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Recensioni

Star Renegades | Recensione (PC): RPG, pixel e strategia

Raw Fury ci ha permesso di provare la versione PC di Star Renegades, un titolo davvero sorprendente. A un primo impatto può sembrare un semplice gioco indie in pixel art come tanti che può regalare una manciata di ore di gioco divertenti, ma è tutta apparenza: c’è molto di cui parlare sotto quei quadratini colorati.

Sviluppato dai canadesi Masive Damage, Inc., Star Renegades è un RPG roguelite con combattimenti a turni di cui lo stile artistico è solo uno dei tanti punti di forza: il titolo in realtà nasconde dietro la grafica “pastellosa” un solido sistema di avanzamento di livelli, un’elaborata Intelligenza Artificiale e un combattimento strategico e profondo.

Non è un caso che il gioco presenti un bel palmarès di premi vinti: Indiearena Indie Kola Award al Gamescom 2020, Game of the Show del Gamerspack Editor’s Choice del Gamescom 2019, Judge’s Pick al The Mix, 4Gamer Media Highlight Award al Bitsummit. Star Renegades è disponibile dall’8 settembre su PC e Mac, e arriverà su PS4, Xbox One e Nintendo Switch nel corso del 2020.

Ribellione tra dimensioni parallele

I giochi che seguono un impianto roguelike sono per forza di cose molto ridondanti e per questo è raro trovare una trama che sia legata bene alla ripetitività e allo stesso modo coinvolgente. È raro, ma non impossibile: Star Renegades ha una storia sci-fi di tutto rispetto che narra l’epica lotta della Resistenza contro l’Imperium, una potente organizzazione che viaggia tra dimensioni parallele per prosciugare le risorse dei pianeti che sottomette.

A guidare la Resistenza da dimensione a dimensione per contrastare il nemico ci pensa il robot di servizio J5T-1N, che a conti fatti non è altro che il cursore di movimento del giocatore. Una volta fallita una campagna di Resistenza e perso miseramente l’intero gruppo di spedizione, il robot si catapulterà nella prossima dimensione con nuove consapevolezze riguardo l’Imperium per organizzarne un nuovo gruppo di ribelli più forte e promettente.

Ogni volta che si riesce ad avanzare verso un nuovo pianeta, la trama che lega l’Imperium ai nostri protagonisti si infittisce, mentre nel frattempo i membri del party legano tra loro rivelando nuovi dettagli dell’universo narrativo e sbloccando nuove combo o nuove interazioni. E ogni volta che si ripartirà daccapo in una nuova dimensione, ci saranno nuovi personaggi sbloccati, nuove varianti dei personaggi già conosciuti (altrimenti che dimensione parallela è?), nuovi oggetti da poter trovare in giro per le mappe e ancora nuovi elementi di conoscenza riguardo il mondo di gioco e l’Imperium. Non mancano colpi di scena, anche se un po’ telefonati.

Et voilà, ecco come mescolare alla perfezione la ripetitività dei roguelike con una trama coinvolgente.

Gameplay

Resisti. Reclama. Sopravvivi. Ripeti. È con queste quattro parole che viene sintetizzata l’esperienza generale di gioco, eppure tale motto non identifica abbastanza il pacchetto completo del gameplay, costellato da tecnicismi, profondità e soluzioni particolari che donano a Star Renegades un forte carattere.

La Resistenza

Star Renegades è a tutti gli effetti un gioco di ruolo alla giapponese (JRPG), dove il giocatore controlla i movimenti dei propri personaggi nel cosiddetto overworld, il mondo di gioco, mentre invece affronta i combattimenti a turni contro i nemici in schermate separate che rappresentano le ambientazioni in cui sono stati incontrati gli avversari.

Fondamentale è la costruzione del proprio party di ribelli. All’avvio di ogni nuova missione si parte con 3 personaggi a scelta del giocatore, tutti rigorosamente al livello 1, e si procede tra i mondi di gioco acquisendo esperienza, raccogliendo risorse e armi utili e combattendo nemici e boss. Dopo la riconquista di ogni mondo, sarà possibile ampliare il proprio gruppo di avventurieri con un nuovo personaggio tra due scelte casuali offerte dal gioco, fino ad avere un party completo di 6 persone nelle ultime battute di ogni spedizione della Resistenza.

I personaggi hanno tutti statistiche e potenzialità differenti che cambiano anche in base alle loro varianti inter-dimensionali: c’è chi è più utile come support per ricaricare e coprire la squadra, chi invece fa danni ingenti anche se ha difese precarie e una scarsa velocità, e chi fa della rapidità d’esecuzione il suo punto di forza. L’intero party ha poi a disposizione uno zaino dove poter raccogliere oggetti da equipaggiare; ogni personaggio ha infatti 3 categorie di strumenti di cui ha competenze, cosa che permette un’ulteriore grado di personalizzazione delle proprie spedizioni.

Ad incrementare il valore strategico del proprio party ci pensa anche l’interazione sociale. I membri della Resistenza possono fraternizzare tra loro grazie a delle carte personali che vanno giocate spendendo punti azione quando ci si accampa per dormire la notte o quando si riconquista un intero pianeta. Tali carte, oltre a fornire bonus temporanei di vario tipo, aumentano il livello di amicizia tra i diversi personaggi, permettendo di sbloccare nuove carte, ma soprattutto mosse combo da usare in combattimento e nuovi personaggi nati proprio da coloro che hanno legato, utilizzabili nelle prossime dimensioni.

Mondi pittoreschi, esplorazione carente

Passiamo ad analizzare un aspetto dolce-amaro, forse l’unico un po’ deludente di Star Renegades. I mondi di gioco che troveremo lungo il nostro percorso, nonché i livelli fatti da edifici e astronavi, sono tutti generati proceduralmente: sarà difficile, ma non impossibile, trovare dei mondi simili. Eppure, nonostante l’elemento della casualità, l’esplorazione dei livelli risulta fin da subito ripetitiva. La sensazione generale è che manchi qualcosa.

Chiariamoci, il lavoro svolto dietro ogni mondo è esemplare sia dal lato grafico che dal lato tecnico. Ogni livello è diviso in diverse aree, tra le quali possono trovarsi diversi avversari e differenti risorse utili. I mondi principali hanno anche un tempo limitato di esplorazione, diviso in giorno e notte, prima che arrivi il famigerato Behemoth, praticamente il boss di fine livello. La varietà delle aree e l’art style combinati assieme fanno vivere di vita propria le ambientazioni, donando ai mondi un carattere pittoresco affascinante.

Ed è proprio questo il punto: muoversi tra mondi così belli e particolari senza poter fare altro che cliccare un pulsante per sbloccare una nuova area, raccogliere una risorsa o trovare un gruppo di nemici è limitante. È ingiusto che non ci sia praticamente niente da fare durante l’esplorazione di un’ambientazione così ben strutturata.

Altra piccola nota negativa è il pathfinding, la ricerca del percorso ottimale del gruppo di ribelli controllato dal giocatore dopo un click sullo schermo: i nostri personaggi non saranno in grado di superare dei banali ostacoli aggirandoli, e dovremo essere noi con il nostro puntatore a dirigere per bene i loro movimenti.

Strategie di guerra

Il combattimento a turni di Star Renegades è qualcosa di più simile a Into the Breach piuttosto che a un JRPG classico come Pokémon o un tattico con griglia di combattimento come Fire Emblem. Denominato dagli sviluppatori Reactive Time Battle System, consiste nello scegliere le mosse da eseguire di tutto il party sapendo già in precedenza le mosse che faranno gli avversari, in modo da preparare al meglio una strategia che consenta di colpire prima di ogni nemico per fare un CRIT, un danno critico, o per far perdere dei turni. La turnazione in ogni round è visibile dalla timeline del combattimento in alto.

Detta così, sembrerebbe un combattimento che volge sempre in nostro favore, ma la realtà è ben diversa: nonostante la casualità degli incontri, il sistema di gioco crea scontri ad hoc per adattarsi a dare del filo da torcere ai nostri ribelli. Stiamo parlando di ciò che gli sviluppatori hanno chiamato Intelligent Adversary System, un’Intelligenza Artificale che genera nemici e boss procedurali che si uniformano alla nostra esperienza di gioco per essere il più stimolanti e difficili possibili. I primi momenti di gioco infatti saranno davvero ardui da affrontare finché non si riuscirà a padroneggiare bene il combattimento e a conoscere i propri nemici da una schermata apposita (foto in basso).

Occorrerà sbattere la testa numerose volte prima di poter avere un reale avanzamento in gioco, nonostante tutti i tutorial e le guide che ci spiegheranno passo dopo passo come affrontare ogni situazione. Tuttavia, sebbene la ripida curva di apprendimento iniziale si dimostri un grande scoglio da superare, padroneggiare le dinamiche di combattimento diventerà più semplice di quanto possa sembrare inizialmente: una volta imparato che occorre avere a disposizione diverse fonti di danno, che la protezione e la ricarica degli scudi sono fondamentali e che è utile guardare sempre più spesso l’arsenale dei nemici, le loro debolezze e le resistenze, tutto risulterà molto più scorrevole se coadiuvato da una buona costruzione del party.

aesthetic ホ愛ウ

La grafica 2DHD qualifica Star Renegades per quel che è: un capolavoro indie. Le tecniche ad alta definizione e l’ambientazione sci-fi proiettano nella modernità la pixel art in 16 bit, confermando l’ottima fattura del gioco anche a livello visivo. Ad aggiungere un po’ di vibes all’atmosfera generale suscitata dalla grafica ci pensa una colorazione vaporwave, fatta di pigmenti pastello con prevalenza di tonalità rosa e azzurre nei mondi, e di colori più accesi nell’interfaccia di gioco per un tocco più futuristico.

Stonano un po’ col contesto i modelli 2D di personaggi e nemici nei combattimenti, leggermente meno dettagliati rispetto ai mondi vividi, o agli artwork dei dialoghi oppure alle ambientazioni di battaglia originali, ora in una caverna, ora davanti a un colosso robotico antico diventato parte del panorama. Ad ogni modo nel contesto l’amalgama di pixel funziona alla perfezione. Anche gli effetti di lotta e le animazioni sono ben particolareggiati e mai ripetitivi.

Il comparto audio è un altro fattore degno di nota di Star Renegades. Gli effetti sonori sono funzionali al tema sci-fi del gioco mentre le musiche accompagnano l’epica della narrazione con il giusto tono sontuoso; in particolare, la traccia principale ascoltabile anche dai trailer è coinvolgente e lascia trasparire la drammaticità della trama.

In ultimo, sono veramente graditi riferimenti e citazioni alla cultura pop e a narrazioni sci-fi ben più famose, sempre portati in Star Renegades con la giusta ironia. Basti pensare che alla fine fallimentare di ogni spedizione, si ricomincerà dalla Cantina, un bar dove suonano degli alieni. Non vi ricorda qualcosa di inerente a Star Wars? Inoltre in questo bar, giusto per farvelo sapere, è possibile accarezzare il cane.

Conclusioni

Tra colori vapor, ambientazione sci-fi, narrativa solenne e gameplay complesso, Star Renegades è un capolavoro inaspettato che va assolutamente giocato se siete fan della pixel art o dei combattimenti strategici, a patto che riusciate a scendere a compromessi con un certo grado di ripetibilità che è sintomatico dell’essere un roguelike.

This post was published on 8 Settembre 2020 15:15

Alessandro Colantonio

Game designer in erba e chitarrista a tempo perso. Nasce all'ombra del Vesuvio nel 1991, muove i suoi primi passi nel mondo dei videogiochi su un Windows 95 all'età di 5 anni, e diventa presto un Allenatore di Pokémon. Bazzica tra radio web e band durante i suoi studi universitari tra Napoli, Roma e Milano, si parcheggia nella fan-community di Pokémon Milennium dove instaura il suo regime dittatoriale da caporedattore, costruendo una macchina da recensioni e contatti e diventando inconsapevolmente PR. Oggi, oltre a prestare le sue dita a Player.it per articoli, recensioni e approfondimenti, figura anche come streamer di Twtich, content creator di TikTok e PR abusivo. I suoi generi preferiti sono i gestionali, gli strategici, i tattici e i GDR. Ma essendo un accumulatore seriale di videogiochi, cerca sempre di giocare ogni titolo che gli capita sotto mano. Ha una perversione per le pratiche fandom, i cani e la birra artigianale. Adora D&D, va in ira e carica.

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