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Recensioni

Guild of Dungeoneering Ultimate Edition | Recensione (PC): scarabocchi roguelite

Per chi se lo fosse malauguratamente perso, nel lontano 2015 gli sviluppatori degli studi di Gambrinous, celebri anche per Cardpocalypse, hanno presentato nel panorama indie un simpaticissimo roguelite dove il giocatore controlla una gilda di esploratori di dungeon. La novità in questo tipo di gioco era negli asset dei dungeon componibili dallo stesso giocatore, dalle stanze ai mostri, tutti realizzati da pezzi di carta con scarabocchi!

Dopo tutti questi anni, Gambrinous ha deciso di rilasciare una Ultimate Edition di questo folle videogioco, arricchendo l’esperienza roguelite di tutti i DLC usciti finora oltre ad altre caratteristiche come nuovi dungeon, nuovi equipaggiamenti e nuove folli classi dei personaggi. Per chi possiede già il gioco base, il 18 novembre 2021 riceverà un aggiornamento alla Ultimate Edition in maniera totalmente gratuita. Per tutti gli altri ci sarà bisogno di comprare il gioco che dovrebbe aggirarsi attorno ai 20€, un affare.

Carta, penna e scarabocchi

Guild of Dungeoneering è un gioco roguelite a turni che cerca di semplificare e contemporaneamente dissacrare la classica esperienza da esplorazione di dungeon dei giochi di ruolo cartacei come Dungeon & Dragons. Il mondo di gioco è composto di tre ambienti principali. La schermata di partenza è la base della gilda degli esploratori di dungeon, componibile con tessere quadrate acquistabili con tutti i denari avidamente racimolati proprio nel corso delle esplorazioni. Ogni tessera fornisce una di tre funzioni specifiche: aggiungere una classe di gioco, aggiungere un amuleto che modifica ogni partita o ampliare il ventaglio di equipaggiamenti trovabili nei dungeon.

Per esplorare i dungeon bisogna intraprendere una delle quest disponibili nella base; anche i dungeon sono componibili: essi hanno un inizio e alcune tessere già poste in gioco, con degli obiettivi dichiarati durante la selezione della quest. Di turno in turno, il giocatore può giocare 3 carte da un mazzo tematico del dungeon stesso.

Ognuna delle carte in questa fase del gioco può aggiungere una nuova stanza con fino a 4 accessi disponibili, un nuovo mostro o un nuovo tesoro da posizionare in una delle stanze ancora vuote. In questo modo il giocatore costruisce il proprio percorso di esplorazione, personalizzando per intero la sua esperienza di gioco e cercando, in questa maniera, di potenziarsi il più possibile per affrontare l’eventuale boss finale.

Infine, ci sono le schermate di combattimento, visualizzabili dopo che il giocatore entra in una stanza occupata da un mostro. Anche qui il gioco si divide in turni dove giocatore e AI si sfidano a colpi di carte azione. Il mazzo di carte, nel caso dei combattimenti, è composto invece dal ventaglio di azioni peculiari della classe appartenente all’avatar del momento e degli equipaggiamenti raccolti in giro per le stanze. In ogni missione infatti il giocatore partirà praticamente nudo e dovrà formare una build nel corso di ogni nuovo dungeon. Le lotte sono tutte 1 vs 1 e funzionano sul semplice attacco che toglie punti vita all’avversario, parano colpi o cercano di infliggere status vari come lo scarto di carte o la perdita temporanea di cuori.

La composizione di equipaggiamenti, azioni e classi, unita alla grafica scarabocchiata su pezzi di carta, fa sì che Guild of Dungeoneering sembri un’unione bislacca tra il GDR cartaceo Dungeon & Dragons e il gioco da tavolo Munchkin. Tra le classi è possibile trovare per esempio assurdità come il gattaro e il becchino, e tra gli equipaggiamenti non mancano cucchiai, barili come indumento e barchette di carta a mo’ di cappelli.

Roguelite rapido per Dungeon Master pigri

La Ultimate Edition include al suo interno i DLC Ice Cream Headaches e Pirate’s Cove, oltre a vantare nuovi contenuti come 3 nuove classi, 25 nuovi mostri, 22 nuovi equipaggiamenti, 16 nuove missioni, tante nuove canzoni del bardo-narratore, nuove animazioni e tantissimo altro! Potete visionare tutti i cambiamenti in arrivo nella Ultimate Edition da questo link.

Ad accompagnare le gesta dei propri avventurieri ed esploratori c’è un menestrello che funge da narratore; con un paio di frasi messe in rima, questi si prende gioco del giocatore a seconda di cosa accade su schermo: vittoria, morte, nuova classe sbloccata o nuova quest in corso, tutto diventa motivo di scherno. Tuttavia il comparto audio non è proprio perfetto: alcuni suoni, come per esempio quelli di determinate azioni della classe gattaro, producono suoni fastidiosi con volumi anche un po’ spropositati rispetto al resto del gioco, spezzando anche l’immersività donata da un valente comparto musicale.

L’intera esperienza di gioco di Guild of Dungeoneering è da prendere con leggerezza, esattamente come sono leggeri e frivoli i contenuti di gioco: partite rapide, risate e un po’ di tempo per un minimo di pensiero strategico dato dalla struttura a turni, sono le caratteristiche che più si addicono a un gameplay di questo tipo che altrimenti risulterebbe ripetitivo e ostico da digerire. Stiamo parlando di uno strategico a turni con meccaniche da deck building, struttura roguelite ed elementi sandbox. Merito di Gambrinous va proprio nell’essere riuscita a mantenere in equilibrio queste caratteristiche creando un gioco davvero particolare.

In memoria di tutti i miei PG morti nell’esplorazione dei dungeon

Risate e pianificazioni

Ogni partita a Guild of Dungeoneering è un kaleidoscopio di assurdità guidate dalla creatività e dalle mire strategiche del giocatore: per esempio conviene posizionare un mostro in una stanza vicina per sperare in un drop di equipaggiamento che possa arricchire la build del proprio avatar, o conviene di più muoversi verso il boss finale? L’Ultimate Edition amplia questo ventaglio di possibilità con nuove aggiunte ma anche con alcuni aggiustamenti della quality of life, indispensabili per un gioco che, essendo un roguelite, fa della ripetitività un suo punto debole. Se siete in cerca di un gioco strategico che abbia una fruizione leggera e immediata, iscrivetevi immediatamente alla gilda di Guild of Dungeoneering e preparatevi a morire più volte dalle risate.

This post was published on 15 Novembre 2021 15:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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