FIFA è morto. Lunga vita a FIFA!
Tutte le storie, anche quelle belle hanno una fine. Probabilmente è con questa chiosa che si può ridurre ai minimissimi termini la recensione di FIFA 23.
Dopo una incredibile carriera trentennale, tutti sapevano che il capitolo numero 23 del più amato e giocato titolo calcistico mondiale sarebbe anche stato l’ultimo a portare avanti lo storico “nome” a noi avvezzo: FIFA.
Il colosso della simulazione calcistica di EA sarà infatti l‘ultimo con licenza ufficiale dopo un brutto divorzio con l’ente che governa il calcio mondiale – che apparentemente avrebbe richiesto 1 Miliardo di Dollari per rinegoziare i diritti utilizzati in-game.
Dopo essersi autodefiniti il “World’s Game” – letteralmente: il gioco del mondo – in casa EA, precisamente nella divisione Sports, hanno dovuto progettare qualcosa che superasse le ben rosee aspettative avute con FIFA 22 ed onestamente ho la convinzione ci siano riusciti.
FIFA 23 segna un anno di meticolosa “manutenzione” da parte di EA, con diverse revisioni tattiche ed estetiche che vanno a migliorare le caratteristiche di un gioco già ottimo come il capitolo precedente, aggiungendo quel pizzico di realismo in più e degli accorgimenti tecnici utili ad annoverarlo tra i titoli migliori della serie, se non IL migliore.
Gli aggiornamenti principali di FIFA 23 sono di tipo meccanico. In primo piano ci sono quelli che EA descrive come fondamentali rinnovati, ovvero le modifiche ai sistemi di tiro, passaggio e di dribbling, che contribuiscono a dare un maggior controllo sul comportamento dei giocatori in campo.
I tiri di potenza, ad esempio, consentono di aggiungere potenza e precisione ai tiri a discapito del tempo impiegato per concludere, mentre le nuove modalità di passaggio – che “bersagliano” zone più estese del rettangolo verde permettono di fare giocate da urlo, con lanci e passaggi da zone del campo fino all’anno scorso inimmaginabili.
Tutti questi nuovi fondamentali funzionano egregiamente ed efficacemente – una volta che si è avuto modo di farli propri, certo – ed aggiungono ulteriore varietà alla già esaustiva suite di opzioni di attacco di FIFA.
Finalmente la nuova iterazione del gioco porta ai calci piazzati il rispetto che meritano.
Giuro, era dai tempi di FIFA 99 che non battevo decentemente dei calci di punizione.
Il vecchio sistema adottato da EA Sports era un pò fallace sotto molteplici punti di vista, del tipo: dove sto colpendo la palla? Con quale angolazione?
Beh FIFA 23 pone fine a tutte queste domande che molti, come me, continuavano a porsi, introducendo un banale mirino tramite il quale è possibile determinare a livello quasi microscopico la zona di impatto del piede sulla palla e calcolarne quindi una possibile traiettoria. Ecco che anche le abilità nei calci piazzati dei giocatori vengono sfruttate al meglio in modo da non prendere, come nella scorsa edizione, gol su punizione da Patric – con tutto il rispetto per il difensore della Lazio – perché è impossibile che accada anche nella vita reale.
Ogni nuova meccanica vanta anche una serie di animazioni uniche.
Sappiamo che EA, sin dallo scorso anno, ha investito molto nella registrazione, e nella successiva analisi, di partite di calcio reali per dare ai suoi prodotti il massimo grado di autenticità possibile, e posso confermare che i movimenti innescati da tiri, passaggi e dribbling tecnico sembrano al limite del fotorealismo. Davvero come guardare una partita di calcio in TV.
Se FIFA 22 è stato il primo prodotto ad implementare veri e propri miglioramenti alla grafica ed alla giocabilità, la tecnologia Hypermotion 2 di FIFA 23 compie un ulteriore balzo in avanti.
La rete ora si gionfia in modo naturale quando si segna un goal – il gioco processa, quindi, in tempo reale la traiettoria del pallone ed i vari punti di impatto sulla rete stessa – così come il campo che viene sciupato a seguito di una brutta scivolata rimane danneggiato per tutto il resto della partita, o ancora i coriandoli ed i resti dei festeggiamenti delle curve che cadono in campo, vi ci rimangono fino al termine dell’incontro.
Per dirne una: anche i capelli dei giocatori sembrano notevolmente più convincenti rispetto a FIFA 22.
Dal punto di vista delle modalità, FIFA 23 vanta più o meno la stessa offerta del suo predecessore, a parte l’accorpamento di Volta e Pro Club e la graditissima aggiunta del calcio femminile per Club.
La modalità Carriera rimane in gran parte invariata, anche se una manciata di miglioramenti alterano – e non migliorano – l’esperienza.
Ora è possibile, ad esempio, scegliere un Allenatore in carne ed ossa (o addirittura Ted Lasso) per guidare la propria squadra verso la gloria, ma la mancanza del doppiaggio rende questa aggiunta in parte superflua, a meno che non si provi divertimento a far vestire Guardiola con una tuta rosa.
Sono presenti anche una serie di nuove animazioni per i trasferimenti, che inizialmente rendono più gratificante la sensazione di aver messo a segno un colpaccio – in entrata o in uscita – ma alla lunga stancano per la loro ripetitività e diventano altri 10 secondi da “sopportare” o da skippare. Idem per i rapporti sui trasferimenti, che valutano la nostra abilità nel portare avanti trattative: sembrano utili, ma a lungo andare…
Play-Highlights è, invece, una genialata!
Si aggiunge alle classiche opzioni per giocare, simulare ed entrare/uscire da una partita, e permette di partecipare solo nelle fasi salienti del match. Se il vostro avversario attacca con vigore il sistema vi fa giocare la fase difensiva, ed alla stessa maniera vi porta in campo se il buon Di Maria di turno ha l’occasione per un filtrante in zona goal.
L’unica pecca è che questa funzione non permette di entrare in partita a piacimento, quindi si è vincolati al numero di occasioni che la IA genera per noi; rimane comunque un ottimo espediente se si vuole accellerare un pò il ritmo del prosieguo della stagione.
La modalità Ultimate Team è quella che ha ricevuto il restyling più corposo.
Tutti sappiamo che è la modalità di FIFA più giocata e sulla quale si spende di più, quindi il team di sviluppo doveva cercare di accontentare la stragrande maggioranza degli utenti ed avvicinare i nuovi allenatori – e spendaccioni – del futuro. Come farlo se non rivoluzionando il vecchio sistema della Chimica di Squadra?
In FIFA 23, infatti, le celeberrime linee verdi sono state sostituite con un sistema a livelli (e quadratini azzurri) che consente di ottenere una maggiore intesa man mano che si aggiungono giocatori complementari alla squadra.
Purtroppo – o per fortuna – non serve più creare la Rosa Serie A, quella Premier League o quella La Liga per poter avere una chimica di squadra decente.
Personalmente sono contento!
Ora non sono più costretto a dovermi focalizzare solo su un decimo del parco giocatori di FIFA, ma posso scegliere chi aggiungere alla mia rosa attingendo dai più importanti campionati e club, tutto quesot a patto di trovare l’icona giusta o di avere abbastanza crediti per comprarla, sia chiaro!
Parlando di crediti, FIFA è ancora di gran lunga il gioco sportivo più dispendioso sul mercato in termini di microtransazioni.
Mentre rivali come NBA 2K23 permettono di assemblare una squadra ragionevolmente forte con un investimento “minimo”, qui siamo sulla scala del Massimo e Oltre: per competere anche ai gradini più bassi delle divisioni FUT è necessario sborsare un bel pò di soldi veri – o giocare così tanto da spacchettare l’impossibile – poiché i giocatori appena sopra la media costano una fortuna assoluta sul mercato trasferimenti.
Sebbene sia possibile guadagnare molti pacchetti attraverso il gioco – come dicevo prima, spacchettare l’impossibile – le probabilità sono sempre a favore di EA Sports: un pacchetto 83+ con moooolte probabilità tirerà fuori un Portiere delle squadre di metà classifica spagnole o olandesi, e MAI un Benzema o un Neuer.
Purtroppo è così, non c’è niente da fare.
E anche vero che giocatori abili possono tranquillamente sbaragliare avversari inesperti con squadre formate da giocatori con Overall superiore a 90 – i cosiddetti shopponi – ma troppi elementi pay-2-win finiscono per minare l’esperienza complessiva.
Nuova aggiunta nel capitolo di quest’anno sono, infine, i Momenti FUT, ispirati a FIFA Mobile.
Una aggiunta incredibilmente intelligente, a mio parere: sfide di gioco di dimensioni ridotte che si possono completare con la propria rosa – va da se che se un Momento FUT richiede De Sciglio e quel particolare giocatore non è nella nostra rosa, ci sarà impossibile accedere alla serie di sfide proposte – in cambio di “stelle” spendibili per acquistare pacchetti ed oggetti stadio.
Passando alle componenti “minori” – passatemi il termine, ma solo perché meno giocate globalmente – la compilation Volta ha ricevuto una nuova serie di Minigiochi ed è stata accorpata con Pro Club.
Questo significa che gran parte della progressione del proprio avatar è condivisa tra le due modalità e sembra il primo passo di EA Sports all’introduzione della tanto attesa campagna MyPlayer di NBA 2K23.
L’offerta sembra adeguata, tanti minigiochi costruiti intorno alle meccaniche di movimento del gioco principale, ed in grado di offrire una visione più ampia del calcio che non è solo la Champions League, ma è rappresentato anche dai campetti di periferia, dalle porte fatte con gli zaini e dal fuorigioco e fallo laterale inesistenti.
L’integrazione del gioco femminile quest’anno è ancora migliore rispetto a quella di FIFA 22.
Sono state aggiunte dozzine di squadre su licenza di campionati Inglese e Francese che attingono ad un database di animazioni ad hoc per differenziarle al meglio dal gioco maschile nelle movenze in campo e nei fondamentali di gioco.
Un plauso ad EA che continua a supportare le divisioni femminili di calcio, soprattutto dopo il grandissimo exploit raggiunto con gli scorsi Campionati Europei.
Lato tecnico non c’è nulla da dire che non sia stato già detto: FIFA 23 su PlayStation 5 gira stabilmente con un Frame Rate di 60 fps in 4K reali, 2160p. Punto. Mai un impuntamento, mai un lag, mai un frame saltato.
Le console Old Gen, invece, devono accontentarsi dei 4K e 60 FPS o addirittura, come nel caso della “povera” PS4, del 1080p a 60 fps che inevitabilmente scendono a 30 durante i replay.
Anche il DualSense è sfruttato a dovere, con feedback aptico e grilletti adattivi utilizzabili per lo scatto – opzione disattivabile – e suoni “di campo” come il fischio dell’arbitro l’impatto dello scarpino sul pallone che vengono riprodotti direttamente dal joypad della ammiraglia Sony.
Ultima, positivissima, nota, FIFA 23 vanta un cross-play completo tra console della stessa generazione, il che significa che giocatori di PlayStation 5, PC ed Xbox Series X|S possono sfidarsi tra di loro in quasi tutte le modalità di gioco. Come è accaduto per FIFA 22 anche i possessori di PS4 potranno sfidare i loro amici armati di Xbox One, anche se EA ha dichiarato che “si sta lavorando” per implementare il gioco intergenerazionale nel prossimo futuro.
Aggiornamento di FIFA 23 o prima Feature del prossimo vociferato EA Sports FC?
Nel complesso FIFA 23 è il titolo FIFA più completo fino ad oggi.
La modalità Ultimate Team rimane una macchina da soldi, ma ormai ci avevamo fatto tutti il callo, e le nuove aggiunte al calcio femminile e l’accorpamento di Volta e Pro Football sono cose davvero gradite.
C’è da apprezzare l’impegno e la continua ricerca di un feeling che punta sempre all’autenticità dei movimenti dei calciatori ed al realismo e, quest’anno, ci siamo dannatamente vicini.
Non c’è dubbio che il cross-play e la mole di modalità e sfide da provare rendano l’offerta di FIFA 23 la migliore sul mercato anche in termini di ore di gioco da spendere per provare il tutto ed avere una idea complessiva di com’è effettivamente il simulatore calcistico EA.
La valutazione finale considera in maniera parziale le microtransazioni: se si vuole giocare a Fifa senza toccare il multiplayer si può tranquillamente arrivare al 9, se invece lo si acquista unicamente per giocare con modalità dove le microtransazioni hanno un peso il voto può scendere anche di due o tre punti, in base al proprio odio per quesit comportamenti.
Al netto di questo FIFA 23 è il migliore sulla piazza ed è il meritato canto del cigno di EA Sports; dal prossimo anno avrà il durissimo compito di battere se stessa.
FIFA è morto. Lunga vita a FIFA.
This post was published on 8 Ottobre 2022 10:00
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