Che succede quando un gioco simulativo di quelli ironici viene messo in mano a un attore come il publisher Square Enix? Succede che un gioco come PowerWarsh Simulator supera ogni aspettativa del suo genere di appartenenza, i simulativi “memabili“, coinvolgendo il giocatore non solo per le assurdità proposte o i tentativi di emulare processi reali in maniera ironica, ma anche per l’attenzione a piccoli dettagli e per la qualità complessiva.
Sviluppato da FuturLab, PowerWash Simulator era giù uscito in estate su PC e Xbox, ma il suo arrivo su console Sony e Nintendo del 31 gennaio ha reso accessibile ammazzare la noia e rilassarsi a suon di spruzzi d’acqua anche in piattaforme di gioco differenti.
A noi è arrivata una versione per Nintendo Switch, magari castrata sul fronte tecnico, ma comunque in grado di assuefare. Insomma, volate bassi e non aspettatevi un Microsoft Flight Simulator, ma siate pur pronti ad accucciarvi a terra e ad angolare la vostra idropulitrice per eliminare lo sporco più ostinato e irraggiungibile!
Tutto parte sempre da un garage, no? Steve Jobs ha cominciato così con Apple, lo stesso è successo con Jeff Bezos con Amazon. E così accade anche in PowerWash Simulator, nel tentativo di lanciare la nostra grande impresa di pulizie.
La nostra carriera comincia proprio da un furgoncino lercio col quale apprendiamo i meccanismi di gioco. Armati di spruzzino, o meglio, di professionalissima idropulitrice, dovremo cercare di rendere la vettura splendente come probabilmente non lo è mai stata. A comunicarci il suo grado di nettezza, una comoda visualizzazione in percentuale, con tanto di barra di scorrimento adeguata per ogni singola parte da pulire.
Lo scroscio dell’acqua unito alle botte di serotonina che arrivano dalla soddisfazione di veder andare via kilometri di unto nero come la pece, hanno un effetto rilassante davvero non indifferente. In barba agli sprechi, l’acqua di PowerWash Simulator non finisce mai, e a noi non resta che cercare le angolature più storte e regolare gli ugelli più idonei per pulire ogni singola parte pian piano.
Già, perché mica basta puntare la pistoletta sul punto sporco e basta? Neanche nei migliori FPS potevo immaginarmi una personalizzazione tecnica dell’arma così elaborata e contemporaneamente intuitiva nell’uso, perché davvero l’idropulitrice di PowerWash è l’arma finale; questa è estendibile grazie a componentistiche acquistabili, ma la sua vera forza è negli ugelli: ne esistono diversi che spruzzano acqua a differenti ampiezze; più è ampio lo spruzzo, meno avrà forza; viceversa, un getto d’acqua più circoscritto avrà un impatto più aggressivo sullo sporco.
E non è finita qui, perché il giocatore può scorporare l’arma dalla visuale fissa e inclinarla nella direzione che preferisce, per arrivare nei punti in cui neanche un panno swiffer sarebbe in grado di arrivare. Inoltre ci si può anche accovacciare o addirittura distendere per una visuale tattica sullo sporco. Sì, esatto, PowerWash Simulator ci fa diventare i cecchini dell’unto (consento a qualunque multinazionale di prodotti per l’igiene della casa di utilizzare questo termine come slogan).
Tra una spolverata e l’altra si cominciano ad accumulare soldi per espandere l’arsenale a disposizione o comprare skin. Dei simpatici messaggi di testo ci notificheranno l’accesso a nuove missioni sbloccate e così passeremo da un furgoncino a una motocross fino a un intero giardino lercio (ma la gente come diamine fa a sporcare così?), fino ad arrivare su Marte a pulire il rover Curiosity dalla polvere rossa.
Parte del divertimento deriva anche proprio da queste trovate simpaticissime, tant’è che Square Enix ha ben pensato di inserire come DLC anche la pulizia della Villa di Lara Croft (Tomb Raider) e della moto di Final Fantasy. Ci sono anche sfide, livelli bonus e scenari liberi, e inoltre è possibile affrontare le pulizie anche in coop.
Peccato che l’adattamento su Nintendo Switch soffra di rallentamenti nel caricamento e di alcuni bug minori, che uniti alla grafica compressa e al mancato utilizzo del giroscopio non fanno fare bella figura a un gioco che, a conti fatti, in realtà ha la sua ragion d’essere sull’ibrida di Nintendo. Arrivare stanchi la sera e trovarsi davanti a Sanremo, per esempio, si è rivelata un’esperienza meno agonizzante con un dispensatore di serotonina senza sforzi come PowerWash Simulator.
Quante persone al mondo si rilassano durante le pulizie? Probabilmente poche, e io sicuramente non rientro in questa categoria di persone: l’olio di gomito non fa per me, altrimenti perché sarei qui a scrivere di videogiochi? Però sono una di quelle persone a cui un suono rilassante e un gameplay completistico brainless possono creare una completa assuefazione. PowerWash Simulator in questo ci riesce benissimo, eliminando le inutili complicanze di altri giochi simulativi simili in cui ogni gesto in gioco è rappresentato da lunghe e goffe macchinazioni di tasti, e riducendo quindi tutto a pochi gesti essenziali ma intelligenti ed efficaci. Il tutto, mantenendo anche un piglio ironico distensivo e intrattenente. L’adattamento su Switch riesce da questo punto di vista a essere divertente, e aumenta la sua ragion d’essere grazie alla portabilità.
This post was published on 15 Febbraio 2023 12:30
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