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Life Is Strange: Arcadia Bay Collection | Recensione (NSW) | Finalmente possiamo piangere in mobilità

Finalmente, anche gli amanti delle console portatili (oltre ai fortunati, che già possiedono una Steam Deck) potranno godere appieno, anche su schermo piccolo, dell’avventura di Maxine Caufield e Chloe Price nella città di Arcadia Bay, teatro di eventi straordinari e di situazioni che, ancora oggi, suscitano in noi forti emozioni.

Life is Strange: Arcadia Bay Collection, è un pacchetto che contiene il primo capitolo della saga, uscito inizialmente per PC, Xbox e Playstation nell’ormai lontano 2015 (successivamente per iOS, Android e Nintendo Switch) ed il suo prequel, “Before the storm”, datato 2017, in una versione rimasterizzata e completamente migliorata.

Square Enix ha rilasciato questo pacchetto remaster, per tutte le altre console, già alcuni mesi fa. Si è fatta attendere invece una versione compatibile con Nintendo Switch, che ha dato, fin dall’inizio, non pochi problemi agli sviluppatori (tanto da dover ritardare la data di uscita). Solo da pochi giorni, infatti, più precisamente dal 27 Settembre, alla modica somma di 39.99 €, Arcadia Bay Collection è disponibile sia in versione fisica, che digitale.

Teenager che viaggiano nel tempo e tanto dramma (senza spoiler)

Life Is Strange è un’avventura grafica, fortemente ispirata al film del 2004, The butterfly effect” e composta da cinque episodi.

Sviluppato da Dontnod e pubblicato da Square Enix per tutte le piattaforme, il primo titolo, è stato reso disponibile nel gennaio 2015. Stessa cosa per il suo prequel, “Before the storm”, strutturato in tre episodi e sviluppato stavolta da Deck Nine Games, nel 2017.

Il primo gioco narra le vicende di Maxine Caulfield, una teenager qualunque che ritorna dopo anni ad
Arcadia Bay, sua città natale, per frequentare la Blackwell, una prestigiosa accademia d’arte. Max si rende conto di poter viaggiare nel tempo e, sempre più spesso protagonista di situazioni non proprio usuali per una ragazza della sua età, comincia ad utilizzare questo potere per cambiare il destino di molte persone a lei care.

Saranno proprio questi continui viaggi nel tempo, tuttavia, la causa di un problema molto più grande
che il giocatore si troverà a scoprire, man mano che si addentra in questa emozionante esperienza.
Non meno intensa ed emozionante è invece la vicenda che il giocatore vive con Chloe Price, protagonista punk e ribelle di “Before the storm”, ambientata nella stessa Arcadia Bay del primo titolo, ma ben tre anni prima degli eventi accaduti nello stesso.

Chloe, al contrario di Max, non possiede alcun superpotere, ma questo fattore non influenza minimamente l’esperienza ed il coinvolgimento che questo titolo sa donarci.

Lacrime, omelettes e arpeggi chill

Entrambi i titoli sono unicamente basati sul comparto narrativo.
Il giocatore dovrà soltanto immedesimarsi ed interagire con le storie dei singoli personaggi, man mano che gli vengono proposte, esplorare il più possibile e fare delle scelte, che influenzeranno inevitabilmente l’andamento della trama e soprattutto il finale. I comandi sono fluidi, semplici ed intuitivi, così come le azioni che il giocatore si trova a compiere: la protagonista può infatti correre, camminare e interagire con oggetti e altri personaggi disposti nei vari ambienti. Può inoltre riavvolgere il tempo più o meno velocemente, ma solo in determinati momenti.

I dialoghi con i personaggi secondari sono a risposta multipla ed ogni risposta determina 9 volte su 10 una scelta, che consoliderà il legame con il personaggio in questione, oppure lo incrinerà irrimediabilmente. Conoscere ogni sfumatura dei personaggi, ogni segreto ed ogni dettaglio nascosto si rivelerà utile (ma non indispensabile) per compiere la scelta più giusta ogni volta che se ne presenta l’occasione, oltre che a rendere tutto più interessante ai fini della trama.

La caratterizzazione dei personaggi secondari è un punto molto curato e interessante. Per l’appunto non abbiamo a che fare con personaggi dai tratti macchiettistici bensì con personaggi dal beckground stratificato e complesso, da dipanare attraverso dialoghi e discussioni portate avanti da noi giocatori.

Sebbene le protagoniste di entrambi i titoli siano solo due adolescenti, molto spesso il giocatore viene
messo di fronte a situazioni e scelte estremamente mature. Depressione, cyber-bullismo, droga, omicidio, sono solo alcuni dei temi che compaiono in questi titoli. La forza di questi giochi sta proprio nelle vicende narrate, che hanno la capacità assoluta di non lasciarci mai indifferenti e anzi, giocano fin da subito con la sensibilità di chi fruisce del prodotto.

Una forte alternanza di momenti appassionanti ed altri momenti più o meno struggenti plasmano l’intero gameplay. L’immedesimazione e l’empatia sono tali che, anche la scelta più insignificante, come optare tra un’omelette e un belgian waffle a colazione rimarrà impressa nelle nostre menti e, a distanza di anni, ci farà pensare ad Arcadia Bay come un posto in cui siamo già stati. Familiare, quasi…come fosse una seconda casa.

“We played hide and seek in waterfalls, we were younger…we were younger”

Le parole di Obstacles sullo struggente finale del primo capitolo carezzano ancora i nostri timpani e ci trasmettono una forte malinconia. A questo proposito crediamo sia importante spendere un paio di parole a favore del comparto audio assolutamente impeccabile.

Suoni ambientali ben realizzati, abbinati ad arpeggi di chitarra dai toni soffusi, contribuiscono a creare un coinvolgimento emotivo altissimo. Merito di ciò va ai Syd Matters, ed al loro compositore, che ha scritto e realizzato la maggior parte delle soundtrack.

C’era bisogno di questa “remaster” ?

Le versioni di entrambi i titoli contenute nel pacchetto “Arcadia Bay collection” sono state interamente
rimasterizzate, con miglioramenti compatibili per Nintendo Switch, sia a livello grafico, che di performance.

Certamente l’effetto che la nuova grafica sortisce sull’occhio del giocatore è evidente, ma non è esattamente quel che si definirebbe un “upgrade” rispetto alla prima versione. Il perfezionamento è stato apportato alle texture, che risultano più nitide, alle forme, che sembrano meno “spigolose” e alla palette colori, più limpida. Saturazione e constrasti sono aumentati, rendendo l’immagine più pulita.

Le animazioni, inoltre, hanno subito delle modifiche: i volti dei personaggi risultano più espressivi delle versioni precedenti grazie alla motion capture, inoltre il problema tanto discusso dai fans, circa la sincronia tra il movimento delle labbra ed i dialoghi, sembra un brutto ricordo ormai lontano.

C’è giusto un caveat di cui tenere conto: il primo trailer rilasciato da Square Enix mostrava questo genere di cose ma su Switch non è che siano esattamente visibilissime: il piccolo schermo fa perdere molti di questi dettagli, andando a peggiorare il tutto. Nintendo Switch non è la scelta migliore per un gioco che, con grafica rinnovata, ha bisogno di maggiore potenza di calcolo. Arcadia Bay su PC o PS4 hanno tutta la potenza necessaria per poter mostrare a schermo texture e limature varie, così da mostrarle sul grande schermo; NSW no.

L’incremento qualitativo del reparto grafico rallenta notevolmente l’esecuzione del gioco a discapito della giocabilità e della fluidità dei comandi. Una risoluzione inferiore avrebbe probabilmente risolto alcuni problemi, andando anche a mitigare un input lag che per quanto minimo è comunque presente, il tutto con sporadici cali di frame rate.

E’ sicuramente apprezzabile il fatto che Square Enix abbia corretto alcuni problemi tra glitch, i bug e altre magagne tra quelle che compromettevano la giocabilità del titolo (tristemente memorabile è il bug dei sottotitoli, così odiato da far indignare l’intera community) e riscontrate nell’edizione Playstation e PC. Al netto di tutto questo è inutile dire che per quanto tutte le versioni siano nel complesso giocabili non sono ancora esenti da problemi, a prescindere dalla piattaforma.

Possiamo aspettarci una patch o un ulteriore aggiornamento volto alla correzione di questi problemi? Ancora non si sa, possiamo solo attendere.

Solo per nuovi arrivati

Insomma, non c’è alcun dubbio che “Arcadia Bay collection” sia uno dei lavori meno riusciti di una casa videoludica che, negli anni, sta ottenendo sempre più successi.
Arcadia Bay collection sembra quasi un tentativo di “correzione” di tutti i problemi riscontrati sulle altre piattaforme, più che un upgrade, che poteva essere anche interessante, ma che perde tutta la sua efficacia a causa di una console che non è in grado di dare il suo meglio.

Esiste ancora la speranza che ulteriori problematiche vengano risolte dalla casa videoludica produttrice, ma la delusione per chi ha acquistato il prodotto al day one, per rivivere le emozioni legate ai luoghi ed ai personaggi di cui ormai conosciamo ogni sfumatura, è enorme, soprattutto alla luce delle tempistiche che questo upgrade ha richiesto e del costo di lancio, piuttosto elevato per un gioco ormai vecchio, che presenta ancora tutti questi problemi.

Evitare di domandarsi se questa remastered collection sia valsa la pena di tanta fatica da parte di Square Enix, sembra impossibile. Speriamo che questo scivolone non comprometta oltremodo Square Enix e le sue prossime avventure grafiche emozionanti.

Se vi siete persi la saga di Life is strange e avete letto questo articolo fin qui, questo è senz’altro un buon momento per recuperarla. Benché le prime versioni siano diventate più difficili da trovare ultimamente, a favore del pacchetto remaster, vi consigliamo di insistere, cercarle, e provare ad immergervi nell’esperienza.

Si tratta di videogiochi molto belli, ispirati e curati nel dettaglio, che non meritano assolutamente di essere penalizzati così. In fondo, a tutti capita di inciampare, l’importante è rialzarsi. Ed è questo che ci auguriamo per Square Enix

This post was published on 7 Ottobre 2022 12:30

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