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DIRT 5 (PS4) | Recensione

“Alcune cose che non avrebbero dovuto essere dimenticate andarono perdute. La storia divenne leggenda, la leggenda divenne mito”. Inizia così la trilogia del Signore degli Anelli e se vi state chiedendo perché la recensione di un gioco di corse inizi con una citazione di un film fantasy, vi invitiamo a scoprirlo nelle righe che seguono, andando a scoprire con noi tutto quello che c’è da sapere sull’ultima fatica della Codemaster: DIRT 5!

A tutto gas!

La parola d’ordine di Dirt 5 è velocità! Questo è chiaro fin dai primissimi istanti alle prese con la nuova creatura targata Codemasters. Pronti via, la prima scelta da compiere è se si vuole un’esperienza orientata sulla fluidità a 120 fps, o su un maggior dettaglio qualitativo grafico. Sta all’utente scegliere tra colpo d’occhio o adrenalina al massimo. La sensazione, dopo aver provato il titolo a fondo, è che gli sviluppatori si siano concentrati sulla fluidità del titolo, sacrificando tutto il sacrificabile sull’altare dell’esperienza ludica assoluta.

Dirt 5 è un titolo che risulta complesso nella sua assoluta semplicità. Non avremo infatti strutturati menù da dover gestire: settaggi, elucubrazioni, tasti da dover imparare. Nulla di tutto questo. Dirt 5 è fango, gas, ruote fumanti, velocità, salite e discese, colori e musica a tutto volume. E’ un’esperienza ludica in tutto e per tutto, pensata per essere condivisa con amici e sconosciuti misurandosi in qualcosa che forse si è perduto nel tempo…

Strizzare l’occhio al passato…

Torniamo per un momento all’apertura fantasy della nostra recensione. C’è stato un tempo, nel mondo dei videogiochi automobilistici in cui la velocità era l’unica compagna di viaggio. Parliamo di un tempo in cui per godere di certe sensazioni fatte di checkpoint, di cronometri a tradimento, di cpu sempre pronte a mettere i bastoni tra le ruote in modo più o meno lecito. Erano giochi pensati per mangiarti i gettoni, dove prova dopo prova si trovavano i percorsi e le traiettorie perfette in modo da allungare le proprie partite.

Dirt 5 è l’erede spirituale di quei cabinati arcade d’altri tempi. Un gioco dove, al netto delle immancabili personalizzazioni negli aiuti alla guida, bisogna fondamentalmente imparare a gestire gas e freno, ad impostare le curve e scoprire come far derapare il nostro bolide sulle varie superfici, che siano sterrati, asfalti, fondi fangosi o rocciosi. Il tutto condito con una colonna sonora sempre pronta a spingerci al limite e ad una cornice colorata e festante, fatta di fuochi d’artificio, di aeroplani che ci sfrecciano sopra la testa e di variopinti fumogeni.

Un gioco accessibile

L’essenza di Dirt 5 è questa. Un gioco di corse arcade duro e crudo. Una lotta all’ultima derapata su e giù per il globo, tra scenari che vanno dalle foreste piovose del Brasile alla Cina, passando per i l’Italia (immaginata come una perfetta terra di cave sassose e ponti romani), per i monti greci, per le innevate distese norvegesi o per le strette strade di New York. Senza tralasciare l’Arizona con i suoi stadi e i suoi deserti. Il gioco è diviso per specialità ed ogni specialità ha le sue vetture dedicate. Dalle rally anni 80 e 90, passando per le rally moderne, suv, pick up, estreme e stradali e altre simpatiche chicche.

La modalità carriera è “libera”. C’è infatti un albero di eventi che, una volta superati, ci aprirà gli eventi successivi, divisi per capitoli. Si può tranquillamente scegliere di seguire un determinato ramo e proseguire, ignorando gli eventi paralleli di categorie diverse, oppure affrontarli tutti e finire meticolosamente tutti gli intrecci. Ogni evento superato ci darà punti esperienza, utili a sbloccare nuove skin e personalizzazioni e denaro utile a comprare nuove macchine. La storia ci viene narrata attraverso dei podcast, e man mano che andremo avanti nel gioco avremo accesso a sponsor ed eventi speciali che definiranno una trama di fondo. Le vetture, divise nelle varie categorie (in tutto 13) vengono classificate in prestazioni e maneggevolezza, con voti da C (sufficiente) a S (speciale). Ovviamente le macchine migliori costano di più, ma ogni tracciato ha le sue peculiarità, e non è detto che una macchina vincente su una pista si riveli tale su tutte. Il parco macchine totale non è ampissimo, ma resta comunque più che dignitoso per sbizzarrirsi con in lunghe sessioni di gioco.

Il comparto tecnico

Tecnicamente parlando Dirt 5 non è quanto di meglio visto fin’ora su PS4. La volontà infatti è quella di estremizzare le prestazioni grafiche, rinunciando a modelli poligonali dettagliati o sfondi particolarmente ricchi di dettagli. Anche con la qualità grafica più alta la sensazione è di un gioco che non fa della grafica il suo punto di forza. Questa cosa, che alla fine di una generazione ci dovrebbe far storcere il naso, trova invece la sua collocazione in quel gusto da arcade retrò che questo titolo indubbiamente ha.

La sensazione di velocità e adrenalina infatti è sempre molto accentuata e le varie piste hanno il pregio di essere ben costruite e di richiedono tempo e pratica per essere affrontate sopratutto alle difficoltà più elevate. Alcune sfide, e nello specifico parlo dei mezzi più estremi, risultano oltremodo ostiche. C’è una classe di veicoli, potentissimi ma indomabili, che richiede davvero molta pratica per non finire continuamente contro le barriere del circuito. Ovviamente è consigliato l’utilizzo di un volante, ma pad alla mano il gioco resta molto godibile. A rendere l’esperienza ancora più interessante, oltre alle immancabili sfide online, un editor di circuiti che darà sfogo alla pazzia creativa dei tanti utenti che già in queste ore hanno caricato tracciati folli, mettendoli a disposizione della comunità. La cpu, estremamente efficace nelle difficoltà più alte, risulta “intruppona” e casinista, con grandi scorrettezze, voli e tantissimi incidenti. Nulla di inaspettato in un gioco in cui colpire un muro a 200 km/h, oltre a qualche danno grafico, fa perdere giusto qualche secondo prima di rimettersi in pista, nella migliore tradizione arcade racing.

Dirt 5 è l’erede spirituale dei cabinati arcade che andavano di moda 15/20 anni fa. Un gioco che sacrifica, in parte, una grafica moderna e accattivante per offrire un fluidità e un’adrenalina sempre al massimo delle sue possibilità. Se cercate un gioco che vi dia un piacere immediato, che vi offra sfide veloci, ma non per questo poco impegnative, Dirt 5 è il gioco che fa per voi. Se invece siete alla ricerca di un gioco di corse ragionato e impegnativo, fatto di settaggi realistici e improntato sulla simulazione, questo gioco non è proprio nel target giusto. Dirt 5 è una grande festa di velocità e colori, di musica martellante e gare pazze, romantico nella sua visione old school così dimenticata in questi ultimi anni.

Testato su PS4 pro, ringraziamo Koch Media per averci fornito il codice in anteprima.

This post was published on 2 Novembre 2020 14:00

Mauro Zini

Collaboratore presso Lineadiretta.it e Player.it. Appassionato di libri, cinema, serie Tv e videogiochi. Nerd da quando non era di moda esserlo. Coach di basket e istruttore di minibasket accreditato presso la FIP.

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