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Recensioni

King’s Bounty 2 | Recensione (PC): un RPG tattico immersivo

Dopo un’anteprima con gli sviluppatori e dopo una nostra prova con mano, finalmente il tanto atteso King’s Bounty 2 è arrivato sui nostri schermi con la sua versione definitiva, un titolo che cerca di rivitalizzare il suo brand dopo più di 20 anni di vita grazie alla partnership tra 1C Entertainment e Prime Matter, nuova etichetta di Koch Media.

King’s Bounty 2 non abbandona la sua anima da RPG tattico a turni pur cercando di prendere nuove strade. Il nucleo del gioco è il combattimento su griglia esagonale dove il giocatore schiera le sue truppe e adopera poteri speciali. Come abbiamo già visto dalle suddette anteprime, gli sviluppatori vogliono inaugurare un nuovo filone del franchise implementando un comparto narrativo ed esplorativo che avvicinano l’intera opera a saghe fantasy più acclamate e di ampio respiro, cercando di immergere il giocatore in un contesto più maturo e stratificato. Proprio dalle anteprime avevamo notato delle criticità che avrebbero potuto compromettere le mire ambiziose di 1C Entertainment, ma adesso, prova alla mano, siamo pronti a calare il nostro giudizio.

Immersione in un presepe vivente

Se dalle anteprime ciò che ci aveva più convinto era proprio l’esplorazione in terza persona alle spalle del nostro avatar, non possiamo che confermare questa impressione anche dopo aver girato in lungo e in largo tutto il continente di Nostria. Dai villaggi fatiscenti alle distese più selvagge, passando per rovine abbandonate e città sontuose, non c’è un solo dettaglio del mondo di gioco che non si lasci guardare con ammirazione e sorpresa. Una telecamera dall’alto con una visione panoramica sarebbe stata effettivamente fuori contesto e non avrebbe valorizzato l’esplorazione di questo fantastico mondo di gioco.

Non è un caso se iniziamo a parlare di questo titolo partendo proprio dalla qualità dell’ambientazione. Pur non vantando un comparto grafico di ultimissima generazione, Nostria è bellissima da qualunque punto la si guardi, e i punti panoramici sono davvero parecchi. Per azzardare un paragone “terrone“, si potrebbe dire che l’intero Regno sia un cosiddetto “presepe vivente“, un’espressione del Sud Italia per definire un luogo davvero evocativo comparandolo alla massima realizzazione artigianale per fini spirituali, il presepe appunto. Nostria è esattamente questo, un’opera d’artigianato di eccellente manifattura fatta di texture e anima, costruita ad arte in ogni suo minimo dettaglio.

Non è solo l’occhio che viene soddisfatto dalla curatissima costruzione del mondo di gioco: Nostria è appagante anche per la curiosità del giocatore. Ci sono bauli segreti e passaggi nascosti in ogni anfratto impensabile di King’s Bounty 2, dove poter trovare denaro e strumenti utili per la propria avventura. Pur non trattandosi di un open-world in senso stretto (ci sono parecchi muri invisibili e percorsi pre-definiti) è davvero tanto gratificante perdersi in una foresta o nei dedali di vicoli di una delle grandi città, per quanto, tuttavia, queste aree siano minute e vicine.

In effetti, la dimensione-presepe di Nostria si fa sentire anche per l’estensione della mappa, grande e sviluppata anche in verticale, ma con una diffusione delle zone così fitta e densa da non lasciar spazio a zone franche o aree di ampio respiro. Il risultato che ne consegue è che, sì, ci sono tanti luoghi da visitare uno dopo l’altro, ma son tutti generalmente piccini e con distanze tra loro davvero irrilevanti. Pregio o difetto questa caratteristica? Dipende un po’ dalle situazioni: c’è molto da fare ed esplorare ed è sicuramente positivo, ma sul livello narrativo, per esempio, quando un NPC vi dirà di non voler viaggiare verso la città di fianco per paura dei banditi, si perde un po’ la sospensione dell’incredulità perché la suddetta città è letteralmente a 10 passi da lui.

A far da corredo alle nostre avventure nel Regno di Nostria c’è un mistero arcano da risolvere, l’arrivo di un antico male atavico a cui solo il giocatore saprà mettere un freno. Come avrete intuito, la trama di King’s Bounty 2 non è niente di più di una classica storia fantasy con una bella dose di misteri da risolvere. Al giocatore tuttavia è concessa un po’ di libertà di scelta lungo il dipanarsi della storia. I risultati di queste scelte, però, sono per la maggior parte mirati all’avanzamento delle statistiche del personaggio e del suo sistema di moralità piuttosto che avere un vero effetto consistente sul percorso narrativo. Gli sviluppatori in passato ci avevano parlato di ispirazioni come The Witcher e Mass Effect, ma onestamente non si trova nulla di così oscuro e profondo.

In sostanza, la trama non è niente di eccezionale, ma va bene così, non è neanche nulla che possa passare inosservato: insomma, la storia ha i suoi momenti e i suoi misteri, ha un suo perché, ma il cuore del gioco resta sempre il comparto strategico. Per quel che riguarda le missioni secondarie, queste sono davvero tantissime e si intersecano più che bene nell’avanzata in gioco sia sul fronte della trama che su quello dello sviluppo del proprio esercito.

Fattore campo

L’ambientazione è sicuramente l’espressione più alta di King’s Bounty 2, ma ciò non vuol dire che il gioco non abbia altri punti di interesse degni di nota, a cominciare proprio dal combattimento a turni.

Nella nostra passata anteprima eravamo un po’ perplessi perché le battaglie non sembravano offrirci grandi spunti: ogni unità ha le sue particolarità fatte di statistiche e abilità passive più una o raramente due attivabili dal giocatore, e solo questo sembrava influire sulle sorti di una battaglia con una leggera interferenza dei poteri del personaggio. Ci era sembrato un combattimento che nelle sue meccaniche era un po’ troppo essenziale, un po’ strano per un gioco che ha una lunga tradizione di profondità tattica.

Se tutto ciò è verissimo nei primi momenti di gioco, la situazione comincia a cambiare dopo i primi livelli del giocatore, quando si arriva ad affrontare combattimenti su terreni più impervi, con nemici più agguerriti e situazioni più difficili da fronteggiare. In King’s Bounty 2, più che le meccaniche base di turno in turno, è proprio la gestione del campo di battaglia a fare la più grande differenza per le sorti del combattimento.

La decisione di 1C Entertainment in merito al combattimento reso più essenziale ci aveva lasciato un po’ interdetti. Eppure, dopo aver passato decine di ore su King’s Bounty 2, non possiamo che ricrederci e approvare a pieni voti la scelta: spostando la tattica sul campo di battaglia e non su statistiche e livelli si è spostato il pensiero strategico del giocatore su un elemento di gioco più divertente e intellegibile di numeri e simboli: la mappa. Ciò non vuol dire che il tipo di truppa, il suo rango e le sue abilità non vengano considerate, ma solo che il fattore campo ha un ruolo più determinante.

Questa scelta tecnica degli sviluppatori diventa anche piuttosto evidente quando le aree dei combattimenti cominciano a essere davvero un bel prodotto di level design, con alture, dislivelli e ostacoli che trasformeranno ogni scacchiera esagonale in un complesso reticolo da studiare per sfruttarlo al meglio delle proprie possibilità di turno in turno.

Luci e ombre di Nostria

Il fascino del worldbuilding sarebbe nulla senza le tante creature e truppe diverse confezionate per King’s Bounty 2, o senza la musica medievaleggiante che accompagna egregiamente le sessioni di gioco. Altro elemento interessante che contraddistingue stranamente un gioco strategico, è il dettagliato vestiario del giocatore che rispecchia sempre gli oggetti indossati ed equipaggiati: sono davvero pochissimi gli elementi di gioco di questo tipo che risultano ripetizioni o restyling.

Per come ve l’abbiamo descritto finora, King’s Bounty 2 sembra davvero un ottimo videogioco strategico, e lo è davvero, ma non è esente da difetti. L’HUD principale, per cominciare, è un po’ brutto e poco elegante, stona molto con l’ambientazione e dà fastidio all’esplorazione. Anche quando si tratta di leggere un messaggio, ad esempio, è un po’ straniante leggere tutto su un blocco blu invece che trovarsi di fronte una texture di una pergamena.

Se la ristrettezza e la poca distanza delle aree da esplorare di Nostria fatichiamo a considerarlo un difetto vero e proprio, non possiamo avere riserve, per esempio, sulla mobilità del giocatore: il personaggio è troppo lento. La cosa non darebbe fastidio se non ci fosse parecchio backtracking da fare per proseguire di missione in missione, visto che Nostria si fa apprezzare anche per le belle passeggiate… ma, ecco, le passeggiate son belle la prima volta, non le successive trenta.

L’utilizzo del cavallo velocizza alcuni passaggi, ma i muri invisibili dei percorsi sono d’intralcio visto che la creatura ha un sistema di comando poco reattivo e non convincente. In più, la cavalcatura non può neanche essere utilizzata a velocità normale nelle città, e questo rende ancora più frustrante il movimento del giocatore. Per fortuna ci sono dei santuari che fungono da checkpoint per il viaggio rapido, ma ci sono alcune zone come i mercati, che visiteremo molto spesso, che sono lontane da questi punti.

Questa lentezza dei movimenti, in realtà, si riflette anche nel lento inizio di gioco. Abbiamo già accennato nella nostra anteprima le perplessità avute nelle fasi iniziali di gioco, costellate da risvolti di trama dubbi raccontati frettolosamente e da lunghe e noiose sessioni di esplorazione ambientale in corridoi prima di arrivare alla mappa vera e propria di Nostria. Il consiglio è di sopportare le prime ore di gioco di King’s Bounty 2 a denti stretti, perché dopo ne varrà davvero la pena.

Ottimo il sistema di punteggi e talenti basati sulle due assi ordine – anarchia e potere – astuzia, ben amalgamati con la fornitura di abilità e nuove meccaniche fuori e dentro il combattimento. Un altro punto da risolvere per gli sviluppatori nel futuro supporto di King’s Bounty 2, invece, è sicuramente il bilanciamento del denaro. Questo è essenziale per rinfoltire le file dei propri eserciti, sia per ristabilirli sia per acquistare nuove unità, ma in molte occasioni ci è sembrato un po’ troppo squilibrato in difetto: capita piuttosto spesso che dopo una battaglia si spendano più soldi di quanti se ne guadagnino per curare le truppe ferite o decedute. Piccola nota postuma: confrontandoci con altri recensori, abbiamo scoperto che ciò non accade incrementando i valori del talento anarchia, in grado di potenziare la resa di tesori e combattimenti.

Le cose poi si complicano se consideriamo anche il fattore movimento accennato prima: le unità si acquistano ai mercati, e sono davvero tante sparse per diversi punti nel mondo di gioco; il problema è che sulla mappa non sono segnate quali truppe si trovino da un commerciante più che da un altro, quindi dovremmo andare a memoria o, peggio, a tentoni, da mercato a mercato. Un incubo.

Il dramma però arriva quando si vuole provare un nuovo tipo di esercito, per forza di cose sottolivellato rispetto al resto delle proprie truppe: significa morte quasi certa, perché ormai tutte le battaglie più semplici sono state già portate a termine e ci sono solo sfide più ardue all’orizzonte, dato che i nemici non si rigenerano nel mondo di gioco.

Un bel passo avanti a cui bisogna farne seguire altri

King’s Bounty 2 è davvero un bel gioco con interessanti intuizioni di gameplay e belle ispirazioni artistiche. Vi consigliamo assolutamente di provare il gioco sia che vi piacciano i giochi strategici sia che apprezziate le opere fantasy.

Nonostante le sue belle doti, King’s Bounty 2 su alcuni punti sembra poco user-friendly. Per fortuna tutti i punti negativi che abbiamo menzionato sono problematiche che possono essere presto risolvibili. 1C Entertainment e Prime Matter hanno già confermato di star lavorando a patch correttive per i bug già noti (onestamente noi non ne abbiamo incontrati su PC a parte un calo di frame in un’area avanzata di gioco), ma è possibile che questi elementi siano già in discussione.

Ricordiamo che gli sviluppatori ci avevano detto che per King’s Bounty 2 saranno previsti DLC e aggiornamenti modulari, oltre a nuovi titoli. Quindi oltre al supporto tecnico di questo videogioco, in uscita il 24 agosto 2021 su PC, PS4, Xbox One e Switch, contiamo di trovare presto nuove accattivanti proposte: noi per esempio abbiamo già trovato delle porte chiuse nel mondo di gioco che dovrebbero aprirsi su zone esterne alla mappa, inoltre solo 3 personaggi principali utilizzabili ci sembrano ancora un po’ pochi…

King’s Bounty 2 è il recupero di una saga strategica storica che si è rinnovata con un gameplay ibrido. Perdersi a Nostria, un’ambientazione fantasy che premia l’esplorazione, è un piacere ed è appagante, così come è molto divertente combattere su terreni impervi a scacchiera esagonale, mescolando truppe umanoidi a bestie e mostri aberranti. Al netto di qualche difettuccio presto risolvibile, il gameplay di King’s Bounty 2 mette al suo centro la strategia, aggiungendo però al suo calderone magico una narrazione leggermente più matura e coinvolgente del solito e una cura maniacale per l’ambientazione da esplorare in terza persona. Lo strano mix che ne è uscito fuori, con momenti di gameplay dal basso e dall’alto che si alternano, non spezzano l’immersività in gioco ma, anzi, danno più senso ora alla curata costruzione di Nostria, e ora alla strategia in battaglia.

This post was published on 23 Agosto 2021 18:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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