per gran parte dell’ultimo decennio, consentendo ai fan di mettere su una squadra di fantasia composta da giocatori attuali e vecchie glorie del passato – similmente alla modalità Ultimate di FIFA per intendersi.

MLB The Show 23 ha tentato di ravvivare la modalità modificando la sua proposta in termini di contenuti e progressione fallendo però miseramente nell’impresa dato che entro l’estate molti avevano già abbandonato il gioco, stanchi della ripetitività delle attività, delle carte giocatore e del senso di progressione ridotto ai minimi termini. The Show 24 torna sui suoi passi e ritorna a ciò che ha reso la Diamond Dynasty una modalità di gioco così importante, trovando finalmente un equilibrio tra il modello a stagioni “accellerate” del gioco precedente ed una progressione più graduale e che invogli davvero a continuare a lanciare, colpire e tuffarsi fino ad arrivare alla maledetta casa base.

Anche se è impossibile predire come si schiererà la fanbase di giocatori quando arriveranno le nuove stagioni delle Storyline, questo approccio aggiornato alla Diamond Dynasty sembra trovare un giusto equilibrio: inizialmente i giocatori sono incoraggiati ad applicare tattiche più strategiche nella costruzione della squadra utilizzando carte oro e carte diamante di basso livello, così come rispetto a The Show 23 si è maggiormente incentivati a far crescere i propri giocatori piuttosto che creare una nuova squadra ogni due-tre giorni vista la non troppa disponibilità di carte campioni di livello alto.

Se c’è qualcosa che si può sicuramente affermare è che San Diego Studio prende sul serio i feedback che arrivano dalla sua fanbase dato che proprio la gestione delle squadre e la facilità di costruzione di compagini top era uno dei punti di forza su cui si basavano le lamentele dell’anno passato.

Conclusioni

MLB The Show 24 è uno dei titoli migliori che San Diego Studio abbia realizzato per questa generazione di console. La trama e gli aggiornamenti del Road to The Show con la Negro League e la carriera di Derek Jeter donano nuova linfa vitale all’offerta pensata per il giocatore singolo e gli danno motivo per tornare ogni giorno sulla lunetta pronto per lanciare.
I cambiamenti tanto sperati e tanto attesi alla Diamond Dynasty sono un passo nella giusta direzione anche se ci vorrà del tempo per capire se questo nuovo formato potrà rendere a lungo termine nel corso del ciclo vitale del titolo e, sebbene The Show abbia bisogno di un bel lifting distensivo dal punto di vista grafico, il gameplay è gratificante e quasi fa passare in secondo piano il fatto che visivamente sembri un gioco cross-gen PS3/PS4.
Alla fine si, MLB The Show 24 è senza dubbio il migliore della serie ed il miglior simulatore di Baseball sul mercato.

This post was published on 2 Aprile 2024 20:30

Michele Giannini

Gioco ai videogames sin da quando erano caricati su floppy disk ed il gamepad per eccellenza era il Microsoft Sidewinder. Da li in poi è stato un susseguirsi di cartucce in cui soffiare, joypad, console ed aggiornamenti di sistema. Sono un tech-dipendente, con un passato nel mondo dei GDR - ah, quante serate passate a giocare a D&D - nonché musicista mancato. Leggo libri e fumetti e seguo tante, forse troppe, serie tv che persino i miei arretrati hanno gli arretrati da recuperare. Mi piace smontare e rimontare cose, e prima o poi la Morte Nera Lego sarà mia! Gioco principalmente su PS5 ed Xbox Series S... Se vuoi giocare con me qui ci sono i link ad miei account! https://linktr.ee/michelegiannini

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