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GrimGrimoire OnceMore (PS5) | Recensione | Uno strategico da giocare ancora e ancora

Il classico strategico fantasy targato Vanillaware fa il suo ritorno sulle console di nuova generazione dopo il debutto nel 2007 su PS2: GrimGrimoire OnceMore ripropone la storia e il gameplay già noti ai suoi fan con una qualità grafica che si adatta ai tempi moderni e alcune migliorie di gameplay. Lo abbiamo provato nella sua versione per PlayStation5, prima del rilascio ufficiale il 7 aprile 2023.

Una bizzarra scuola di magia

I viaggi nel tempo non falliscono mai di affascinare il pubblico e GrimGrimoire OnceMore riesce a enfatizzare ancor più questo aspetto nella sua nuova versione che permette di tornare ancora una volta a quelle 5 giornate in cui la giovane Lillet Blan divenne una vera maga. L’inesperta streghetta inizierà il proprio percorso di studi presso la Silver Star Tower, in compagnia di professori bizzarri e compagni dalle dubbie intenzioni, mentre il tempo continua misteriosamente a riavvolgersi ogni cinque giorni nel tentativo di salvare tutti quanti da un’incombente calamità.

Tra seducenti fantasmi che infestano la scuola, diavoli pronti ad acquistare la tua anima e a molestare fanciulle, sicuramente non si tratta di una narrazione leggera e per bambini, al contrario alcuni temi trattati sono molto maturi e i dialoghi non si trattengono dall’ammiccare alle fantasie di un pubblico adulto. Tutte le scene sono poi interamente doppiate, sia in inglese che in giapponese, seppur con un’espressività non sempre impeccabile, e lasciano emergere caratteri apparentemente stereotipati, ma dalle sfaccettature sorprendenti, soprattutto per i tempi in cui fu rilasciato per la prima volta il titolo.

Lillet Blan incontra Amoretta Virgine: i loro dialoghi sono racchiusi in balloon come in una storia a fumetti.

Ad accompagnare il concept di libro di favole illustrato comunicato dalle splendide illustrazioni 2D, vi è il menù costituito da una grande libreria divisa in sezioni: ogni livello di gioco è preceduto e seguito da un capitolo storia, solitamente tutti brevi e accattivanti. Non si ha mai l’impressione di perdere tempo seguendo la trama di GrimGrimoire OnceMore dato che il livello di gioco è sempre collegato a ciò che accade nel corso delle vicende, che si tratti di un duello contro un professore per testare la nostra abilità o di uno scontro letale contro forze malvage. Fanno eccezione solo i capitoli extra che forniscono delle sfide aggiuntive utili a procacciarsi qualche moneta in più, se completate.

Hai paura del buio?

Il gameplay strategico in tempo reale di GrimGrimoire OnceMore ottimizza il buon lavoro già fatto nell’originale, semplificando e velocizzando la selezione delle proprie milizie e strutture con l’utilizzo di pochi click sulle freccette direzionali del controller. In quanto tower defense, l’obiettivo principale infatti sarà evocare e guidare diverse specie di creature fantastiche per difendere le proprie rune o distruggere quelle nemiche, a seconda della missione prefissata dal livello stesso.

Debolezze e resistenze delle quattro classi runiche

Esistono quattro classi principali di rune, Glamour, Necromancy, Sorcery e Alchemy, legate tra loro da un sistema circolare di debolezze e resistenze che il giocatore dovrà saper sfruttare a proprio vantaggio. Ogni classe a sua volta contiene tre diversi tipi di rune che consentono l’evocazione di creature differenti, alcune specializzate nella raccolta dei cristalli di Mana – fondamentali per costruire nuove rune o evocare alleati – e altre più improntate all’attacco o alla difesa.

All’inizio di ogni livello sarà posto un obiettivo principale e uno secondario che dà diritto a una moneta in più e a un punteggio più alto. Si comincia con alcune risorse già sul campo, un certo numero di Mana e una mini mappa in alto a destra per controllare l’avanzamento dei nemici verso le proprie rune: dato che gli avversari comandano truppe di creature identiche a quelle che noi stessi potremmo evocare, l’unica differenziazione sta nel colore della loro barra della vita, rossa invece che verde.

Il nemico più temibile però è l’oscurità: la mappa è buia ovunque non ci siano rune di proprietà nostra o di eventuali alleati, rendendo necessaria una fase di perlustrazione che consenta di individuare almeno in parte le rune nemiche e la provenienza delle orde di nemici (date un’occhiata ai consigli prima di iniziare un livello per avere un aiuto sotto questo aspetto). Scovare un uovo di drago avversario e distruggerlo prima che questo si schiuda potrebbe ribaltare gli esiti di un’intera partita.

Le monete servono a sbloccare nuovi potenziamenti nell’albero delle abilità, uno per tipo di runa

Difficoltà punitiva

Anche impostando la difficoltà su “facile” non è possibile spendere le proprie risorse a casaccio, quindi non aspettatevi un titolo semplice, ma preparatevi a studiare tutte le meccaniche di gioco e le abilità di ogni creatura: fortunatamente si farà meno fatica grazie al manuale completo che spiega caratteristiche e debolezze di tutte le specie evocabili. In modalità facile è inoltre possibile agevolarsi con la Grand Magic, un incantesimo che può infliggere enormi danni ad area, rivitalizzare le proprie creature o ottenere una manciata di Mana, agevolando i giocatori meno abili.

Particolarmente frenetiche ed emozionanti sono per esempio le sezioni di gioco che prevedono l’evocazione o distruzione di draghi e chimere, giganti creature dalla potenza devastante e dall’imponente presenza scenica sul semplice e monotono sfondo della torre incantata. Per quanto poco variabile, la struttura della torre influenza il gameplay, impedendo ad alcune creature di attraversare aree distrutte, se non per mezzo di altri esseri spiritici come Caronte.

La prima metà di gioco è più semplice e guidata, con nuove rune o meccaniche che vengono introdotte praticamente a ogni livello, tuttavia nella seconda metà di gioco si guadagna in libertà e complessità delle partite, ma si perde in varietà, infatti, sbloccate tutte le rune, proseguire diventa più monotono e frustrante. A speronare e gratificare il giocatore però ci sono le splendide illustrazioni full screen che si sbloccano alla fine di ogni livello, andando a creare una galleria aggiuntiva che ci immerge ancor più nelle avventure della Silver Star Tower e dei suoi bizzarri protagonisti.

Conclusioni

La ripetitività è parte integrante della storia del gioco stesso, ma nel gameplay non è certo un encomio. Tuttavia, la solida base strategica del titolo lo rende stimolante anche nelle sue fasi avanzate, proprio grazie alla difficoltà punitiva che molti appassionati del genere potrebbero apprezzare. GrimGrimoire dimostra “ancora una volta” di essere un titolo sempreverde, con un gameplay ancora moderno e un’ottima longevità se calcolate che ciascun livello richiede circa mezz’ora per essere completato, per un totale di oltre 10 ore solo per la campagna principale. Per apprezzarlo appieno dovete però essere disposti ad abituarvi a un pizzico di monotonia, dato da scenari e nemici un po’ ripetitivi, e da una colonna sonora poco memorabile, al contrario dei suoi incredibili personaggi.

This post was published on 31 Marzo 2023 15:00

Gaia Tornitore

Nasce a Catania nel 1999 e si avvicina prestissimo al mondo videoludico giocando di nascosto con le console degli altri perché per la mamma era "una cosa da ragazzi" (adesso è lei a passare le ore su Animal Crossing). Quando riceve finalmente il suo personale Nintendo DS, completa il primo capitolo del Professor Layton e se ne innamora per sempre. Tra i suoi tantissimi hobby scopre per caso la passione per la scrittura dopo aver vinto il premio TaoTIM del Festival Internazionale del Libro di Taormina. Inizia a fare esperienza in varie redazioni e diventa Editorial Specialist nella community di Pokémon Millennium, dove resterà fino al 2023. Ha una grande passione per il canto e la musica che emerge spesso durante le dirette Twitch di @player_italia che si trasformano in piccoli concerti virtuali ogni sera. Scrive e produce canzoni per sfogarsi o per provare a vincere qualche contest dalla Corea del Sud, la cui cultura la appassiona da anni. La precedente fase nipponica non è ancora passata del tutto e riemerge ogni volta che qualcuno parla di anime e manga.

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