AWE è un prodotto particolare, forse unico nel suo genere. È il DLC di un gioco del 2019 (Control) che però espande e approfondisce la lore di uno dei videogiochi più enigmatici di sempre uscito nel 2010 per PC e Xbox 360: Alan Wake. Come se questo già non bastasse per farvi capire quanto è difficile fornire una recensione di AWE, in mezzo ci si mettono anche tutti quei problemi sulle proprietà intellettuali che spesso portano uno sviluppatore ad abbandonare per sempre la sua creatura (ma per fortuna questo non è il caso di Sam Lake e Remedy).
Control è un gioco dal combat system immenso. Un titolo che mette al centro del suo essere l’immediatezza e, una volta aver sbloccato tutte le varie abilità di Jesse, fa quasi sentire il giocatore un dio capace di volare, di creare scudi, di controllare la mente degli avversari, di far levitare gli oggetti, per non parlare poi di tutte le possibilità di fuoco offerte dall’arma di servizio. Un titolo inattaccabile sotto questo fronte che presenta però una scarsa caratterizzazione dei nemici, una certa ripetitività nelle ambientazioni e una trama centrale debole. Tutte problematiche – se vogliamo – tipiche dei metroidvania, genere che Control trasporta nel suo universo tridimensionale. A giustificare il tutto però ci pensa una lore sconfinata fatta di documenti censurati, nastri registrati, vecchi video e molti altri file che Remedy ha nascosto tra le ombre della gigantesca struttura brutalista, nota come Oldest House, in cui è ambientato l’intero gioco. La lore di Control è così potente e pregna di significati da fornire profondità non solo alla storia del gioco ma anche a quella di altri titolo Remedy.
Proprio in questo contesto va ad inserirsi Alan Wake, un gioco dal seguito cancellato e che è stato riacquistato dal suo autore solo all’inizio di quest’anno. Nei 10 anni che sono passati dalla sua uscita Sam Lake ha sempre dimostrato di non voler abbandonare il progetto e giocando a Control quest’intenzione è subito palese vista la mole di è informazioni che è possibile trovare su Alan Wake. Sembra quasi che Lake abbia voluto dire al giocatore “Alan è ancora qui, è ancora il centro di tutto”. Questi file, infatti, non sembrano inseriti come un classico easter egg, anzi, se consideriamo che Control è raccontato per la maggior parte dalla sua lore risulta chiaro come questi documenti siano una parte essenziale del gioco, anzi dei giochi. Control infatti sembra essere concepito per essere qualcosa di più che una storia autoconclusiva, piuttosto sembra un titolo di raccordo quasi fosse il pezzo centrale di un gigantesco puzzle che da senso a tutta la figura, di cui ci mancano però tantissimi altri pezzi. Alcuni di essi fanno parte del passato, ma molti altri li vedremo nel futuro.
Ecco allora che dopo il precedente DLC La Fondazione – sempre incluso nel season pass e che va a scavare, letteralmente, nelle profondità della Oldest House – arriva AWE, un DLC dedicato a mettere definitivamente in contatto diretto (come se già non fossero legati da un trama indissolubile di realtà alternative) Control e Alan wake.
Lo sviluppo è abbastanza simile a quanto visto ne La Fondazione: Jesse riceve le solite chiamate dal Telefono Rosso solo che stavolta a farle non è Il Consiglio ma lo scrittore Alan Wake (interpretato come sempre dall’attore Ilkka Villi). L’uomo – dopo essere scomparso nel 2010 nella cittadina di Bright Falls in eventi ancora poco chiari e considerati appunto un AWE (Alterate World Event) dall’Agenzia – sembra essere intrappolato in una sorta di oscurità dalla quale è tutt’ora alla ricerca di un modo per sfuggire. Jesse verrà informata da Alan dell’esistenza della Sezione Investigativa dell’Agenzia, un’area tutta nuova raggiungibile dall’ascensore dell’Esecutivo Centrale.
L’avventura seguirà le vicende del Dr. Emil Hartman, uno dei personaggi secondari di Alan Wake, che dopo essere stato arrestato dall’Agenzia per tutta una serie di reati che andrete man mano a scoprire, ha finito per portare scompiglio nel settore investigativo rivelandosi per quello che è veramente, tanto che il settore è stato sigillato e viene ricordato nei documenti come una delle pagine più oscure dell’Agenzia.
E Alan? Sul fronte narrativo di AWE c’è tutto quello che riguarda sua moglie Alice Wake, il Dr. Hartman, i fratelli Anderson – a cui è legato il meraviglioso easter egg nascosto nella canzone Take Control – e tutti gli eventi di Bright Falls ma Alan non c’è, o meglio si vede in un paio di filmati e in qualche telefonata, ma poi scompare di nuovo lasciando delusi fino alla fine quando colpisce con l’annuncio di un AWE a Bright Falls. Un seguito del gioco del 2010? O qualche altro titolo che avrà di nuovo a che fare con Alan Wake? Al momento non è dato saperlo eppure sembra proprio che Sam Lake abbia dato ad Alan il compito di guidare il giocatore nell’universo narrativo di Remedy. Un mondo fatto di oscurità e luce, di viaggi nel tempo e paradossi, di oggetti alterati e realtà alternative, un mondo dove forse è proprio la penna di Alan che per trovare una fine darà vita a molteplici inizi. D’altronde è lo scrittore stesso che alla fine del suo gioco sembra suggerire al giocatore il senso di tutto, mentre sprofonda nell’oscurità di Cauldron Lake: “Non è un lago, è un oceano”.
AWE non è un’espansione per tutti e non aver giocato ad Alan Wake toglie tante delle soddisfazioni del DLC, ma può comunque essere goduta se avete amato le stranezze di Control, anzi aggiunge finalmente quel qualcosa che mancava alla formula del gioco. AWE può infatti essere considerata quasi come un’espansione horror di Control dove ci sono creature che attaccano nell’oscurità e impossibili da sconfiggere se prima non viene accesa la luce. Il gameplay di Control trova quindi nuova linfa in quella che era la fomula di base di Alan Wake e più volte dovremo spingere Jesse tra le tenebre per riattivare gli interruttori grazie alle celle energetiche che abbiamo avuto modo di conoscere bene per tutto il gioco base.
Questa nuova meccanica dà modo a Remedy di costruire delle boss battle (4 in totale) più ingegnose del semplice schiva e spara e in cui il giocatore dovrà sempre cercare un modo di rimanere alla luce, non solo con le celle energetiche ma anche portando con sé una lampada o spostando le luci dell’area grazie ad appositi interruttori. Inoltre vedremo la meccanica della luce funzionare bene anche in qualche piccolo puzzle.
Le novità però non finiscono qui perchè viene aggiunta anche una nuova forma dell’arma chiamata Adesione, una delle più interessanti forme del gioco che permette di sparare fino a tre granate appiccicose e di farle esplodere a comando. Questo rinfresca il gunplay di gioco quel tanto che basta da renderlo ancora più divertente e soprattutto esplosivo. Miscelando le potenzialità di Adesione con il Lancio, infatti, si potranno creare degli oggetti esplosivi da lanciare contro gli avversari.
La longevità più o meno si attesta sulle 3-4 ore, specie se volete dedicarvi alle attività secondarie (7 in totale) qui meno ispirate che ne La Fondazione e in cui ritroviamo i compiti di pulizia lasciati da Ahti (già visti nel gioco base), ma anche qualche altro interessante oggetto alterato. Le missioni più assurde e cariche di attrattiva di Control erano infatti quelle che riguardavano questi particolari oggetti e in AWE avremo addirittura a che fare con il più grande oggetto alterato registrato dall’Agenzia, il vagone di un treno, oltre che con una tuta aliena parlante e qualche altro succosissimo segreto.
Eccoci di nuovo al termine di una storia che è l’ennesima piccola parte di un tutto che ancora non conosciamo. AWE è un palese annuncio giocabile di Alan Wake 2. Mentre Control è un immenso annuncio velato di Alan Wake 2, solo che tutti i dettagli a riguardo sono nascosti nella lore, così potente ed estesa che la storia dei Faden, esplicita e raccontata nei filmati, lascia quasi il tempo che trova. È come se in 10 anni Sam Lake non avesse fatto altro che pensare a quale seguito dare ad Alan Wake e dopo la perdita dell’IP e tutti i rallentamenti derivati, un seguito era troppo poco, ci voleva qualcosa di più grande, un intero universo alternativo giocabile di cui Alan Wake può essere sia le fondamenta sia una piccola parte del tutto. Una prospettiva che cambia a seconda dell’esperienza del giocatore e dei suoi trascorsi videoludici. Un lavoro gigantesco di cui Control non è il tassello finale, ma piuttosto quello centrale. Un po’ come vedere Avengers: Infinity War senza aver visto le varie saghe dei supereroi Marvel. AWE è un piccolo e interessante interludio e anche se non riesce né a mettere un punto ad Alan Wake né a spiegare appieno gli eventi di Control, riapre le speranze per un seguito dello scrittore Bright Falls.
Abbiamo provato il gioco su PS4 standard.
This post was published on 31 Agosto 2020 12:03
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