Mentre – e finalmente – il ciclo di sviluppo della serie di Call of Duty ritorna nelle mani di Infinity Ward, l’entusiasmo per il franchise si rinnova.
Call of Duty Vanguard dello scorso anno rimarrà per vari motivi un prodotto castrato (per non dire un mezzo fallimento) ma, dopo il successo di Call of Duty Modern Warfare del 2019, Activision si aspettava grandi numeri da questo MW2, proposto insieme a Warzone 2 come la prossima era del Franchise.
Beh, direi che forte di una solida campagna e di un multiplayer sempre più eccelso, il passo è stato fatto nella direzione giusta.
La voglia di lanciarsi subito sul campo di battaglia in modalità Multiplayer è sempre tanta non appena si completa il download di un nuovo COD, ma dedicando qualche ora alla campagna Single Player scoprirete che Infinity Ward ha dato il meglio di sé ancora una volta.
Il ritorno della Task Force 141 ha il suo appeal, soprattutto perché i beniamini dei fan, come Ghost, il Capitano Price e Soap, dovranno affrontare una nuova minaccia globale in una storia ricca di colpi di scena e di intrighi geopolitici.
Non siamo davanti alla storia dell’anno, degna di un GOTY, ma le circa 6 ore da passare in compagnia dei personaggi più amati del Franchise vi porteranno lontani dai fronti Mediorientali caratteristici di Modern Warfare (2019) fino a finire in Messico, grazie all’aggiunta del Cartello della Droga Las Almas, nuovi “stereotipati” nemici coinvolti in una trama che coinvolge un traffico di armi Iraniano, missili Americani rubati e l’interazione tra forze speciali di Nazioni diverse.
Dal punto qualitativo la storia è completamente diversa da quella del suo predecessore: se Modern Warfare era paragonabile ad uno di quei blockbuster di guerra, che esaminava le storie umane emerse dall’occupazione Militare forzata, questo sequel è più un thriller d’azione girato da Michael Bay.
Questo non significa che la storia raccontata non faccia emozionare.
Anzi, assisteremo a vari colpi di scena fino all’ultima sequenza in game anche grazie alla spettacolare resa grafica a schermo. Come sempre Call of Duty è all’avanguardia nella tecnologia grafica ed appare incredibilmente bello da vedere da ogni angolazione: mentre il Messico è ricco di panorami mozzafiato, una breve visita ad Amsterdam dimostra tutta la potenza di calcolo impiegata nella grafica di MW2, tra dettagli a schermo ed effetti di luce mozzafiato.
Allo stesso modo, come ci si aspetta dal franchise, gli scontri a fuoco sono di altissimo livello, la gestione delle armi è precisa ed il feedback visivo, fisico e – soprattutto – uditivo è ad un livello che la maggior parte degli FPS può solo sognare. Un plauso va fatto alla gestione dei fucili di precisione e d’assalto – la maggior parte di quelli che si usano durante la campagna Single Player – che sono caratterizzati al meglio, ognuno con un feedback unico ed inimitabile.
Modern Warfare 2 punta su scontri più piccoli e più realistici rispetto al suo predecessore e questo fa si che la campagna abbia un ritmo ben distinto e più compassato (come dicevamo in sede di Anteprima). Serve più ingegno e più calma nel liberare stanze e corridoi che per partecipare a battaglie caotiche su larga scala, e ciò contribuisce a rendere l’idea di quel thriller geopolitico di cui scrivevo più su. È vero che un ritmo più compassato va a scapito dell’intensità che ha contraddistinto la serie fino ad ora, ma non guasta se messo sul piatto della bilancia con la storia che Infinity Ward vuole raccontare.
L’unico punto negativo sono i nemici corazzati. I maledetti non vanno mai a tappeto, si devono mandare in frantumi casco e/o giubbetto antiproiettile prima di poterli rendere inermi e, a volte, restituiscono l’idea di essere messi li solo per fare incetta di proiettili e far svuotare i caricatori al povero Soap mentre altri soldati ci fiancheggiano. A tal proposito un plauso per il sistema di coperture, gestito davvero bene e finalmente appagante. Almeno così non si diventa un facile bersaglio.
Come sopra, ritmo lento e gioco più “strategico”.
Il level design è sorprendentemente vario e non disdegna sperimentare qualcosa di nuovo.
Le missioni che si rifanno a paradigmi piuttosto standard non fanno gridare al miracolo – ed i fan di vecchia data le potranno trovare anche ripetitive – tuttavia ce ne sono un paio davvero degne di nota.
Il tentativo meglio riuscito è la missione “Alone”, un livello stealth in cui si deve fuggire da una Città labirintica e piena di guardie; partendo completamente disarmati avremo bisogno di raccogliere materiali e creare una serie di strumenti fai da te, fumogeni e mine ad inciampo ricavate da trappole per topi.
Tutto per poter passare indenni attraverso le linee nemiche.
A mio parere questa è la missione più bella del gioco perché proietta sul giocatore tutta l’ansia del momento. Un soldato ferito, che si muove lentamente e, nel buio dei vicoli cittadini, deve evitare scontri a fuoco dai quali sa già di uscire sconfitto.
Non mancano altre deviazioni dall’ “standard” della serie, come possono essere un inseguimento tra mezzi corazzati con il nostro protagonista che deve letteralmente lanciarsi da un mezzo all’atro ed una breve infiltrazione nella villa di un boss del cartello, che sa molto di Hitman.
Il resto delle missioni di Modern Warfare 2, invece, dimostra che Infinity Ward non ha osato troppo ed ha scelto di rivivere nelle vecchie glorie del passato. Ci sono un paio di missioni che rimettono in scena la vecchia “Morte dall’altro” dell’originale Modern Warfare in cui si fa piovere ogni sorta di colpo da una cannoniera in volo.
Ricordate la famosa frase “non nell’erba alta”?
Ah no, scusate, quello è un altra storia…
In ogni caso durante le nostre missioni ci sarà richiesto anche di nasconderci nell’erba con la nostra tuta mimetica e rimanere immobili finché la pattuglia nemica non è andata oltre.
Anche qui, roba già vista.
Così come i riferimenti alla missione “Clean House” del 2019 con protagonista Gaz: salire lentamente le scale in formazione da 3 per ripulire un casale Israeliano.
Ciò non vuol dire, però, che non ci siano migliorie a livello globale.
Le missioni con le cannoniere richiedono molta più precisione rispetto a quelle passate perché i bersagli sono spesso vicini a civili, ed arrivare al game over per fuoco amico è un attimo.
Dark Waters, il livello della nave cargo inoltre, fa un uso superlativo delle coperture in movimento con dei container che scivolano sul ponte bagnato dell’imbarcazione. E Recon by Fire, la missione in cui dobbiamo letteralmente usare solo il fucile di precisione, aggiunge quel quid in più al gameplay fornendo uno zaino pieno di strumenti che offrono un maggior grado di scelta a livello tattico quando si tratta di sgomberare edifici.
Meglio sfondare le porte con il C4 e sparare all’impazzata o lanciare un lacrimogeno nei condotti di areazione ed aspettare che i nemici escano allo scoperto?
A voi la scelta.
A dire il vero mi sarebbe piaciuto vedere più sfruttato questo sistema di zaino per l’intera campagna piuttosto che solo in una missione, così come il sistema di piastre di armatura che più che una innovazione sembra semplicemente una strizzata d’occhio a Warzone 2 piuttosto che un vero vantaggio tattico.
Anche perché, magari, se entrambe le meccaniche fossero state integrate nella campagna, ne sarebbe risultato un sistema di azione-reazione leggermente più complesso: braccati dai nemici, dietro un riparo sgretolante, meglio ricaricare le piastre o decidere quale granata tattica prendere dallo zaino?
Magari avrebbe reso anche gli scontri con i soldati corazzati meno impari.
Come nota finale, la campagna di Modern Warfare 2 è stata tecnicamente più problematica di quanto mi sarei aspettato da una produzione di altissimo rilievo come quella tipica dei Call Of Duty.
Le prestazioni su PS5 sono state sempre brillanti, ma rare volte ho riscontrato un occasionale pop-in delle texture nelle mappe più grandi in Messico ed addirittura in un unico caso ho dovuto riavviare una missione perché il povero Soap, rialzandosi da terra, è finito intrappolato nelle texture di un muro.
Si è trattato di un unico caso isolato, ma fa comunque riflettere; magari in concomitanza con la release di Warzone 2 il tutto sarà risolto da un aggiornamento migliorativo.
Gli scontri a fuoco di Call of Duty sono ancora una volta di una classe di prestigio a sé stante, il che significa che la campagna di Modern Warfare 2 riesce sempre a navigare su un livello qualitativo eccelso e che offre un colpo d’occhio più che soddisfacente. Al di là di ogni pressione del grilletto c’è comunque una storia che va verso una direzione diversa dal suo predecessore, fortemente apprezzata da chi ha voglia di qualcosa di nuovo. Avrei osato di più su alcune missioni, ma la sensazione di novità si sente e credo che Activision ed Infnity Ward stiano andando nella giusta direzione per rendere il Franchise di Call of Duty una esperienza globale, un film interattivo, qualcosa che lascia un segno nella mente del videogiocatore.
This post was published on 16 Novembre 2022 17:30
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