Yestermorrow è un platform indie in 2D, caratterizzato da viaggi del tempo, puzzle ed enigmi da risolvere e tanta nostalgia di quei titoli che hanno accompagnato l’infanzia dei giocatori più navigati. Nei panni di Yui intraprenderemo un viaggio in terre lontane, passando dall’arido deserto alle più profonde foreste alla ricerca della redenzione e della salvezza, grazie alla possibilità di viaggiare nel tempo per cambiare il passato. Riuscirà l’agile guerriera a porre fine alla sofferenza del suo animo?
La vita della piccola Yui scorre tranquilla fino alla celebrazione di una ricorrenza molto cara alla sua cittadina. Tutto il villaggio è in fermento per l’evento e i cittadini accorrono nella piazza centrale pronti a festeggiare. La celebrazione viene interrotta dall’arrivo di entità corrotte pronte a mettere fine alla quiete del villaggio e, probabilmente, del mondo intero. Purtroppo il padre di Yui, l’officiante della cerimonia, nel tentativo di fermare l’attacco, rimane coinvolto nello scontro.
Manderà Yui a recuperare un ciondolo necessario per fermare l’ondata ma, a causa di una frana, la bambina non riuscirà a portare a termine il compito, rimanendo priva di sensi ed incapace di reagire. Quell’incidente perseguiterà Yui, ormai adulta, per parecchio tempo, tanto da procurarle incubi su quell’evento terribile ogni notte. Il titolo del videogioco è l’unione di Yesterday e Tomorrow e già questo rappresenta un indizio molto chiaro. Sarà infatti attraverso la Torre del Tempo che si aprirà la possibilità di riparare ai tragici eventi di quella notte, viaggiando tra passato, presente e futuro… ma a che costo?
La grafica, all’apparenza un “semplice 2D”, rivela dei livelli di complessità e una varietà strabiliante, andando avanti nel gioco. Il viaggio di Yui si snoderà tra foreste profonde, caverne e aridi deserti, tutti caratterizzati da colori, elementi e particolari studiati nel più minimo particolare. Anche il semplice interno di una casa può rivelare segreti attraverso scale, passaggi segreti e livelli, tutti raggiungibili attraverso il giusto passaggio.
I richiami a grandi glorie videoludiche del passato sono chiari ed evidenti, per tanto possiamo sicuramente dedurre che siano stati inseriti come omaggi e/o easter egg, e ci riportano a delle splendide sensazioni d’infanzia.
Unica pecca in tutto questo splendore è caratterizzata da qualche piccolo sbalzo nel frame rate che può creare qualche problema nelle sezioni platform più impegnative.
Il gameplay di Yestermorrow si basa su tre principi fondamentali:
🔹 I viaggi nel tempo: questa dinamica ci permetterà di viaggiare da una dimensione temporale all’altra, risolvendo rompicapi e puzzle che porteranno conseguenze nel immediato passato e futuro.
🔹 L’agilità: salvo la possibilità di lanciare delle sfere di energia per tutto il gioco sarà privilegiato l’ingegno rispetto all’attacco diretto per il superamento dei boss, la risoluzione di rompicapi o il superamento di uno stage.
🔹 Il giorno e la notte: l’alternarsi delle fasi del giorno avrà conseguenze sulle nostre azioni e muterà, di conseguenza, il background circostante, dandoci la possibilità di interagire in maniera differente con ciò che ci circonda
Il gameplay nel complesso è un bel misto che ricorda a tratti anche i primi “The Legend of Zelda” (la presenza del classico “portacuore” è stato un piacevolissimo salto nel passato) che alterna momenti di puro platform game a boss fight davvero impegnative e dai pattern di mosse ricercati. La ricerca di segreti che ci permetteranno di fare luce sul nostro passato, rintracciabili attraverso l’esplorazione, rende il gioco molto longevo e interessante, nonostante alcune fasi siano per leggermente ripetitive.
Gioco provato su Nintendo Switch
Yestermorrow è un salto nel passato che profuma d’oriente e unisce molti dei temi cult per gli appassionati di videogames vintage in un unico titolo. Viaggi nel tempo si fondono a enigmi formato platform regalando un’esperienza di gioco varia e piacevole. Peccato per la storia che, date le ottime premesse, sarebbe stato piacevole approfondire attraverso dei dialoghi più lunghi e curati. Come lore però funziona perfettamente e impreziosisce questo atipico metroidvania.
This post was published on 5 Novembre 2020 16:25
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