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Recensione: Street Fighter 30th Anniversary Collection (PS4)

Ogni videogiocatore ha lasciato una parte del proprio cuore in videogame o, perché no, in una saga. Magari si tratterà del titolo che l’ha segnato maggiormente, di quello che l’ha coinvolto di più, oppure, forse, del videogame che l’ha fatto appassionare per la prima volta e che ricorda sempre con affetto. Sotto quest’ultimo aspetto, tutti noi dobbiamo tantissimo a Street Fighter. La saga Capcom non solo ci ha fatto trascorrere interi pomeriggi nelle mai troppo rimpiante sale giochi degli anni ’80, ma avuto anche il merito di gettare le basi del genere dei picchiaduro. Ebbene, proprio per celebrare a dovere le trenta candeline di uno dei suoi franchise di punta, il publisher giapponese ha deciso di pubblicare Street Fighter 30th Anniversary Collection, un cofanetto che comprende ben 12 capitoli del picchiaduro per antonomasia.

Abbiamo avuto modo di “spolpare” a dovere questa collection e, di seguito, vi diremo se il caro, vecchio Street Fighter sia invecchiato bene o meno.

Street Fighter 30th Anniversary Collection: un tuffo nel passato

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Nonostante il mondo dei picchiaduro ne abbia percorsa di strada dall’oramai lontano 1987, l’eredità di Street Fighter continua ad essere chiaramente percepibile. La prova più importante di quanto ora affermato consiste nel fatto che, ad oggi, nessun videogame appartenente al genere in questione si sia mai del tutto discostato dalle meccaniche del secondo capitolo della saga. Nonostante ora la gran parte dell’utenza di questo genere passi per le console domestiche, non si può non rendere il giusto omaggio a quei luoghi in cui Street Fighter ha gettato le basi della sua fama mondiale: le sale giochi. Street Fighter 30th Anniversary Collection è un vero e proprio tributo, un’ode all’arcade, andando a riproporre, alle attuale generazioni di gamer, ben 12 capitoli della saga.

La schermata iniziale ci mostra i seguenti titoli tra cui scegliere: Street Fighter, Street Fighter II: The World Warrior, Street Fighter II: Champion Edition, Street Fighter II: Turbo, Street Fighter: Hyper Fighting, Street Fighter II: Super, Street Fighter II: Super Turbo, Street FIghter III, Street Fighter:Alpha, Street Fighter: Alpha 2, Street Fighter Alpha 3, Street Fighter III: New Generation, Street Fighter III: 2nd Impact e Street Fighter III: 3rd Strike. Come avrete potuto notare, nel cofanetto sono presenti diverse iterazioni degli stessi capitoli, che hanno lo scopo di farci notare i più grandi cambiamenti che hanno riguardato la saga, anche a distanza di pochissimi anni.

Se la Champion Edition di Street Fighter II rende giocabili i personaggi Barlog, Sagat, Vega e Bison,  le versioni successive vedranno l’introduzione di nuove combo e di un gameplay sempre più fluido, che tocca il suo apice in Street Fighter III: Third Strike.

Un’ode all’arcade…

Tantissimi titoli per tantissimo divertimento.

Come sottolineato in apertura, questo cofanetto ci ripropone un corposo numero di incarnazioni di Street Fighter, senza omettere anche il primissimo capitolo della saga, che viene reso giocabile così come era nel 1987: legnoso come non mai e con un input lag da far paura. Anche i successivi Street Fighter, se paragonati ad un picchiaduro moderno, risultano piuttosto legnosi, ma è incredibile notare come molti di essi, ancora oggi, riescano ad impressionare ed a tenere testa alla concorrenza, rendendo chiare a tutti le ragioni del loro successo.

Il lavoro di Capcom non si è limitato al fornire un’interfaccia moderna a tutti questi titoli, ma ne ha addirittura resi giocabili online ben quattro di essi (Street Fighter II: Hyper Fighting, Street Fighter II: Super Turbo, Street Fighter III: Third Strike e Street Fighter: Alpha 3), con tanto di partite classificate e lobby, ed ha allestito una vera e propria sezione “Museo“, comprensiva dei bozzetti e degli indimenticabili brani della colonna sonora.

Da un punto di vista “estetico”, Street Fighter 30th Anniversary Edition ci ripropone i titoli elencati senza troppi “ammodernamenti”. Sarà possibile giocare potendo scegliere tra ben tre filtri diversi. Tra questi, il filtro “Arcade” è quello che, più di ogni altro, riesce a non mostrare eccessivamente l’età dei videogiochi in questione; sconsigliamo, invece, il filtro che va ad allargare la schermata fino ad abbracciare l’intero schermo del televisore, per le inevitabili “deformazioni grafiche” che ne conseguiranno.

… con qualche piccolo difetto

Sembra strano dirlo, ma “tutto iniziò da qui”.

L’aspetto forse meno convincente di questa Street Fighter 30th Anniversary Edition riguarda la sua componente online. Sappiamo benissimo quanto Capcom, con Street Fighter V, abbia voluto sterzare verso il mondo degli eSports e, proprio per questa ragione, non potevamo non attenderci un multiplayer competitivo anche in questo cofanetto. Il vero problema consiste, in questo caso, nel netcode: l’esperienza di gioco online è piuttosto altalenante, e sembra quasi variare da connessione a connessione.

In secondo luogo, c’è da registrare anche la scelta di “obbligare” il giocatore ad utilizzare i comandi base, senza la possibilità, ad esempio, di assegnare tasti multipli. È tuttavia probabile che Capcom possa risolvere alcuni di questi piccoli problemi con una patch correttiva.

Giudizio Finale

Capcom non avrebbe potuto festeggiare in maniera migliore le trenta candeline appena spente dal suo Street Fighter. Street Fighter 30th Anniversary Collection riesce nel compito di riportare in auge un numero consistente di titoli del nostro passato videoludico, consentendo alle “nuove leve” di toccare con mano il glorioso passato di quello che è il picchiaduro per eccellenza. Non aspettatevi remaster o remake di alcun genere: tutti i giochi presenti in questo cofanetto sono esattamente come ve li ricordate, con i loro pregi, i loro difetti, ed il loro fascino completamente intatti. Se riuscirete a chiudere un occhio su un comparto online decisamente migliorabile, potrete godervi uno dei migliori cofanetti attualmente disponibili sul mercato.

Si ringrazia sentitamente Capcom per aver fornito la copia necessaria per la recensione.

This post was published on 6 Giugno 2018 10:59

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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