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Recensioni

Football Drama | Recensione (Switch)

In questo periodo siamo saturi di calcio, colpa della vicenda Super League e dei tanti altri piccoli scandali spuntati nel corso dell’anno, ma diciamoci la verità: noi italiani, ma in generale un po’ tutti noi europei, viviamo quasi solo per questo sport, forse in maniera anche esageratamente ossessiva.

Vivere il calcio in questa maniera ha i suoi grandi pregi, e i suoi clamorosi difetti.
Ed è in questo contesto, nello stretto spazio tra le due facce della medaglia all’ossessione del calcio, che si pone un videogioco come Football Drama, prodotto tutto italiano di Open Lab.

Ci sono voluti solo 40 anni, dalla comparsa dei primi videogiochi di calcio come Atari Soccer, passando per i vari FIFA, PES e Football Manager, per concepire un titolo calcistico che non fosse né arcade né simulativo: Football Drama è un videogioco narrativo a tema calcio dove è più importante sbloccare il finale giusto che vincere.

Uscito per PC e mobile nel settembre del 2019, l’arrivo di Football Drama su Nintendo Switch, anticipato già dallo scorso Nintendo X Indie Developers, ha confermato la sua natura portatile, dando però nuovo carattere grazie alla possibilità di poter fruire del gioco comodamente seduti in salotto, guardando nuove grafiche HD sullo schermo della TV.

Football Drama sarà disponibile sulla console ibrida il 6 maggio, una data che, immaginiamo, non è assolutamente casuale, vicina al 5 maggio: simbolo del tracollo dell’Inter con Ronaldo il Fenomeno in lacrime in panchina, ma anche data della conquista del Triplete di questa squadra negli anni a seguire. Una data simbolo di sfottò e redenzione, di immensa tristezza e incommesurabile gioia, di sconfitta e di vittoria: insomma, una data che racconta tante storie.

Il calcio come non ve l’hanno mai raccontato

Nonostante il cuore centrale di Football Drama sia l’interpretazione del ruolo dell’allenatore in un contesto pieno di scandali e giornali sportivi che vogliono essere giornali scandalistici, al giocatore non viene posta alcuna scelta nella personalizzazione del suo avatar.

L’utente impersona Rocco Galliano, un allenatore italo-francese che torna sul campo di calcio per risollevare le sorti del Calchester Assembled, una squadra di fantasia con chiari riferimenti a una famosa squadra inglese. Mister Galliano cercherà di portare la squadra alle vette della THIEFA League (mi raccomando alla pronuncia del fonema “th” in inglese), una competizione “europea” anch’essa di pura fantasia, ma con chiari riferimenti a una certa associazione calcistica che non si fa problemi ad annoverare tra le file di squadre partecipanti anche compagini come l’Abu Dhabi Riserve di qualche sceicco.

Un occhiolino alla Coppa del Mondo spostata nella democratica nazione del Qatar nel 2022 dove, per esempio, le donne non possono neanche entrare negli stadi?

Tra giochi di parole e racconti di vicende che sono molto simili ad avvenimenti accaduti sul serio nella nostra realtà calcistica, questo titolo regala tra le mani del giocatore sorrisi, sbeffeggiamenti ma anche tanti bei carichi di nostalgia.

Giocando a Football Drama seguiamo il corso del campionato dal punto di vista di Rocco Galliano e giochiamo con le tante statistichine di cui è dotato il titolo fuori e dentro il campo, ma in realtà stiamo leggendo tra le righe le tante storie a cui il teatro popolare del calcio ci ha abituato nel corso della sua vita centenaria, tra presidenti spendaccioni, rimonte incredibili, giornali alla ricerca di scoop e scandali, e gli scandali veri e propri come il calcioscommesse, il doping o Calciopoli.

Chissà a quali losche figure si ispira tale “Silvio Luciano Poggi”

L’allenatore nel pallone

Il giocatore di Football Drama deve attraversare 18 giornate di campionato, alternando le partite ad allenamenti e incontri con personaggi legati in qualche maniera al mondo del calcio o al mondo personale di Rocco Galliano.

Per quel che concerne i match veri e propri, il giocatore non ha mai il pieno controllo della partita e dei suoi calciatori, anzi, nonostante la schermata dall’alto a la Football Manager, né il giocatore né i cronisti sanno chi siano gli atleti in campo. In partita, il giocatore può solo fare tre scelte: mantenere il controllo, affidarsi al rischio o giocare una carta azione. Tali decisioni hanno un certo grado di randomicità, ma il giocatore può comunque intuire quale sia la scelta col più alto tasso di successo osservando le tante statistiche presenti in schermata, e cercando anche di sfruttare le indicazioni date nei precedenti allenamenti.

Si tratta di un sistema un po’ spaesante, soprattutto nei primi approcci, ma che una volta padroneggiato riesce perfettamente a calare il giocatore nei panni di un allenatore a bordo campo, di fargli vivere la fatica dei 90 minuti (fittizi) di lotta, e di regalare risultati molto simili a quanto accade nella realtà: momenti di foga in cui si attivano rimonte incredibili, ma anche noiosissimi 0 a 0 dominati da difesa a catenaccio contro difesa a catenaccio. Se Football Drama riesce a sintetizzare perfettamente in statistiche le dinamiche di una partita di calcio viste dalla postazione di un allenatore, lo stesso però non si può dire dell’apparato ludico dominato da questa scelta binaria che, alla lunga, diventa noiosa.

Le carte azione entrano in gioco solo qualche turno dopo averle selezionate, e anch’esse possono essere in grado di condizionare parametri e statistiche, soprattutto se vanno in tandem con il tipo di allenamento scelto prima della partita. La carta Possesso Palla, per esempio, potrebbe essere utile con l’allenamento Tiki-Taka. Tra un match e l’altro l’allenatore può incontrare il suo Presidente o altri personaggi tramite le cui discussioni è possibile anche sbloccare nuove carte, da usare con parsimonia poiché non più recuperabili una volta giocate.

Le due statistiche di gioco più importanti sono il Karma e il Kaos, costantemente presentate al giocatore dopo ogni messa in gioco di uno schema e, soprattutto, dopo ogni interazione fuori dal campo, poiché determinanti per la filosofia di gioco del Calchester ma anche per il finale di Rocco Galliano.

Dopo ogni partita l’allenatore deve partecipare alla conferenza stampa, dove i media tenteranno sempre di stravolgere le sue parole per cercare il titolo più scandalistico, cosa che accade da sempre anche nel mondo reale. Peccato che i contenuti sui giornali mostrati dopo ogni conferenza siano sempre piuttosto simili, una carenza di varietà che è presente purtroppo anche nella telecronaca delle partite e, sul lungo andare, anche nei dialoghi con i personaggi e nelle scenette delle azioni in campo.

Tempi supplementari

Nonostante la caratura di Football Drama, ossia quella di un piccolo titolo indie fruibile in meno di 10 ore, ciò che traspare dal titolo, al di là di un amore incondizionato per la narrativa sportiva, è un carattere originale come pochi: stiamo parlando di un videogioco che attraverso le sue meccaniche riesce a raccontare lo sforzo e la pressione di una partita, e che mediante il suo racconto apre una finestra sul passato, sul presente e sul futuro di uno sport che è sempre più spettacolo e guadagno, e sempre meno competizione. Senza contare che finora nessuno ancora aveva pensato di creare un gioco narrativo sul calcio.

Ciò in cui più convince Football Drama è sicuramente il suo concept, un esperimento molto gradito e originale a cui sappiamo già che vedremo qualche seguito. Open Lab in questo momento sta lavorando a un nuovo gioco narrativo-sportivo, Roller Drama, che sembra presentare meccaniche più approfondite e grafiche 3D.

Se l’assenza di meccaniche profonde è forse ciò che più influisce negativamente su Football Drama, niente si può dire di sbagliato, invece, della grafica semplice ma perfetta sia nelle illustrazioni fumettistiche, sia nella rappresentazione delle interfacce. Gli schemi di colori un po’ sbiaditi e drammatici, e gli asset che ricalcano tutta la cultura sportiva e degli stadi, sono accompagnati da una musica sempre azzeccata, a volte un po’ jazz da ascensore, a volte un po’ da gioco sportivo arcade da sala giochi: un tappeto che calza bene in ogni contesto di gioco.

Triplice fischio

Football Drama non è il solito videogioco di calcio, è un’esperienza narrativa e originale che vi consigliamo caldamente di provare, a patto di scendere a patti con una fruibilità leggera e saltuaria per non rischiare di appesantirsi dalle uniche due o tre interazioni che impegnano tutto il gioco. La forza di questo titolo sta proprio nella sua originalità, nel suo raccontare un mondo malato, sia in senso buono che in senso cattivo, con leggerezza, sarcasmo e maturità. Se siete appassionati di calcio e avete voglia di provare qualcosa di diverso, Football Drama fa sicuramente per voi.

This post was published on 3 Maggio 2021 13:59

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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