Negli ultimi anni si è diffusa una certa tendenza, relativamente al mondo dei videogiochi, di riproporre in chiave moderna alcuni titoli del passato: in poche parole stiamo parlando dei remake.
Si è discusso ampiamente riguardo questo tipo di operazioni, i quali senza ombra di dubbio fanno leva sulla nostalgia dei videogiocatori un po’ attempati, ma dall’altra sono il giusto espediente per evitare che alcune perle del passato possano finire nel dimenticatoio.
Super Mario RPG fa parte di questa categoria di videogiochi, ovvero un remake fedele di un titolo uscito originariamente nel 1996 per una delle console più amate di sempre, ovvero il Super Nintendo Entertainment System o SNES per i più.
Forse pochi ricorderanno che però in Europa abbiamo dovuto aspettare ben 12 anni per giocarlo, dato che la prima versione PAL è stata rilasciata solo nel 2008 per la virtual console di Wii.
Già da questo dettagli si può evincere che è stato un titolo dal percorso abbastanza travagliato, ma non per questo dimenticato dai fan di Mario che hanno accolto con grande clamore l’annuncio del remake di questa particolare iterazione dell’idraulico baffuto.
In questa recensione capiremo se l’idea di un remake di Super Mario RPG ha dato i suoi frutti oppure si tratta dell’ennesima operazione di marketing legata alla nostalgia.
L’incipit della storia è praticamente lo stesso di ogni titolo classico della saga di Super Mario: la Principessa Peach viene rapita dal malvagio Bowser e il nostro intrepido idraulico baffuto, dopo essere stato avvisato da Toad, parte per salvare la sua amata.
Un espediente narrativo che è solo il preludio alla vera trama del gioco che poi sarà la base del racconto sulla quale si svolgerà tutto il gameplay.
Arrivati al castello di Bowser scopriamo che questo è stato occupato dal malvagio Fabbro Magno che sta invadendo il Regno dei Funghi con le sue armi.
Exor, la spada gigante che si è piantata sulla dimora del re dei Koopa, ha inoltre danneggiato la Via Stellare e ha causato la dispersione di alcune stelle sulla Terra.
Nelle prime ore di gioco la trama potrebbe sembrare abbastanza confusionaria dato che non si capisce subito dove la narrazione voglia andare a parare, ma ben presto tutti i nodi vengono al pettine facendo la conoscenza dei personaggi dell’avventura.
I vari intrecci di trama si collegano fra loro e tutti insieme spiegano il motivo per il quale i protagonisti si uniscono a Mario, sottolineando quanto Nintendo abbia voluto dare tanta attenzione al world-building di Super Mario RPG.
Mario, il protagonista, parte per salvare la principessa Peach dalle grinfie di Bowser e presto viene raggiunto da Mallow, il quale si unisce all’eroe per scoprire le sue origini.
Dopo qualche ora di gioco si unirà al gruppo anche Geno, un burattino di legno che prende vita con l’obiettivo di riparare la Via Sellare; infine, dopo aver scoperto i malvagi piani di Fabbro Magno, anche Bowser e Peach si uniscono al gruppo per combattere il nemico comune.
I personaggi citati nel paragrafo precedente non sono solo i protagonisti della storia di Super Mario RPG, ma le vere e proprie pedine che il giocatore utilizzerà in battaglia.
Ecco che trama e gameplay si uniscono come nel più classico dei giochi di ruolo, nel quale battaglie contro boss e nemici si alternano a esplorazione e narrazione.
Il gameplay classico di Super Mario RPG richiama fedelmente quello presente in tutti i grandi capisaldi del genere: sistema di combattimento con battaglie a turni, gestione dell’equipaggiamento, crescita dei livelli dei membri del party, lotte contro i boss, esplorazione di ambienti sempre diversi, minigiochi e anche qualche fase platform; dopotutto stiamo sempre parlando di un videogioco di Super Mario.
Parlando del sistema di combattimento abbiamo l’occasione anche sottolineare quanto Super Mario RPG sia un remake molto fedele all’originale, ma che allo stesso tempo sia stato adattato ai tempi attuali per renderlo più appetibile per i giocatori che provano per la prima volta questo capitolo.
Il gameplay è stato svecchiato con l’aggiunta di diverse meccaniche, atte a velocizzare sensibilmente le battaglie che sono davvero molte nel corso dell’avventura.
Ciò che è rimasto invariato è chiaramente il sistema di combattimento a turni che è praticamente identico a quello di altri videogiochi del genere RPG.
Il giocatore può formare una squadra composta solamente da tre personaggi (con due che restano nelle retrovie) e può attaccare i nemici con ognuno di essi.
Ogni personaggio, come di consueto, ha le sue statistiche e può livellare guadagnando esperienza in battaglia.
Le battaglie sono tante e, anche se si possono evitare i nemici all’interno di una mappa, a volte diventa necessario lottare per guadagnare esperienza o liberarsi il passaggio.
Per evitare che il gameplay loop possa diventare stucchevole, in questo remake sono state aggiunte nuove meccaniche per rendere le battaglie sempre variegate e soprattutto velocizzarle.
Proprio per questo motivo si può parlare di un rifacimento fedele, ma non in maniera assoluta.
La novità assoluta del remake di Super Mario RPG è la meccanica delle azioni a tempo: premendo il tasto A col giusto tempismo in battaglia, infatti, si può accedere a diversi benefici.
In fase offensiva non solo si possono effettuare più danni con i colpi critici, ma c’è anche la possibilità di colpire più nemici in contemporanea; in fase difensiva, invece, si possono parare i colpi riducendo i danni subiti o addirittura annullandoli completamente.
Eseguendo più azioni a tempo consecutive si può arrivare a completare la barra delle azioni la quale, una volta arrivata al 100%, permette di utilizzare una ultimate che colpisce tutti gli avversari e provoca ingenti danni.
Tutte meccaniche che, come abbiamo già detto in precedenza, aiutano a velocizzare le battaglie (soprattutto quelle con i nemici base), ma allo stesso tempo non le semplificano dato che richiedono grande abilità nel tempismo.
Nonostante queste aggiunte c’è comunque da dire che il combat system di Super Mario RPG è davvero poco stratificato rispetto ai capisaldi del genere, ma questo chiaramente non è un problema dato che il titolo non punta a essere il miglior gioco di ruolo di sempre, ma rappresenta comunque un’espressione ludica molto valida per chi adora l’atmosfera e le ambientazioni tipiche del mondo di Mario.
La base dell’RPG unita alle incredibili sensazioni che solo un videogioco di questa saga sa fornire ai giocatori.
Il titolo comunque presenta tutti gli elementi peculiari dell’RPG: non solo combattimenti a turni e personaggi che livellano guadagnando esperienza in battaglia, ma anche un accenno di gestione del team che può portare il giocatore a elaborare diverse strategie in base al nemico che si ha di fronte.
Se il boss utilizza attacchi magici e infligge status ai membri della squadra allora sarà preferibile un personaggio immune come Peach, se invece c’è bisogno di resistere agli attacchi fisici di un nemico particolarmente potente allora sarà preferibile un personaggio difensivo come Bowser.
Super Mario RPG, dunque, non è un videogioco che ti obbliga a utilizzare sempre gli stessi personaggi (a parte Mario che non può essere messo in panchina), ma permette comunque al giocatore di elaborare una sua strategia e di costruire un certo party in base alle sue preferenze e al suo stile di gioco.
Da questo punto di vista diventano importanti gli strumenti d’equipaggiamento che aumentano le statistiche che si possono trovare negli scrigni segreti oppure acquistabili ai vari negozi in giro per la mappa.
Il management della squadra è, come già accennato in precedenza, un aspetto non così fondamentale e profondo in Super Mario RPG dato che, progredendo nell’avventura, si trovano oggetti sempre migliori e dunque viene praticamente automatico sostituirli con quelli che abbiamo equipaggiato in quel momento.
Dunque sicuramente l’aspetto del role playing game è abbastanza basilare in tutte le sue sfaccettature, ma allo stesso tempo molto godibile.
Super Mario RPG è sicuramente un’iterazione molto particolare della celebre saga di Nintendo, che sicuramente non potrà incontrare i gusti di tutti i videogiocatori, nemmeno di quelli che amano alla follia il mondo dell’idraulico baffuto.
L’RPG è un genere che deve piacere per essere apprezzato al meglio e molto probabilmente per questo motivo gli sviluppatori hanno voluto comunque inserire all’interno del titolo altre fasi di gameplay oltre al gioco di ruolo nudo e crudo.
L’originale Super Mario RPG era il risultato di una joint venture tra le migliori penne di Nintendo e alcune delle figure più importanti di tutta Squaresoft, in un epoca in cui le due aziende erano perfettamente in buoni rapporti; questa versione rifatta invece è stata realizzata con la cura di ArtePiazza, uno studio giapponese noto per aver lavorato su remake, porting e rifacimenti di vecchi videogiochi Squaresoft/Enix come Dragon Quest 3, Romancing Saga e così via.
Super Mario RPG, come già detto, non è solo un gioco di ruolo, a discapito del nome che porta, ma è molto di più: ecco perché può essere godibile anche a chi magari non ha mai masticato questo genere di videogiochi in vita sua, ma è abituato a utilizzare Mario nella serie principale.
Il titolo presenta una buona esplorazione, seppur su griglia, in un mondo di gioco colorato, diverse fasi platform, enigmi ambientali, segreti, indovinelli e minigiochi divertenti.
Chiaramente il fulcro del gameplay sono le lotte contro nemici e boss, ma nel corso dell’esplorazione ci si può imbattere in alcune zone dove si può staccare dalla monotonia delle battaglie a turni, per affrontare minigiochi per guadagnare monete extra, corse a ostacoli e fasi di gameplay dove il tempismo del giocatore è tutto. Sembrerà quasi strano dirlo, ma le fasi platform sono forse l’aspetto meno riuscito di Super Mario RPG.
La visuale isometrica presente in maniera fissa in tutto il gioco non ha beneficiato totalmente del passaggio al pieno 3D di questo remake, infatti in molte fasi platform nel quale si richiedeva al giocatore una certa precisione nei salti non si riusciva a percepire bene la profondità.
Ho riscontrato inoltre alcune sbavature nella fisica dei salti: non solo un fastidioso input lag che impediva a Mario di saltare nonostante la pressione del tasto, ma anche una hitbox delle piattaforme a dir poco restrittiva che faceva scivolare il protagonista non appena si avvicinava leggermente ai bordi.
Questi però sono gli unici difetti maggiori di un videogioco che, nonostante siano trascorsi quasi 30 anni, continua a essere molto godibile al giorno d’oggi.
Al di là di gameplay, sistema di combattimento, esplorazione, salti e minigiochi, c’è da specificare che giocare a Super Mario RPG è davvero una gioia per gli occhi.
Con buona pace degli interni delle case, che sono praticamente sempre gli stessi, il mondo di gioco di Super Mario RPG è una sorpresa continua.
Ogni percorso che si attraversa, ogni città che si visita e ogni luogo in cui ci si imbatte è un piccolo universo da esplorare e, nonostante siano porzioni di mappa molto piccole e che si sviluppano su griglie, offrono tanto al giocatore sia dal punto di vista visivo che contenutistico.
Tutti i luoghi presenti sulla mappa di gioco hanno il proprio ecosistema, la propria ambientazione e chiaramente i propri nemici rendendo il tutto molto più immersivo nonostante la bizzarria tipica degli elementi dell’universo di Super Mario.
I nemici, i quali sono un miscuglio tra creature storiche della saga come i Goomba e creature inedite, hanno una caratterizzazione unica, sia dal punto di vista dell’aspetto che delle mosse in battaglia.
Un motivo in più per consultare il bestiario che è stato inserito per la prima volta in questo remake.
Tutto ciò è infine coronato da una grafica molto pulita, smussata e dai colori vivaci che danno la sensazione di essere davanti a una fiaba.
D’eccezione anche la colonna sonora del titolo che è stata riarrangiata rispetto a quella originale composta dalla maestra Yōko Shimomura, la quale si può comunque ascoltare in qualsiasi momento attivando un’opzione dal menù.
Super Mario RPG non è certamente il miglior videogioco di ruolo presente sul mercato, ma è sicuramente l’espressione perfetta del connubio tra questo genere di videogiochi e il mondo grazioso e colorato di Mario.
Al netto di leggere sbavature, il remake è riuscito in maniera egregia unendo la fedeltà di un classico della serie di Mario a meccaniche di gioco più attuali.
Ottimo lavoro.
This post was published on 22 Novembre 2023 18:30
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