Tutti ne parlano, tutti lo vogliono, ma nessuno riesce a spiegare il motivo del suo successo. Cosa ha di speciale Animal Crossing: New Horizons? Perché all’improvviso questa IP Nintendo è diventata così famosa?
Cosa ci troverà di interessante un giocatore ventenne (se non trentenne) in un “giochino” che ha come setting un’isoletta in cui i nostri vicini di casa sono degli animaletti pucciosi con una buffa vocina? Perché mio padre entrando in camera mia mentre ho la Switch in mano mi urla contro “Amerigo, ma ancora con ‘sti giochetti… ma vai a faticaaà!”?
La risposta è molto semplice: evasione… il più sincero desiderio di evasione dallo stress e dalle difficoltà della vita quotidiana. Magari sì, qualcuno preferisce sfogarsi facendo a pezzi i demoni su Doom Eternal ma in alternativa nulla ci vieta di acquistare il pacchetto vacanze̶d̶a̶ ̶q̶u̶e̶l̶l̶o̶ ̶s̶p̶i̶e̶t̶a̶t̶o̶ ̶s̶t̶r̶o̶z̶z̶i̶n̶o̶ da quel procione di Tom Nook. O perché non entrambi i titoli? Vi assicuro che alternare le brutali uccisioni del Doomslayer all’annaffiare fiorellini e tagliare legna è qualcosa di magnifico.
Bando alle ciance in questa review scritta a quattro mani, io e Benedetta vi racconteremo la nostra esperienza con Animal Crossing: New Horizons.
Quando finalmente si ha tra le mani una copia materiale o digitale (o entrambe se ti chiami Federico e sei un nostro caro lettore) di New Horizon, per primi conosciamo Mirco e Marco, i quali ci permetteranno di acquistare un biglietto per la nostra isola. Siamo noi a decidere se l’isola si trova nell’emisfero settentrionale o meridionale, facendo sì che l’ora locale si adatti a quella reale.
Arriveremo nella nostra nuova casa tramite un idrovolante della Dodo Airlines e diventeremo il portavoce del villaggio, soggiornando inizialmente in una modesta tenda da campeggio; spetterà a noi decidere se cambiare dimora o meno. Il portavoce ha il compito (volente o nolente) di aiutare Tom Nook a rendere l’isola sempre più ospitale ed appetibile per nuovi viaggiatori.
Tom Nook non è l’unico abitante dell’isola: pochi abitanti girovagano per quelle lande desolate, e i figli di Tom, Mirco e Marco, hanno preso le redini del commercio isolano, stanziandosi prima nella tenda del Centro Servizi e poi in una Bottega che, ovviamente, toccherà a noi costruire. Ma come possiamo contribuire allo sviluppo della nostra terra paradisiaca? Come si è sempre fatto in Animal Crossing, il semplicissimo meccanismo alla base di tutto: accumulando risorse, vendendole per pagare il debito (sempre altissimo!) della nostra casa, oppure consegnandole a Nook per la costruzione di nuovi edifici.
All’inzio, per la raccolta avremo solamente un retino e la canna da pesca: bisogna armarsi quindi di pazienza e tempo, facendo avanti e indietro tra mare blu, al tramonto, all’alba, e Centro Servizi!
New Horizons non è una rivisitazione senza innovazione dei titoli che si sono susseguiti negli anni anzi, sono molte le differenze e le novità di questo Animal Crossing. L’interfaccia del Nook Phone lascia estasiati: semplicissima, colorata, dagli angoli smussati, permette di accedere alla cartina dell’isola, chiamare l’idrovolante, utilizzare un laboratorio, scattare fotografie e soprattutto tenere sotto controllo le miglia Nook.
Le miglia sono un altro strumento di pagamento proprio dell’isola; scambiandolo possiamo ottenere oggetti unici, coupon per altre isole, pagare all’inizio la quota per la tenda. Le miglia si possono ottenere facendo “grandi passi”, come per esempio stesso arrivando sull’isola oppure pescando per la prima volta, ma anche “piccoli passi” quotidiani (piantare cinque fiori, catturare tre insetti!).
Le novità non si limitano a questo: la vera esperienza inizierà quando potremo raggiungere ogni parte della nostra isola, collegando le rive del fiume attraverso un sudatissimo ponte.
Nel Centro Servizi è possibile anche craftare oggetti tramite il banco da lavoro di Nook: necessario però avere dei “progetti”, che si possono comprare da Mirco, oppure trovare in riva al mare, spediti da sconosciuti benefattori.
Sicuramente anche voi, come del resto noi, eravate entusiasti alla possibilità di condividere l’esperienza in multiplayer con i propri amici. E con un po’ di ingenuità non ci aspettavamo che questa funzione fosse possibile solamente avendo un abbonamento Switch online, che permette d’altra parte l’utilizzo dell’online multiplayer per qualsiasi gioco.
Abbiamo però provato lo stesso questa modalità, che non ha grandi problemi: può essere fatta tramite una “lista migliori amici” o tramite dei codici, basta sapere il nome dell’isola di destinazione. Una chat del Nook Phone permette di parlare con i visitatori, ma chiaramente essendo in game è difficile da gestire mentre si accompagnano i propri amici in giro per il nostro villaggio.
Una scoperta piacevole è stata però quella di poter viaggiare verso isole procedurali attraverso i coupon di Tom Nook (2000 miglia ognuno!) per ottenere risorse che magari scarseggiano sulla nostra isola e soprattutto per conoscere nuovi personaggi che potrebbero trasferirsi nel nostro paradiso.
Il pagamento di molti oggetti può essere effettuato sia con stelline, sia con le miglia: per esempio per ottenere gli oggetti di base, potremo craftarli al Centro Servizi, potremo acquistarli da Mirco oppure, se ci rechiamo su un’isola procedurale, acquistarli dal capitano per 100 miglia ognuna.
Inaspettato invece che proprio questi oggetti principali e indispensabili si distruggano dopo un tot di utilizzi perché sono fragili; si possono però potenziare una volta ottenuti tutti, una volta che siamo capaci di ricavare minerali per rendere, per esempio, un retino fragile, un retino. A parte ciò, la quantità di oggetti ottenibili e collezionabili è sorprendente: pacchi “volanti” ci regalano suppellettili sempre varie, dagli alberi cadono sedie, divani, specchi e in Bottega troveremo un “oggetto del giorno”.
Purtroppo, tra le cose che non ci aspettavamo è l’AI dei personaggi ancorata al passato: poche battute, interazioni basiliari, caratterizzazione dei personaggi non adeguata alle possibilità infinite che offre New Horizon. E l’umorismo che ha da sempre caratterizzato il nostro avatar diventa ridondante e stanca un po’ al centesimo “ho catturato una spigola ma non mi sono fatta mala”!
Siamo rimasti sorpresi di come la parte nuova della community fosse totalmente all’oscuro che da sempre è possibile, per una sola console, creare una sola isola/città e soprattutto che il secondo personaggio, dato che si deve condividere quel piccolo pezzo di paradiso, non ha assolutamente la stessa rilevanza del primo utente.
Non essendo il portavoce non avrà le stesse interazioni con Tom Nook, non potrà far progredire la storia, dare inizio a ristrutturazioni, decidere dove collocare i negozi, nella prima fase il ponte. Insomma, vivrà un’esperienza a metà, con la “sola” possibilità di pescare, raccogliere, collezionare, craftare, fino a quando il primo utente non renderà la nostra isola un centro più vivo.
Di fatti la convivenza è spesso difficile: le risorse si esauriscono (ad esempio mele, minerali, pietra, argilla) non permettendo a tutti di completare i propri progetti e raggiungere i goal prefissati. Ed è quindi necessaria pazienza e flessibilità, dote che non tutti hanno dopo aver atteso il titolo per ben otto anni (escludendo Poket Camp e Happy Home Designer).
A livello estetico New Horizons eredita il caratteristico stile chibi dei titoli precedenti evolvendo naturalmente agli standard tecnici di attuale generazione. Quindi texture e modelli più definiti, una maggiore varietà e qualità delle animazioni e attenzione per i dettagli. Notevole anche il lavoro sull’interfaccia utente.
C’è da dire poi che stiamo parlando di un vero e proprio sandbox in cui possiamo posizionare oggetti, edifici e scavare il terreno. Tutto questo con un ciclo giorno notte ed un clima dinamico.
Nella nostra esperienza non abbiamo mai riscontrato bug o errori tecnici ad eccezione dell’ormai già fixato “trucchetto” che permetteva di duplicare gli oggetti. Certo, se pensate di vivere l’esperienza di Animal Crossing ricorrendo ai “trucchetti” forse non siete in sintonia con il mood del gioco.
Due parole anche sul comparto audio: le piacevoli musiche trasmettono una sensazione di spensieratezza in piena sintonia con il gioco. Alcune di queste vi entreranno in testa come quella del negozio di Mirco e Marco. Buffe, divertenti le vocine dei piccoli animaletti abitanti del villaggio.
Su Sachalin ho vissuto, o meglio sto vivendo, una vita da secondo giocatore, precludendomi quindi la possibilità di contribuire attivamente alla progressione della mia isola. Ma non riesco a resistere alla mia pausa quotidiana: pescare, correre avanti e indietro, scoprire come ogni giorno si svelano nuove possibilità e nuove specie da catturare, arredare la mia casa.
New Horizon è il titolo imperdibile del momento, imperdibile soprattutto in questo contesto, dove non possiamo e non dobbiamo uscire; ci offre così la possibilità di passare qualche ora al giorno da un’altra parte, su un’isola lontana e tranquilla.
I miei sette giorni sull’isola Ciroxland si sono rivelati un’esperienza rilassante ed ottima da alternare le mie incursioni nei Palace di Persona 5: Royal e gli spietati demoniaci su Doom Eternal.
Insomma Animal Crossing è un po’ come quando torni a casa da lavoro ed, esausto, ti butti sul divano per non pensare a niente, spegnendo completamente il cervello.
A proposito di casa: la possibilità di poter virtualmente visitare le isole dei nostri amici ed interagire con loro è un ottimo modo per esorcizzare l’attuale isolamento dovuto all’emergenza epidemia. Detto così sembra qualcosa di effimero ma vi garantisco che ha aiutato tanto.
Oggettivamente si tratta di un ottimo prodotto sotto ogni punto di vista che eredita ed amplia tutti gli aspetti della saga iniziata nel lontano 2001. Lo consiglio a tutti, sia agli appassionati che ai neofiti.
This post was published on 27 Marzo 2020 21:32
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