Dopo un’anteprima esclusiva ed un weekend passato con la prima Splatfest non vedevamo l’ora di poter vivere a pieno il ritorno dello splattatutto di Nintendo, parliamo ovviamente di Splatoon 3.
Il terzo capitolo della saga che ha colorato ormai due generazioni di console della grande N ritorna in grande stile, acclamato da una community continuamente attiva sul capitolo precedente anche negli ultimi giorni prima del lancio del 3.
Per chi non conoscesse la serie, Splatoon è uno sparatutto in terza persona davvero unico nel suo genere. L’obiettivo del gioco infatti non è quello di sparare ai propri avversari ma sparare dappertutto e colorare col proprio inchiostro quanta più superfice rispetto alla squadra nemica. Protagonisti di questo titolo sono gli Inkling (e in seguito anche gli Octoling), cefalopodi antropomorfi capaci di sparare inchiostro con il loro arsenale e di trasformarsi in una forma “mollusca” per immergersi nell’inchiostro e muoversi più rapidamente.
Le vicende di queste vivaci creature si svolgono in un mondo dove l’umanità è solo un ricordo lontano e ogni mammifero è ormai estinto (salvo un gatto che era stato ibernato, no sul serio recuperatevi la lore che è assurda!), o almeno questo era quello che sapevamo fino all’uscita di questo terzo capitolo.
La campagna single player questa volta ci metterà nei panni dell’Agente 3, una nuova recluta chiamata a combattere ancora una volta DJ Octavio, il perfido comandante dell’impero Octariano. Lo scontro però non dura molto e prima che DJ Octavio possa dire le sue ultime parole qualcosa colpisce i nostri protagonisti i quali sprofondano con Octavio in una voragine al di sotto del cratere dove stava avvenendo la battaglia. Al nostro risveglio ci troveremo quindi in una landa ricoperta di ghiacci e di resti di una stazione spaziale abbandonata: Alterna l’ultimo baluardo dell’umanità. Raggiunto quindi da alcuni volti noti dei capitoli precedenti, il nostro protagonista comincerà ad indagare sui segreti di Alterna e sulla misteriosa melma pelosa che si sta espandendo sul territorio.
Anche se non si è giocato i precedenti capitoli la storia resta comunque godibile grazie anche a registri nascosti che ci permettono di recuperare il quadro generale della storia del mondo di gioco.
La vera differenza con i precedenti episodi sta invece nel level design sia dell’hub che delle diverse sfide. L’hub di gioco infatti si presenta come una grande mappa esplorabile composta da varie isole, ogni isola ha un numero di sfide da completare e segreti da svelare soprattutto ripulendo la melma pelosa grazie all’aiuto del nostro compagno Salmonello che inghiottirà la melma tramite il potere delle uova di pesce raccolte nei livelli.
I livelli sfida questa volta si presentano più compatti e rapidi caratterizzati da una serie di puzzle ed enigmi ed ogni livello sarà rigiocabile con diverse armi. Nella loro totalità i livelli della modalità single player sono un’ottima raccolta di esercizi per imparare a conoscere le meccaniche di gioco e le diverse tipologie di armi e poteri.
Infine le bossfight riescono a raggiungere livelli di epicità unici senza però perdere il tono colorato e scanzonato della storia.
Passiamo quindi a quello che è il vero cuore del titolo: la modalità multiplayer.
Ancora una volta potremo combattere fino all’ultimo colpo d’inchiostro nella mischia mollusca, la ormai celebre modalità 4v4 in cui bisognerà colorare quanto più possibile il livello entro i 3 minuti di tempo.
Ad accompagnarci in questa festa di colori, oltre a tutte le armi introdotte in Splatoon 1 e 2, vengono introdotte due nuove tipologie di armi: i Calamarchi e le Tergilama, nel primo caso archi capaci di scoccare frecce colme di inchiostro che esplodono dopo pochi secondi, nel secondo caso le tergilama sono “lame” capaci di lanciare veri e propri fendenti d’inchiostro che raggiungono anche grandi distanze in poco tempo, perfette per cogliere di sorpresa i nemici e lasciarli splattati.
Dopo ogni partita otterremo punti esperienza con cui far salire di livello non solo il nostro personaggio che sbloccherà nuove armi nel negozio ma anche il nostro equipaggiamento che sbloccherà nuove abilità. Inoltre usare spesso lo stesso tipo di arma ci permetterà di acquisire nuove licenze con cui acquistare armi presso il negozio.
Degna di nota è sicuramente la modalità Partita Anarchica di Splatoon che ci permetterà di affrontare sfide multiplayer alternative come Zona splat dove vince chi mantiene più a lungo il controllo di una zona; Torre mobile in cui dovremo conquistare i checkpoint avversari conquistando e spostando la torre fino alla base avversaria; Bazookarp una specie di cattura la bandiera ma con un Bazooka a forma di carpa e infine Vongol gol dove dovremo lanciare quante più vongole nel cesto avversario senza farci splattare dalla squadra avversaria.
Ciò che mi ha piacevolmente sorpreso di questa modalità è il sistema con cui vengono assegnati i punti per la progressione del nostro rank: a differenza di molti giochi simili come Overwatch o League of Legend i punti non vengono dati in base alle vittorie o alle sconfitte della propria squadra ma in base alla propria performance personale durante i match. Che si vinca o che si perda quindi si viene sempre premiati con qualche punto che farà crescere quindi il nostro rango più velocemente o più lentamente in base a quanto avremo contribuito durante la partita. In questo modo viene totalmente eliminato il senso di frustazione tipico di altri giochi simili, lasciando quindi al giocatore il dovere di migliorarsi di volta in volta per poter salire di livello più velocemente.
Se invece non siete tipi competitivi potrete sempre partecipare ad una Salmon Run, la modalità collaborativa nella quale dovremo affrontare insieme ad altri giocatori ondate di orde di Salmonoidi che faranno di tutto pur di impedirci di raccogliere le uova di pesce dorate.
Quando invece vorrete prendervi una pausa da tutto questo splattare potrete cimentarvi in partite di Splattanza, il gioco di carte collezionabili in voga tra gli abitanti di Splattonia. Potrete quindi sfidare giocatori e NPC in sfide 1v1 con la possibilità di creare anche il proprio mazzo.
Un tratto distintivo della serie Splatoon è sempre stato lo stile impeccabile dei nostri personaggi, attraverso una vasta scelta di accessori, scarpe e magliette potremo personalizzare il nostro Inkling/Octoling come più ci piace mixando i vari pezzi per creare lo stile che più si adatta a noi sia in senso estetico che tecnico attraverso le diverse abilità.
In questo terzo capitolo i nostri guardaroba si arricchiranno quindi di tantissimi nuovi capi oltre a quelli già resi famosi dai capitoli precedenti. E parlando di guardaroba, Splatoon 3 introduce anche gli armadietti che potremmo personalizzare con tantissimi gadget e collezionabili da prendere sia al negozio che durante la modalità storia, una volta personalizzato potrà essere condiviso con la community.
Infine parte fondamentale di questa serie è sicuramente la musica che ripropone pezzi ormai noti alla community e aggiunge nuovi brani alla playlist grazie anche all’introduzione del Trio Triglio, il nuovo gruppo di idol formato da Pinnuccia, Morena e Mantaleo. Il comparto audio è davvero curatissimo e le musiche vi rimarranno in testa per giorni e non potrete fare a meno di cantarne il motivetto. Ogni musica inoltre accompagna perfettamente l’azione su schermo facendo entrare il giocatore nel mood della scena mostrata.
La presenza questa volta di un trio di idol invece di un duo introduce un nuovo modo di fare lo Splatfest: La battaglia tricolore. In questa nuova modalità tre squadre di giocatori (3v3v4) si daranno battaglia per la conquista di punti di controllo in modo da poter ribaltare il risultato finale della Splatfest.
Dopo la demo pre lancio la prossima Splatfest è segnata per il 24 Settembre e vedrà come tema “Cosa porteresti su un’isola deserta?” I giocatori dovranno quindi votare dividendosi in 3 team, Utensili, Spuntini e Passatempi. Chi vincerà?
In conclusione:
Splatoon 3 è un more of the same che riprende la formula di successo del precedente capitolo ed introduce poche novità mirate come armi, modalità e quality of life che lo rendono un titolo must have non solo per gli appassionati ma anche chi si approccia per la prima volta alla saga. Unica grossa vera mancanza è un multiplayer locale in splitscreen per poter giocare con gli amici tutti splattati sullo stesso divano. Nonostante questo, Nintendo ci ricorda ancora una volta che i videogiochi devono per prima cosa divertire e a volte basta qualche macchia di colore ed un’ottima colonna sonora per distendere i nervi dopo una lunga giornata.
This post was published on 16 Settembre 2022 12:41
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