I supereroi sono morti. Sepolti nei loro covi segreti, uccisi da una sovraesposizione al genere supereroistico e dopo “Endgame” – mai nome fu più profetico – sembrano non avere più il loro posto nel mondo dell’intrattenimento. Rimangono nei fumetti, naturalmente, sgargianti quasi come un tempo nelle tute di spandex colorate, ma per quanto riguarda gli altri media non sono bastati i grandi poteri a salvarli dalle grandi responsabilità. E quando è stato annunciato questo Marvel’s Spider-Man 2 in molti abbiamo pensato “ecco l’ennesimo gioco dell’Uomo Ragno”. Può quindi questo “ennesimo” titolo sul (anzi sui) lanciaragnatele per eccellenza tornare a farci volgere lo sguardo al cielo con la voglia di veder tornare i supereroi? Scopriamolo!
Nonostante siano passati anni dal suo esordio, la serie di Batman Arkham, iniziata nel 2009, rappresenta il punto più alto mai raggiunto per i giochi di supereroi. Il suo equilibrio quasi perfetto tra la risoluzione di enigmi, la furtività esplorata a 360 gradi e il FreeFlow, uno dei migliori sistemi di combattimento mai ideati, la rendono ancora oggi un traguardo molto difficile da raggiungere.
Insomniac Games lo sapeva bene. Sia nel 2018 quando ha lanciato il primo Marvel’s Spider-Man, sia nel 2020 quando ha proseguito la saga con lo spin-off dedicato a Miles Morales. I protagonisti erano superbi, così come il sistema di movimento. Purtroppo non si poteva dire lo stesso del resto perché nella trentesima ora di gioco ci si ritrovava a fare le stesse attività della terza. Chiaramente i nemici erano più forti e più equipaggiati, ma la sensazione era quella di una ripetitività non indifferente.
Spider-Man 2 riparte proprio da questo, risolvendo quelli che ora possiamo considerare come errori di percorso utili alla sua evoluzione. Dopo una maestosa intro, che vede come villain protagonista un gigantesco Uomo Sabbia, intento a sotterrare tutta la città, i giocatori vengono lasciati liberi di esplorare Manhattan (e tutta la costa di Long Island oltre l’East River). L’intera mappa infatti, è due volte più grande rispetto ai precedenti episodi ed esplorabile sin da subito: dai grattacieli del Distretto Finanziario fino alla torre degli Avengers, passando dal nuovo e luminoso parco giochi di Coney Island. Insomniac ha lavorato di fino alla ricostruzione della sua New York e anche se, ancora una volta, i tetti degli edifici sono gli scenari che vedrete più spesso, ora scendere in strada è una vera goduria. Ci sono venditori ambulanti che esaltano la bontà dei loro hot dog, negozi di dischi con vecchie glorie nascoste in vetrina, gente che fa la fila per assicurarsi una pizza e una quantità enorme di meravigliosi murales che Spidey tornerà ad immortalare con le sue abilità fotografiche.
Il brivido dello swing, dondolando da un edificio e l’altro, è lo stesso che gli sviluppatori avevano sapientemente affidato al tasto R2 nei precedenti episodi. Ad accompagnarlo però ci saranno delle ali di tela, disponibili sin dai primi minuti, che possono essere attivate con il tasto triangolo. Queste danno al giocatore la sensazione di essere padrone del cielo di New York, anche se non permettono di volare ma solo di planare. Con un po’ di pratica però, e qualche potenziamento, sarà possibile godersi diverse ore di volo, imparando anche a sfruttare le correnti ascensionali sparse sui tetti o tra i vicoli di Manhattan. Muoversi in un open-world non è mai stato tanto bello, tanto che il più delle volte eviterete persino di usare il viaggio rapido.
Lo spostamento rapido non porterà il giocatore in un punto predefinito, ma in un qualsiasi punto della mappa in cui posizionerete l’indicatore.
Il sistema di combattimento è quello mutuato dal FreeFlow di Batman Arkham e che avete già visto negli altri episodi di Spider-Man. Stavolta però sarà possibile anche deviare i colpi, similmente a come succede con il senso di ragno, cambia solo il tasto da premere e naturalmente non mancheranno i gadget. Quasi tutti basati sulla tela, questi permettono di creare vere e proprie strategie di combattimento a seconda del nemico che ci si trova ad affrontare. Ci sono gadget che rendono inoffensivo anche il più grosso dei colossi intrappolandolo in un bozzolo di tela, strumenti che possono essere usati per attirare in un unico punto tutto quello che si trovano attorno e anche bombe soniche in grado di atterrare gli avversari con un’onda d’urto.
Questo naturalmente per quanto riguarda le abilità di base di ogni Spider-Man, ma ogni eroe avrà poi abilità specifiche con tanto di albero abilità a sé stante e non condiviso. Peter potrà fare affidamento su attacchi con braccia meccaniche da ragno, mentre Miles su esplosivi attacchi a base di Venom. Per tutto il gioco però i protagonisti si spingeranno alla scoperta dei loro poteri e Peter potrà sfruttare i poteri del simbionte, mentre Miles potrà contare su un potenziamento dei suoi poteri elettrici. Inoltre entrambi gli eroi potranno usare degli attacchi devastanti premendo L3 e R3. Quello di Miles è un’esplosione elettrica che distrugge qualsiasi nemico nelle vicinanze, mentre Peter potrà entrare in modalità “full simbionte” trasformando ogni attacco in un colpo distruttivo. Nonostante gli effetti e le animazioni delle abilità siano differenti ci è però sembrato che gli attacchi specifici di un eroe fossero solo una versione reskinata di uno stesso attacco dell’altro. A volte ad area, a volte singolo, a volte stordente. Un vero peccato perché sottrae varietà al gioco e, a parte l’aspetto, non c’è davvero molta differenza nel combact system tra Miles e Peter. Anzi sembra di utilizzare lo stesso Spider-Man.
Sarà possibile passare in qualsiasi momento tra Miles e Peter semplicemente scorrendo sul pad del controller.
Ritornano anche le sezioni stealth, con un design migliore di quanto visto in passato e abilità migliori da parte dei nemici che ora potranno sfruttare droni e cercare in alto per individuare Spider-Man. Purtroppo però la sfida non è mai all’altezza perché Spider-Man può davvero essere ovunque mentre i nemici hanno percorsi predefiniti, si vanno a mettere in situazioni ottimali per essere messi K.O. e non indagano mai veramente abbastanza nel caso trovassero il corpo stordito di un loro compagno. Lanciare un cavo di ragnatela sopra le loro teste e poi abbatterli dall’alto senza farsi vedere rimane però estremamente appagante, specie quando con un colpo solo potrete impacchettare nella tela ben due nemici.
Fortunatamente, l’IA carente degli avversari (abbiamo provato il gioco con livello di difficoltà normale, ma giocato e finito a difficile per avere un po’ di sfida) viene tamponata dal numero di nemici a schermo. Ci sono state situazioni in cui siamo stati attaccati da decine e decine di nemici: tra chi lanciava una rete elettrica, chi una bomba, chi sparava con un lanciafiamme e chi ci caricava con una spallata. Senza rallentamenti o problemi di sorta, con effetti di luce, fiammate e animazioni che rendono ogni scontro degno di un servizio fotografico. Più di una volta, infatti, ci siamo trovati ad usare la modalità foto durante le battaglie.
Purtroppo gli scontri con i boss, pur rimanendo estremamente scenografici e ricchi di tensione, non differiscono molto dalle scazzottate con i minion. Nessun boss, infatti, è immune ai gadget o alle abilità di Spider-Man, tutti i loro attacchi possono essere interrotti e possono essere sconfitti senza una strategia precisa. Basta semplicemente scaricargli contro tutto l’arsenale disponibile ed esaurire la loro barra vitale, proprio come accade negli scontri normali. Un vero peccato, visto che si perde un po’ l’epicità della battaglia.
Una grande differenza rispetto al passato è stata l’eliminazione quasi totale delle fetch quest. Basta basi nemiche da ripulire in ogni quartiere, basta piccioni da rincorrere o missioni che finiscono sempre in una scazzottata. Le missioni secondarie di Marvel’s Spider-Man 2 sono ricche di trama e sono intense da giocare quanto quelle della storia principale. Non sono riempitivi, ma qualcosa che dà valore al tempo speso a giocarle. Tra queste quella di Howard (si, l’uomo dei piccioni visto nel primo episodio) e quella di Hailey, sono tra le più belle del gioco. Dirvi altro rovinerebbe l’esperienza, ma entrambe sanno come essere ricordate. Ci sono ancora missioni di raccolta dei collezionabili o delle zone in cui eliminare gli avversari, sono però ben dosate per tutta l’avventura in modo da non risultare pesanti o ridondanti. Ogni quartiere, inoltre, ha 3 livelli di completamento che richiedono di portare a termine missioni diverse, non dovrete più quindi annoiarvi a portare a termine i crimini casuali.
Gli Spiderbot collezionabili verranno segnalati da un’onda d’urto ogni volta che vi troverete nelle vicinanze. Raccolti tutti potrete avere una conversazione molto speciale con qualcuno che viene da molto molto lontano…
Insomniac Games crede tantissimo nell’accessibilità videoludica e ha pensato a tantissime opzioni per rendere questo ritorno di Spider-Man un’esperienza emozionante per tutti i videogiocatori. Il gioco infatti permette di completare automaticamente i QTE, offre degli assist e delle modifiche sostanziali al livello di sfida, diverse tipologie di scorciatoie come l’assistenza continua durante gli inseguimenti, che li rende più agevoli modificando anche la velocità di gioco. Ci sono anche e le opzioni per saltare gli enigmi e le opzioni per il contrasto elevato. Queste vanno a modificare gli shader di personaggi e nemici per renderli facilmente visibile tramite i colori. A dicembre 2023 è inoltre prevista una patch di accessibilità sonora che introdurrà anche il lettore schermo e le descrizioni audio.
Abbiamo giocato Marvel-Spiderman 2 in modalità Fedeltà, cosa che ci ha garantito 30 frame al secondo e tutti i sistemi grafici al massimo con un dettaglio che la modalità Performance, con i suoi 60 frame, non è riuscita ad eguagliare. Per quanto riguarda il VRR abbiamo scelto di impostarlo su Fluido, l’HDR su attivo e i 120 Hz li abbiamo lasciati su automatico. Se potete, queste sono senza dubbio le migliori impostazioni per godersi il gioco.
Arriviamo ora alla parte dei villain, sono loro alla fine che fanno degli eroi quello che sono e Insomniac sembra averlo capito perfettamente, fixando quanto visto in passato. Il primo capitolo del gioco era pieno di nemici, splendidi insieme, ma in singolo non avevano mai lo spazio necessario per essere approfonditi. Erano macchiette messe per far esclamare “oooh” al fan incallito senza un vero sviluppo narrativo oltre al “siamo cattivi, spacchiamo cose!”. Inoltre apparivano per pochissimo tempo, spesso alla fine di ripetitive missioni secondarie.
In Marvel’s Spider-Man 2 la situazione è notevolmente migliorata. I villain principali, Venom e Kraven, sono immensi. Personaggi profondi e sfaccettati quanto, se non più, dei protagonisti. Venom, che in un certo senso è presente sin dall’inizio, ma arriva prepotentemente nell’ultimo terzo di gioco (con un carico di sorprese non indifferente), viene inserito in maniera davvero affascinante e nuova, rispetto quanto visto al cinema e nei fumetti. Kraven invece appare come un folle devoto alla caccia, pronto a tutto per concretizzare il suo credo. Su di lui ci sarebbe stato da insistere un pochino lato lore, ma dal design alla narrazione, per non parlare del doppiaggio, ci troviamo di fronte ad un villain che si mangia in un boccone tutti quelli visti fino ad ora.
Ce ne sono altri, ovviamente, come Lizard che è ancora più grande e spaventoso, protagonista di alcuni degli inseguimenti più belli del gioco. C’è Martin Li che torna a chiudere i conti con il passato, Tombstone in una veste tutta nuova e anche Mysterio. Oltre a quelli già visti nei trailer ce ne è però qualcuno nascosto e insospettabile, come quello nelle missioni secondarie denominate “La Fiamma”, in quel caso, arrivati alla fine, ci sarà davvero da fare “oooh”. Peccato solo che probabilmente lo ritroveremo in qualche DLC.
Avere due Spider-Man non è solo una scusa lato narrativo per espandere la storia, ma anche una scelta fondamentale per realizzare qualcosa di straordinario lato registico. La direzione di Marvel’s Spider-Man 2 è qualcosa che oggi si fatica a vedere persino al cinema. C’è una scena in cui dovrete soccorrere dei supercriminali catturati da Kraven, il tutto mentre le loro celle stanno affondando nel fiume. Durante l’inseguimento tra i pontili e le navi schiverete esplosioni e droni, affronterete numerosi cecchini volteggiando tra un ponte e l’altro mentre l’avventura vi metterà continuamente al controllo di uno Spider-Man diverso. Si tratta di cambi di prospettiva eccitanti, che oltre ad essere belli da vedere saranno fondamentali nelle fasi più significative della storyline.
Tutte le attività secondarie possono essere svolte durante la storia principale, ma se completate tutto prima della fine non avrete nulla da fare in postgame.
Con dei villain così ben scritti e un taglio registico di questa potenza, la narrativa generale non poteva essere da meno. Il grande lavoro fatto nei primi capitoli continua: i protagonisti sono personaggi reali e tangibili, ricchi di sfumature, sogni e paure, non così lontani da noi. I mondi di Peter e Miles collidono alla perfezione e il loro essere Spider-Man li spinge a confrontarsi con le difficoltà della vita fino a mettere in gioco lavori, relazioni e amicizie.
Fulcro principale della trama sarà il rapporto tra Peter e Harry Osborn, amico d’infanzia del protagonista e figlio dell’ingombrante e onnipresente Norman Osborn. Harry è affetto da una malattia misteriosa che lo sta divorando giorno dopo giorno. C’è una cura, ma sembra essere più oscura della malattia stessa, come scoprirà Spider-Man a sue spese. Miles invece sarà costretto a scegliere tra la vendetta e il perdono, mentre tenta di tenere faticosamente in piedi la sua vita da studente.
Anche Mary-Jane avrà un ruolo fondamentale, più importante di quanto visto nei primi giochi. Oltre ad essere compagna e aiuto morale di Peter, la sua personale storyline comprende una critica non troppo velata alla stampa e al lavoro in generale: “È meglio un lavoro che offre solo profitto o fare qualcosa in cui si crede davvero?” Un dubbio che la giovane giornalista dovrà risolvere tra una sezione stealth e l’altra. I suoi momenti di gameplay sono stati leggermente ridotti, ma ora ogni sua parte è davvero un piacere da giocare. Le location sono ben costruite, gli obiettivi sempre differenti, mai ripetitivi e c’è persino una sezione che dallo stealth diventa shooter.
Ci saranno anche altri personaggi giocabili oltre a Peter, Miles e MJ, ma preferiamo lasciarvi scoprire da soli di chi si tratta.
La potenza hardware di PS5, che fino ad ora aveva fatto appena capolino, in Marvel’s Spider-Man 2 mostra i denti, quelli di Venom soprattutto. Gestire la sua pelle lucida e in continuo mutamento non deve essere stato un lavoro facile per gli sviluppatori, ma il risultato finale ripaga di ogni sforzo compiuto. C’è una scena, al centro di una Times Square notturna inzuppata di pioggia, dove le insegne al neon illuminano lo scontro tra Venom e Kraven. Si tratta di uno dei momenti più alti del gioco dove le espressioni facciali dei modelli poligonali si avvicinano di più alla realtà. Il bello è che non succede solo in questa scena, ma è sempre così. Le emozioni che vediamo riprodotte artificialmente da quei personaggi virtuali, sono vere e sono pochi i giochi oggi che riescono a procurare una sensazione di realtà tanto accurata. Se a questo aggiungete una colonna sonora che accompagna perfettamente ogni swing tra i grattacieli, ogni pugno e ogni inseguimento, capirete che è davvero difficile poggiare il controller senza che questo gioco vi abbia lasciato qualcosa.
Tornando quindi alle domande poste in apertura, la risposta è “si” ad entrambe. Marvel’s Spider-Man 2 è il miglior videogioco mai creato sull’Uomo Ragno. Un’opera di trasposizione e riadattamento che non si vedeva dai tempi della serie Batman Arkham, ma che soffre un po’ della scelta di gameplay di rimanere nella comfort zone dei precedenti capitoli, migliorando in tutto senza innovare niente. La trama ci pone però di fronte ad un’avventura immensa, che fa della coralità il suo punto di forza ed è capace di appassionare con una pluralità di storie e personaggi che colpiscono al cuore. Una sceneggiatura che ha chiaramente fatto tesoro della grandi narrazioni che Sony sta portando avanti da diversi anni a questa parte. Insomma, se stavate cercando un motivo per acquistare una PS5, ora ce lo avete!
This post was published on 16 Ottobre 2023 16:00
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