Mentre la MXGP si prende una pausa, l’annuale serie Supercross di Milestone torna con il rilascio di Monster Energy Supercross 6.
Con una serie di nuovi assets, una fisica migliorata e un innovativo sistema di lesioni chiamato Rider Shape Injury Sistem, Supercross 5 è stato un passo avanti rispetto al passato.
Monster Energy Supercross 6 – o Monster Energy AMA Supercross: The Official Video Game 6 per essere proprio completisti – continua sulla stessa strada del suo predecessore, con nuove modalità e miglioramenti. Ma si tratta di un enorme balzo in avanti o il salto con trick non riesce ad andare a segno?
Ciò che distingue il Supercross dalla MXGP è che le gare fuoristrada si svolgono in stadi al coperto e pieni di folla in lungo ed in largo per gli Stati Uniti. Supercross 6 cattura molto bene la grandezza e lo spettacolo di questi stadi restituendo grazie alle animazioni ed alla “pienezza” degli spalti quel feeling di attesa che ci si aspetta da eventi di una portata eccezionale.
Se siete novizi della serie, preparatevi a una curva di apprendimento ripida: il Supercross predilige uno stile di guida aggressivo ed è uno sport “di contatto” – nonostante si guidi una moto, si – e questo nuovo capitolo del titolo Milestone rispecchia a pieno il mode d’être dei piloti.
In gara non solo si controlla la moto ma, tramite lo stick analogico destro del controller, si regola anche la distribuzione del peso del pilota sul mezzo, dovendo districarsi tra inclinazione del corpo in curva e spostando il peso verso la parte finale della sella per i salti. La precisione è fondamentale: se si effettua un salto con l’angolazione sbagliata, si rischia di cadere e di perdere posizioni vitali.
C’è molto tra cui destreggiarsi, ma la gestione delle varie sfumature è soddisfacente da padroneggiare perchè si, diciamolo, è bello vedere che dopo 6^n tentativi finalmente si riesce a saltare un dosso ed essere già in posizione per una curva a gomito in salita!
Gli avversari IA commettono errori, a volte si schiantano davanti alla nostra moto e, quando sono in giornata, cercano il contatto fisico per ostacolarci il più possibile.
Una nota positiva è che si sparpagliano davvero poco nelle ultime gare dei campionati, dando vita a battaglie all’ultimo giro molto avvincenti.
Anche i profondi solchi sul terreno lasciati dagli altri piloti che sgommano nel fango possono mettervi in difficoltà se non state attenti. È un peccato che non ci sia una deformazione dinamica della pista e che la sporcizia non si accumuli sulla moto o sul pilota, ma c’è una buona dose di pop-up delle texture che lascia quel bel 2000’s feel.
Non aiuta il fatto che Supercross 6 sia un gioco cross-gen su PS4 e Xbox One, oltre che su PS5, Xbox Series X|S e PC e si spera che Milestone possa migliorare la grafica del gioco del prossimo anno concentrandosi – magari – solo sullo sviluppo per le console current-gen.
Anche se la curva di apprendimento è ripida, Supercross 6 è un prodotto “aperto” ai nuovi giocatori, tant’è che tutta una nuova serie di aiuti alla guida, all’accelerazione ed alla frenata lo rendono il gioco più accessibile della serie.
La nuova Supercross Academy fa un buon lavoro nell’instradarci verso le tecniche di base ed avanzate: dallo spostamento del peso in curva all’esecuzione di acrobazie aeree che fanno impazzire il pubblico sugli spalti. Come le Prove per le Patenti di Gran Turismo, queste esercitazioni sono mini-sfide interattive e non scene tagliate da saltare, il che le rende istruttive e divertenti.
Tuttavia non si tratta di novità. La maggior parte delle esercitazioni sono ripetute dalla Futures Academy di Supercross 5, solo che questa volta il nostro Cicerone è il campione di supercross Jeremy McGrath, che funge da allenatore personale per tutto il gioco, al posto di Ricky Carmichael.
Con sette titoli di campione SX e 72 vittorie in gara, è essenzialmente il Lewis Hamilton del Supercross, e compare nel corso del gioco per dare consigli e guidare il giocatore durante la carriera; ma a parte queste piccole comparsate è poco utilizzato.
I giochi Milestone del passato, come Valentino Rossi The Game, includevano eventi storici e veicoli d’epoca che celebravano le carriere di famose star del motorsport. Purtroppo in Supercross 6 McGrath non ha lo stesso livello di fan service, il che rappresenta un’occasione mancata. Il suo modello di personaggio, oltretutto anche goffamente animato, sembrerebbe datato anche in un gioco per PlayStation 4.
La novità di Supercross 6 è il Supercross Park: un’ampia area libera, disseminata di ostacoli, rampe e pendii ripidi per esercitarsi, che sostituisce il Compound di allenamento presente in Supercross 5. Qui è possibile esplorare cinque zone collegate tra loro, passando da una cava con percorsi tortuosi e improvvisi cambi di quota, fino ad arrivare in un aeroporto abbandonato con aerei da superare “in volo”.
Una volta superate le tre gare iniziali della serie Futures, è possibile visitare il Supercross Park tra una gara e l’altra della carriera ed affrontare missioni extra e sfide di allenamento preparate da McGrath – ad esempio eseguire un certo numero di scrub prima dello scadere del tempo. Questi eventi non sono propriamente “fluidi”: si deve entrare nella FanFest centrale, avvicinarsi a un evento e aspettare che venga caricato, il che spezza un po’ quel senso di immersione che il gioco dovrebbe trasmettere.
Con percorsi alternativi e collezionabili da trovare, il Supercross Park spezza sicuramente la monotonia delle gare negli stadi, e con diverse aree da esplorare, la mappa principale non risulta quasi mai noiosa.
A parte la novità del Park, la modalità carriera mantiene una linea molto familiare. Come nel precedente capitolo dei gioco, è suddivisa in tre campionati che presentano gare a difficoltà crescente ed avversari sempre più ostici, partendo dalla serie Futures di base fino a diventare un campione Pro 450cc.
L’esperienza durante la carriera è in gran parte la stessa di tutti gli altri giochi Milestone: si firmano contratti di sponsorizzazione, si guadagnano XP e si sviluppa l’albero delle abilità del proprio pilota. A questo punto della serie, forse, si dovrebbe pensare a delle opzioni di gestione della squadra per arricchire l’esperienza.
Ritorna anche il sistema di infortuni Rider Shape di Supercross 5, che prevede conseguenze per le corse spericolate. Se si verificano troppi incidenti, si subiscono lesioni a parti specifiche del corpo del pilota e che possono comprometterne le prestazioni durante gli eventi. A meno che non si riesca a ripristinare la salute nelle sfide di allenamento in cui si raccolgono lettere che formano la parola SHAPE entro un certo tempo limite.
Una novità presente in Supercross 6 è la modalità Rhythm Attack, giocabile in single-player o in split screen, in cui si gareggia contro un altro pilota in avvincenti testa a testa su lunghi rettilinei sconnessi.
vivete la vostra vita un quarto di miglio alla volta (semicit.)
Questi eventi richiedono un preciso ed attento equilibrio tra velocità e precisione.
Peccato che le “gare” durino solo 30 secondi: per carità non è una aggiunta significativa, ma sono eventi divertenti se usati per intervallare la “monotonia” della modalità carriera.
Ciò che vi spingerà a rigiocare Supercross 6, invece, è il multiplayer online. Per la prima volta nella serie, il titolo Milestone supporta il cross-play, permettendo ai giocatori di gareggiare insieme su tutte le piattaforme.
E’ disponibile anche un sistema di classifiche, che nel 2023 può sembrare una aggiunta banale, ma è proprio quello che fa riaccendere la console ed avviare nuovamente in gioco: vedere se qualcun’altro ha fatto meglio di voi.
Supercross 6 non reinventa la serie, ma è comunque un gioco divertente ed al contempo impegnativo da padroneggiare. Le nuove opzioni di aiuto alla guida ed i tutorial rendono il gioco più accessibile che mai, le gare ricche di azione sono esaltanti e il parco Supercross in modalità free-roaming è quasi liberatorio.
Peccato che le aggiunte rispetto al titolo precedente non siano così eclatanti da far gridare al miracolo: che sia stata la scelta di produrre un gioco cross-gen, o la volontà di Milestone di non allontanarsi da un terreno già “tastato” in precedenza, questo Supercross 6 è come la serie S degli iPhone. Aggiunge qualcosa, ma niente di più.
Speriamo di vedere qualcosa di nuovo in Supercross 7 del prossimo anno.
This post was published on 16 Marzo 2023 12:30
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