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Recensioni

Recensione: The Raven Remastered (PS4)

Tutti i gamer non più “di primo pelo” possono facilmente comprendere quali siano le logiche dietro le remaster: sfruttare l’effetto nostalgia generato dai videogame un po’ più attempati. Cercando di scindere la nostra analisi dall’aspetto meramente commerciale della vicenda, ci verrebbe da porci una domanda: su quali basi viene scelto un gioco per una remaster? Le ragioni possono essere fondamentalmente due. In prima analisi, si può decidere di “restaurare” un gioco di molti anni fa, dando l’opportunità ai più giovani di assaporarlo con una veste grafica aggiornata. In seconda battuta invece, possiamo trovare remastered di titoli che, per le ragioni più svariate non hanno giovato di una release particolarmente fortunata. Da qui la fatidica domanda: The Raven Remastered in quale delle due categorie rientra?

The Raven Remastered: un romanzo giallo fatto videogioco

Se andassimo a consultare la “carta d’identità” del titolo, ci renderemmo subito conto che il titolo “tirato a lucido” risale a poco più di 4 anni fa. The Raven: Legacy of a Master Thief, sviluppato da King Art Games, è la più classica delle avventure grafiche “punta e clicca” che, a causa di una realizzazione tecnica non esattamente all’avanguardia, ricevette un’accoglienza non esaltante. Proprio questa è, quindi, la ragione alla base di The Raven Remastered: cercare di riscattare un’opera scartata con una fretta forse eccessiva.

Anno 1964: il Corvo è tornato! Il ladro più noto al mondo, che tutti ritenevano assicurato alla giustizia, sembra essere di nuovo in azione, e sulle prime pagine dei giornali, mettendo a segno un colpo che ha del clamoroso. Il malvivente ha infatti rubato uno dei due “Occhi della Sfinge“, una coppia di preziosi rubini che, di lì a breve, sarebbe stati esposti al museo del Cairo, in Egitto. Se state già pensando di impersonare una versione alternativa di Sherlock Holmes, vi state sbagliando di grosso. Il giocatore si troverà infatti a vestire i panni di Anton Jakob Zellner, un panciuto agente di polizia svizzero con la passione dei romanzi gialli. Il nostro intrepido ed improbabile eroe si troverà sul treno su cui si trova l’altro Occhio della Sfinge, e percepisce sin da subito che qualcosa non quadra.

Nonostante l’iniziale riluttanza dell’ispettore Legrand, lo stimato funzionario di polizia distintosi per aver arrestato il “precedente Corvo”, Zellner finirà con l’occuparsi del caso, arrivando a svelare tanti segreti dietro l’intera vicenda narrata.

Un omaggio ad Agatha Christie

Un taccuino per annotare tutti i dettagli.

Cosa ci fanno un bambino, un medico, un violinista, un esperto di arte egizia, un bambino un po’ monello ed un poliziotto di mezza età tutti sullo stesso treno? Se siete appassionati dei romanzi gialli, non potrà non esservi venuto in mente Assassinio sull’Orient Express. The Raven Remastered rappresenta un vero e proprio “omaggio videoludico” a questo tipo di letteratura, ed ad Agatha Christie più nello specifico. Sono veramente tante le citazioni ed i riferimenti alle opere della celebre scrittrice britannica. Gli stessi capitoli successivi del gioco, ambientati su una nave da crociera ed in Egitto, non possono non riportarci alla mente romanzi come Dieci piccoli indiani e Poirot sul Nilo. Lo stesso protagonista è una versione digitale del famosissimo Hercule Poirot.

Proprio come le celebri opere a cui è ispirato, The Raven Remastered ha un’andatura precisamente cadenzata. Scordatevi le indagini “alla C.S.I.”, in The Raven investigare su furti ed omicidi avrà un sapore completamente diverso. Il nostro Jakob Zellner si troverà ad operare con calma, discrezione e con una corposa dose di ironia ed autoironia. Tutti i personaggi avranno la loro personalità, i loro traumi del passato e, a volte, i loro scheletri nell’armadio. Gli stessi dialoghi, presenti in quantità ciclopiche, ricalcano lo stile di quelli trovati nei racconti di Agatha Christie: compassati e pieni di sfumature da cogliere.

A caccia di indizi con Jakob Zellner

Come faremo ad imbarcarci sulla nave per Il Cairo?

Come detto in precedenza, i dialoghi la faranno da padrone. Sarà proprio parlando con i vari personaggi che potrete cercare di farvi un’idea sulla loro reale identità e sul loro ruolo nella vicenda. Successivamente, dovrete mettervi alla ricerca dei vari indizi e degli oggetti che vi saranno utili per risolvere gli enigmi. Spesso un fil di ferro vi sarà indispensabile per scassinare una serratura, oppure una fionda potrà essere un utile diversivo. Gli obiettivi secondari non mancheranno e, per essere sicuri di non esservi lasciati nulla alle spalle, tramite la pressione del tasto “quadrato” (su PS4), potrete vedere quali sono gli oggetti e le persone su cui porre la vostra attenzione.

Gli enigmi ed i puzzle da risolvere saranno impegnativi il giusto, senza farci perdere il sonno. La trama, con il suo andamento compassato, ci porterà a dei notevoli colpi di scena, capaci di stupirci e di intrigarci sempre più, fino a raggiungere l’epilogo delle vicende narrate. Il tutto ci spingerà a rivivere determinati capitoli, per avere una visione più completa dei fatti. Inutile dire quanto tutto ciò aumenti la longevità di The Raven Remastered.

Le stesse ambientazioni, dai colori caldi e quasi pastello, e le musiche, volutamente retro, vi catapulteranno di parecchi anni indietro nel tempo, facendovi rivivere le atmosfere uniche di uno dei generi letterari più apprezzati di sempre, e facendoci riscoprire il fascino delle mai troppo lodate avventure grafiche.

Una realizzazione tecnica non sempre all’altezza

Dal punto di vista tecnico, si sarebbe potuto osare un po’ di più.

Arriviamo ora ad analizzare quelle che sono le “note dolenti” di The Raven Remastered. Iniziamo subito col dire che la veste grafica è praticamente la stessa vista nel gioco del 2013. Nonostante una risoluzione in Full HD, non riusciamo a cogliere chissà quali altre migliorie tecniche. I difetti di questa remastered sono praticamente gli stessi che hanno afflitto l’opera originale. Le animazioni facciali, ad esempio, non rendono giustizia alle ambizioni del titolo, risultando spesso spente. Gli stessi movimenti del nostro Zellner saranno spesso lenti, goffi ed impacciati, facendo spesso incastrare l’ispettore elvetico in una sedia.

Continuando ad analizzare il versante tecnico, gli stessi comandi del gioco, almeno sulla versione console, sono tutt’altro che immediati. È pur vero che le avventure grafiche “punta e clicca” sono un prodotto da gustare con mouse e tastiera, ma è altrettanto vero che un po’ di cura in più non avrebbe guastato. In ultima analisi, dei tempi di caricamento ci attenderanno ad ogni singolo scenario a cui avremo accesso, spezzettando un ritmo narrativo già di per sé non velocissimo.

Giudizio finale

Diciamolo chiaramente: The Raven Remastered avrebbe meritato una realizzazione migliore. Si sarebbe potuto fare qualcosa in più a livello grafico, si sarebbero potute migliorare le animazioni facciali, e si, si sarebbe potuti migliorare i comandi. Tuttavia, è impossibile negare il fascino del gioco di King Art Games. Le atmosfere di The Raven sono praticamente uniche nel panorama videoludico attuale, e strizzano l’occhio agli amanti dei romanzi gialli, così come a quelli delle avventure grafiche “alla vecchia maniera”. Se siete disposti a chiudere un occhio su qualche peccatuccio a livello tecnico, vi diamo un consiglio: non lasciatevi scappare The Raven Remastered! Sarebbe un delitto!

Si ringrazia sentitamente THQ Nordic per aver fornito la copia necessaria per la recensione.

This post was published on 26 Marzo 2018 14:03

Claudio Albero

Nasce a Torre del Greco, una piccola metropoli alle falde del Vesuvio, nei favolosi anni ’80, che già però non avevano più niente di favoloso. Provano ad educarlo con Beatles e musica classica sin dalla più tenera età, ma lui, di tutta risposta, si appassiona all’ heavy metal ed ai videogame , spendendo un piccolo patrimonio in sala giochi, quando queste due parole erano ancora slegate dalle slot machine. Dopo aver mosso i primi passi su Sega Master System II con Alex Kidd, il Super Mario con le orecchie a sventola, si innamora dei platform, degli action/adventure e degli RPG, con particolare attenzione alla saga di Final Fantasy. Inguaribile sognatore con le radici saldamente ancorate nel passato, scopre la sua passione per la scrittura quasi per caso, in uno dei tanti pomeriggi passati tra i corridoi della Facoltà di Giurisprudenza di Napoli, dove si laureerà giusto qualche anno dopo, con una tesi in Diritto d’Autore basata sull’opera multimediale. Dopo aver scritto di attualità e musica su Lacooltura.it , Road TV Italia e Federico TV , approda sui lidi di Player.it , in cui comincia sin da subito ad apprendere e fare domande, guadagnandosi rapidamente il titolo di “ redattore rompiscatole del mese ”. Nonostante sia legatissimo alla grande famiglia di Player, non sono rare alcune sue incursioni su portali come Gameplay Café e Spazio Rock . Musica, videogame, concerti, boardgame, modellismo, fumetti, cinema e serie tv: tanti hobby diversi tra loro, ma collegati da un fil rouge che li unisce tutti: il divertimento . È proprio questo che cerca in un videogame, è proprio questo sentimento che muove le sue dita, ed è sempre il divertimento la sensazione che cerca di infondere nei suoi articoli. Al di fuori del mondo del gaming, indossa giacca e cravatta per mimetizzarsi nel mondo degli avvocati, esercitando la professione forense, con lo scopo di conoscere a fondo le “ regole del gioco ”, nonché di minacciare di far causa a chiunque al minimo pretesto.

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