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Recensioni

No More Heroes 2: Desperate Struggle | Recensione della versione Switch

Dopo aver parlato del capostipite della saga di No More Heroes, che dal 2021 diventerà una trilogia (senza dimenticare lo spin-off Travis Strike Again: No More Heroes uscito nel 2019), passiamo ora al secondo capitolo, No More Heroes 2: Desperate Struggle. Questo sequel è arrivato nel 2010 solamente su Nintendo Wii e, al contrario del primo capitolo, non ha mai avuto un porting su qualsiasi altra console. Questa dunque è la prima occasione di giocare la seconda avventura con protagonista Travis Touchdown per chiunque se lo fosse perso ai tempi della sua uscita originale.

Anche qui parliamo di un porting diretto della versione Wii con diversi miglioramenti grafici e senza ulteriori aggiunte alla struttura del gioco, ma è comunque una gran cosa che esista questa versione dato che, in previsione di No More Heroes III, ora è possibile avere tutta la saga creata dal visionario Goichi “Suda51” Suda in una sola console. Un valore aggiunto è anche dovuto al fatto che, recuperare questo secondo capitolo su Wii non è poi così facile al giorno d’oggi. Vediamo dunque com’è invecchiato No More Heroes 2 a distanza di 10 anni.

La vendetta è sempre un buon motivo per tornare

No More Heroes 2 non è stato diretto da Suda51, ma il padre della saga ha comunque avuto un ruolo fondamentale nel crealo, dato che ne è stato il produttore e ha avuto un ruolo importante per indicare la via da seguire. Nobutaka Ichiki, il nuovo director, sembra comunque aver rispettato le sue volontà, dato che il titolo continua ad avere quell’atmosfera sopra le righe che ha fatto la fortuna del primo episodio. Anzi, in certi momenti è ancor più esagerato di quanto si possa immaginare.

La storia è ambientata tre anni dopo la fine del primo titolo, ma sarebbe un bello spoiler parlare apertamente di cosa succede se magari avete intenzione di recuperare entrambi i capitoli su Switch. Ci limiteremo a dire che Travis ha un nuovo motivo per combattere, mosso dalla vendetta stavolta, e che ancora una volta dovrà scalare la classifica degli assassini: stavolta partendo dal 51esimo posto. Non ci saranno però 51 assassini da eliminare, ma gli scontri con questi saranno sempre il fulcro dell’esperienza.

La storia riesce a stupire ancora una volta grazie al carisma del suo protagonista Travis Touchdown, sempre con la battuta in canna. Le scene esagerate e divertenti qui crescono di livello con lo scalare della classifica, arrivando a parti che sembrano davvero prese da un film di Tarantino, e Kill Bill in questo caso è stato un grande maestro. Anche i vari comprimari e antagonisti hanno un ruolo importante in questo sequel, ma bisogna ammettere che alcuni dei nuovi assassini non sono all’altezza di quelli del primo episodio come carisma. Nonostante questo non mancheranno scene epiche e assurde come la saga ci ha abituati. Se la storia e i personaggi del primo titolo vi sono piaciuti adorerete anche il secondo in pratica.

Due spade laser sono meglio di una

Per quanto riguarda il gameplay, No More Heroes 2 non si distanzia troppo dalle dinamiche del suo predecessore. Alla base dunque il gioco consisterà in una serie di scontri con i vari assassini, con degli intermezzi fatti da missioni secondarie e minigiochi, fino ad arrivare in cima alla classifica dell’UAA (che ricordiamo è l’United Assassins Association). Ci sono però dei cambiamenti importanti che vanno a correggere alcuni difetti strutturali del primo capitolo.

Per prima cosa è stato eliminato l’open world vuoto e piuttosto noioso del primo capitolo. Adesso avrete una mappa di Santa Destroy da dove accedere direttamente alle missioni e agli obiettivi secondari. I lavori del primo, che non brillavano a livello ludico, sono stati sostituiti da dei minigiochi a 8 bit molto più divertenti da svolgere, anche se ovviamente non saranno nulla di particolarmente complesso. Inoltre non dovete più darvi al farming selvaggio di soldi per poter accedere alla missione della storia successiva, ma potrete andarci direttamente senza nessuno blocco. Volendo potreste quindi saltare totalmente i contenuti secondari per concentrarvi sulla storia. Questi però saranno utili per guadagnare soldi per potenziamenti e altri oggetti extra. Se preferirete concentrarvi solo sulla storia, la longevità ne risentirà leggermente dato che potrete arrivare ai titoli di coda in circa 7-8 ore, ma in compenso avrete un’esperienza più concentrata e non annacquata da noiosi compiti extra come nel primo episodio.

A No More Heroes 2 piace esagerare…

Il combattimento funziona in modo molto simile al predecessore: Travisa sarà armato della sua fida beam katana con cui potrà fare a pezzi orde di nemici con spettacolari esecuzioni. Il nostro eroe, oltre alla spada (che dovrà essere sempre ricaricata muovendo il Joy-Con destro, pena l’impossibilità di utilizzarla), potrà sempre contare sulle sue mosse di wrestling per stordire i nemici. Non mancano però le novità in questo sistema, specialmente tra gli effetti della slot machine che compare sempre dopo ogni esecuzione. Ad esempio ci sarà possibile trasformarci in tigre per fare a pezzi i nemici facilmente. Altra grande novità è data dalla possibilità di avere diversi tipi di beam katana, tra cui la possibilità di utilizzarne due contemporaneamente avanzando con la storia.

Tutte queste novità, e un netto miglioramento delle animazioni – comunque con ancora qualche problema – rendono i combattimenti ancora più divertenti e vari rispetto al primo capitolo. A questo aggiungete alcune boss fight ancora più varie e interessanti, e soprattutto la possibilità di usare due nuovi personaggi, Henry e Shinobu, in alcune sezioni a loro dedicate che vantano in combattimento un gameplay diverso da quello di Travis.

Cosa c’è di nuovo su Switch

La versione Switch di No More Heroes 2, come il primo capitolo, presente un netto miglioramento grafico dovuto alla risoluzione migliorata e ai 60fps granitici sia in modalità docked che portatile. La fluidità e i tempi di caricamento ridotti rendono l’esperienza di gioco ancor più godibile anche rispetto alla versione originale su Wii. D’altronde la migliorata velocità d’azione è un toccasana per un gioco di questo genere.

Per quanto riguarda i controlli, questi avranno lo stesso adattamento del primo No More Heroes, con la differenza che si potrà scegliere di non utilizzare affatto le dinamiche da motion controller dei Joy-Con per utilizzarli semplicemente come un pad normale. La differenza sta nel fatto che le esecuzioni con la beam katana si eseguiranno con l’analogico destro invece che con un movimento preciso della mano che impugna il controller. In questo modo il sistema sarà indubbiamente più funzionale, ma perderà leggermente in spettacolarità.

No More Heroes 2 riprende quanto di buono c’era nel primo capitolo e lo espande migliorando tutti gli aspetti, specialmente quelli ludici. La storia mira a essere ancor più esagerata e spettacolare, mentre i cambiamenti fatti al gameplay limano molti difetti del predecessore, limitando al minimo i tempi morti. Se avete amato la prima grande avventura di Travis Touchdown allora amerete sicuramente anche questa.

This post was published on 11 Novembre 2020 11:00

Silvio Mazzitelli

Tutti mi chiamano Shiruz, tanto che ormai lo considero come il mio secondo nome. Scrivo di videogiochi e di altri argomenti a tema nerd da diverso tempo, continuando a divertirmi come se fosse il primo giorno, se non di più. Tra i miei generi videoludici preferiti ci sono gli RPG, gli action duri e puri e i picchiaduro, ma datemi una bella storia in cui perdermi e avrete conquistato il mio cuore. Sono un grande appassionato di tutto ciò che riguarda il Giappone, tanto da averne studiato la lingua, la storia e la cultura durante il mio percorso universitario, senza dimenticarne il lato più pop, con cui sono cresciuto. Amo moltissimo anche la mitologia, in particolare quella nordica e spero un giorno di finire nel Valhalla, in attesa del Ragnarǫk.

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