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Recensioni

Harvestella | Recensione (PC) | Il debutto di Square Enix nel mondo dei farming sim JRPG

Quando ho visto che Square Enix – casa madre di Final Fantasy, NieR e altre epiche saghe – si sarebbe lanciata in questa nuova avventura, ho finalmente pensato che il mix di JRPG e farming sim potesse raggiungere l’apoteosi: vediamo insieme se Harvestella è riuscito a soddisfare le nostre aspettative.

Precisiamo che di questo titolo avevamo già provato la demo gratuita per Nintendo Switch, mentre oggi vi parliamo della nostra esperienza completa su PC.

Non esistono più le mezze stagioni

Ci ritroviamo magicamente nel mondo di Harvestella, esausti su una delle stradine del Lethe Village ovvero l’ambientazione iniziale di questo fantasy JRPG. L’incontro con una misteriosa divinità che ci rimetterà in sesto sarà l’incipit di questa avventura tra le stagioni: questo pianeta è infatti dominato dai 4 Seaslight, delle gigantesche strutture luminose simili ad alberi o funghi che sovrastano i principali centri abitati e ne definiscono il clima.

L’ordine viene però messo a repentaglio dal Quietus, definito la stagione della morte, un fenomeno atmosferico che avviene alla fine di ogni mese e costringe la gente a rimanere in casa per evitare danni, mentre le proprie coltivazioni avvizziscono.

Poco dopo il Quietus che ha dato inizio all’avventura però, uno strano meteorite si schianta vicino al villaggio e si rivela essere una navicella all’interno del quale troveremo un Omen ferito, cioè un “alieno”, che accoglieremo nonostante tale specie venga temuta dalla popolazione. L’Omen ferito è Aria, una giovane ragazza che ci rivela di provenire dal futuro, ma di aver perso i ricordi proprio come noi.

Aria diventerà poi uno dei nostri compagni di avventure

Da qui inizia la ricerca dei segreti dei Seaslight e delle motivazioni della loro sempre maggiore instabilità, insieme a tanti altri personaggi che ci affiancheranno nella vita e nella lotta: ben presto verremo a conoscenza di unicorni snob, nobili guerrieri, meccanici affascinanti, cantanti nostalgiche e altri interessanti individui, ognuno con i propri validi motivi per supportarci in questa impresa ad altissimo rischio.

10 lavori per me posson bastare

Il gameplay di Harvestella si compone principalmente di due parti, la coltivazione dei campi e le battaglie action nei dungeon che portano solitamente a un boss finale in prossimità di ciascuno dei Seaslight. Affidataci una casetta di campagna poco fuori il villaggio, ci verrà chiesto di andare al Seaslight dell’autunno, ma la via è costellata da mostri di ogni genere e chissà quali altri pericoli! Per fortuna oltre che impugnare la zappa, ce la caviamo anche con la spada, acquisendo così il nostro primo Job, la classe di guerriero.

Affrontare nemici in combattimento farà aumentare i nostri JB, job points, che potranno essere investiti per sbloccare nuove abilità in battaglia. Ogni classe ha un proprio albero delle abilità che dà accesso a mosse più potenti o altri tipi di bonus. Probabilmente uno degli aspetti più interessanti di Harvestella sono proprio i diversi Job sbloccabili, ben 10, tutti con peculiarità proprie e maggiormente efficaci su determinati tipi di mostri. I job dunque non solo permettono di affrontare i nemici con più facilità, ma aggiungono anche una buona dose di varietà al gameplay portandoci a padroneggiare l’uso di lance, spade e bacchette di tutti i tipi.

Rispetto alla demo, lo scorrere del tempo è stato leggermente rallentato, ma ciò non impedisce alle lancette di premere sulle nostre attività dato che ogni giornata di gioco dura massimo 15 minuti. Di norma è necessario tornare a casa per le 22:00, orario leggermente restrittivo, ma nei dungeon per fortuna è possibile prolungare l’esplorazione fino a mezzanotte prima di essere teletrasportati a casa. Potreste trovar frustrante tornare più e più volte nella stessa area, ma il titolo è stato pensato proprio così, con dungeon labirintici che vanno esplorati a poco a poco, giorno per giorno.

Questo per esempio è il secondo piano del primo dungeon e i successivi diventano più lunghi e intricati

A facilitare l’impresa vi sono dei checkpoint sbloccabili che fungono da teletrasporto sia a fine dungeon che sparsi in mezzo, oltre a scalette che possono essere posizionate in certi punti per tagliare rapidamente attraverso un percorso già affrontato. Oltre ai ricchi design di personaggi e città, potremmo dire che sono stati proprio questi sono i luoghi dove è stato riposto il maggior impegno in fase di sviluppo.

Sistemare una scala richiede un’ora in-game, ma consente poi di tornare rapidamente in punti più avanzati del dungeon

La forza del combattimento di Harvestella, che è in fondo anche ciò che fa progredire la trama, sta proprio nel dare un forte senso di miglioramento al giocatore grazie alle nuove armi, abilità e ai vasti dungeon, cosa che altri titoli dello stesso genere come gli storici Rune Factory riescono meno a fare.

Tuttavia, il combattimento spicciolo non è privo di difetti perché carente di un sistema di schivata che renda veramente dinamiche le lotte: l’unica sorta di schivata possibile è assegnata al semplice scatto che, in cambio di un po’ di stamina, permette di spostarsi negli ultimi istanti dall’area di un attacco – e neanche sempre con successo.

Alternare lo stile tra tre classi selezionabili e gestire stamina e vita ingozzandosi di tutto ciò che si ha nelle tasche, diventa però divertente e incentiva a prepararsi sempre bene prima di avventurarsi verso uno dei quattro Seaslight.

Oltre le città in prossimità dei Seaslight come questa, c’è di più

La forza viene dalla terra

È anche vero che a poco servirà l’abilità del giocatore col controller. La vera forza deriva dalle piante, dai frutti e dagli ortaggi che coltiveremo nel nostro appezzamento di terreno davanti casa.

Come da tradizione in ogni farming sim, ogni stagione è composta da 30 giornate nelle quali il tempo scorre molto rapidamente a seconda dei minuti passati a giocare e delle attività fatte: una particolarità di Harvestella sta nella sua vasta mappa che permette al giocatore di spostarsi da casa al villaggio o verso i dungeon e le altre città, al prezzo di far scorrere il tempo parecchio velocemente. Rispetto alla demo, fortunatamente adesso si perde meno tempo durante questi viaggi che potevano far perdere anche intere giornate se solo si fosse imboccata la strada sbagliata.

L’alternanza del giorno e della notte scandisce sia l’attivazione di alcuni eventi in-game legati alla trama, sia la progressione del nostro personaggio che può incrementare le proprie barre della salute e della stamina grazie al cibo cucinato coi frutti del proprio lavoro nei campi. La simulazione agricola è basilare, ma efficace, infatti è chiaro che gli sviluppatori si siano concentrati maggiormente sulla scrittura della storia e sulla sezione RPG del titolo, rendendo la coltivazione solo uno strumento necessario al giocatore per incrementare la propria potenza e superare dungeon progressivamente più difficili.

Allo stesso modo la pesca non ha un minigioco dedicato (basterà infatti premere il tasto apposito all’abbocco del pesce) ma permette semplicemente di convertire piccole frazioni di tempo in guadagno facile, guadagno da investire poi nell’acquisto di semi, armi ed equipaggiamento.

I comandi del farming sono molto semplici e intuitivi

Sono però presenti tutte le caratteristiche del genere: zappa, innaffiatoio, semi diversi che impiegano più o meno tempo a produrre frutti esclusivi di determinate stagioni, campi dai diversi biomi e persino animali da allevare. Insomma, per quanto altri titoli del genere avessero già sviluppato in maniera più intricata questo aspetto, Harvestella rimane coerente al suo favoritismo per le battaglie che ci sono sembrate al centro del gameplay, cosa da tenere in conto se si sta considerando l’acquisto e si va alla ricerca di un gioco prevalentemente simulativo quale questo non è.

Una formula alternativa

Il mix di life sim e JRPG proposto non è privo di difetti tecnici, ma ha una solida struttura che lo rende decisamente longevo e originale. Anche la gestione delle relazioni va al di fuori dai canoni standard del genere, divenendo un contenuto extra al quale si accede alla fine del gioco, in modo da non sovraffollare le giornate di cose da fare per concentrarsi prima di tutto sul salvare il mondo, proprio come dovrebbe essere. Questa scelta, che avevamo intuito già dalla demo, è estremamente azzeccata sia per motivi di fluidità e sensatezza della storia, sia per evitare di lasciare il postgame privo di contenuto.

A completare il tutto le splendide musiche strumentali che accompagnano l’intero gameplay scandendone il ritmo con efficacia e i disegni 2D dei personaggi che affiancano i numerosi dialoghi. Deludono però le animazioni dei modelli 3D, spesso rigide e poco realistiche (tranne che in combattimento), l’assenza di doppiaggio e la resa grafica generale delle cutscene che per una peculiare scelta stilistica appaiono molto luminose e sfumate, con contorni poco definiti e una bassa saturazione. Su Nintendo Switch il problema si presentava anche durante il gameplay, ma la versione PC ci ha piacevolmente stupiti con una resa decisamente migliore di quella della console ibrida.

Conclusioni

Harvestella è un connubio di meccaniche note che trova una sua forma originale nello stile iconico dei suoi creatori, ma si perde un po’ sul lato tecnico. La trama, i personaggi e le ambientazioni fantasy danno vita a un mondo ben strutturato e definito, con una storia avvincente che vi intratterrà per una trentina di ore, ma il gameplay potrebbe non essere adatto a chi va alla ricerca di un titolo rilassante: il gioco si concentra particolarmente sui dungeon e sul combattimento RPG per i quali la cucina e la coltivazione fanno da carburante. Anche il comparto tecnico non è impeccabile, ma lo si perdona data la qualità del level design, coi suoi labirintici dungeon e la trama che si lascia piacevolmente scoprire grazie a una buona scrittura e a un’ottima differenziazione delle ambientazioni e dei personaggi. Se si sta cercando un JRPG un po’ diverso dal solito e con una buona trama, solo il cartellino del prezzo da 60€ forse è il maggiore impedimento.

This post was published on 15 Novembre 2022 16:30

Gaia Tornitore

Nasce a Catania nel 1999 e si avvicina prestissimo al mondo videoludico giocando di nascosto con le console degli altri perché per la mamma era "una cosa da ragazzi" (adesso è lei a passare le ore su Animal Crossing). Quando riceve finalmente il suo personale Nintendo DS, completa il primo capitolo del Professor Layton e se ne innamora per sempre. Tra i suoi tantissimi hobby scopre per caso la passione per la scrittura dopo aver vinto il premio TaoTIM del Festival Internazionale del Libro di Taormina. Inizia a fare esperienza in varie redazioni e diventa Editorial Specialist nella community di Pokémon Millennium, dove resterà fino al 2023. Ha una grande passione per il canto e la musica che emerge spesso durante le dirette Twitch di @player_italia che si trasformano in piccoli concerti virtuali ogni sera. Scrive e produce canzoni per sfogarsi o per provare a vincere qualche contest dalla Corea del Sud, la cui cultura la appassiona da anni. La precedente fase nipponica non è ancora passata del tutto e riemerge ogni volta che qualcuno parla di anime e manga.

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