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Recensioni

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon | Recensione (NSW) | Una piacevole fiaba dark

Dopo aver provato Cereza and the Lost Demon in anteprima, siamo tornati nella foresta di Avalon per poter recensire questo particolare prequel di Bayonetta.

Le origini di un’icona

Come già anticipato il gioco si discosta molto dai tre capitoli action eccentrici a cui siamo abituati per presentarci, sotto forma di fiaba, la storia di una giovane strega alle prese con la sua prima avventura.

Difatti qui non ci viene proposta la solita Bayonetta, anzi Cereza, spigliata e sopra le righe ma bensì una ragazzina timida e alle prime armi con però tanta voglia di imparare presto a padroneggiare i suoi poteri per poter salvare sua madre dalla prigione in cui è tenuta.

Addentratasi una notte nella foresta di Avalon, Cereza si troverà vittima degli attacchi delle fate ma grazie all’aiuto di un demone intrappolato nel suo gatto di pezza Cheshire riuscirà a superare i diversi ostacoli che le si pareranno di fronte fino a trovare il Lupo Bianco, distruggere i 6 nuclei elementali e ritrovare la strada di casa.

Tempismo e coordinazione, le doti di una strega

Alla ricerca del Lupo Bianco.

Cereza and the Lost Demon presenta un gameplay asimmetrico che permette al giocatore di controllare contemporaneamente i due personaggi. Con il joycon destro infatti potremo controllare Cheshire che sarà il nostro fidato tank con la quale distruggere ostacoli, spingere grossi carichi e sconfiggere i nemici mentre con il joycon sinistro controlleremo Cereza che grazie ai suoi poteri, attivati tramite un piccolo rythm game, potrà creare nuovi passaggi come ponti o trampolini, bloccare i nemici con i suoi rovi magici o curare Cheshire tenendolo in braccio nella sua forma peluche.

Ogni ambiente offre una nuova e stimolante sfida per il giocatore da superare. Ti ritroverai a correre, saltare e arrampicarti attraverso una serie di sezioni di platform, risolvere intricati enigmi e infine scontrarti con gli avversari in epiche battaglie. La foresta di Avalon infatti brulica di sezioni puzzle in cui dovrai sfruttare allo stesso tempo le abilità di entrambi i personaggi per poter proseguire. Nonostante l’andamento lineare dell’esplorazione seguendo la trama, il gioco presenta una forte componente di back tracking che ci permetterà di tornare sui nostri passi alla ricerca di tesori nascosti e segreti nella grande mappa esplorabile.

Se la parte esplorativa è un piacere assoluto, il combattimento può diventare leggermente tedioso nelle sue fasi più concitate focalizzandoci molto spesso su un solo personaggio e lasciando scoperto l’altro. Fortunatamente avremo dalla nostra non solo pozioni di cura ma anche vere e proprie pozioni esplosive con cui stordire gli avversari e guadagnando tempo nel quale riorganizzarci.

Durante il nostro viaggio entrambi i personaggi avranno a disposizione un folto albero di talenti dalla quale apprendere diverse abilità con cui affrontare con facilità i diversi nemici. Infine ottenendo i nuclei elementali, Cheshire potrà cambiare forma ed ottenere nuove mosse non solo per il combattimento ma anche per sbloccare nuove aree durante l’esplorazione.

Un reparto artistico straordinario

La sequenza post Tir na Nog è spettacolare!

Cioè che colpisce maggiormente è l’immenso lavoro del reparto artistico che riesce perfettamente a catapultare il giocatore tra le pagine di un libro di favole mantenendo un mix perfetto tra il dark e l’art nouveau riuscendo quindi a trasmettere le stesse caratteristiche di personaggi già noti nonostante il loro nuovo design chibi. Nonostante la fitta vegetazione la foresta di Avalon offre scorci mozzafiato ed uno sviluppo delle profondità nella quale lo sguardo si perde in cerca di dettagli nascosti. L’uso di colori pastello e pattern fissi che sembrano usciti da un quadro di Klimt catturano lo spettatore facendo quasi venir voglia di rimanere lì e rilassarsi sotto il fruscio delle foglie di un albero. A questi colori tenui si alternano sapientemente veri e propri effetti psichedelici per sottolineare la forte influenza delle fate in alcune sezioni del gioco. Esempio massimo sono sicuramente i Tír Na Nóg, domini delle fate caratterizzati da formazioni cristallizzate e vetrate colorate. Ad accompagnare il tutto una colonna sonora ben studiata per rendere il tutto quanto più immersivo.

Largo spazio all’accessibilità

Cereza può trasformare le piante in comodi ponti.

Cereza and the Lost Demon è un gioco che sicuramente ci tiene ad essere giocato, proprio per questo verrà presentato spesso al giocatore la possibilità di personalizzare la propria esperienza di gioco attraverso una serie di accorgimenti sui diversi aspetti del gioco. Potrete infatti non solo diminuire la difficoltà dei combattimenti ma anche rendere automatiche alcune magie di Cereza o addirittura fare in modo da non prendere danni durante la vostra avventura in modo da potervi godere la storia in tranquillità.

In conclusione:

La trama del gioco è relativamente semplice, ma riesce comunque a catturare l’essenza dell’universo di Bayonetta e offre un’esperienza piacevole sia per i fan della serie sia per chi ci si approccia per la prima volta.

Il gioco ha molti aspetti positivi. Una delle caratteristiche più distintive è sicuramente la direzione artistica. Il mondo del gioco è splendidamente reso e gli ambienti sono lussureggianti e dettagliati. Anche il character design è fantastico, con ogni personaggio che presenta un aspetto e una personalità unici. Cereza, in particolare, è una protagonista deliziosa, e il suo design è adorabile e al contempo anticipa perfettamente il carattere dell’eroina che conosciamo. I nemici sono altrettanto ben realizzati, con ogni fata che presenta un aspetto distintivo e una strategia di combattimento unica.

Bayonetta Origins: Cereza and the Lost Demon è un solido prequel della serie Bayonetta. Tuttavia, la trama del gioco avrebbe potuto avere un po’ più di complessità e il gameplay poteva essere più vario. Con ciò detto, i fan, vecchi e nuovi, di Bayonetta troveranno in Cereza and the Lost Demon un ottimo titolo per Nintendo Switch da giocare, perchè no? Anche in due.

This post was published on 29 Marzo 2023 11:59

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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