Non molto tempo fa ne discutevamo riguardo MultiVersus: è innegabile che la serie Super Smash Bros. di Nintendo abbia creato da se il sottogenere dei platform fighters e, visto proprio il gran successo del sopracitato, moltissime software houses provano e riprovano a replicare la formula della grande N.
A volte copiando pedissequamente i dettami dello smash sul Baffuto idraulico – parole più eleganti per non scrivere che alcune SH fanno letteralmente un copia-incolla di smash bros, ma con altri personaggi – ed a volte differenziandosi dalla marea di cloni presenti ed offrendo qualcosa che vada al di la del semplice premere bottoni ed abbattere un avversario X.
Quest’ultimo è stato il caso di MultiVersus, che ha convinto – e tanto – grazie alle sue modalità di gioco, al roster di personaggi sempre in ampliamento ed al fatto che abbia abbandonato il gregge per proseguire lungo una strada tutta sua.
LEGO Brawls, invece? L’ultimo arrivato nella grande famiglia degli Smash-like è un pò una incognita. Non differisce dal “solito” picchiaduro 2D tanto per gameplay, quanto per la personalizzazione dell’avatar. In pieno stile LEGO.
L’idea alla base di LEGO Brawls è semplice: prendere un numero inimmaginabile di Minifigures della casa Svedese da uno sconfinato parco giochi virtuale, ognuni caratterizzato da un proprio costume ed oggetto tipico, ed utilizzarle per un gioco d’azione multiplayer competitivo e basato su arene. La logica generale è sensata; uno smash-like deve avere un roster di personaggi ampio e variegato, possibilmente il più stravagante possibile, e come non definire stravagante un omino LEGO con la maschera da gatto, il mantello da supereroe e la tuta da wrestler mentre prende letteralmente a pesci in faccia i suoi avversari?
Il contesto del gioco quindi non prevede una storia da seguire ma ci mette direttamente al centro dell’azione sin dai primi momenti, portando a termine un compito difficilissimo: proporre un gioco divertente e sfaccettato.
La voglia di sorprendere il giocatore c’è, e se questo giocatore è anche un fan dei mattoncini colorati – parliamoci chiaro, chi non è un fan dei LEGO? E soprattutto chi è che non ci ha mai giocato da piccolo? – non potrebbe desiderare altro. La maggior parte dei Franchise più famosi tutta a disposizione, con Jurassic Park, Ninjago, Pirati, Castello Medioevale, chi più ne ha più ne metta.
Più di 250 minifigures da sbloccare e personalizzare, potendo mischiare le componenti di una figure con quelle di un’altra.
Volete un coniglio con la spada laser? Fatto! Un cavaliere medioevale in mutande e guantoni da box? Fatto anche questo! L’unico limite è la vostra immaginazione. Ed il tempo necessario a sbloccare i pezzettini necessari a creare quello che volete, ovvio.
Da un punto di vista più pratico, di Gameplay, LEGO Brawls permette di creare vari personaggi – sfruttando e mixando tutti i mattoncini o i set di mattoncini sbloccati fino ad un determinato punto della nostra partita – e di sceglierne uno da lanciare in battaglia, all’interno di varie mappe ad arena consistenti di piattafforme disposte su diversi livelli, generalmente con l’obiettivo di mantenere il controllo di un’area centrale.
L’inserimento della dinamica del punto di controllo si traduce in una meccanica in stile MOBA, in cui i giocatori divisi in due squadre convergono su un’area centrale che deve essere conquistata e mantenuta per più tempo possibile fino alla fine della partita. Alla fine del conto alla rovescia vince la fazione che ha mantenuto per più tempo il controllo sull’area di interesse. Ma come si fa conquistare e difendere la zona designata? Semplice, sferrando colpi a destra e a manca!
Le piattaforme delle arene non sono messe li solo per bellezza o per dare quel senso di “smash by N.”, bensì introducono una meccanica tanto basilare quanto vitale in LEGO Brawls e necessaria per sbloccare i power-up per il proprio personaggio: l’esplorazione della mappa di gioco.
Rispetto a MultiVersus, ad esempio, l’arena di battaglia in LEGO Brawls è più ampia, e spostarsi da un luogo all’altro ha quindi un carattere strategico nella ricerca delle armi più potenti per sbaragliare i nemici e successivamente puntare alla conquista del punto di controllo.
Questo convergere su un unico punto costringe ovviamente ad affrontare, volenti o nolenti, i membri della squadra avversaria ingaggiando combattimenti che richiedono l’utilizzo dei potenziamenti precedentemente sbloccati nei vari punti della mappa.
Si tratta di oggetti con forme e caratteristiche diverse, ripresi dal mondo LEGO ed a volte rivisitati per l’occasione in modo da personalizzare al massimo ogni combattimento.
La possibilità di giocare combinando diversi elementi permette di cambiare radicalmente l’aspetto dei personaggi e di selezionare una serie di potenziamenti un pò folli, con armi che includono chitarre elettriche, clave, pesci, spara-tortine, pistole laser ed altro ancora, oltre a bizzarri veicoli come mongolfiere, astronavi a forma di pugno e carretti blindati per hot dog.
Purtroppo le modalità di gioco sono risicate all’osso. LEGO Brawls prevede come attrazione principale lo scontro a squadre – formate da 4 brawlers ciascuna – basato sulla modalità conquista, e l’unica alternativa è rappresentata da una modalità chiamata Free-For-Brawl (la classica Tutti contro Tutti) selezionabile però solo in fase di scelta del campo di battaglia come se fosse una arena.
Va da se che le possibilità di giocare un Free-For-Brawl dipendono da quanti giocatori scelgono di voltarla come mappa di gioco. Questo potrebbe rappresentare un piccolo deterrente per chi preferisce giocare da lupo solitario e far incetta di punti mazzolando tutti quanti gli altri brawlers sullo schermo.
Ciononostante la possibilità di sbloccare nuovi elementi di personalizzazione del proprio Brawler, le diverse ambientazioni a tema – Mondo dei Pirati, Ninjago e Jurassic Park tra le tante disponibili – così come quel pizzico di senso di competizione che deriva dal Multiplayer ad 8 giocatori, mantengono vivo l’interesse quantomeno per un buon numero di partite e, magari, anche il lupo solitario di qualche rigo più su è spronato a sopportare la mancanza di una modalità 1vs1 in cambio della speranza di completamento di tutto il Set Mattoncini di una determinata ambientazione LEGO.
Durante le mie partite non ho mai riscontrato problemi di connessione; anzi il crossplay attivo è una grandissima cosa dato che permette di ampliare il pool di giocatori con i quali competere, tant’è che la ricerca di una partita non è mai durata più di 5 secondi.
Qualche problemino di input-lag, invece, così come un Frame Rate ballerino – tecnicamente LEGO Brawls gira in 4K a 60 fps – hanno lievemente minacciato i miei successi ma è stata roba di poco conto e sporadica, che sicuramente può essere risolta con un futuro aggiornamento del gioco.
Come MultiVersus, anche LEGO Brawls dimostra che i picchiaduro a piattaforme possono variare la loro formula ed essere conunque molto divertenti. La maggior parte dei cloni di Smash sembra così preoccupata di adattare il Wavedashing, da dimenticare di aggiungere le proprie idee. Il picchiaduro dei mattoncini, invece, riesce a sembrare anche più accessibile ed informale rispetto a quello della grande N.
Proprio per via di questa sua semplicità spiccia, LEGO Brawls è destinato ad entrare maggiormente nei ricordi dei bambini e dei ragazzi – sicuramente più di Nickelodeon All-Star Brawl o Brawlout – anche perché non avrà una scena competitiva come quella di Smash Bros. o MultiVersus.
A chi consiglio LEGO Brawls? Alle famiglie ed a chiunque cerchi qualche momento di svago in una valita alternativa casual ai puù blasonati colossi del genere picchiaduro a piattaforma.
Se poi siete appassionati di Mattoncini LEGO, allora sarà un’esplosione multicolore di gioia e ricordi!
This post was published on 7 Settembre 2022 13:00
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