Grazie alle nuove politiche di Sony, anche noi troppo spesso bistrattati utenti PC possiamo finalmente goderci appieno quello che da molti è stato definito il miglior Spider-Man di sempre. Una piccola premessa: i paragoni con il precedente capitolo non mancheranno lungo tutta la recensione quindi, se non volete spoiler, ma soprattutto se non volete perdervi un altro gioiello videoludico, recuperatelo prima di continuare a leggere.
Ok, adesso prendete sciarpa, cappello e ragnatele: andiamo a passare il Natale a New York!
Spider-Man: Miles Morales prende il via da dove si era concluso Marvel’s Spider-Man (lo abbiamo recensito qui), e cioè dal grande lavoro di Insomniac nel dare nuova vita a questo storico personaggio e franchise Sony.
Se dovessimo riassumere il gioco con un proverbio, questo sarebbe sicuramente “squadra che vince non si cambia”: la formula e la struttura del gioco restano pressoché immutate, ma quasi tutto ha subito un piacevole affinamento.
Miles Morales è il nuovo Spider-Man, o meglio “l’altro Spider-Man”, come lo definiscono gli abitanti della Grande Mela. Il suo mentore Peter Parker, lo Spider-Man originale, gli ha insegnato abbastanza da avere fiducia in lui e pensa di potersi concedere il lusso di una meritata vacanza. Miles si troverà quindi da solo durante le feste di Natale, un periodo relativamente tranquillo, a vigilare su New York e in particolare sulla sua Harlem.
Ma le cose si complicano.
Una nuova guerra per il potere sta per abbattersi sulla città e solo grazie agli insegnamenti del suo collega di ragnatele potrà a rispondere alle numerose minacce che arriveranno da più fronti: vecchi amici, nuovi nemici e anche (senza fare troppi spoiler) vie di mezzo.
Qui si dirama la storyline principale del gioco.
La narrazione è da subito molto avvincente, con un ritmo incalzante e mai dilatato che vi saprà tenere incollati alla main quest e non solo, grazie a missioni secondarie ben scritte e che sanno abbinare introspezione, serietà e un pizzico di vena comica.
Degne di nota tutte le attenzioni rivolte ai temi dell’inclusività: colore della pelle, differenze di genere, disabilità ed estrazioni sociali sono rappresentate con rispetto e dignità, senza risultare mai stucchevoli o banalizzate. D’altronde il motto del gioco è “Be greater. Be Yourself”.
Insomma le cose da fare non mancheranno (e per scoprirle tutte abbiamo realizzato una comodissima guida) e la città è più viva che mai. Qui possiamo trovare anche il primo affinamento rispetto al prequel: i ripetitivi e limitati Crimini disseminati per la città saranno adesso molto più vari e allo stesso tempo randomici, ma soprattutto accessibili tramite un’app. Sì, avete capito bene: il nostro amichevole Spider-Man di quartiere, aiutato anche dalla sua spalla nerd Ganke, avrà a disposizione la Spider Man App, grazie alla quale poter accedere a tutte le richieste di aiuto o di soccorso dei cittadini di New York. Un espediente sicuramente riuscito che vi permetterà anche di raccapezzarvi nella lunga lista di attività da svolgere in giro per la mappa di gioco che, come nel prequel, riprende tutta Manhattan nei suoi 9 distretti, anche se la maggior parte delle attività questa volta avrà luogo ad Harlem, il quartiere principe della comunità di cui Miles imparerà a far parte.
La trama ha un solo sostanziale difetto, ma lo affronteremo dopo.
Avendo certamente apprezzato la fluidità e il dinamismo del precedente capitolo, non potevamo che aspettarci una conferma da parte di Insominac sul fantastico sistema di controllo del personaggio, eppure siamo rimasti piacevolmente sorpresi da vedere un ulteriore affinamento.
L’espediente narrativo grazie al quale Miles riuscirà in pochi minuti a padroneggiare tutte le skill che Peter Parker aveva impiegato ore e ore di gameplay per sviluppare è sicuramente ben congeniato e piacevole e garantisce un approccio più veloce e libero a una delle feature che più si fanno apprezzare di questo nuovo capitolo: il web swinging!
Sappiate che chi vi scrive ha un debole per questa meccanica e personalmente potrei stare ore e ore a gironzolare a suon di ragnatele per New York, ma il succo non cambia: la già spettacolare varietà di animazioni del precedente capitolo è stata arricchita da una enorme possibilità di personalizzazione che è paragonabile alla modalità esultanza di FIFA o addirittura a un Tony Hawk Pro Skater! Con la pressione del tasto X / quadrato e il movimento della levetta analogica destra avrete a disposizione una serie di combinazioni per eseguire capriole, giravolte, avvitamenti e tuffi veramente incredibile, tanto da farvi rimpiangere la necessità di fermarvi per cominciare le quest.
E pensare che ci sarebbe anche la possibilità di viaggio rapido usando la metropolitana! Tsk!
Passando poi alla parte dei combattimenti ritroviamo il collaudato sistema freeflow, questa volta arricchito oltre che dai soliti gadget (diminuiti a 4), poteri dei costumi e attacchi base e combattimento aereo anche i nuovi Poteri Venom, abilità che permettono a Miles di sferrare potentissimi colpi carichi di bioelettricità.
La varietà di nemici è sicuramente mutuata dal capitolo precedente con nemici semplici, corazzati, cecchini e combinazioni di questi e la cosa costringerà anche i giocatori più scafati a dover adottare strategie diverse per adattarsi ad ambienti ed eserciti sempre differenti e impegnativi. Piccolissima nota stonata i boss: pochi e abbastanza semplici da sconfiggere ma la carica emotiva data dalla narrazione fa perdonare tutto.
Menzione d’onore per la componente stealth che migliora in tutto rispetto al passato grazie all’aggiunta (spoiler!) dell’invisibilità, passando da “fastidioso obbligo” a “divertente intermezzo”. In alcune sessioni mi sono genuinamente trovato a provare un deja-vù della serie Batman Arkham e penso sia uno dei complimenti migliori da fare a un gioco del genere!
Passaparola sui brevi puzzle-game: spariscono completamente hackeraggi e simili e restano solo piccoli rompicapo risolvibili in una manciata di secondi.
Le configurazioni su cui abbiamo provato il gioco sono due: 1080p con Nvidia GTX 1060 (a simulare la configurazione più diffusa su Steam) e 4K con Nvidia RTX 2060 e DLSS 2.0.
Andando all’analisi tecnica non si può che partire con un plauso a Sony per il modo di presentare i requisiti di gioco. A nostro avviso questo è il modo giusto di fare le cose e dovrebbe diventare uno standard per l’intera industria, invece di quelle spesso farlocche tabelle dei requisiti minimo che significano tutto e il contrario di tutto.
Il porting si presenta praticamente identico al precedente capitolo nella sua versione Remastered per PC, con una scalabilità ottima e un’ottimizzazione che era da aspettarsi ma si rivela una piacevole conferma. In generale, come individuato anche dai colleghi di Digital Fundry, le prestazioni sono anche leggermente migliori forse grazie all’ambientazione invernale che presenta alberi più spogli e facili da renderizzare!
Raggiungere i 60 fps stabili su entrambe le configurazioni testate non è stato difficile e le impostazioni nei menù di gioco risultano chiare e soprattutto hanno effetti tangibili sulla fedeltà visiva e sulla fluidità del gioco.
Le novità però non mancano e sono sostanzialmente 4.
Passando al comparto audio è senza dubbio di ottima qualità e va assolutamente segnalato un doppiaggio completamente localizzato in Italiano, cosa non scontata al giorno d’oggi. Piccola chicca poi: la possibilità di sbloccare degli effetti, sia visivi che audio, che rimandano al film Spider-Man: Into the Spiderverse, ma non vogliamo farvi spoiler e vi lascio il brivido della scoperta!
Menzione d’onore per la modalità foto: se avete anche solo una minima passione per la fotografia troverete pane per i vostri denti grazie a comandi versatili e ben organizzati, che vi permetteranno di ottenere scatti che vanno dal poetico al patetico (soprattutto grazie a costumi “particolari” e cornici buffe!).
Togliamoci il dente: Spider-Man Miles Morales dura poco. Troppo poco. La sensazione di DLC è forte, specie dopo le circa 8 ore che vi serviranno per completare la trama principale (le ore salgono a circa 18 per completare tutto il gioco al 100%). Il paragone con il precedente capitolo, che durava praticamente il triplo, da questo punto di vista, non regge.
A peggiorare le cose, secondo chi vi scrive, c’è anche una sorta di ammissione di colpa da parte di Insomniac: per invogliare a giocare di più, invece di aggiungere contenuti, il team ha ben pensato di bloccare l’ultimo upgrade per i 3 skill tree, i 4 gadget e i costumi dietro il New Game +. Questa cosa, personalmente, mi ha lasciato l’amaro in bocca.
A ciò va aggiunta una nota stonata che speriamo venga aggiustata presto: la versione pre release disponibile alla stampa funzionava meglio della Patch day one, che personalmente mi ha fatto perdere quasi il 10% degli FPS e causato anche qualche glitch (se avete voglia di farvi due risate cercate su YouTube!).
Spider-Man: Miles Morales è un gioco che ti fa provare del sano e genuino divertimento. Ti mette nei panni di un supereroe e ti permette di girare liberamente per Manhattan, per di più durante il periodo natalizio. La più grande pecca è la sua longevità limitata.
Se partirete con l’ottica di guardare un buon film invece di aspettarvi una serie TV da 10 puntate, allora potrete godervelo meglio, perché è il miglior Spider-Man di sempre.
Togliete mezzo voto se non siete dei grandi fan dell’Uomo Ragno o non vorreste vivere a Manhattan.
Aggiungete mezzo voto se, come me, continuerete ad avviare il gioco di tanto in tanto anche per il solo piacere di girare New York a suon di ragnatele.
This post was published on 24 Novembre 2022 19:00
Grandi notizie per tutti gli appassionati delle grandi feste e dei momenti memorabili: il capodanno…
Siamo stati a Francoforte per un'anteprima di Dinasty Warriors: Origins alla presenza del director del…
Recensione de I Figli della Grande Inang-Uri, un GDR masterless di worldbuilding cooperativo ambientato sul…
Poco più di un mese alla fine del 2024 ed è tempo di bilanci: quali…
Apple è pronta a cambiare tutto in vista del lancio del prossimo iPhone 17, con…
Per quanto riguarda Postepay c'è una funzione che non tutti conoscono e che forse non…