Se siete aracnofobici questo potrebbe non essere il gioco che fa al caso vostro.
Anzi no, aspettate un attimo: se siete aracnofobici e volete eliminare ragni ma nella vita reale lo trovate troppo vicino ad un’esperienza pre-morte, Kill It With Fire potrebbe fare al caso vostro perché rappresenta una valvola di sfogo meravigliosa.
Il titolo a dire la verità è abbastanza riduttivo: non c’è soltanto il fuoco tra gli strumenti d’offesa ma un intero arsenale di armi che potrebbe far invidia a ciò che è possibile incrociare all’interno di un FPS bellico in grado di prendersi anche un po’ meno sul serio.
Un po’ sparatutto in prima persona, un po’ puzzle game, molto videogioco simulatore wannabe. Vediamo insieme se Kill It With Fire vale i soldi a cui viene venduto e chi si dovrebbe comprare tale titolo.
Partiamo dal presupposto base: Kill It With Fire non vuole essere una produzione tripla A, non aspira a quel genere di contenuti, non vuole i giocatori che solitamente passando le ore a vagabondare nei mondi aperti di titoli con budget multi milionari. È un videogioco molto simpatico, creato con qualche soldino, che punta a giocatori molto particolari.
Il titolo è ascrivibile al grande calderone dei simulatori divertenti, a là Surgeon Simulator (di cui abbiamo da poco provato il secondo capitolo) tutto risatone e meccaniche all’acqua di rose. Kill It With Fire prende l’impianto ludico di uno sparatutto in prima persona e lo miscela con ingredienti provenienti da tutto il mondo videoludico, mettendoci in mezzo davvero moltissime cose diverse con risultati più o meno interessanti.
La struttura del gioco è la seguente: dieci diverse ambientazioni, tutte caratterizzate da una quantità di aracnidi chiaramente sopra la media, da esplorare e da completare raccogliendo oggetti, trovando nuovi strumenti e risolvendo piccoli compiti che troveremo sparsi su fogli di carta in giro. Dal dare fuoco ad un dato numero di oggetti, al sistemare un giardino riordinando bonsai, passando per incarichi più bizzarri come far esplodere un edificio con una bombola di propano.
Armati di taccuino e aracnoradar il nostro compito come giocatori sarà quello di esplorare i livelli, rispettando consegne, raccogliendo risorse e abbattendo ragni.
Questi ultimi saranno del tutto inoffensivi nei nostri confronti (facendo la felicità di tutti gli aracnofobici appassionati di videogiochi) e saranno disponibili in diverse specie, tutte con comportamenti e caratteristiche visive diverse. Dai ragni esplosivi (che fortunatamente non esistono in natura) ai cuccioli di ragno, da quelli che saltano al volto dell’avventore a quelli che sputano ragnatele manco fossero lama.
Kill It With Fire ci mette di fronte a questa variegata fauna insettoide chiedendo di metterla a tacere colpo dopo colpo.
Ad un analisi più approfondita la bislacca idea di Casey Donnellan Games LLC pubblicata da Tinybuild ha qualche problemino quà e la che finirà per far storcere il naso a molti. In primis il gunplay per così chiamarlo non riserva moltissime soddisfazioni con le armi a proiettile; ammazzare ragni con fucili d’assalto o pistole è particolarmente complicato a causa di una mira anche troppo esosa in termini di precisione.
A questo va aggiunto anche un protagonista con chiari problemi motori, davvero lento nella sua camminata standard e incapace di scattare se trasporta un qualsiasi oggetto (anche di dimensioni contenute).
Tutte caratteristiche che non ledono in modo particolare il gameplay, sia chiaro, ma che fanno storcere il naso più volte andando ad allungare inutilmente i tempi di completamento dei livelli.
Chi ha recensito questo gioco si è limitato a prendere a padellate praticamente qualsiasi ragno presente a schermo, trovando in questi anche dei problemi in sede di bilanciamento.
Di che stiamo parlando?
Kill It With Fire all’atto pratico non presenta alcun tipo di difficoltà perché i ragni, nella loro totalità, sono praticamente inoffensivi. Tolto un ragno in grado di ostruirci la visuale per qualche secondo il resto delle creature che ci ritroveremo ad affrontare a schermo sono incapace di ostacolare il nostro percorso verso lo sterminio, motivo per cui a cui non interesserà in alcun modo sapere chi avremo davanti o cosa perché basteranno al massimo due padellate ben assestate per riportarci a casa la vittoria.
Il game design in sostanza, nel tentativo di offrire un esperienza rilassante finisce per offrire un esperienza che all’atto pratico non prevede ostacoli ma solo bersagli. Qui diventano inutili molte delle proposte dell’arsenale (variegatissimo e bellissimo), visto che all’atto pratico basta davvero soltanto una padella per abbattere gli avversari e completare la stragrande maggioranza delle sfide.
La longevità del titolo, in un ottica da completisti, si attesa sulle quattro o cinque ore, complice il numero non particolarmente elevato di livelli in gioco e la quantità limitata di compiti da eseguire per livello. Kill It With Fire non intende farvi passare con lui l’intera estate, ma più essere il perfetto protagonista di una singola serata, magari passata tra amici e birre.
Dal punto di vista prettamente tecnico Kill It With Fire è un videogioco molto semplice che si difende bene con gli altri titoli dal simile valore produttivo. La grafica è semplice, molto pulita e perfettamente in grado di girare su macchine vetuste senza generare problemi di frame rate o altro.
Il sonoro, senza infamia ne lode dal punto di vista musicale, serve principalmente a generare tensione e ansia quando ci avviciniamo a oggetti con dei ragni attaccati. Qui il gioco riesce a capitalizzare bene il suo comparto di effetti generando genuina ansia e genuine emozioni, con archi dinamici ed effetti che ricordano un certo sapore cinematografico.
Considerato il prezzo budget alla fine è possibile chiudere un occhio sulla longevità del titolo e prenderlo per quel che è: un modo alternativo per accompagnare una birra in compagnia, magari con qualcuno in sala che con i ragni ha davvero un brutto rapporto.
Kill It With Fire è un gioco sempliciotto che farà la gioia di tutti i giocatori aracnofobici intenzionati ad avere vendetta sui propri nemici naturali. Forte di una bizzarria di fondo e di un concept divertente, il titolo si lascia apprezzare da tutti quei giocatori privi di particolari pretese e più interessati a farsi sane risate in compagnia. Ovviamente per potersi approcciare a questo prodotto nel modo migliore è necessario non avere pretese particolarmente alte, ne sperare in prodigi tecnici da tripla A.
This post was published on 12 Agosto 2020 12:39
Le musicassette stanno tornando di gran moda, come i vinili, ed esattamente come tutto ciò…
Volete iniziare a giocare a Dragon Age: The Veilguard ma non sapete dove mettere le…
Dalla Cina è in arrivo un videogioco che definire bizzarro è dire poco: solamente il…
Siete appassionati di GDR cartacei? A Lucca Comics & Games 2024 è stato eletto il…
I messaggi vocali di Whatsapp non sono affatto così sicuri e innocui come credi, anzi:…
Alla fiera giapponese abbiamo provato con mano l'attesissimo soulslike di S-GAME, che punta a divenire…