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Recensioni

Star Drift Evolution | Recensione (PC):

Chi scrive è convinto che il valore di un gioco stia nel suo richiamare il giocatore allo schermo in maniera continuativa, anche soltanto per una decina di minuti.

Star Drift Evolution (vi spoileriamo già il finale della recensione) non solo è riuscito nel fare questo, ma è stato capace di trasformarsi in momento di flow riflessivo dal grande valore emotivo, sfruttando in maniera sapiente la sua mescolanza di elementi per risultare divertente e appetitoso, tanto da far desiderare sempre di più un ulteriore boccone.

Il gioco di Catze è stato capace di fungere da segno di interpuzione tra le varie attività quotidiane, andando a rosicchiarsi del tempo in maniera del tutto naturale a discapito di altri prodotti, dai minutaggi e dalle complessità maggiori.
Di accelerata in deparata, Star Drift Evolution ha convinto noi e ha tutto il potenziale per fare ciò anche con voi, per questo ora ve lo raccontiamo un po’ più in dettaglio.

Cos’è Star Drift Evolution?

Partiamo subito con le domande noiose: Star Drift Evolution è un racing arcade (ma non troppo) con visuale top-down (ma non solo) dotato di un modello di guida particolarmente divertente completamente skill-based (questo invece è abbastanza fuori da ogni ragionevole dubbio).

Dal punto di vista contenutistico il titolo mette sul campo oltre 75 piste diverse e 50 veicoli diversi da guidare, ognuno caratterizzato da un peso, una reattività e delle statistiche differenti. Il risultato finale è una serie di ingredienti tutti vincenti che, per di più, si intersecano tra di loro con grande.

Tutto questo pacchetto contenutistico viene presentato al giocatore con un’ estetica low poly ed un’interfaccia un poco spartana, per un’estetica complessiva visivamente poco piacente ma di sicuro funzionale allo scopo finale: divertirsi.

Il tutorial mette subito le carte in tavola: in Star Drift Evolution tutto ciò che conta è imparare a leggere tanto il proprio veicolo quanto il terreno su cui si correrà. Ogni autovettura, in base alla somma di determinate caratteristiche, reagisce diversamente ad asfalto, terra, neve, ghiaccio o sabbia; avvallamenti, cunette, buche, protuberanze e dossi andranno affrontati in maniera dinamica correndo di derapata in derapata, stando attenti a miscelare correttamente acceleratore e freno per poter ottenere il miglior outcome possibile.

Gli ingredienti alla base del sistema di guida di SDE sono pochi ma buonissimi: oltre al sopracitato accelleratore troviamo anche l’accoppiata freno e freno a mano, due meccanismi con cui sarà necessario fare amicizia fin da subito per poter arrivare a dominare le classifiche.
Il freno normale è più morbido, permettendo al giocatore di controllare in maniera agevole il drift/derapata mentre il freno a mano permette di tagliare gli angoli in maniera più aggressiva, andando a fungere da strumento perfetto per le curve più ostiche o per le automobili più ingovernabili ( a patto di avere un buon valore di grip).

Il risultato finale è quello di un gameplay simple to learn but hard to master direbbero gli anglofoni, con uno skill ceiling decisamente elevato anche soltanto se si vuole completare la modalità carriera ottenendo il massimo numero di stelle in ogni singola sfida.

Vi ricordate quando vi abbiamo detto che Star Drift Evolution è un videogioco con visuale top-down? Beh vi abbiamo mentito o almeno lo abbiamo fatto in parte. Vi abbiamo mentito perché il gioco sfrutta anche la visuale top down per offrire al giocatore la sua proposta ludica, offrendola insieme ad una classica visuale con prospettiva in terza persona e ad una telecamera posizionata sul cofano della macchina. Tra le visuali messe a disposizione ce ne sono un paio liberamente personalizzabili, in modo da permettere ad un ogni giocatore di trovare il punto di vista perfetto per poter poi proseguire nell’avventura.

Noi abbiamo giocato al titolo sfruttando la visuale in terza persona, elemento che ne ha valorizzato il dinamismo a tal punto che preferiamo pensarlo così rispetto ad una classica visuale top down. La cesellatura del gameplay è tale da aver portato chi scrive diverse volte nello stato di flow, ovvero quell’esperienza ottimale dove la concentrazione è totalmente dedicata a ciò che si sta facendo. Questo elemento viene anche sottolineato dalla colonna sonora che viaggia su BPM medi con tracce di elettronica avvolgente, tra retrowave, chiptune e pezzi più calmanti.

Initial D.rift Evolution

Abbiamo parlando di modalità carriera perché il metodo principe che la software house ha utilizzato per far evolvere lo stile di guida e le conoscenze del giocatore è racchiuso all’interno della suddetta modalità. Il gioco presenta al giocatore una selezione di piste divise per categoria sbloccabili in maniera progressiva attraverso l’ottenimento di una valuta chiamata stelle

Queste ultime vengono consegnate al giocatore soltanto se vengono soddisfatte richieste come il raggiungimento di determinate posizioni o determinati tempi, di difficoltà progressiva. Completare ogni gara porta il giocatore ad ottenere dei crediti che può spendere all’interno di un negozio interno per cambiare veicolo; anche qui, anche qui le automobili vengono rese disponibili soltanto all’ottenimento di un determinato numero di stelle, impedendo al giocatore di acquistare troppo presto auto generalmente più potenti.

Arrivare fino al fondo della modalità carriera, in termini di contenuti, non è una sfida particolarmente difficile nonostante il grande numero di piste disponibili: completarla al 100%, invece, è un gran paio di maniche che risulta soltanto il frammento introduttivo di una mission impossible ancora più grande: andare a primeggiare (o almeno provarci) nelle classifiche online.

La spartana interfaccia di Star Drift Evolution lo mette in chiaro fin da subito: il titolo è competitivo e le statistiche del nostro tempo troviamo una simpatica scritta WR che sta li a ricordarci che, qualcuno, ha completato un giro sulla pista che ci sta facendo stracciare dei calendari in una frazione dei nostri secondi.

L’aspetto più competitivo del titolo viene più volte citato richiamato della UI permettendo al giocatore di guardare i replay di diversi giocatori in base ad un comodo selettore presente nel menu relativo alla pista; inutile dire che, a guardare certe derapate, è impossibile non farsi venire un misto tra ammirazione e terrore per l’elevatissima abilità raggiunta da determinati giocatori.

Se si ha paura di confrontarsi con il prossimo ma si vuole comunque sfruttare al massimo il prodotto è impossibile soprassedere su una caratteristica vincente di Star Drift Evolution, ovvero la presenza del multiplayer in locale. Per potersi regalare qualche serata in grado di rafforzare (o incrinare) per sempre un rapporto dotatevi quattro controller, una scorta di patatine/bibite gassate ed un divano abbastanza capiente: a fare da collante ci penserà SDE con grande successo.

Pochi poligoni e molto divertimento

Il comparto tecnico di Star Drift Evolution è forse la cosa che meno ha bisogno di spiegazioni sulla faccia della terra. La grafica low-poly è sostanzialmente obbligata per un titolo senza grandi budget dietro ed è perfettamente funzionale allo scopo finale del gioco: permettere a chi gioca di divertirsi senza rallentamenti, a prescindere dal numero di elementi visibili a schermo.

In questo Star Drift Evolution è sostanzialmente perfetto.
Lo stile grafico è asciutto, magari esteticamente un po anonimo, ma perfettamente integrato all’interno del pacchetto che gli sviluppatori hanno messo insieme. L’unico difetto da noi riscontrato è un eccessiva opacità dell’effetto particellare della polvere che rende certe piste un vero e proprio inferno da traversare, specie se non si riesce a staccare le altre macchine nei primi momenti della partita.

Discorso diverso invece si potrebbe fare per l’interfaccia, talmente spartana che, alle volte, lo è anche troppo. Esteticamente si potrebbe lavorare un pelino di più per renderla visivamente gradevole ma, in questo caso, stiamo parlando di una caratteristica che non incide minimamente sul core del gioco: il divertimento.

L’approccio di Star Drift Evolution al genere non è rivoluzionario dal punto di vista ludico ne dal punto di vista visivo eppure tanto gli basta per essere un prodotto che vale ogni singolo centesimo. Il gameplay loop alla base del gioco è cesellato tanto da permettere a chiunque di scavarne in profondità, innervandosi alla base di un delicato rapporto tra potenza, accelerazione, trazione e peso. Il fatto che tutto ciò sia incastonato all’interno di piste piuttosto corte e che sia supportato da un comodissimo sistema di restart che nel giro di 0.5 secondi fa ripartire tutto da capo permette il mantenimento del flow del giocatore, per un titolo che in buona sostanza non smette mai di avere presa su chi gioca.

Indubbiamente si poteva fare qualcosa di meglio, almeno nell’ordine dell’interfaccia utente ma per quanto riguarda il fattore gioco Star Drift Evolution ottiene un piazzamento degno del primissimo posto.

In conclusione

Star Drift Evolution è un videogioco con pochi elementi, tutti incastrati perfettamente all’interno di un prodotto complessivamente eccellente. Un sacco di piste ed un sacco di macchinine riescono, in combinazione con un sistema di guida tanto semplice quanto realmente profondo, ad offrire un esperienza complessiva esaltante sia in single player che caotica in multiplayer, dove il meglio viene proposto dall’esperienza in locale. In definitiva Star Drift Evolution si rivela essere una sorpresa graditissima all’interno del panorama videoludico del 2021, in grado di regalare moltissimo divertimento al modico costo di un’interfaccia utente un po’ spartana.

This post was published on 9 Novembre 2021 12:00

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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