I giocatori di lunga data ricorderanno sicuramente XIII, un FPS ispirato all’omonima graphic novel franco-belga. Il titolo Ubisoft del 2003 fece breccia nel cuore di molti, all’epoca, grazie ad un gameplay bilanciato tra azione e stealth e uno storytelling di alti livelli. A fare da cornice l’elettrizzante colonna sonora e una splendida grafica in cel-shading accompagnata da baloon, vignette e altri espedienti che rendevano l’esperienza quasi “crossmediale”.
Tuttavia oggi non sono qui per parlarvi di questa pietra miliare ma del suo remake realizzato dalla PlayMagic. È ormai di moda prendere i vecchi giochi e “ricostruirli da zero”, con un comparto tecnico al passo con i tempi e un gameplay ampliato. Sarà anche il caso di XIII?
A malincuore, come farebbe un professore che vede fallire un alunno promettente, vi dico che questo remake soffre di troppi problemi che rendono il titolo gravemente insufficiente, problemi probabilmente legati a un rilascio prematuro.
Il team di sviluppo ci ha avvisati, tramite un comunicato stampa, che è consapevole della situazione del gioco e che risolverà tali problemi con aggiornamenti futuri. Per questo motivo questa recensione è da intendersi per lo stato attuale del gioco.
Preciso inoltre di aver provato il codice fornito su un sistema PlayStation 4 Pro che rispetto alla versione PC ha un downgrade di grafica e stabilità.
Le vicende di XIII iniziano con l’assassinio del presidente Americano William Sheridan. Tale evento è mostrato con lo stesso filmato del titolo del 2003. Non è stato rifatto da zero ma è stato preso e proiettato in una sottospecie di briefing a cui partecipa una singola guardia random. Sarebbe stato interessante rivedere le stesse scene con il nuovo motore grafico.
Successivamente il protagonista, principale sospettato dell’omicidio, si risveglia su una spiaggia accusando un’ amnesia. L’unico indizio che ha sulla sua identità è un tatuaggio con il numero in caratteri romani XIII. È solo l’incipit di questa rocambolesca avventura fantapolitica.
Ecco però che appena prendiamo il controllo del personaggio notiamo i primi problemi di grafica e gameplay: un frame rate ballerino, audio fuori fase e un leggero input-lag. Ho un brutto presentimento!
Come Crash N. Sane Trilogy e Spyro Reignited Trilogy, XIII Remake si propone come un gioco fedelissimo all’originale (almeno sulla carta). I livelli sono i medesimi, riproposti uno ad uno con qualche leggera differenza di gameplay e level design (ad esempio la disposizione di alcuni oggetti e nemici). Sono presenti anche tutte le armi del titolo del 2003, tuttavia non ho provato lo stesso feeling nell’utilizzarle. Sono state persino riutilizzate le voci di tutti i personaggi (sì, anche in italiano) e l’eccezionale colonna sonora.
Una cosa che contraddistingue questo remake è la scelta di “alleggerire” lo stile in cel-shading per sceglierne uno leggermente più realistico. I personaggi e gli ambienti più che fumettosi sembrano “plastici”, un po’ come Fortnite. Certo, restano i baloon e le onomatopee per gli effetti visivi ma tutto il resto, le transizioni e i video realizzati a fumetto sono stati tagliati e sostituiti da cutscene più cinematografiche. A mio avviso in questo modo il gioco perde un po’ di spessore.
Se da un lato c’è stato un peculiare lavoro nella ricreazione del gioco dall’altro ci sono troppi troppi problemi che impediscono al titolo di essere godibile. Essenzialmente evidenzio due aspetti: l’ottimizzazione e l’I.A dei nemici. Analizziamoli singolarmente.
A quanto pare l’amnesia ha colpito anche i nemici di gioco. Non ricordano più come si reagisce al giocatore! Prima di tutto farsi scoprire sarà molto difficile: anche se siete nel loro campo visivo nella maggior parte dei casi non vi vedranno. Inoltre l’unica cosa che fanno e corrervi contro e sparare o richiamare l’allarme. In ogni caso ucciderli o superarli senza farsi notare è molto semplice. Soprattutto se avete a disposizione delle sedie!
Nel titolo originale, senza nemmeno doverlo dire, gli avversari erano molto più reattivi. Prima di tutto riuscivano a individuare il giocatore ad un raggio di azione più ampio, il che rendeva sensato un gameplay “stealth”, ragionato e vario. Anche nelle sparatorie il giocatore doveva essere più abile a colpire i nemici, i quali schivavano in modo egregio i proiettili. Nel titolo del 2020 tutto questo non avviene.
Come affermato all’inizio, allo stato attuale XIII è ottimizzato malissimo. Prima di tutto c’è un framerate instabile, che, su console, scende addirittura sotto i 20 frame, rendendo questo titolo tedioso da giocare. A questo si aggiungono i bug: i nemici, una volta uccisi, si ragdollano, si deformano o compenetrano gli oggetti. Talvolta rimangono anche sospesi in aria.
Quando raccogliamo un nemico messo ko, abbiamo una buona possibilità che questo si glitchi posizionandosi male rispetto alla telecamera. Potrei fare veramente tanti altri esempi riguardo alla pessima ottimizzazione, non finirei più. Insomma, una qualità così bassa all’uscita non è tollerabile.
Allo stato attuale XIII remake risulta non solo un titolo privo di innovazione rispetto all’originale ma anche peggiore. Al di là del nuovo comparto tecnico, che può piacere o meno, troppi sono i problemi che affliggono il gameplay e la stabilità generale del gioco. Sembra di giocare più ad un “downgrade” che un “remake”. Nella consapevolezza di tutte le problematiche sopravvenute nello sviluppo del gioco quali la pandemia e i conseguenti ritardi ho cercato di essere il più comprensivo possibile nei confronti di questo lavoro. Purtroppo però il risultato è quel che è. XIII remake dovrà fare il ripassino estivo (o in questo caso invernale). Speriamo che con le annunciate patch diventi almeno un gioco sufficiente.
This post was published on 16 Novembre 2020 19:51
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