Immaginate di avere la possibilità di poter creare letteralmente tutto ciò che vi passa per la mente. Di animare, interagire e giocare con la vostra creazione per poi condividerla con il resto della community. Questo è Dreams per PlayStation 4, l’ultimo titolo di Media Molecule.
Ma può un gioco che crea giochi essere considerato a sua volta un gioco?
I lettori più attenti e fedeli ricorderanno che ho già parlato di Dreams durante la prova dell’early access iniziata lo scorso maggio in un articolo che include anche una guida introduttiva alla creazione.
Ritengo pertanto superfluo dilungarmi nuovamente sulla descrizione degli elementi di Dreams. Mi piacerebbe piuttosto tirare le somme sul prodotto e scrivere una riflessione sulla sua natura.
Protagonista indiscusso del gioco è appunto il “sogno”, l’elemento o l’insieme di elementi che il giocatore può creare e condividere con il resto della community.
L’esperienza si suddivide in due parti: il Viaggio tra i sogni e la Creazione Onirica. Nei panni del nostro alter-ego, un simpatico spiritello, possiamo visitare tutte le opere realizzate dalla community.
Il numero di contenuti disponibili era già ampissimo un anno fa, immaginate adesso. La qualità di molte di queste opere, che siano semplici video interattivi, musicali o veri e propri giochi, è qualcosa di sbalorditivo.
Sopratutto se consideriamo che sono stati realizzati con un tool venduto a poco meno di €40.
Ho “stressato” la barra di ricerca per analizzare la varietà dei sogni. Non c’è stata una parola chiave che non mi abbia portato a creazioni basate su una determinata opera. Il sistema di tag, così come l’indicizzazione funziona davvero bene, sembra di fare una ricerca su Google.
Ho trovato giochi o elementi di giochi riprodotti fedelmente alle controparti originali. Come l’introduzione del primo Metal Gear Solid o livelli di Crash Bandicoot, Sonic e addirittura PT di Kojima. Sono state ricreate anche intere scene di film, telefilm e anime come la Loggia Nera di Twin Peaks o un intero combattimento contro un angelo da Neon Genesis Evangelion.
Probabilmente se continuassi ad elencare tutto ciò che è stato ricreato non finirei più. Tuttavia Dreams è anche sede di creazioni inedite, del tutto sconnesse dal contesto “pop culture”.
Insomma, il vero scopo del “titolo” di Media Molecule è concretizzare la fantasia del giocatore ed è così che dovrebbe essere utilizzato. Non per altro tali creazioni sono quelle che ho apprezzato di più.
La vostra esperienza nel Viaggio Tra i Sogni andrà sicuramente così: prima cercherete qualsiasi sogno a tema giochi e film e poi, sazi, vi lascerete trasportare tra creazioni più originali.
Dopo aver viaggiato per ore sentirete l’esigenza di iniziare a creare qualcosa anche voi, almeno così è stato per me.
Piccola chicca: l’intera “storia principale”, Il Sogno di Art è stata creata con lo stesso editor che Dreams mette nelle mani dei giocatori.
L’editor di Dreams è uno stumento estremamente potente ma nel contempo facilmente accessibile. Come già specificato è possibile non solo creare qualsiasi cosa come in un programma di modellazione 3D, ma anche animarla, controllarla al fine di creare scenette, esperienze interattive o addirittura giochi con tanto di musiche, effetti sonori e dialoghi.
Nell’editor possiamo realizzare contenuti ex novo oppure remixare creazioni di altri utenti. Possiamo anche scegliere se creare interi sogni oppure semplicemente singoli costrutti di gioco. Un po’ come avveniva nel caro e vecchio Spore di Maxis, troviamo gli editor di Scena di gioco, di Scena della storia, di Scena di esposizione, dei Personaggi, di Scultura, di Congegno, di Musica, di Effetto Sonoro, di Strumento, di Veicolo, di Animazione di Effetto e di Sogni.
Da utente che conosce le basi di diversi engine come Unity o Unreal Engine non posso che constatare diverse similitudini nelle meccaniche della gestione degli eventi. In poche parole: la programmazione.
Perchè sì, Dreams è un gioco in cui il giocatore programma, seppur tramite strumenti estremamente semplificati (molto simile al blueprint di Unreal) il cui utilizzo è spiegato in modo veramente esaustivo dagli ottimi tutorial, suddivisi per tematiche.
Nel giro di poche ore chiunque riuscirà a prendere confidenza con questo potentissimo strumento.
L’editor è stato ottimizzato per il Dualshock 4 e sebbene lo ritenga un sistema di controllo abbastanza buono non posso fare a meno di consigliare l’acquisto di due PlayStation Move.
Soprattutto se vogliamo specializzarci nel body sculpting.
Completata la nostra opera possiamo condividerla online per farla sognare dagli altri giocatori, scegliendo anche se renderla disponibile ad ulteriori modifiche. Possiamo scegliere un nome accompagnato da un tag e delle parole chiave. Un sistema che, come vi ho già spiegato, funziona davvero bene.
Un po’ come in ogni social network la qualità del lavoro viene premiata con dei mi piace e dei follow. Inoltre giocare e creare sogni fa aumentare di livello il vostro profilo sognatore con alcune statistiche (gioco, design, arte, animazione, audio e gestione) delineando anche se siamo più creatori o sognatori.
Non finisce qui però, la community di Media Molecule ha un’organizzazione buona e continua: periodicamente ci sono dei piccoli eventi tematici con tanto di concorsi per premiare i creativi più determinati.
Esistono moltissimi esempi di titoli che possono dare sfogo alla nostra fantasia: Little Big Planet e Mario Maker sono solo alcuni. Tuttavia nessuno può farci provare veramente l’esperienza di un essere un game designer come fa questo prodotto.
Cosa intendo dire? Dreams è il chiaro esempio di come il risultato di una creazione possa essere differente in base al tempo ad essa dedicato.
Alcuni sogni vengono realizzati nel giro di un pomeriggio, altri addirittura in settimane o mesi.
Alcuni di questi sogni potrebbero benissimo essere giochi stand alone per l’impegno e la determinazione impiegata del suo creator. Dopotutto non è così diverso dal realizzare un gioco (o un film animato).
E chissà se in futuro Media Molecule non decida di permettere agli utenti di far diventare questi sogni realtà. Sappiamo infatti da qualche mese che nei piani della software house c’è la volontà di far migrare i sogni degli utenti su altre piattaforme.
Il come e il quando tutto questo avverrà è ancora poco chiaro.
Dreams è solo all’inizio di un lungo cammino che potrebbe portare a una svolta nel medium: un punto di contatto tra creator e giocatore, un nuovo modo di concepire il medium. Una scommessa il cui esito dipende dalla risposta dell’utenza e dalla gestione della community da parte di Media Molecule.
Intanto io continuo a creare e viaggiare da un sogno all’altro, lasciandomi trasportare dalla corrente. E il naufragar mi è dolce in questo mare.
This post was published on 14 Febbraio 2020 11:42
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