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Recensioni

Recensione Desperados 3, stealth nel vecchio west

Se Gears Tactics non ha placato la vostra fame di giochi strategici, il team di Mimimi Games ha in serbo per voi una vera chicca. Parliamo di Desperados 3.

C’era una volta il West

Cerchi rogne?

Se non avete mai giocato a Desperados non fatevi ingannare dal numero 3, perchè in realtà ci troviamo di fronte ad un prequel del titolo uscito nel lontano 2001.

In questo capitolo scopriremo la origin story del pistolero John Cooper e la nascita della sua banda, rincontrando personaggi già noti come Doc McCoy e Kate O’Hara. Luoghi iconici della serie come le montagne del Colorado, la paludi della Louisiana o i deserti messicani, faranno da sfondo al nostro viaggio nel selvaggio West.

Mezzogiorno di fuoco

A differenza di quanto si possa pensare, in questo gioco non andremo in giro a riempire di piombo la gente come in Red Dead Redemption, ma dovremo attuare un approccio più tattico/stealth per completare i diversi scenari proposti.

A fine livello vi verrà mostrata la mappa dei vostri fallimenti.

Desperados 3 può essere riassunto in due parole: Trial & Error. Ogni mossa dovrà essere attentamente studiata per non farci impallinare dai diversi nemici. Tramite un sistema di coni visivi potremo decifrare l’area osservata da ogni npc per agire al meglio senza essere scoperti, sarà quindi possibile sfruttare ogni cespuglio ed elemento naturale per nascondersi o addirittura far sembrare la morte di un nemico come un incidente. Questo ultimo aspetto sarà fondamentale soprattutto quando non potremo nascondere qualche sgherro eliminato: dato che in questo caso i loro compagni non daranno l’allarme, nessuno potrà darti la colpa se una campana schiaccia tre persone. In caso di allarme, invece, ci troveremo a dover affrontare molti più nemici ed essere scoperti ci porterà nella maggior parte dei casi ad un game over. Per questo motivo è consigliabile utilizzare la funzione salvataggio e caricamento rapido dopo ogni azione andata a buon fine.

Lungo il nostro viaggio affronteremo diversi personaggi, ognuno con una propria modalità di eliminazione come ad esempio i Poncho che non abbandonano mai la propria posizione e non cedono facilmente alle distrazioni. Potete comunque optare per una sparatoria in vecchio stile, ma riuscirete davvero a rimanere in piedi prima di finire le pallottole?

Il buono, il brutto e la sciamana vudù

La gang di Cooper vanta elementi dalle qualità quanto meno singolari, ognuno dei quali ci permetterà di attuare tattiche sempre diverse in base alle situazioni:

John Cooper: Il capo della banda nonchè protagonista del gioco. Col suo fidato coltello può sbarazzarsi silenziosamente dei nemici sia da vicino che a distanza; puo’ anche distrarre occhi indesiderati lanciando una moneta sul terreno; in caso di emergenza può sfoderare una coppia di revolver.

Doc McCoy: Non è di certo il medico della mutua, questo dottore è un abile cecchino e può distrarre i nemici mentre rattoppa gli alleati feriti.

Hector Mendoza: Questo bestione che sembra uscito da Hateful Eight puo’ piazzare un’enorme trappola per orsi e puo’ attirarvici i curiosi emettendo un forte fischio mentre è nascosto. Da bravo boscaiolo ha con sé una grossa ascia con cui zittire i nemici più capricciosi.

Kate O’ Hara: Una vera femme fatale capace di sedurre chiunque si contrapponga tra lei e i suoi obbiettivi, per poi freddarli con un colpo in testa.

Isabelle Moreau: Una potente sciamana capace di controllare la mente dei nemici per farli uccidere fra loro o riflettere i danni su più bersagli.

Se non ti muovi non ti vede.

A seconda della situazione potremo attuare un diverso approccio, magari fallendo, fino a trovare la giusta esecuzione.

Una meccanica molto interessante è la Modalità Showdown, che metterà il gioco in pausa dandoci così il tempo di organizzare la tattica migliore ed eseguire azioni coordinate, e fidatevi che sono una gioia per gli occhi.

Scenografia, costumi e colonna sonora

Ops!

Il comparto tecnico e artistico non ha nulla da invidiare ad altri giochi ambientati nel Far West. Le ambientazioni sono ricche di elementi scenografici interattivi che non lasciano nessuna azione al caso e permettono un’ampia gamma di tattiche. I personaggi giocabili godono di un’ottima caratterizzazione rendendoli facilmente riconoscibili anche nelle situazioni più concitate, anche se molti npc si somigliano non è sempre facile individuare quale sia un civile o un nemico. Infine il comparto audio ci riporta direttamente ai grandi classici del cinema Western proponendo una serie di tracce ambientali e musicali che rendono il tutto quanto più immersivo possibile.

In conclusione:

Desperados 3 può essere un titolo a tratti snervante per molti giocatori, ma personalmente ho amato il livello di sfida sostanzioso anche alla più bassa difficoltà. Portare a termine una sezione di livello dopo una serie di tentativi falliti regala una soddisfazione unica. Una critica che mi sento di fare è sulla gestione dei percorsi dei nostri personaggi che spesso si lanceranno nei nemici o lasceranno dietro i loro compari. Infine l’assenza del doppiaggio italiano, soprattutto dopo che il primo capitolo vantava voci come Claudio Moneta ed Emanuela Pacotto, è un vero colpo al cuore ma sicuramente l’accento texano dei personaggi è certamente la ciliegina sulla torta.

This post was published on 13 Giugno 2020 13:00

Diego Del Buono

Classe 1992 Studente di lingue cresciuto a pane e videogames, dalla Super Nintendo a tutta gamma Playstation. Nel 2007, scoperto l'online gaming con World of Warcraft, il suo interesse per il mercato videoludico è cresciuto a dismisura. Il suo sogno è di trasformare la sua passione per i videogames in un lavoro. Proprio parlando di WoW, spesso lo troverete su Twitch con il suo canale Ilvecchiojameson.

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