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Recensione Utawarerumono: Prelude to the Fallen (PS4)

Utawarerumono (うたわれるもの AKA “Quello che viene cantato”) è una saga di visual novel particolarmente popolare nel territorio nipponico. Grazie alla progressiva apertura del mercato occidentale per queste specifiche nicchie videoludiche, i giocatori anglofoni hanno sempre più avuto l’occasione di scoprire le bontà e le stranezze del mercato interno nipponico, grazie alle sempre più presenti traduzioni in lingua inglese.

Utawarerumono nello specifico è una serie che in occidente ha avuto poco spazio videoludicamente parlando, ricevendo più che altro adattamenti legati ai prodotti animati. I videogiochi del brand sono arrivati in europa con il contagocce, senza considerare ritardi epocali e tutte le difficoltà del caso. L’occidente ha avuto l’occasione di saggiare unicamente secondo e terzo capitolo della saga, ignorando completamente la narrativa e la struttura del primo, uscito nell’ormai lontano 2002 su PC e Playstation 2.

Qui arriva Utawarerumono : Prelude To The Fallen, operazione di remake portata avanti da Leaf e pubblicata da Nippon Ichi che funge da perfetto punto d’ingresso nella saga per tutti i videogiocatori intenzionati ad immergersi in una visual novel spuria, dotata di interessanti caratteristiche narrative e di qualche scivolone ludico.

Vediamo insieme di che cosa questa storia parla e di come questo viene posto nei confronti del giocatore.

Videogiochi giapponesi.

Che cringe.

Utawarerumono : Prelude To The Fallen è un videogioco dove si passa il 90% del tempo a leggere, come giusto che sia all’interno del paradigma delle visual novel. Il titolo è un videogioco giapponese che più giapponese non si può, con un sacco di illustrazioni statiche, di fondali splendidamente disegnati e di dialoghi doppiati con la tipica verve degli anime, tra voci ultra sibilanti e frasi dette con una carica esagerata rispetto all’intensità della scena.

Il titolo segue le gesta di Hakuoro, protagonista con amnesia che si ritrova ferito gravemente in un bosco mai visto. A salvarlo arrivano due ragazze, entrambe con tratti somatici felini, volenterose di accudirlo sino al momento della guarigione definitiva. Questo permette ad Hakuoro di fare i suoi primi passi all’interno di quello che è un bucolico villaggio, quasi immune al normale scorrere del tempo, dove la semplicità domina la routine e gli eventi non lasciano mai una traccia definitiva sulla vita della gente. Non c’è paura di morire di fame, ne di morire di stenti.

Una triste sorpresa però colpisce il nostro protagonsita e la routine del villaggio: le mire espansionistiche di un avido imperatore mettono il nostro protagonista nella posizione di guidare una ribellione nei suoi confronti, dando inizio ad una catena inarrestabile di eventi che compongono lo svoligmento della storia in sé e per sé.

Utawarerumono : Prelude To The Fallen bilancia fantasy e politica in un melting pot di sicuro interesse, reso ancora più efficace dall’enorme spazio lasciato alla caratterizzazione dei personaggi. Avendo dalla sua gli spazi ed i tempi di una visual novel, Utawarerumono : Prelude To The Fallen si diverte ad esplorare gli anfratti mentali dei personaggi a schermo non lesinando in dettagli e segreti, offrendo ricostruzioni accurate e spesso efficaci di tali personalità fittizie.

Il gioco sarà in grado di strapparvi più di una risata durante il suo corso

La scrittura si attesta sempre quasi sempre di un buon livello, risultando stucchevole quando si spinge troppo sull’accelleratore del weird tipicamente giapponese. Il titolo di Leaf è qualcosa di originariamente dedicato al mercato nipponico e ciò si riscontra in moltissime scelte narrative ed in molti scorci della trama, con donne gatto e discorsi praticamente impossibili da fare in un normale contesto sociale.

Se apprezzate la scrittura degli anime e siete disposti a lasciar da parte il realismo ad ogni costo questo titolo farà sicuramente per voi. Ovviamente ci sentiamo di consigliare Utawarerumono : Prelude To The Fallen unicamente a chi mastica con una certa dimesetichezza l’inglese, complice anche la quantità praticamente infinita di testi che a schermo o meno compariranno per dare colore e dare senso alla vicenda.

Il senso del remake.

Questo è un perfetto esempio di scrittura “giapponese” dei dialoghi.

Utawarerumono : Prelude To The Fallen è il modo più comodo per rivivere il primo tassello della narrativa del brand e, rispetto al suo capitolo originale, presenta al giocatore anche una serie di miglioramenti in grado di svecchiare e aggiornare il gameplay.

Perché sì, Utawarerumono : Prelude To The Fallen è una versione aggiornata e migliorata del primo capitolo della saga che snellisce la storia, aggiorna le interfacce, migliora la scrittura e aggiunge all’alchimia tutta una sezione da SRPG che è stata introdotta a inizio decennio che i capitoli successivi del brand.

Qui si nota il primo grande problema tecnico dell’opera. È palese come gli sforzi profusi dall’azienda nella realizzazione del titolo si siano concentrati nel continuare a fare gli occhiolini al pubblico delle novel. Dal punto di vista grafico i modelli tridimensionali impiegati per le sezioni SRPG sono decisamente sotto gli standard odierni e discorso identico si può fare per animazioni o ambientazioni.

Il sistema di gioco SRPG presenta anche meccaniche interessanti ma che risultano sotto sfruttate nella loro complessità.

Dal punto di vista prettamente ludico Utawarerumono : Prelude To The Fallen continua ad essere una visual novel di stampo super classico, senza nemmeno delle route da seguire. Ogni tanto ci sono queste sparute sezioni da SRPG in cui il giocatore si ritrova ad affrontare battaglie più o meno campali, senza però nemmeno sfiorare la profondità dei titoli più importanti del genere o senza avere particolari guizzi tecnici.

L’impatto del giocatore sugli eventi alla fine dei conti è praticamente nullo e questa combinazione rende di fatto nulla la rigiocabilità per tale titolo. La scarsa quantità delle sezioni SRPG finisce per spezzare il ritmo di gioco e per generare un certo fastidio nell’abbandonare a sé stessa la storia, vero punto di forza del titolo.

Come è possibile notare la qualità delle cutscene tridimensionali non è granché

La summa di tutto ciò è abbastanza semplice: Utawarerumono : Prelude To The Fallen finisce, esattamente come i due videogiochi del brand usciti prima di lui, per essere una visual novel dall’incredibile narrativa che zoppica a causa di qualche spina nel fianco, tra magagne tecniche e scelte ludiche non sempre felicissime.

Di buona qualità la colonna sonora ricreata per l’occasione, che non sostituisce definitivamente quella originale (comunque selezionabile dalle opzioni) ma che accompagna il giocatore con sommo gaudio durante la trentina (!!!) di ore che l’avventura dura.

Utawarerumono : Prelude To The Fallen è un videogioco dedicato ad un pubblico disposto a scendere a patti con tutti i problemi (ed i pregi) di una produzione giapponese per i giapponesi. Se siete pronti a soprassedere a dialoghi non sempre brillanti e ad una quantità di testi che farebbe impallidire un avido lettore, nell’ultima opera di Leaf trovate il perfetto portellone d’entrata per uno dei brand più importanti nel mondo delle visual novel nipponiche. Nonostante problemi tecnici dovuti alla fattura del gioco e a delle parti SRPG che potevano dare molto di più, il titolo di Leaf è un prodotto destinato ad accontentare gli appassionati con le potenziali tà anche per guadagnarsi qualche nuovo fan.

This post was published on 23 Maggio 2020 15:58

Graziano Salini

Perennemente alla ricerca di legami tra argomenti distanti tra loro, con una certa predilezione per musica e videogiochi. Faccio il possibile per fare in modo che ci siano meno errori di concetto possibili sugli articoli di Player.it, grande fan degli errori grammaticali invece, quelli fanno sempre ridere. Quando non sto amministrando questo sito lavoro mi occupo di spiegare cose difficili in maniere semplici su altri siti, su tematiche molto meno allegre dei videogiochi.

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