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Recensioni

Sonic Superstars | Recensione (PS5) | Il ritorno del porcospino

Non tutti i franchise invecchiano allo stesso modo. Sembra una banalità ma, invece, è una delle leggi non scritte del medium che amiamo di più; prendete una delle vostre mascotte preferite, ricordatene gli esordi, magari in pixel (o con dei modelli poligonali che definire spigolosi è un eufemismo), riesumate gli stage e le ambientazioni in cui quei personaggi hanno mosso i loro primi passi. Ebbene, che abbiate immaginato Lara Croft, Kratos, Link, Mario, Donkey Kong, è innegabile constatare che ognuno dei personaggi citati abbia subito dei restyling che, in un modo o nell’altro, lo hanno proiettato nella modernità, fino al modo in cui lo conosciamo oggi.

Tuttavia, se dovessimo identificare il più difficile dei salti generazionali a cui una saga possa andare incontro, si tratterebbe senza dubbio del passaggio dal 2D al 3D. Chiunque abbia qualche capello bianco di troppo, non potrà non ricordare lo stupore del primo avvio di Mario 64, GTA III, Ocarina of Time e di tutti quei videogame pioneristici che, dopo anni di gloria, avevano deciso di aggiungere la terza dimensione alla propria formula ludica.

Cimentarsi con il 3D è una sfida non indifferente, in quanto il fallimento è praticamente dietro l’angolo, così come dietro l’angolo è il rischio di scontentare milioni di appassionati. Sonic the Hedgehog è uno dei casi più lampanti in cui il passaggio dalle due alle tre dimensioni non è filato liscio come l’olio; al di là di qualche eccezione, le avventure 3D della celebre mascotte SEGA hanno quasi sempre deluso le aspettative e lo stesso Sonic Frontiers (pur alzando l’asticella) presentava dei limiti non da poco.

Sonic Superstars, invece, riporta il nostro porcospino preferito in un’avventura 2.5D, riproponendo tutto ciò che un fan del franchise ama alla follia, con una cura per il dettaglio ed un’estetica a metà strada tra il vintage e la modernità. Nelle righe che seguono, cercheremo di analizzare pregi e difetti del titolo in questione, ma una cosa possiamo anticiparvela: se non avete mai dimenticato il fascino del primissimo Sonic e cercate qualcosa che possa avvicinarsi a quell’esperienza, siete nel posto giusto.

Nuovo mondo… vecchi nemici!

Le boss fight saranno entusiasmanti e stimolanti.

Per Sonic, Tails, Knuckles ed Amy sembra essere un giorno come un altro, ma il Dr. Eggman è all’opera con un altro dei suoi loschi piani. Dopo essersi recato presso le Isole Northman, grazie alla collaborazione dei suoi scagnozzi Fang e Trip, imprigiona gran parte delle pacifiche creature che abitano l’arcipelago, trasformandoli in esseri robotici soggiogati alla sua volontà. Come se tutto questo non bastasse, il perfido antagonista è alla ricerca dei Chaos Emerald, delle pietre preziose che, se riunite, garantirebbero un potere tale da conquistare il mondo.

Come di consueto, toccherà al nostro porcospino preferito ed ai suoi amici riuscire a sventare l’ennesima trama malvagia di Eggman, potendo contare sulle loro abilità, sui Chaos Emerald e, sorpresa delle sorprese, sull’aiuto di un personaggio nuovo di zecca!

Così come in praticamente ogni Super Mario, anche in Sonic Superstars la trama è decisamente essenziale, un semplice pretesto per godersi tutto ciò che il titolo ha da regalare, tanto in termini di esplorazione che, ovviamente, in termini di speedrun, boss fight e, ovviamente, divertimento.

Se il team di sviluppo ci tiene a sottolineare che tutto quello che vedremo, con particolare attenzione per i 12 stage di gioco, è stato creato praticamente da zero, non saranno pochi i momenti in cui avremo della piacevolissime sensazioni di déjà vu, soprattutto relativamente ai primi, indimenticabili capitoli della saga.

A metà strada tra vintage e modernità

La co-op locale è una delle novità di questo capitolo della saga.

Sonic Superstars, come detto poche righe fa, ci metterà a disposizione ben 12 stage, ognuno dei quali sarà diviso in due o tre atti, con l’aggiunta di alcuni livelli bonus a cui potremo accedere soddisfacendo determinati requisiti. La collaborazione con Arzest, studio di sviluppo fondato da Naoto Oshima, uno dei “padri” del franchise, non poteva che portare una reinterpretazione di quelli che sono i principi ludici ed estetici di Sonic the Hedgehog, senza però snaturarli.

Partiamo dall’elemento artistico.
Ogni singolo stage sarà contraddistinto da una sua peculiarità, che ce lo farà stampare nella mente in pochi istanti. Se Bridge Island, con le sue cascate e le sue colline lussureggianti, non potrà non ricordarci il primo capitolo della saga, in Sky Temple ci troveremo ad alta quota, e dovremo saper gestire le varie correnti ascensionali; Pinball Carnival può essere descritto come un enorme flipper, in cui noi saremo la pallina, Sand Sanctuary e Frozen Base sono i classici livelli desertico e ghiacciato, mentre la Cyber Station rappresenta una delle ambientazioni più ispirate dell’intero pacchetto, in cui sono presenti un paio di chicche che faranno stampare un enorme sorriso sul volto dei più nostalgici.

Ognuno dei 12 livelli menzionati presenta una buona varietà di mob, con qualche ripetizione che, fortunatamente, non guasta; al termine di ogni stage, dovremo misurarci con Eggman ed i suoi sodali, scatenando delle boss fight tanto impegnative quanto stimolanti e coinvolgenti.

Il level design si presenta sin da subito di pregevolissima fattura, garantendoci tutto ciò che un amante di Sonic (e dei platform più in generale) desidera. Volete sfrecciare per tutto lo stage? Non dovete fare altro che iniziare a correre e mettere a segno il vostro tempo record! Volete scoprire ogni singolo segreto della mappa che state esplorando? Il team di sviluppo ha sparso aree ed oggetti segreti in abbondanza, per la felicità dei completisti.

La stessa colonna sonora, composta da Jun Senoue e Tee Lopes, ricalca quello stile pop (con qualche inserto di elettronica) allegro e scanzonato che è da sempre il marchio di fabbrica della serie.

Sotto l’aspetto prettamente artistico ed estetico, tutto sembra essere al suo posto.

Tanta, tantissima “aria fresca”

Tutto ciò che un fan di Sonic può desiderare.

Avevamo detto che Sonic Superstars reinterpreta il gameplay classico della saga, rinnovandolo in diversi suoi aspetti senza però tradirne l’essenza; è arrivato il momento di approfondire questo punto. Iniziamo subito dicendo che, come di consueto, ci saranno tonnellate di anelli da raccogliere, a cui però si aggiungono tutta una serie di oggetti, come le medaglie ed i frutti: le prime sono una vera e propria valuta di gioco, che ci consentiranno di acquistare costumi alternativi e parti per il nostro prototipo (utilizzabile nel multiplayer); i secondi, invece, ci garantiranno l’accesso a degli stage bonus, in cui raccogliere anelli entro un determinato tempo limite.

A quanto ora detto si aggiungono i Chaos Emerald; si tratta di sette gemme che, non appena raccolte, sbloccheranno un potere speciale, da utilizzare tanto in battaglia quanto nell’esplorazione dei vari stage. Con “Avatar”, ad esempio, potrete evocare tutta una serie di cloni del vostro personaggio, con cui attaccare il nemico di turno (particolarmente utile nelle boss fight) mentre, ricorrendo a “Visione”, vi appariranno tutti gli oggetti invisibili ed i passaggi nascosti nelle vicinanze (praticamente indispensabile ai fini dell’esplorazione). Una volta che avrete raccolto tutte le gemme, queste sbloccheranno un’abilità unica, che cambierà a seconda del personaggio che state usando.

Non mancheranno sezioni bonus per raccogliere anelli e medaglie, tutte accessibili tramite dei portali disseminati nei vari livelli e che, quindi, premieranno gli esploratori più audaci.

Un’altra interessante novità è rappresentata dalla possibilità, per la prima volta nella storia del franchise, di affrontare lo story mode in co-op locale, fino ad un massimo di quattro giocatori; lo stesso ragionamento si applica per il multiplayer, suddiviso nelle categorie Corsa, Combattimento, Raccolta Stelle e Sopravvivenza, in cui dovremo sfidare 3 o 7 avversari (rispettivamente in locale o online) e raggiungere la vittoria finale.

Infine, se siete tra quelli che pensano che Sonic sia sinonimo di velocità, potrete sempre mettervi alla prova con la modalità Crono, con cui potrete registrare il vostro tempo migliore e misurarvi con i record degli altri giocatori online.

Come potete facilmente constatare, Arzest e Team Sonic non si sono decisamente adagiati sugli allori.

Esperienza breve, intensa e… rigiocabile

Sfruttate le abilità dei vari personaggi per scoprire ogni segreto del gioco.

Chi vi scrive ha terminato la main quest in poco più di 7 ore, ragion per cui un giocatore più avvezzo alle meccaniche della saga potrà arrivare ai titoli di coda in un tempo decisamente minore; tuttavia, i contenuti aggiuntivi menzionati in precedenza allungano non poco la longevità del titolo. Lo stesso utilizzo di un personaggio diverso cambierà totalmente il vostro approccio al gioco: se Sonic è la scelta più indicata per i puristi della velocità, Tails, con la sua capacità di volare, sarà la soluzione ideale per chi intende scoprire ogni segreto delle varie mappe di gioco.

Un discorso simile può farsi per i poteri dei Chaos Emerald che, in molti casi, vi porteranno in aree altrimenti irraggiungibili. Vi basteranno pochi minuti in un qualsiasi stage per capire che, nonostante esso sia completabile in pochi minuti, sarete costretti ad impiegare molto più tempo per ottenerne tutti i segreti.

A quanto ora detto si deve aggiungere la Storia di Trip. Il personaggio in questione è una nuova aggiunta al roster e, subito dopo essere arrivati ai titoli di coda, potremo rivivere la main quest nei suoi panni; va da sé che, in questo caso, troveremo tutta una serie di nemici aggiuntivi ad attenderci e, quindi, l’esperienza sarà molto più impegnativa.

Dal punto di vista tecnico, tutto scorre liscio come l’olio, senza alcun calo di frame e riuscendo a sfruttare appieno le due dimensioni (e mezzo) di cui il titolo si avvale. Le uniche incertezze riguardano dei tempi di caricamento un po’ troppo presenti, dei save point che potevano essere distribuiti in maniera più omogenea e, soprattutto, un sensibile input lag con cui, a meno di patch correttive, dovremo imparare a convivere.

Fortunatamente niente di quanto ora elencato rovina l’esperienza di gioco che, vale la pena ribadirlo, si attesta su livelli molto molto alti.

Giudizio finale

Sonic Superstars è la prova provata che il 2D è duro a morire e che, al tempo stesso, le due dimensioni non sono monolitiche come sembrano. La collaborazione tra Arzest e Team Sonic ha dato vita ad un’esperienza di gioco che riesce a mettere d’accordo tanto i nostalgici delle primissime avventure del porcospino blu, quanto coloro che, invece, desideravano un titolo al passo con i tempi. Co-op, multiplayer (entrambi sia in locale che online), poteri speciali, sezioni bonus: tutte queste aggiunte rappresentano quella boccata di aria fresca di cui ogni franchise ha ciclicamente bisogno, soprattutto quando non stonano con la vera essenza della saga. L’ultima avventura di Sonic & co. è breve, intensa, molto rigiocabile, potenzialmente infinita se siete completisti o speedrunner. Se Frontiers non vi ha particolarmente colpiti, siamo sicuri che Sonic Superstars riuscirà a regalarvi ore di sano intrattenimento e divertimento, come solo un platform sa fare.

This post was published on 13 Ottobre 2023 15:00

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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