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Recensioni

Trine 5: A Clockwork Conspiracy | Tre eroi, una missione | Recensione [PS5]

Tutti, come è giusto che sia, hanno le proprie fisse.

Da chi stravede per qualche particolare marca di vestiti a chi ha dei ristoranti preferiti di cui non farebbe mai a meno, è infatti comune avere qualche fissazione, più o meno marcata che sia. Personalmente in chiave videoludica ho sempre adorato le ambientazioni sullo sfondo nei titoli 2 o 2.5D, rimanendo estasiato da opere come quei due capolavori di Rayman Origins e Rayman Legends.

Tra i giochi che più mi sono rimasti impressi nel cuore in tal senso non posso non citare il primissimo Trine dell’oramai lontano 2009, con le scenografie a corredo del gioco che ancor oggi mi capita di tirare in ballo quando mi trovo a parlare dell’argomento. Un qualcosa che è ovviamente avvenuto nei giorni scorsi, quando ho potuto spolpare il quinto episodio della saga di Frozenbyte in uscita su praticamente ogni piattaforma di gioco il prossimo 31 agosto 2023, ossia Trine 5: A Clockwork Conspiracy.

La vecchia guardia

Trine 5 riprende in mano il trio di eroi che ben abbiamo imparato a conoscere nei capitoli precedenti. In A Clockwork Conspiracy fanno infatti il loro ritorno il cavaliere Pontius, la ladra Zoya e il mago Amadeus, ormai diventati delle vere e proprie celebrità del regno, con tanto di una sontuosa ed enorme statua a onorarne le gesta passate. Dopo tutto il lavoro di gamba e ingegno degli anni che furono, ritroviamo il trio intento a godersi a loro modo la meritata pensione, con Amadeus a crogiolarsi in resort esclusivi, Zoya alla ricerca anche del più insignificante dei tesori e Pontius dedito al risolvere anche la più piccola quisquilia del regno pur di sconfiggere la noia.

Una situazione che ha però ahimè ben presto fine, con una misteriosa e malvagia cospirazione che riesce in poco tempo a metterli in cattiva luce presso l’intero regno e a minacciarne l’esistenza. Un pericolo in stile steampunk fatto di automi meccanici, che richiederà le abilità congiunte dello strano trio per venirne a capo e poter così ristabilire il buon nome di Amadeus, Pontius e Zoya in tutto il regno.

Un paesaggio bucolico, ma irto di pericoli

Una trama che scorre veloce e tutto sommato piacevole, non risultando ovviamente il piatto forte di Trine 5: A Clockwork Conspiracy, bensì un discreto accompagnamento del gameplay. Non aspettatevi formidabili colpi di scena o intrecci narrativi particolarmente complessi, ma un qualcosa in grado di fare il proprio senza né sfigurare né tantomeno prendersi la scena. Esattamente quello che ci si aspettava, insomma.

Tra rompicapi e abilità speciali

Sul piano del gameplay vero e proprio, Trine 5 è un tuffo nel passato.

Se anche vi siete persi qualcuno dei precedenti episodi, in A Clockwork Conspiracy vi troverete infatti comunque in poco tempo a casa, con le fattezze e le abilità dei tre eroi che ci metteranno poco a risultarvi familiari. Così come i precedenti episodi, Trine 5 si sviluppa infatti attorno a un impianto di gioco a metà tra platformer e puzzle game, dove i rompicapi rappresentano il vero cuore del gioco.

Per poter avanzare di livello in livello è infatti necessario riuscire a superare tutta una serie di ostacoli, orchestrati da Frozenbyte in modo tale da sfruttare tutte le peculiarità del dinamico trio. Pontius, essendo un possente cavaliere, è ad esempio in grado di parare colpi nemici, abbattere palizzate con la spada e attivare meccanismi con la forza bruta. La scaltra Zoya, d’altro canto, è dotata di un arco per colpire bersagli lontani e di una fune con cui ergere passaggi tra vari punti o dondolarsi di anello in anello. Amadeus, infine, sfrutta tutte le sue abilità magiche per far lievitare oggetti ed evocarne altri, come un spesso e volentieri comodo cubo su cui arrampicarsi.

Pontius è in grado di eliminare gli ostacoli con la sua spada

Sta al giocatore, e ai suoi amici in caso di partite in cooperativa, amalgamare insieme le loro peculiarità e caratteristiche in modo tale da risolvere i vari enigmi e salvare così il regno. Il tutto funziona alla fine conti abbastanza bene, riuscendo a intrattenere e a non risultare né troppo semplice né tantomeno frustrante. Purtroppo, i comandi non sono sempre precisi e, essendo diversi rompicapi basati sulla fisica, capita di dover ricominciare il tutto da capo a causa di errori non dovuti direttamente al giocatore. Poco più di una pagliuzza nell’occhio, ma comunque non sufficiente a rovinare l’esperienza complessiva del gioco.

Dove Trine 5 non convince, così come in passato, è nelle comunque rare fasi di combattimento, in cui il tutto risulta legnoso e poco definito. Si salvano gli scontri con i boss, che non richiedono un semplice roteare una spada per risultare vittoriosi, ma quelli contro i pochi mob presenti nel gioco sono tutt’altro che avvincenti da affrontare.

Trine 5: un gioco per tutti

Un ottimo lavoro è stato invece stato fatto per quanto riguarda cooperativa e difficoltà del gioco.

Frozenbyte ha infatti pensato a livelli di difficoltà che non vanno a modificare solamente i punti vita dei nemici, i checkpoint e così via, ma anche quella che è la sfida dei singoli rompicapi. Un qualcosa che aumenta di molto la rigiocabilità di Trine 5, rendendolo perfetto anche per più partite con amici differenti, a partire dai più sfegatati fan dei puzzle game fino ad arrivare a chi vuole un’esperienza più rilassata.

Perchè giocare quando si può semplicemente fermarsi ad ammirare lo sfondo?

Molto interessante, sempre sul piano della cooperativa, è il fatto di poter scegliere se affrontare A Clockwork Conspiracy in maniera tradizionale, ossia con altri due amici e tutti impersonando un eroe differente, o più libera, con fino a quattro giocatori in contemporanea, anche tutti con il medesimo personaggio.

Frozenbyte e THQ Nordic hanno insomma fatto sotto tale punto di vista un ottimo lavoro, riuscendo a rendere Trine 5 un titolo perfetto per essere giocato tanto da soli che in compagnia di amici.

L’importanza degli sfondi

Se ve lo state chiedendo fin dal prologo dell’articolo e le immagini a corredo non fossero bastate: sì, anche Trine 5 ha saputo incantarmi con i suoi bellissimi scenari sullo sfondo. La maggior parte delle scenografie riescono infatti a convincere sul piano visivo, risultando un vero e proprio fiore all’occhiello dell’intera esperienza.

Lo stesso non si può purtroppo dire del resto del gioco, che risulta sì apprezzabile sul piano grafico, ma ben lontano dai picchi raggiunti dai paesaggi sullo sfondo, con le impervietà tecniche di personaggi ed elementi sullo schermo che anzi talvolta finiscono per cozzare con il resto. Buona, infine, invece la colonna sonora.

Conclusioni

Trine 5: A Clockwork Conspiracy è un seguito con tutti i crismi del caso, capace di espandere senza stravolgere una formula di gioco ben corroborata. Sarebbe magari stato lecito aspettarsi un qualcosina di più, è indubbio come il lavoro di Frozenbyte sia comunque di valore e in grado di accontentare i fan della saga e non solo. Buono in solitaria e ottimo in compagnia di amici: se amate i rompicapi e i titoli platformer Trine 5 potrebbe fare decisamente per voi.

This post was published on 29 Agosto 2023 17:00

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