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Recensioni

Rustler | Anteprima (PC): GTA nel Medioevo

Mi sono sempre chiesto come sarebbe stato un videogioco in stile Grand Theft Auto ma traslato in un’altra epoca storica. Qualcuno potrebbe obiettare che esiste Red Dead Redemption della stessa Rockstar Games, ma lo stile di GTA non è da racchiudere unicamente nella struttura open-world o nelle quasi infinite possibilità del gameplay: GTA è esasperazione dello stile di vita americano e della criminalità attraverso un’accozzaglia di violenza gratuita e humor di tutti i tipi, dai tradizionali rutti & scorregge alla satira più feroce e nera, passando per un umorismo più fine alla Monthy Python o semplice nonsense.

È con questo scopo che gli sviluppatori polacchi di Jutsu Games, con l’aiuto di Games Operators e Modus Games, hanno realizzato Rustler, un gioco simile ai primi GTA, ma ambientato nel Medioevo. Il titolo è approdato su Steam dopo una vincente campagna di Kickstarter, e abbiamo avuto l’opportunità di provarlo in accesso anticipato; vi assicuriamo che già così, con il gioco ancora non finito e contenuti mancanti, ci si trova davanti a un titolo in grado di divertire su più fronti. E presto sarà disponibile all’acquisto anche per il pubblico.

Grand Theft Horse

Non è un caso che Rustler abbia come sottotitolo “Grand Theft Horse“. L’ispirazione a GTA è palese, è dichiarata fin dal primissimo avvio e sbattuta in faccia al giocatore costantemente, a più riprese. C’è un video introduttivo all’avvio del gioco che ricalca i vecchi filmati in live action di Grand Theft Auto, le stesse musiche sono citazioni alle classiche colonne sonore da menu e caricamenti di GTA ma con liuti e flauti, e il gameplay in sé ricalca alla perfezione i primissimi videogiochi di Rockstar Games con la visuale dall’alto.

Il personaggio che controlleremo è Guy, un tizio. Cominceremo a familiarizzare coi controlli e con il mondo di gioco risvegliandoci dopo una sbronza epica vicino una fattoria che abbiamo vandalizzato: una mucca su un tetto su cui abbiamo scritto “CAVALLO“, e un bel tag in latino sulla paglia, da veri writer della classica cultura hip-hop medievale. Neanche il tempo di smaltire la sbornia e dovremo azzuffarci col contadino proprietario della fattoria.

Gradualmente verremo introdotti all’open world di Rustler, tra missioni assegnate dai boss criminali dell’epoca medievale – ossia preti, strozzini, becchini e… nessuno si aspettava l’Inquisizone Spagnola! – con immancabili furti di cavalli e conseguente inseguimento della polizia cittadina, dotata ovviamente di sirene blu e rosse. In aggiunta è presente anche una piccola struttura RPG per quanto riguarda le abilità migliorabili.

La sensazione è quella di trovarsi davvero in uno dei primi GTA, sebbene con una grafica 3D ben curata e, ovviamente, in un contesto idoneo agli anni bui. Il titolo gioca proprio su questa doppia identità, mescolando continuamente gli stilemi di Grand Theft Auto alle contraddizioni del mondo medievale, generando situazioni assurde che fanno sbellicare dalle risate.

E proprio come GTA, anche in Rustler ci sono diversi livelli di umorismo che si scontrano e si incontrano, a volte per puro divertimento fine a sé stesso, altre volte per lanciare qualche stoccata al mondo contemporaneo o per prendere in giro questo o quel riferimento alla cultura pop: per esempio nel corso di una missione un bardo è stato additato come eretico – con conseguente linciaggio della folla – perché ha iniziato a intonare Imagine di John Lennon (il primo verso dice praticamente “immaginate che non ci sia un paradiso“).

Thug Life, o meglio “Rea Vita”

L’humor di Rustler genera assieme alla sua struttura open-world e semi-libera un’esperienza molto simile ai giochi di Rockstar, nonostante gli evidenti limiti tecnici dati dall’accesso anticipato e dal fatto che ci troviamo davanti a un progetto indie e non un tripla A. Proprio come in GTA 1 e 2, le armi si trovano a terra così come i giubbotti antiproiettile (in questo caso armature), mentre esistono diversi tipi di cavalli e carri, ognuno con le proprie caratteristiche: il Tartavallo per esempio è lento ma con una buona resistenza ai colpi, il Guerravallo è bardato da un’armatura, l’Ipporapido è velocissimo e il Carro Funebre raccoglie i cadaveri… e non dimenticate di passare da Pimp My Horse per smettere di essere ricercati dalle guardie.

Nonostante l’accesso anticipato, le cose che più ci hanno colpito sono sicuramente il comparto grafico e quello sonoro. A parte qualche minuzia come la sovrapposizione di tracce audio in alcune aree e un discutibile effetto grafico a sfera per mostrare il personaggio muoversi attraverso ostacoli, entrambe le aree tecniche sembrano molto mature per un early access. Le musiche sono praticamente i classici tappeti hip-hop di GTA ma realizzati con strumenti antichi (ci sono anche bardi a fare beatbox per strada ogni tanto), mentre la grafica è ricca di dettagli che mescolano benissimo la contemporaneità al mondo Medioevo.

È facile e meraviglioso perdersi nella città medievale di Rustler o in aperta campagna, abbandonarsi a missioni secondarie come il trasporto di cadaveri, o lasciarsi andare al classico cazzeggio in giro investendo pedoni, rubando cavalli o assoldando bardi come radio personale (è possibile cambiare canzone con un pugno).

È altrettanto facile però riscontrare subito la limitatezza del mondo di gioco e, nel lungo periodo, il ripetersi costante delle missioni. Speriamo solo che col rilascio del gioco completo tutto venga migliorato, perché per quanto abbiamo visto finora Rustler merita pieno supporto e tanti applausi.

Rustler è un vecchio GTA portato nel mondo moderno ma ambientato nel Medioevo. Nonostante il titolo prenda molto in giro sé stesso, l’epoca medievale e la nostra contemporaneità, sa essere un gioco divertente e maturo, pronto a essere giocato da tutti nonostante l’accesso anticipato. Solo il tempo ci potrà dire se lo sviluppo di questo “Grand Theft Horse” sia stata un’idea soddisfacente nel lungo termine, ma per il momento possiamo dire che si tratta sicuramente di un’intuizione geniale ed esilarante.

This post was published on 18 Febbraio 2021 11:13

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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