Negli sport motoristici lo sviluppo delle macchine e delle moto per la stagione futura avviene a campionato già in corso. Cambiare completamente filosofia costruttiva, rivoluzionando il proprio prodotto è una scelta che richiede tempo e sviluppo, e che in genere porta i suoi risultati dopo tempo. Con MotoGP 18, Milestone, che da anni si occupa di realizzare simulazioni motoristiche, ha letteralmente cambiato il motore della sua creatura, rivoluzionando quanto fatto fino ad ora e impostando un preciso sviluppo per gli anni a venire. Ecco le nostre impressioni di un titolo che segna una nuova partenza.
Come ogni anno gli appassionati delle due ruote attendono con grande trepidazione l’uscita del videogioco ufficiale della MotoGP dell’italianissima Milestone. La versione di quest’anno della popolare simulazione segna un punto di svolta e un vero e proprio “reboot” della serie. La novità più importante è legata al passaggio dal vecchio motore grafico al nuovo Unreal Engine 4. Attorno a questa scelta, divenuta quasi obbligatoria, ruotano gran parte dei successi e dei difetti della nuova edizione. Il nuovo motore grafico è nettamente più potente del predecessore, ma come ogni nuovo componente ha bisogno di tempo ed esperienza per essere sfruttato al meglio.
MotoGP 18 è un titolo che potremmo definire “conservativo” sotto molti aspetti, dalla scelta di limitare a 30fps il comparto grafico, per non rischiare di incorrere in cali o sbavature, alla scelta di limitare le modalità presenti a quelle essenziali e più gradite ai fan. Il prodotto che ne risulta è un prodotto solido, che offre una buona simulazione, ma che lascia le porte spalancate ad un futuro fatto di aggiustamenti e innovazioni, segnando un nuovo inizio per questa importante serie di videogiochi. La parola d’ordine è stata quella di ridurre al minimo i rischi, sfornando un titolo che si muova bene nella sua “comfort zone” senza prendersi rischi eccessivi, conscio che anche un piazzamento è funzionale alla conquista di un mondiale.
Il primo impatto con la fisica del nuovo motore grafico è decisamente positiva. Le moto sono decisamente più realistiche e “pesanti” rispetto a quelle dello scorso anno. Anche le cadute insensate sono quasi del tutto sparite, e adesso le perdite di grip sono legate a movimenti abbastanza realistici. Il gioco offre un’ampia gamma di personalizzazioni allo stile di guida e agli aiuti, cosa che rende l’esperienza di guida molto varia e ben bilanciata. Più si aumenta la difficoltà, più si ha l’impressione che la moto sia nelle nostre mani, pronta a regalarci grandi soddisfazioni e grandi sofferenze al minimo sbaglio. Da questo punto di vista è indicativa la scelta di introdurre il “consumo gomme” aspetto determinante nella vera MotoGP.
Per quanto riguarda l’IA sono stati fatti dei passi avanti rispetto al precedente capitolo, anche se da questo punto di vista il lavoro da fare è ancora molto. I nostri avversari tendono a sbagliare e variare poco le loro traiettorie, e anche quando entriamo in modo discutibile (alla Marquez, per intenderci) sembrano reagire meno del dovuto alle nostre scelte. Aspettiamo con fiducia il giorno in cui un pilota virtuale verrà a cercarci nel nostro box per chiarire una situazione calda in pista, o un sistema di reputazione e simpatie/antipatie che cambi radicalmente il modo di porsi in pista rispetto ai vari concorrenti come avviene nella realtà.
Anche da un punto di vista estetico MotoGP 18 è migliore del suo predecessore. Le moto sono personalizzate fin nei minimi dettagli, e ogni pilota è riconoscibile per le proprie livree e sponsor. Le licenze ufficiali sono sfruttate a dovere e sono presenti tutti i circuiti ufficiali della stagione in corso. Il lavoro sulla resa estetica dei tracciati è positivo, anche se nel complesso manca ancora qualcosa per arrivare ad un livello di eccellenza. Le condizioni del meteo unicamente statiche e non dinamiche, alcuni dettagli nelle tribune e nel “contorno” possono essere ancora migliorate sfruttando fino in fondo la potenza del nuovo motore.
A livello di comparto audio bisogna fare i complimenti per il campionamento del rumore dei propulsori di tutte le categorie, davvero realistico. La scelta di affidare la telecronaca a Guido Meda, storica voce di Sky, è azzeccata, ma troppo limitata. Sarebbe stato interessante concedere la possibilità di avere una telecronaca integrale e non solo limitata alle fasi iniziali e finali della corsa. Per il resto è chiaro che il percorso intrapreso è nella direzione giusta, anche se in piena fase di maturazione.
Il gioco ci introduce alle sue meccaniche con i sempreverdi tutorial, divisi in base alla difficoltà con cui intendiamo approcciarci al titolo. La pista è quella della Rep. Ceca e qui possiamo iniziare a prendere confidenza con il nostro mezzo. Si passa per tradizionali modalità time-attack, le gare veloci o complete, le stagioni o la possibilità di intraprendere una carriera personale. Questa resta una delle modalità più affascinanti in assoluto, perché unisce la simulazione sportiva con una certa componente ruolistica. Inizieremo con dei team di basso livello, facendoci notare e ottenendo punti da spendere per migliorare le caratteristiche del nostro pilota e della nostra modo, arrivando fino a lottare con i mostri sacri per la conquista del campionato mondiale.
La Milestone ha poi riservato un’importante spazio alle competizioni online, con il chiaro intento di buttarsi a capofitto nel mondo degli eSports. Le partite online possono ospitare fino a 12 giocatori contemporaneamente e c’è una sezione che, con tutta probabilità, verrà dedicata alla competizione mondiale e alla scoperta di nuovi talenti “virtuali” da affiancare a quelli reali. MotoGP 18 è il capostipite di una nuova era nelle simulazioni a due ruote e segna il punto di partenza per il futuro dell’azienda.
MotoGP 18 segna un nuovo inizio per Milestone. Il passaggio all’Unreal Engine 4 è la chiave di volta di un titolo che imposta un percorso preciso senza prendersi eccessivi rischi. Sia da un punto di vista grafico che simulativo gioca la sua mano andando sul sicuro, valorizzando le modalità più apprezzate e senza prendersi rischi inutili, anche a costo di tagliare gli fps. La fisica è stata rinnovata e migliorata, così come l’IA e la gestione degli impatti. La possibilità di fare la propria carriera è stata lasciata mentre si intuisce la voglia di entrare a gamba tesa nel mondo degli eSports. MotoGP è un titolo in grado di far felici gli appassionati e regalare emozioni anche ai neofiti, con la consapevolezza che il lavoro da fare non manca ma che la base per il futuro sia più che buona.
Versione provata su PS4, grazie alla copia omaggio per la stampa fornita da: Milestone
This post was published on 20 Giugno 2018 11:53
The Acolyte è stata cancellata e non verrà prodotta una seconda stagione. A dare una…
Il 2025 sarà caratterizzato da un'ondata di aumenti delle tariffe per le connessioni a internet.…
Da parte di Unipol arriva un regalo di Natale rivolto a tutti che rappresenta una…
Il Calendario dell'Avvento di Instant Gaming è giunto all'ultima casella: ecco le offerte finali di…
Risale al 1969 il primo messaggio mai inviato via internet. Malgrado qualche problema, fu un…
Il nuovo Marvel Rivals sta avendo un discreto successo ed è arrivata anche la prima…