E’ passato poco più di un anno da quando abbiamo fatto la conoscenza di Furia in Darksiders 3, ma eccoci qui pronti per parlarvi ancora di questa serie con Darksiders Genesis. In questo nuovo titolo faremo un enorme (e sottolineo enorme) passo indietro con la narrazione che ci racconta questa volta di eventi antecedenti il primo capitolo.
Altrimenti ci Arrabbiamo
Proprio perchè siamo nel passato incontreremo di nuovo Guerra che insieme a Conflitto, l’ultimo cavaliere mancante all’appello, si dovranno avventurare tra gli inferi e l’Eden per disfare i piani di Lucifero ai danni dell’Equilibrio naturalmente facendosi strada tra orde di demoni nella maniera più tamarra possibile. Proprio come degli apocalittici Bud Spencer e Terence Hill affronteranno alcune delle creature già note ai fan di lunga data incontrando personaggi altrettanto famosi come Abaddon, Samael e naturalmente Vulgrim. Nonostante siano presenti entrambi possiamo tranquillamente affermare che il vero protagonista è proprio Conflitto, l’agile pistolero di cui avevamo sempre intravisto la presenza nei filmati dei capitoli precedenti. A differenza dei suoi fratelli è meno tenebroso e non mancherà occasione di sbeffeggiare i suoi avversari, e Guerra, con battute e frecciatine in pieno stile Deadpool.
Meno Diablolico di quel che si pensi
E’ inutile mentire, sin dal primo Darksiders abbiamo tutti pensato che il fantastico character design della serie gridasse Blizzard Entertainment da ogni modello 3D, ed effettivamente il pensiero è subito volato a Diablo dopo aver visto il trailer di Genesis, ma ci siamo subito ricreduti. Come è ben risaputo ogni titolo del franchise ha esplorato una tipologia diversa di gameplay per adattarsi al meglio allo stile di ogni cavaliere, quindi quale migliore occasione per proporre un Hack ‘n’ Slash isometrico per esprimere al meglio le due pistole di Conflitto? Come detto prima questa scelta aveva fatto nascere qualche dubbio ma una volta provato mi sono trovato tra le mani un titolo che è quanto più Darksiders ci si possa aspettare: brutali combattimenti alternati da fasi di esplorazione, puzzle e platform.
Partiamo dal primo aspetto, i combattimenti, come da tradizione nessun nemico verrà risparmiato dall’ira dei cavalieri. Come detto prima avremo modo di intercambiare Guerra e Conflitto a seconda delle nostre esigenze: Guerra con il suo spadone è perfetto per chi vuole buttarsi nella mischia falciando senza pietà i propri nemici o per accorciare le distanze con un nemico particolarmente schivo, Conflitto invece è per chi preferisce maggiore crowd control sui nemici (tipo il sottoscritto) e tenere a distanza i boss particolarmente ostici. Naturalmente non possono mancare abilità e potenziamenti di ogni tipo grazie anche all’introduzione dei Nuclei. Questi oggetti hanno una probabilità di essere rilasciati dai mostri una volta sconfitti e grazie all’apposita schermata potremo creare la nostra build personalizzata inserendo i nuclei raccolti nei diversi spazi, raccogliere più nuclei della stessa creatura ne potenzierà gli effetti.
Per chi non avesse voglia di rigiocare i livelli passati è possibile accedere all’arena, una serie di livelli in cui l’unico scopo sarà quello di sopravvivere alle ondate di nemici in modo da ottenere premi e potenziare i nuclei raccolti.
Ogni livello di Darksiders Genesis si sviluppa spesso su grosse mappe esplorabili sviluppate su più piani. Attraverso l’esplorazione potremo raccogliere non solo le anime ma anche le monete del traghettatore utili per i diversi acquisti da Vulgrim durante la nostra avventura. A renderci il compito più facile è sicuramente la possibilità di muoversi sul nostro fidato destriero che in molti casi diventerà anche parte integrante dei combattimenti. I diversi segreti e tesori nascosti in ogni mappa implicano una certa dose di backtracking per trovarli tutti e nel mentre potenziare i propri nuclei.
Se nei combattimenti si può prediligere un cavaliere all’altro, con i puzzle la musica cambia dato che dovremo concatenare l’uso di gadget di entrambi per poter sbloccare determinate sezioni come porte o ponti.
L’immancabile sezione platform si ripresenta con elementi tipici della serie come bordi a cui aggrapparci, ganci sospesi e sfere blu che ci permetteranno di aumentare la nostra planata. Il gioco stesso consiglia l’uso del joypad, indicazione che è bene seguire perchè diverse di queste sezioni presentano salti ostici da effettuare solo con la tastiera.
Narrazione altalenante
Se Darksiders 3 aveva il problema di una trama a tratti sbrigativa e dialoghi non molto riusciti, Genesis si risolleva leggermente l’asticella puntando volutamente ad uno stile narrativo molto anni ’80/’90 simile agli show per ragazzi: Di ritorno da ogni missione al quartier generale ai nostri eroi verrà incaricato di sconfiggere un nemico più forte di quello di prima per collezionare oggetti per sconfiggere il boss finale. Problema sorge quando questa diventa l’unica motivazione che spinge i giocatori a esplorare i livelli, tanto da stancare anche i protagonisti. Prima che il continuo avanti indietro dai mondi stufi il gioco finisce con un taglio netto alla storia, così di botto lasciando un po’ l’amaro in bocca.
I dialoghi fortunatamente sono scritti meglio del terzo capitolo spinendo un po’ di più su un linguaggio “maturo” che farà sicuramente sorridere i ragazzini più edgy a cui questo titolo è pienamente rivolto. Conflitto e Guerra si troveranno spesso a battibeccare durante le loro missioni dando vita a siparietti simili ai Buddy Cop Movie.
In conclusione:
Lo sviluppo di Darksiders passa questa volta per le mani di Airship Syndicate, studio composto dagli sviluppatori di Vigil Games, che aveva sviluppato i primi due titoli della serie e questo si sente soprattutto dal punto di vista artistico e del gameplay. Il level design è curato nei minimi dettagli, non solo per la vasta esplorabilità e mostri da sconfiggere, ma anche un’enorme mole di elementi dinamici che reagiscono alle nostre azioni. Il gameplay è solidissimo ma soprattutto divertente, in particolar modo le boss fight. Ognuna di queste richiederà nervi saldi e astuzia per essere superata e ci farà mettere in pratica ogni potere che avremo raccolto, perfino il cavallo! La possibilità di essere giocato in multigiocatore locale (ma anche online) è per me sempre un punto a favore per un titolo action. Infine la possibilità di creare delle piccole build per i propri eroi è una notevole aggiunta al classico shop di Vulgrim. Insomma un Darksiders con i fiocchi che sicuramente non deluderà i fan e sicuramente ne avvicinerà di nuovi. Se queste sono da considerarsi le basi di un quarto capitolo (magari con tutti e quattro i cavalieri), possiamo davvero ben sperare.
Gioco disponibile su PS4 – Xbox One – PC (Provato) – Nintendo Switch – Stadia