PATTI CHIARI AMICIZIA LUNGA: QUESTA RECENSIONE CONTIENE SPOILER RELATIVI AL FINALE DI FINAL FANTASY XVI. SIETE AVVERTITI CIAO A TUTTI
I The Game Awards, tenutisi tra la notte del 7 e dell’8 dicembre, ci hanno regalato non poche sorprese: tra queste il primo dei due DLC di Final Fantasy XVI, Echoes of the Fallen, messo a disposizione fin da subito (per The Rising Tide, incentrato su Leviathan, dovremo aspettare la primavera del 2024).
Naturalmente non ho aspettato un attimo e mi sono gettata di nuovo a capofitto nel mondo di Valisthea, pronta a svelare uno dei suoi tantissimi segreti. Premetto confermando le parole degli sviluppatori, ossia che questa nuova avventura porta via fra le tre e le quattro ore di tempo, ma le ho trovate più che sufficienti per i loro intenti – ossia chiudere il capitolo dei Decaduti. Mi è piaciuto, dopo quasi sei mesi, rivedere Clive e compagni, ricordami di come Lady Charon sia il modello di anzianità cui aspiro e accarezzare di nuovo Torgal. Soprattutto, ho apprezzato il potermi mettere di nuovo alla prova con un sistema di combattimento che non smette mai di divertirmi e testare i miei riflessi.
Per sbloccare il contenuto del DLC dovrete aver raggiunto la missione finale, “Ritorno all’Origine”, e completato inoltre la secondaria “Inestimabile”, che a sua volta richiede il completamento di “Una stoffa fondamentale”, “Altruismo eccessivo” e “Le ultime volontà”. Fatto tutto questo, l’incarico “Echi dei Decaduti” sarà disponibile parlando con Lady Charon al rifugio.
Dopo che Ultima ha scagliato Primogenesis su Valisthea, il cielo si è tinto di un inquietante colore violaceo e ovunque uomini e bestie hanno iniziato a essere sovraesposti all’Etere fino a trasformarsi in Akashic. Mentre Clive e gli altri si preparano per affrontare il dio su Origine, Lady Charon sottopone un’altra questione che non può essere ignorata: l’improvvisa comparsa sul mercato, nero e non, di strani cristalli viola che sembrano imitare il potere di quelli dei Cristalli Madre. Possono essere utilizzati per generare incantesimi ma si rompono dopo pochissimi utilizzi, a volte persino al primo.
Una volta discusso della questione anche con Biblio, che li mette in guardia sulla possibilità che questi cristalli non siano naturali, Clive, Jill e Joshua si mettono sulle tracce di questa insolita merce. Giunti a Porto Isolde, si imbattono in un trio piuttosto sospetto che, dopo alcune peripezie, li spingerà fino alla Guglia del Saggio – ovvero la famosa torre il cui ingresso, nel bosco subito dopo Pozza Orientale, ha tormentato i giocatori per mesi. Adesso sappiamo perché fosse chiuso e possiamo varcarne la soglia.
Senza rivelarvi oltre di quello che scoprirete, Echoes of the Fallen è, come suggerisce il titolo stesso del DLC, un contenuto che ruota interamente attorno ai Decaduti; se ve li foste dimenticati, sono quella civiltà tecnologicamente avanzata che si è ribellata a Ultima, venendo poi annichilita da quest’ultimo. Di loro restano vestigia un po’ ovunque, e nel corso della trama abbiamo esplorato qualcosa nonché affrontato strane creature risalenti ai loro tempi. La Guglia del Saggio è probabilmente quanto di più “attivo” rimasto della loro storia e al suo interno scopriremo cosa stavano cercando di fare, nonché la vera ragione per cui Ultima li ha cancellati dalla storia una volta per tutte.
Come già anticipato, sono circa quattro ore di gioco in modalità Normale (a Final Fantasy potrebbe volerci un po’ più di impegno ma non ho avuto modo di testarlo), la maggior parte delle quali spese all’interno della Guglia del Saggio. Si tratta di un DLC piuttosto lineare, che proprio come le diverse missioni secondarie cui abbiamo preso parte nel corso del gioco base arricchisce una volta di più la lore di Final Fantasy XVI: le informazioni, ricevute dai dialoghi con i personaggi, dal contesto, dallo stesso ambiente e leggendo le note di Biblio concorrono a chiudere definitivamente il capitolo legato ai Decaduti e lo fanno senza perdersi via.
Se da un lato le ore di gioco possono considerarsi “poche”, dall’altro le ritengo personalmente giuste per raccontare quello che era negli intenti degli sviluppatori.
Durante l’esplorazione della Guglia del Saggio troveremo nemici familiari ma al contempo diversi, risalenti proprio ai tempi dei decaduti (goblin, per esempio, seppur con un nome diverso) ma anche creature inedite sotto forma di avversari élite o boss veri e propri. Viene anche introdotto un nuovo incantesimo, scagliato proprio dai goblin, che avvolge i loro alleati con una barriera magica composta da sfere in movimento capaci di danneggiare chiunque vi entri a contatto. L’unico modo per spezzarla in sicurezza è usare la magia ma bisogna dire che, in questo particolare caso, il sistema di puntamento non aiuta e non è raro trovarsi a voler puntare un goblin salvo poi prenderne di mira un altro. Poiché vedremo questo incantesimo usato due o tre volte al massimo, non è nulla che causi davvero problemi.
Raggiunta finalmente la cima, ci aspetta lo scontro vero e proprio. Vorremmo non rivelarvelo tuttavia, ed è l’unica colpa che mi sento di imputare al trailer, è stato mostrato nonché spiegato dagli sviluppatori stessi in un articolo dedicato. Si tratta nientemeno che di Omega, qui chiamato Eikonoclasta per ragioni che scoprirete giocando. Nemico storico all’interno della serie, le sue sembianze sono sufficienti a renderlo riconoscibile ma in alcun modo identico alle versioni passate. A non cambiare mai è il fatto che riesce a dare il suo bel filo da torcere, complici tre fasi in cui andrà a potenziarsi sempre di più fino a giungere a quella finale in una vera e propria corsa contro il tempo. Il tutto accompagnato da una musica eccezionale, che va ad arricchire una già corposa colonna sonora.
Una volta sconfitta e concluso il DLC, potrete tornare alle vostre faccende prima di affrontare Ultima (se ne avete ancora in sospeso). Non prima, tuttavia, di aver forgiato una nuova arma proprio grazie ai materiali recuperati all’interno della Guglia del Saggio: l’Armamento Omega, che va ad accompagnare inediti equipaggiamenti recuperati sempre nel corso dell’esplorazione. Si tratta dei cosiddetti Bit, sei in totale, ciascuno dei quali più o meno indicato in base alla vostra build e stile di combattimento. Nel mio caso, poiché uso spesso le abilità sia in generale sia quelle di Titano per rispondere agli attacchi nemici ma schivo in egual misura, ho indossato tutto il tempo il Bit di Fuga; sebbene il nome non sia tra i più lusinghieri, la capacità di ridurre i tempi di ricarica delle abilità a seguito di una schivata precisa si sposava perfettamente con il mio stile di combattimento e mi ha permesso di mettere in fila attacchi per cui normalmente avrei dovuto aspettare di più. In ogni caso, le piccole novità introdotte sono coerenti con il soggetto del DLC (i Decaduti) e ben si integrano nel sistema di combattimento.
Per concludere, una critica e una nota di merito ulteriori. Al di fuori dell’esplorazione può capitare, ruotando la telecamera, che il frame rate cali leggermente salvo poi riassestarsi. Per quanto riguarda l’aspetto positivo è, ancora una volta, narrativo: conclusa la battaglia contro Omega, tornerete da Biblio per aggiornarlo su quanto visto e ho molto apprezzato che, nel dialogo finale, gli sviluppatori si siano riagganciati all’obiettivo in corso – eliminare Ultima. Questo fa sì che Echoes of the Fallen fluisca all’interno della narrazione senza soluzione di continuità, evitando di creare stonature come a volte capita con dei contenuti aggiunti in un secondo momento. Se da un lato questo lascia la sensazione che il DLC sia stato “tagliato” appositamente dalla storia principale, nell’articolo dedicato sul sito di Square Enix viene chiaro come discussioni serie in merito a futuri contenuti per il gioco siano avvenute solo dopo il lancio, mentre questioni più “triviali” come costumi alternativi e simili sono state introdotte a metà del percorso di sviluppo.
Echoes of the Fallen è un DLC giusto. Non troppo lungo né troppo breve per quello che vuole dire, in grado di introdurre nuovi nemici, equipaggiamenti, storia, musiche e una boss fight memorabile contro uno dei nemici storici della saga. Non ci resta che aspettare il contenuto più corposo di The Rising Tide per svelare uno degli altri principali misteri di Valisthea: dove si trova Leviatano il Perduto?
This post was published on 11 Dicembre 2023 20:15
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