Ride 4 è un ponte. Un ponte verso la prossima generazione di console. Per tutti gli amanti delle due ruote, nel senso più ampio del termine, questo titolo rappresenta un punto di arrivo e un nuovo punto di partenza. Si riparte infatti da oltre 250 modelli di motociclette: stradali, naked, da corsa, endurance, motard, storiche. In questo ricchissimo titolo, potrete mettere alla prova il vostro “manico” su oltre 34 tracciati, ricostruiti con grandissima precisione, dominando scenari meteorologici in continuo mutamento.
Sono queste le premesse di un titolo attesissimo dai fan delle due ruote di tutto il mondo. Un lavoro di una casa italianissima, la “Milestone” che ormai è il punto di riferimento della categoria. Saranno riusciti a regalarci l’ennesima perla motoristica, a salutare in modo degno questa generazione videoludica? Scopriamolo nella recensione completa di Ride 4!
Quello che si percepisce mettendo le mani su questo Ride 4, è certamente uno sconfinato amore per le due ruote. Una passione che trasuda da ogni dettaglio, dalla cura maniacale con la quale sono state riprodotte oltre 250 moto di ben 22 costruttori. Ogni motocicletta ha i suoi parametri: accelerazione, velocità, maneggevolezza, frenata, aggiornati in base alle prestazioni della controparte reale e continuamente implementabili attraverso un certosino lavoro di aggiornamento meccanico ed estetico che passa attraverso il proprio garage.
Personalizzazione è la parola d’ordine di questo titolo, che punta moltissimo sul far sentire il giocatore il vero protagonista della storia. All’inizio ci viene infatti chiesto di scegliere il nostro avatar, e man mano che seguiremo la carriera, potremo personalizzare tuta, casco, guanti, stivali, stile di guida e peso del corpo, dettagli che renderanno unica l’esperienza di guida.
Parlando di sensazioni di guida, Ride 4 offre una vasta gamma di emozioni. Le varie motociclette, con le loro differenze strutturali, necessitano di tempo e pazienza per essere padroneggiate. Una stradale base, ad esempio, ha uno stile di guida radicalmente differente tra una moto preparata per la pista o da una endurance. Il peso della moto, la sua reattività ai cambi di direzione, la necessità di adeguare staccate e punti di corda alle varie caratteristiche, rendono il gioco decisamente vario e mai scontato.
A tutto questo va aggiunto il nuovo sistema di meteo variabile, che ci permettere di correre in ogni orario della giornata (anche la notte) e con condizioni che vanno dal sereno alla pioggia scosciante. Condizioni che ovviamente modificano ulteriormente l’esperienza di guida, assieme ai parametri tecnici e al consumo degli pneumatici, altro fattore determinante per riuscire a rendere al meglio. Anche se il gioco consente una vasta personalizzazione degli aiuti di guida, la sensazione è che solamente limitando al massimo l’aiuto della CPU si riesca ad avere quel feedback necessario a “sentire” la moto fino in fondo.
Sul fronte modalità, a farla da padrone è sicuramente la carriera. In Ride 4, questa modalità è divisa per comparti. Si passa dagli eventi regionali (Europa, America, Asia) che necessitano delle relative patenti, e che confluiscono, una volta completate, nella world league che, a sua volta, ci permetterà di accedere alle modalità professionali, la Superbike e la Endurance World League. Proprio la modalità Endurance è la nuova arrivata, e si prospetta come una delle novità più attese di questo titolo. Le gare endurance infatti sono delle vere e proprie gare di durata, con tanto di cambio gomme e rifornimento, in cui la strategia conta quanto e più della guida, con condizioni meteo che passano dal giorno alla notte, regalandoci uno scenario vario ed appagante.
Più si gioca, più si accumulano crediti, con cui andare a comprare, potenziare, elaborare, customizzare le motociclette dai vari concessionari. Interessante sviluppo quello dell’affinità con i vari costruttori. Prediligere infatti una marca rispetto ad altre, ci porterà ad aumentare il feeling con quel mezzo, potendo essere invitati ad eventi esclusivi e ricevendo anche modelli unici in tal senso. Uno sviluppo non lineare della carriera che, unita al classico e solido comparto online, e ad una assistenza post lancio già garantita con contenuti gratuiti e a pagamento in costante aggiornamento, garantirà una longevità davvero strepitosa.
Tecnicamente parlando Ride 4 è un piccolo gioiello. La qualità delle moto e dei tracciati è curata come non mai e si può veramente godere di una serie di dettagli in grado di fare la differenza. Un esempio su tutti, la telecamera in prima persona, che ci regala una visuale interna del casco, comprensiva di naturali movimenti nelle curve, e di un suond ovattato per via dell’imbottitura, è qualcosa di veramente magistrale, in grado di restituire l’emozione della guida a 250 km/h come se fossimo in sella.
Ride 4 è dunque un gioco perfetto? La risposta è no, nonostante i notevoli sforzi fatti, qualche piccolo neo ancora si riesce a trovare. Qualche problematica di telecamera in alcune piste che restituisce un fastidioso feedback a scatti, e un’eccessiva rigidità nell’applicazione dei track limits. Sbagliare ad impostare una curva è umano, finire nella ghiaia è già una penalità, vedersi annullare uno o due giri per aver appena superato un cordolo può essere frustrante in alcuni momenti, sopratutto agli inizi. Importanti gli sforzi fatti nel sistema di intelligenza artificiale ANNA, che apprende assieme a noi, regalandoci un’esperienza di gioco in continua evoluzione. La speranza è quella di non essere falciati selvaggiamente alla prima curva da un pilota irruente come purtroppo ogni tanto ancora accade.
Ride 4 è un titolo must have per tutti gli appassionati di due ruote. Un capitolo che conclude degnamente una generazione di console e segna un nuovo inizio per quella che sta per arrivare. Poter guidare oltre 200 moto, leggendarie, stradali, speciali, sui tracciati più famosi del mondo riprodotti in maniera davvero maniacale non è mai stato così appagante. Il titolo, con le sue meccaniche promette ore e ore di divertimento ed apprendimento. Anche se all’inizio non è un gioco per tutti e richiede tempo ed esperienza per essere padroneggiato, alla fine sa restituire grandi soddisfazioni. Il comparto tecnico è assolutamente all’avanguardia e grandi sforzi sono stati fatti anche sotto il profilo dell’IA. Al netto di qualche piccolo neo, il gioco risulta assolutamente solido e raccomandato.
This post was published on 5 Ottobre 2020 9:00
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