Negli ultimi anni Dungeons & Dragons non ha ricevuto molto supporto videoludico.
Qualche Enhanced Edition di titoli classici, Baldur’s Gate III in Accesso (molto) Anticipato, nuovi moduli per l’MMO Neverwinter e qualche titolo minore su dispositivi mobili.
Nel complesso, quindi, una certa carenza di titoli nuovi rispetto ad altri tempi.
Dungeons & Dragons: Dark Alliance è stato subito una ventata d’aria fresca, anche se l’annuncio iniziale è stato accompagnato da un trailer stranissimo con inquadrature bizzarre che ha suscitato pressoché questa reazione generale:
Insomma, non il modo migliore di creare interesse nei confronti del proprio gioco, ma poi la situazione è fortunatamente migliorata. Innanzitutto, Dark Alliance è solo un nome che omaggia i due classici di Baldur’s Gate: Dark Alliance, ma il suo gameplay è molto diverso. All’inizio lo studio Tuque Games stava davvero realizzando un gioco con visuale isometrica che richiamava molto i vecchi Dark Alliance, ma poi l’idea è mutata e si è passati a un titolo differente che omaggia il passato.
Quindi… cos’è Dungeons & Dragons: Dark Alliance? Cerchiamo di capirlo delineando la scheda personaggio di questo gioco.
Dark Alliance promette un gioco divertente da 1-4 giocatori in cui ci facciamo strada attraverso vari livelli che ci permettono di esplorare le vaste terre della Valle del Vento Gelido e affrontare una vasta gamma di nemici.
In un panorama videoludico sempre più pregno di shooter cooperativi da 1-4 giocatori, Dark Alliance trova subito due punti che alzano la sua caratteristica di forza:
Dark Alliance non è uno shooter e basa buona parte del proprio gameplay sul combattimento corpo a corpo. Già questo è un buon punto di partenza che lo distingue da tanti altri giochi attualmente presenti, ma un fattore che lo distanzia ancor di più è l’ampia scelta di mosse.
Questo perché Dark Alliance ha un sistema di combattimento molto semplice da comprendere a livello basilare, poiché si fonda su combinazioni di attacchi leggeri, attacchi pesanti, schivate, parate e contrattacchi. Un po’ come in un picchiaduro, però, il gameplay si espande ed evolve apprendendo quelle combinazioni di attacchi e schivate che permettono di sfoderare tante tecniche particolari.
Inizialmente potrà risultarvi semplice sbaragliare i nemici con semplici sequenze di attacchi leggeri e pesanti, ma alzando la difficoltà imparerete il valore di tutte quelle tecniche, specialmente se contate pure i particolari attacchi di squadra scaturiti dalla cooperazione tra giocatori.
Quanto ai nemici, non ci troviamo davanti all’ennesimo clone di Left 4 Dead, bensì davanti a un gioco che cerca di riprodurre l’esperienza classica di D&D. I livelli di Dark Alliance portano i giocatori su un cammino abbastanza lineare, ma che talvolta può diversificarsi se vorrete uccidere dei mini-boss secondari, risolvere enigmi per sbloccare ulteriori punti attributo e trovare ogni risorsa tra oro e cristalli.
Nel corso di questo cammino vi troverete in quelle che riconoscerete subito come le “stanze” di un dungeon, ossia punti in cui vi aspetteranno o arriveranno dei nemici di varia natura. Tra goblin, dueargar, verbeeg, cultisti, gnoll e altro ancora, la diversificazione dei nemici non manca, anche perché si può subito notare con piacere che le varie fazioni non sono reskin di categorie fisse. Ogni fazione combatte in modo diverso e pure l’arciere goblin ha un modello di comportamento differente dal balestriere duergar.
Mi ha fatto molto piacere vedere questa diversificazione perché avevo paura di trovarmi davanti a tanti nemici che sembrano diversi, ma che in realtà si differenziano solo nel proprio modello 3D.
Un tratto comune a tutti i nemici, invece, è la propria versione speciale (o campione), poiché si tratta del nemico in formato “più cazzuto” grazie all’aggiunta di un elemento offensivo come il veleno o simili.
Infine, c’è pure una meccanica unica per il riposo breve, il quale può essere usato per ricaricare vita e consumabili oppure saltato per ottenere un bonus alla potenziale qualità del bottino.
Dark Alliance ha quindi un valore di Forza pari a 16.
Dark Alliance ha una Destrezza un po’ minore rispetto alla propria Forza e mi sto riferendo alla grafica e alla fluidità di certe animazioni.
Il gioco non ha una grafica eccellente, anzi, ha un comparto grafico abbastanza datato.
I filmati che introducono e concludono i vari archi narrativi sono davvero molto belli, i paesaggi sono molto evocativi e i nemici non sono affatto male, ma un’analisi ravvicinata dei protagonisti mostra immediatamente dei modelli non molto ricchi di dettagli.
Armi e armature, invece, hanno alti e bassi. Ci sono armature leggendarie davvero molto belle da vedere, mentre tutto il resto va dal “decisamente apprezzabile” al “ma hai preso un pezzo di ferro ammaccato da terra per vestirti?”.
Le animazioni di combattimento sono molto fluide nella concatenazione degli attacchi e lo stesso si può dire dei nemici, ma si trovano alcuni difetti appena andiamo ad osservare le animazioni esterne al combattimento. I mantelli e altri oggetti svolazzanti non si muovono sempre bene e le animazioni dedicate alla rotazione dei personaggi sono un po’ legnose. Il gameplay non ne soffre, inoltre la sensibilità e la distanza della telecamera possono essere personalizzate per cambiare moltissimo l’esperienza, senza contare che è molto più importante avere buone animazioni nel combattimento, ma a conti fatti alcune non sono proprio magnifiche.
Dark Alliance ha un valore di Destrezza pari a 15.
La Costituzione di questo gioco sta nella sua longevità. Dark Alliance offre vari gradi di difficoltà che possono alzare molto la sfida e istigare la profonda voglia di affrontare le terribili potenze di questo gioco nella loro forma peggiore. Tuttavia, in un gioco di questo tipo si mette in mezzo un fattore di prevedibilità.
Ci sono tanti giochi PvP o PvE che si basano sul giocare molte partite nelle stesse mappe e/o contro gli stessi nemici, ma spesso questo fattore si attenua grazie al fatto che in un gioco PvE i nemici possono apparire in punti diversi e non sempre arrivano gli stessi. Magari la volta prima hai incontrato un’orda, mentre la volta dopo è arrivato pure un mini-boss arrabbiatissimo che cambia improvvisamente il flusso della partita.
In un gioco PvP, invece, i giocatori possono comportarsi in modo sempre diverso e magari si mettono in mezzo pure equipaggiamenti reperibili nella mappa che non appaiono sempre negli stessi punti. Tutte queste cose possono attenuare molto la ripetitività di un gioco e permettere ai giocatori di intrattenersi per tantissime ore perché ogni partita, sebbene abbia le stesse fondamenta, può offrire sempre un’esperienza diversa. Dark Alliance, purtroppo, compie un passo falso su questo fronte.
Se ripeto due o tre volte lo stesso livello di Dark Alliance, quel goblin arciere in fondo a destra sarà sempre lì. Indubbiamente potremmo mettere in mezzo il discorso speedrunner perché ci sarà chi si cimenterà nella sfida di uccidere ogni nemico e completare i livelli nel minor tempo possibile, ma stiamo parlando di una categoria specifica di giocatori. La maggior parte del pubblico, dopo aver giocato un po’ di volte lo stesso livello e forse aver raggiunto il livello massimo di difficoltà, non avrà grandi motivi per continuare a spendere ore su questo gioco.
Di conseguenza, Dark Alliance si aggiudica un valore di Costituzione pari a 12.
Esaminiamo l’Intelligenza Artificiale di Dark Alliance.
Devo dire di averla trovata abbastanza altalenante.
Nelle stanze di dimensioni ristrette, i nemici possono pressare i giocatori e rivelarsi piuttosto aggressivi, specialmente quando parliamo di incantatori duergar, troll dei ghiacci o qualsiasi tipo di gnoll. Tuttavia, il problema sorge appena creiamo un po’ di distanza tra noi e i nemici. Indipendentemente dal grado di difficoltà, anche raggiungendo quelle più alte, i nemici si rivelano davvero poco opprimenti appena riusciamo ad allontanarci da loro e purtroppo ciò si nota principalmente nei giganti del gelo, i quali cammineranno moooooolto lentamente verso di noi, talvolta pure fermandosi per battersi un pugno sul petto. Ogni tanto si lanceranno in una feroce carica, ma anche quella dovrà aspettare d’essere entro una certa distanza rispetto a noi.
I troll e i wraith, al contrario, sono quelli che mi sono sembrati studiati meglio di molti altri, poiché possono essere molto invadenti ed è un peccato che l’intelligenza artificiale degli altri nemici non sia sullo stesso livello.
Nei trailer e in mille immagini promozionali avrete indubbiamente visto un beholder e proprio lui è il nemico che secondo me si aggiudica il primo posto. L’ho trovato davvero studiato bene nel modello di comportamento e nello studio dell’arena in cui lo dobbiamo affrontare. Tutto il contrario per il gigante del gelo doppiato dal caro Joe Manganiello, poiché è estremamente facile da raggirare e da tenere a debita distanza quando effettua i suoi attacchi più potenti.
Nel complesso, Dark Alliance ha un valore di Intelligenza pari a 11.
Per ovviare a una ripetitività che difficilmente tratterà i giocatori per moltissimo tempo, Dark Alliance avrà saggiamente ideato un buon supporto post-lancio?
In effetti sì, dobbiamo solo vedere come si evolverà.
Tuque Games ha già mostrato i piani pensati per supportare Dungeons & Dragons: Dark Alliance nel corso di quest’estate e quest’autunno. I primi due contenuti aggiuntivi gratuiti saranno composti da nuovi livelli e un ulteriore grado di difficoltà che porterà i giocatori a trovare nuove e ardue sfide. In seguito, uscirà l’espansione a pagamento Echi della Guerra Sanguinosa, la quale non introdurrà solo nuovi livelli e nemici, ma anche un personaggio giocabile apparentemente improntato sull’utilizzo della magia.
In realtà tutti questi dettagli sono da considerare a parte, non influenzano la reale valutazione di questo titolo perché è necessario giudicare ciò che è disponibile ora (infatti riparleremo dei DLC a tempo debito), ma fa comunque fa piacere sapere che gli sviluppatori abbiano intenzione di espandere il gioco lavorando alla creazione di nuovi contenuti.
Dark Alliance ha quindi Saggezza 13.
Sì, effettivamente in tante recensioni si parla molto prima della storia, ma il Carisma è l’ultima caratteristica della scheda personaggio e io non voglio violare il sacro ordine delle caratteristiche. Dark Alliance è un gioco che deve molto del proprio carisma all’ambientazione trattata e ai personaggi scelti per sfruttarla, ma lo fa bene? Abbastanza.
Questo gioco prende il famoso Drizzt Do’Urden e i suoi compagni inserendoli in una storia ambientata dopo il finale di La Reliquia di Cristallo (pubblicato originariamente con il titolo Le lande di ghiaccio), primo romanzo della Trilogia della Valle del Vento Gelido che nel 1988 ci presentò per la prima volta Drizzt, Catti-Brie, Bruenor, Wulfgar, Regis e altri personaggi diventati leggendari con il passare degli anni. Tuque Games riassume alcuni degli eventi del romanzo per dare un contesto comprensibile anche a chi non conosce la saga e ci permette di vivere le immediate conseguenze di quel finale.
La storia di Dark Alliance è piuttosto semplice, figlia della più classica delle avventure di D&D, ossia tanti cattivi che vogliono il potente cristallo Crenshinibon e un gruppo di eroi che vuole fermarli, motivo per cui essi partono cercando di sventare i piani di questi cattivi uno ad uno. Nulla di stupefacente, nel complesso si tratta di un pretesto per mandare avanti i livelli e divertirsi con il gameplay.
Ciononostante, Dark Alliance si incastra piuttosto bene con gli eventi della saga di “Drizzt & Co.” e la vasta lore sbloccabile permette di conoscere meglio i protagonisti, i nemici affrontati, i luoghi esplorati e svariate storie o leggende locali.
In più, sono proprio i nemici ad avere carisma da vendere grazie ai numerosi dialoghi udibili quando non sono ancora consci della nostra presenza. Possiamo comprendere le loro idee su ciò che sta accadendo nella Landa del Vento Gelido e su vari altri argomenti. Eccezionale il dialogo in cui un goblin sostiene di avere una vasta collezione di unghie dei piedi di vari mostri, tra cui quelle di Wraith, esseri spettrali notoriamente senza gambe.
Allo stesso tempo, però, l’interazione tra i protagonisti non regge il confronto con questi dialoghi e non ci vengono trasmessi benissimo il carisma e la vasta caratterizzazione di questi personaggi. I dialoghi ci sono e li possiamo ascoltare sempre all’inizio di un livello e talvolta prima e dopo i singoli scontri, ma non sono così tanto interessanti. Un vero peccato, poiché stona davanti alla godibilità dei dialoghi dei nemici e delle informazioni d’ambientazione leggibili.
Infine, il comparto sonoro è davvero ben inserito nel gioco. Non sono presenti molte tracce, ma c’è stato un ampio studio della musica diegetica, ossia quella musica che non è solo di sottofondo, ma che qualcuno sta realmente riproducendo all’interno del mondo di gioco. Tra i tamburi dei duergar, i corni dei giganti e le roboanti voci dei verbeeg, Dark Alliance sa come donarci i suoni dei Reami Dimenticati.
Condensando tutto questo, Dark Alliance ottiene un valore di Carisma pari a 14.
Quindi, qual è il pensiero complessivo su questo personaggio chiamato Dungeons & Dragons: Dark Alliance? Un gioco che sa essere forte e che sa distinguersi da altri che competono con classi simili, ma che ha chiaramente vari spigoli reperibili in un team che è al suo secondo titolo sviluppato, per di più con caratteristiche molto diverse dal lavoro precedente. Un titolo divertente che in futuro non credo verrà ricordato come una leggendaria perla del passato, ma che secondo me vale la pena d’essere giocato per divertirsi con gli amici e per spendere un po’ di ore in un cooperativo diverso da tanti altri presenti nel panorama videoludico odierno.
Oh, un’ultima nota prima di salutarci: avvicinate un po’ la telecamera, fidatevi.
This post was published on 21 Giugno 2021 18:00
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