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Recensioni

Football Manager 2021 | Recensione (PC)

Urlate sempre i cambi e le mosse tattiche da fare all’allenatore della vostra squadra del cuore quando sta perdendo in TV? Da quando esiste Football Manager potete sfogare i vostri istinti calcistici nella gestione tattica di una squadra di calcio. L’edizione 2021 del più famoso e completo simulatore manageriale di calcio arriva il 24 novembre, e a noi di Player.it SEGA e Sports Interactive hanno concesso la prova della sua versione beta in questo periodo.

Nonostante la fase beta, questo articolo sarà comunque una recensione: trattandosi di un gioco sportivo che esce su base annuale, la sua struttura di gioco è quasi sempre la stessa pur essendoci interessanti novità.
Inoltre i database sono più o meno tutti aggiornati e le meccaniche di gioco, vecchie e nuove, sono tutte consolidate. A mancare alla nostra esperienza di gioco ci sono stati solo gli ultimi ritocchi, come la localizzazione di alcune opzioni, la mancanza di alcuni settaggi opzionali e alcune possibilità nella gestione delle trattative e di altre meccaniche minori.

Fatte le dovute premesse, Football Manager 2021 è ancora un gioco in grado di dare soddisfazioni agli amanti del genere gestionale e della tattica?

Gestione totale

Sin dai suoi esordi, Football Manager è sempre stato un fiore all’occhiello dei simulatori sportivi. A differenza di FIFA o di PES in cui i giocatori controllano direttamente i calciatori di una squadra in campo, l’approccio della serie di Football Manager è più distaccato dagli atleti e più incentrato sulla figura dell’allenatore.

Con i suoi immensi database che contengono grossomodo tutti i giocatori esistenti tra circa 117 campionati divisi in 52 paesi, e con una profondità di gioco che consente un controllo completo ed esagerato di ogni aspetto della squadra allenata, ogni Football Manager diventa il contenitore delle gesta del giocatore, in grado di scrivere la propria storia per i trofei vinti, per lo sviluppo di nuovi giovani talenti o per la creazione di un assetto stellare con la propria squadra del cuore.

Tra statistiche, numeretti e infinite variabili, Football Manager consente ai giocatori di vivere in prima persona tutte le mansioni del manager di una squadra. L’incarico principale è quella dell’allenatore, mentre di contorno ci sono sempre altri compiti che l’utente può decidere se gestire in prima persona o se delegare al suo staff tecnico: lo sviluppo delle giovanili della squadra, le conferenze stampa, gli allenamenti, la tattica o l’osservazione di altre partite. Ovviamente, più si scende nel dettaglio di questi incarichi, più le sessioni di gioco si fanno lunghe.

Le novità

In giochi del genere, data l’uscita a cadenza annuale, le aggiunte cambiano in profondità il titolo solo nel medio-lungo periodo. Infatti stavolta, dopo un paio di edizioni che hanno visto soprattutto la modifica del Match Engine, il motore che simula i 90 minuti di partita, sono arrivati cambiamenti “di contorno, ma non per questo inutili, anzi. La maggior parte di questi cambiamenti riguarda l’esperienza utente, un elemento che tra usabilità e immersività può variare sensibilmente l’approccio dei giocatori con il titolo.

Mani ai dati e dati alla mano

La prima protagonista indiscussa delle novità di Football Manager 2021 è l’interfaccia: resta praticamente immutata nei menu principali – e meno male, perché è già chiara e perfettamente navigabile così – ma finalmente è stata rimodernata e resa più dinamica durante le partite.

Addio schermate diverse, adesso tutti i compiti principali sono anche gestibili dalla visuale della partita: non solo i cambi di mentalità di gioco e i consigli tattici di squadra, due elementi già presenti in passato come opzioni rapide, ma adesso è possibile monitorare lo stato di tutta la squadra in campo senza perdersi nei menu di gioco perché tutto l’essenziale è visibile e organizzato sullo schermo. Sostituzioni rapide, tatticismi da suggerire singolarmente ai giocatori, e perché no, un bel cazziatone in partita a quel giocatore che ha svirgolato la palla provocando un’autorete, senza aspettare il rientro negli spogliatoi? E se per caso mancasse qualche schermata di riferimento, o semplicemente si voglia gestire più in profondità la tattica, ci sono dei comodi menu a comparsa.

Anche le schermate pre-partita e post-partita hanno subito degli ammodernamenti. Le riunioni tattiche prima di ogni match adesso hanno un’organizzazione sullo schermo più chiara e leggibile, oltre che anche più carina dal punto di vista grafico. Nell’analisi post-partita invece, sono stati rimodernati alcuni strumenti di monitoraggio dei match e ne sono stati aggiunti un paio molto utili.

xG, Zone di Tiro e Heatmap mostrate il giorno dopo la partita

Il più importante è sicuramente l’xG, una nuova introduzione in Football Manager 2021, che misura gli expected goals, ossia le probabilità di segnare una rete. Creato con l’aiuto di SciSports, una società specializzata nell’analisi dei dati sul calcio, il sistema xG misura diversi parametri delle occasioni di rete che si sono presentate durante un match: distanza di calcio dalla porta, angolo, velocità, altezza della palla al momento del tiro, posizione degli altri giocatori al momento del tiro, e così via.

Troveremo l’xG in diversi grafici e strumenti statistici da studiare per capire come bilanciare al meglio le nostre tattiche: per esempio, abbiamo avuto solo fortuna con i tiri da lontano, o è giusto investire in queste opportunità quando nella nostra squadra sono presenti determinati calciatori? Il fatto che abbiamo subito così tanti goal sulla destra è un invito a migliorare la disponibilità di terzini su quel lato o magari è meglio aumentare il focus sulla marcatura durante l’allenamento di questi ruoli?

Altro elemento che ci ha fortemente convinto è la nuova riorganizzazione grafica del riassunto della partita visibile in alto, dove possiamo trovare nel dettaglio tutte le azioni accadute durante i 90 minuti di gioco. Possiamo scegliere se focalizzare la nostra attenzione sui singoli giocatori o su una o entrambe le squadre, dopodiché nella schermata sono presenti altri filtri che consentono un’ulteriore stratificazione e dettaglio delle nostre analisi: passaggi, tiri, contrasti, falli, fino ad arrivare alla divisione tra passaggi riusciti e sbagliati, tiri verso lo specchio della porta, tiri contrastati, tiri segnati, e così via. È presente, finalmente, anche la heatmap, uno strumento già utilizzato in diversi campionati e sport che mostra le “zone calde” del campo.

Altre aggiunte ragguardevoli riguardano l’inserimento di nuovi elementi dello staff relativi al mercato, che di conseguenza cambiano anche un po’ la gestione dei trasferimenti e dell’osservazione di potenziali acquisti. Al di là delle simpatiche e utili riunioni di mercato, Football Manager 2021 introduce l’analista del mercato e l’analista delle partite, due figure con compiti distinti e che sfruttano abilità diverse. Sono anche figure diverse rispetto agli osservatori: questi valutano le capacità e le potenzialità dei calciatori, mentre gli analisti si affidano ai numeri e alla statistica.

Essere allenatori vuol dire essere i protagonisti

Ciò che non convince molto è la nuova organizzazione grafica dello spogliatoio durante il match day. Pur essendo visivamente più piacevole rispetto alle edizioni passate, diventa abbastanza faticoso dover trovare i giocatori data la loro disposizione a semicerchio. In particolare, ogni volta che dovremo fare discorsi individuali risulteranno selezionati sempre tutti i giocatori, e quindi ogni volta va deselezionato un calciatore alla volta da escludere dalle nostre indicazioni. Speriamo che questo problema di selezione molto macchinoso sia presente solo nella versione beta.

Visto che ci troviamo nell’area dei discorsi, parliamo adesso dell’intero comparto delle relazioni sociali. Da diverso tempo la saga di Football Manager stava ristagnando in una gestione di conferenze stampa e di rapporti con giocatori e staff che era diventata molto artefatta, con una scelta limitata e limitante di opzioni che costringevano anche molti giocatori a farne a meno, disattivando la meccanica e mandando il vice-allenatore a gestire le relazioni.

Se da un lato le aggiunte nel monitoraggio delle statistiche e nelle meccaniche fanno sicuramente piacere, è possibile identificare le nuove modifiche relazionali di Football Manager 2021 in un obiettivo chiaro: mettere sempre più al centro la personalità dell’Allenatore. Un passaggio verso questo tipo di concetto si era già visto con l’introduzione passata dell’influenza dei calciatori, gestiti secondo una simpatica scala gerarchica e piramidale dello spogliatoio, ma ora con queste nuove possibilità di interazione il quadro è più completo: l’allenatore deve sciogliere nodi dentro e fuori dal campo.

Adesso non c’è più una divisione delle conversazioni basate sul tono della voce, ma attraverso la gestualità. In questa maniera si tenta di calcare un po’ più la mano sull’interpretazione del ruolo dell’allenatore. Tornando allo spogliatoio, possiamo dire ai giocatori che non hanno giocato una buona partita, ma otterremo reazioni al morale diverse se lanceremo una bottiglina di plastica nel dirlo o se metteremo le mani sui fianchi restando inflessibili.

Le stesse dinamiche le ritroveremo anche nelle conferenze stampa, ora con domande più sensate e mirate, e nei rapporti con lo staff e con la dirigenza: convincere un giocatore ad andarsene, rabbonirsi un procuratore per fare offerte vantaggiose a un giocatore, pregare il presidente del club di investire nelle strutture giovanili, tutto ha un sapore decisamente più immersivo.

Le varie scelte durante la presentazione alla squadra

Anche le riunioni di spogliatoio, aggiunta degli ultimi anni, e le riunioni di mercato, nuovissima e molto gradita aggiunta, inseriscono un ulteriore livello di profondità alle dinamiche dei rapporti, ma soprattutto sono degli accorgimenti secondari che, almeno personalmente, si sentivano necessari per svecchiare le passate interazioni ormai diventate stantie.

Questa ventata di freschezza chiude in una cornice molto ben adornata il quadro principale del gioco, il Match Engine. Pur non essendoci modifiche sostanziali nella simulazione delle partite, si avvertono quei miglioramenti di alcuni dettagli che non andavano bene nella versione 2020 che faranno sicuramente piacere ai fantallenatori di Football Manager: sembrano molto più bilanciati gli 1 contro 1, i passaggi filtranti e quelli lunghi. Proporre un gioco spregiudicato e molto offensivo non sembra più una sicura penalità, quanto più un azzardo che rientra nella gamma delle tante possibilità tattiche.

Triplice Fischio

Con il suo lento incedere dovuto alle strette scadenze annuali di uscita del gioco, Football Manager diventa pian piano un simulatore sempre più totalizzante. Pur avendo dipinto i pregi della nuova versione 2021 del gioco, non sono esenti però difetti, che in fin dei conti sono sempre i soliti noti, sebbene considerati marginali in un gioco del genere.

Per cominciare, la discrepanza tra simulazione 3D e simulazione 2D è sempre presente: per avere buoni feedback visivi del funzionamento delle proprie tattiche di gioco, il motore 3D non è affidabile e vi costringerà a ricorrere al 2D. In generale, poi, il motore 3D è stato sicuramente potenziato ma risulta ancora lontano dalla perfezione. Non ci si aspetta sicuramente performance simili a giochi come FIFA e PES, ma le animazioni risultano sempre un bel po’ legnose.

Il secondo difetto individuato, invece, credo sia molto personale: l’audio di gioco assente. Un titolo di successo si distingue anche per i suoni, e purtroppo anche in Football Manager 2021 il comparto audio è presente solo in partita. Non c’è bisogno di brani e musiche, in quanto è ovvio che Sports Interactive e SEGA vogliono che sia il giocatore a scegliersi la sua playlist da programmi esterni mentre gioca. Ma l’audio non passa solo per la musica, ci potrebbero essere suoni distintivi nei menu quando si seleziona qualcosa in particolare o quando si conversa con giocatori e staff, sono dettagli che potrebbero aggiungere un ulteriore livello di immersione in più.

Colpo di mercato: Evra preparatore della Turris, squadra di Serie C

Per il resto, Football Manager 2021 è il solito Football Manager arricchito da elementi nuovi che rendono questa versione fresca, moderna e più approfondita. Il livello di profondità si moltiplica all’infinito quando poi c’è la possibilità di accedere ai database custom e alle personalizzazioni degli utenti. Dal semplice caricamento di loghi e magliette ufficiali delle squadre, fino al fornire la possibilità di giocare fin dai campionati delle serie inferiori come l’Eccellenza o la Promozione, il mondo dei modder di Football Manager è accessibile a chiunque.

Se siete pronti a portare l’Ostiamare Lido Calcio in Serie A, o il Real Giulianova in Champions League, Football Manager 2021 fa sicuramente al caso vostro. Il gioco nella sua versione originale e la sua versione Touch, più leggera e immediata, è disponibile a partire dal 24 novembre su PC e MacOS tramite Steam e Epic Games Store; stessa data anche per la versione Mobile, mentre il ritorno su Xbox dopo 10 anni e la versione Touch per Nintendo Switch sono attese per il 1 dicembre.

Football Manager 2021 porta sul campo interessanti novità per quanto riguarda l’esperienza utente, cambiamenti che da un lato facilitano la comprensione dei match grazie ai miglioramenti dell’interfaccia, e dall’altro enfatizzano il ruolo sociale dell’allenatore con i giocatori della squadra e con i media, grazie alle nuove modalità di interazione.
Mancano ancora all’appello un motore 3D realmente performante e un buon comparto audio per far portare la serie di Football Manager alla perfezione completa, ma tutto sommato il campione dei gestori calcistici rispetta la sua fama e si lascerà godere ancora un altro anno.

This post was published on 23 Novembre 2020 16:00

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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