Bene, eccomi fra due fuochi. Comunque andrà una delle due fazioni avrà modo di sparare all’impazzata sul mio esile corpo di recensore.
E sappiamo anche perché Pokémon Spada e Scudo sono stati chiamati così: ancora prima dell’uscita del gioco stesso metà lo ha attaccato senza ritegno e l’altra metà lo ha difeso strenuamente.
Io, un plurideluso da Game Freak, da cui non mi aspetto mai nulla per non rimanere scottato, sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Pokémon Spada e Scudo sono dei bei giochi Pokémon, che hanno fatto tanti passi avanti nell’innovazione del brand, ma che hanno ancora alcune vecchie catene da cui liberarsi.
Se volete scoprire di più sull’ottava generazione analizzerò il gioco proseguendo nella recensione, che contiene qualche piccolo spoiler sui contenuti e sulle meccaniche, ma non sulla trama. Uomo avvisato.
Pokémon non è mai stato particolarmente noto per la sua trama intrigante e in Spada e Scudo (che da ora chiamerò SWSH) si ha un ritorno ad una trama particolarmente lineare.
Sicuramente un cambio di rotta che dividerà le opinioni, dopo le sperimentazioni con le trame un po’ più complesse di X & Y e Sole & Luna.
Il gioco inizia diversamente da qualsiasi altro Pokémon: una sfida tra il campione di Galar Dandel e il suo acerrimo rivale Laburno.
Poi si inizia, un onnipresente rivale e migliore amico – Hop – vi accoglie e vi fa strada nella rurale cittadina di Furlongham.
Vi viene fatto scegliere uno starter fra Grookey, Scorbunny e Sobble dal campione di Galar in persona: Dandel, fratello di Hop. Tra l’altro, con un video iniziale davvero emozionante.
Sostanzialmente siete dei giovani allenatori e partite per intraprendere la Sfida delle Palestre della regione di Galar per raccogliere tutte le medaglie e sfidare il Campione in carica per il titolo.
Scopriamo presto che a Galar i Pokémon hanno una particolarità: in determinati luoghi possono Dynamaxizzarsi, ovvero assumere delle forme giganti estremamente potenti. Di conseguenza le lotte Pokémon in questa regione sono state spettacolarizzate e ciascuna città ospita un immenso stadio dedicato alle lotte Dynamax contro i capipalestra, che sono davvero interessanti e ben caratterizzati.
La storia ruota quindi attorno allo studio del misterioso fenomeno Dynamax e Gigamax e alla platealità degli incontri negli stadi, seguiti come veri e propri eventi nazionali. Il tutto è finanziato dal presidente Rose, mecenate nonché proprietario dell’industria energetica che rifornisce tutta Galar.
Fra essi si inseriscono qua è là accenni alla mitologia ed ai misteri della regione, che parlano di come la Notte Oscura, un evento catastrofico, abbia quasi distrutto tutta Galar salvata però da un enigmatico eroe armato di spada e scudo.
La voglia di scoprire di più aumenta mentre attraversiamo le prime città e i primi percorsi.
Ho particolarmente apprezzato i richiami ad alcuni argomenti molto attuali, come il rifornimento energetico, l’inquinamento e il cambiamento climatico che ovviamente non sono principali ma offrono spunti interessanti.
Ad esempio, la versione di Galar del celebre Pokémon corallo Corsola è di tipo spettro, è tutta bianca e ha perso quel brillante colore corallo che lo contraddistingue, simbolo della morte delle barriere coralline.
Weezing di Galar invece richiama una sorta di gentlemen e una ciminiera, recita nel Pokédex:” Assorbe le particelle inquinanti dell’atmosfera e produce aria pulita invece di escrementi”.
La storia prosegue fino all’inevitabile sfida finale contro il campione, e anche dopo i titoli di coda SWSH ci regala qualche ora aggiuntiva di trama in cui approfondiamo l’evoluzione di alcuni personaggi entrati in scena nel corso del gioco e lo svolgimento del ruolo dei Pokémon leggendari Zacian e Zamazenta nella trama.
Il tipo di svolgimento semplice e lineare, che potrebbe piacere oppure no: il target di Pokémon è molto, troppo ampio per accontentare tutti i fan.
È ovvio è che il target principale di Nintendo siano i bambini e le nuove generazioni, ma noi giocatori di vecchia data sicuramente potremmo apprezzare trame un po’ più complesse e profonde.
Pokémon Mistery Dungeon e il film di Detective Pikachu hanno ampiamente dimostrato che si possono avere storie più adulte e profonde pur rimanendo apprezzabili da tutti: quindi sotto anche coi videogiochi, diamogli uno slancio più maturo, eh Game Freak?
Parliamo ora dei contenuti particolarmente apprezzabili di questo capitolo.
Da Let’s Go è stata mantenuta la presenza dei Pokémon nell’overworld: infatti vedremo tutti i Pokémon girovagare nell’erba alta e addirittura inseguirci se ci faremo notare.
L’esplorazione di Galar è una chicca di questo gioco: la regione è infatti ispirata ad una sorta di Regno Unito in piena rivoluzione industriale. La varietà di ambientazioni è ampia e passa dai villaggi rurali di partenza come Furlongham alle grandi metropoli come Steamingtown e Knuckleburg tra ingranaggi giganti in bella vista, macchine a vapore, fiumi, mura medievali e torri.
I percorsi sono meno e più essenziali, è vero, ma sono ben caratterizzati e ciascuno ha una propria particolarità. Ovviamente la decisione di ridurli in termini di quantità e grandezza è stata presa per favorire lo sviluppo delle Terre selvagge. Di cosa si tratta?
La grande novità di questo gioco sono appunto le Terre Selvagge. Si stratta di un vastissimo open world accessibile fin dai primi livelli in cui sono disseminati moltissimi dei mostriciattoli, in una grande varietà di ambienti diversi. In esso si trovano Pokémon di tutti i livelli, quindi non è raro trovare fin da subito mostri di 20 o 30 livelli superiori ai nostri, sebbene non siano catturabili fin da subito (potremo catturarne di più forti ottenendo più medaglie).
Il tutto è condito dai “Raid Dynamax”: si tratta di punti sulla mappa che emettono un’energia straordinaria, caratterizzati da una luce rossa che si alza fino al cielo.
Qui potrete affrontare dei Pokémon Dynamaxati e Gigamaxati in vere e proprie battaglie 4 v 1, che vi daranno poi la possibilità di catturare questi rari Pokémon e ottenere molte ricompense tra le quali caramelle per aumentare l’esperienza, tesori e MT monouso chiamate DT.
Parliamoci chiaro: i raid sono divertentissimi, in compagnia dei propri amici poi sono uno spasso. La ricerca dei Pokémon con forma Gigamax (ottenibili solo così) è un po’ frustrante dati i bassi rate di apparizione, ma affrontarli e cercarli assieme fa volare il tempo.
Nelle Terre Selvagge potremo addirittura accamparci con la tenda (visitabile anche da altri giocatori) per giocare con i nostri mostri, cucinare del Curry, selezionando l’ingrediente primario e una combinazione di bacche a nostra scelta: entrambe le opzioni ottime per aumentare la felicità e l’amicizia con i Pokémon.
Il mondo di gioco è poi interamente esplorabile senza l’utilizzo di MN come Volo o Surf, già tolte nei precedenti giochi, ma che qui sono proprio sostituite da meccaniche di gioco come la Roto-Bici che permette di passare attraverso i vari specchi d’acqua che costellano la regione o il Volo-Taxi. Il tutto snellisce molto le vecchie meccaniche di gioco facendo un passo avanti verso il futuro.
Nonostante i leaks abbiano rivelato con anticipo tutto il Pokédex li ho volutamente evitati tutti, per riprovare un po’ quell’esperienza di quando ero un bambino, senza accesso ad internet, che scopriva con stupore mano a mano tutte le specie di Pokémon presenti nella nuova regione.
E devo dire che i Pokémon di Galar mi hanno colpito: sono belli, colorati, accattivanti.
Scoprire mano a mano i mostri senza averli visti prima è stata un’emozione incredibile, il non sapere chi potrà sbucarti davanti, è un’esperienza che consiglio a tutti i giocatori di Pokémon.
Delle generazioni più recenti è sicuramente quella che ho apprezzato di più per la varietà e la qualità dei nuovi mostri aggiunti.
I Pokémon di Galar vi colpiranno e chissà, magari potreste trovare anche il vostro nuovo preferito!
Apprezzabile è l’evoluzione di alcuni personaggi, ben scritti e che migliorano tantissimo nel corso dell’avventura come Hop, il nostro rivale con i suoi sogni e le sue paure oppure Sonia, l’assistente della professoressa Flora, immersa nei suoi studi sui misteri di Galar.
Nota di merito per le musiche: le composizioni sono a dir poco spettacolari e cullano gentilmente il giocatore nel suo viaggio all’esplorazione di Galar con il sottofondo perfetto per ogni occasione.
La colonna sonora varia tra il celtico irlandese delle terre selvagge, al british rock e alle musiche ritmate e con i cori degli stadi: sono tutte semplicemente perfette per l’immersione nell’atmosfera di gioco. La qualità delle musiche in Pokémon è sempre stata di un livello altissimo, lo stesso Toby Fox di Undertale ci ha lavorato a questo giro.
Una cosa poi che ho apprezzato infinitamente è che la “vecchia” lega Pokémon sia stata trasformata in un torneo. Nello sfidarla nuovamente dopo la prima volta, troverete tra i partecipanti i vari capipalestra già affrontati, i vostri rivali e altri personaggi incontrati nel gioco.
Semplicemente geniale!
Ho avuto l’impressione che con questo capitolo Game Freak abbia voluto trasmettere il messaggio che il gioco sia un cosa estremamente bella se fatta in compagnia.
Le Terre Selvagge sono un chiaro esempio di ciò, e l’attenzione dedicata in questo gioco al lato competitivo mi ha davvero stupito.
Perchè diciamola tutta: chi continua a giocare a Pokémon ben oltre il tempo dedicato alla storia sono i completisti e noi, giocatori competitivi del VGC.
Anche se non so cosa aspettarmi competitivamente dalle forme Dynamax e Gigamax, l’introduzione di nuovi oggetti, nuove abilità, nuove combinazioni di typing e le semplificazioni che hanno aggiunto per il breeding strizzano l’occhio ai giocatori di VGC.
Finalmente hanno ascoltato una parte importante della community cercando di venire incontro alle nostre necessità, e grazie a questi accorgimenti potremo goderci il gioco ancora di più semplificando il procedimento per ottenere Pokémon battle ready, in quanto prima tra EV, IV, mosse e opzione shiny richiedeva praticamente imprendiscibilmente l’utilizzo di hack.
Speriamo quindi in un buon anno di VGC!
Parliamoci chiaro: se il comparto gameplay è davvero divertente, quello tecnico è semplicemente penoso.
Sebbene Game Freak abbia dichiarato che il gioco ha subito il taglio del Pokédex e di molte mosse per fare spazio a nuove animazioni e modelli non ci ha convinto.
La maggior parte dei modelli sono ripresi dal 3DS da Sole e Luna (2016) e alcuni addirittura da XY (2013) quindi non ci sono scuse che tengano.
Le animazioni sono discordanti: alcune sono estremamente abbozzate e povere, alcune davvero stupefacenti come quelle delle mosse dei leggendari.
L’ambientazione di gioco ha degli input stupendi: basti pensare alla magnifica città di Knuckleburg, un vero e proprio castello medievale oppure a quella di Piquedilly, villaggio immerso nella natura incontaminata.
I percorsi poi sono estremamente suggestivi e appropriati per le zone che collegano: dal percorso 9 che attraversa il mare ghiacciato al percorso 6 che si snoda tra antiche rovine su una montagna brulla. Tuttavia questa suggestione si perde in texture appena abbozzate e sfondi delle lotte lontanissimi e disegnati a matite colorate.
Il fatto che Game Freak abbia mentito alla propria community rende il tutto più grave e una pessima mossa, giustamente criticata aspramente dal pubblico.
Non si gioca e non si è mai giocato Pokémon per la grafica, ma è lecito lamentarsi di un gioco che offre un comparto grafico così povero, per di più su una console fissa dalle grandi possibilità come Switch.
Un brand come Pokémon campa anche solo con le vendite dal nome; di sicuro potrebbe investire qualcosa in più in campo grafico per stupire i giocatori nei prossimi capitoli.
Chi non amerebbe vedere i nostri mostri preferiti animati per bene e un mondo di gioco impeccabile?!
Oltretutto alcune delle belle novità introdotte sono poco levigate. Le terre selvagge ad esempio sembrano vuote e sconfinate, dato che i Pokémon appaiono solo avvicinandosi alle zone d’erba con dei pop-up abbastanza irritanti. Il campeggio è una bella introduzione ma anch’essa appena accennata: la visuale in prima persona è orribile, non c’è possibilità di movimento e in alcune zone accampandosi si finisce in uno spazio siderale senza sfondi, orribile.
Ricordate che anche da super appassionati, è giusto far sentire la propria voce per cambiare le cose che non vanno, sempre con il giusto rispetto.
Anche se sono stati fatti dei passi nella nostra direzione, le critiche quest’anno si sono fatte sentire particolarmente, speriamo che Nintendo e Game Freak prendano in considerazione le richieste (sensate) della community.
Come avrete capito, sono un grande amante del brand, anche se non sono per nulla uno che difende a prescindere ogni sua creazione.
Giocato, analizzato e testato, Pokémon Spada e Pokémon Scudo hanno superato le mie aspettative e mi hanno stupito parecchio, regalandomi un ottimo gioco Pokémon e una fantastica ottava gen.
L’obiettivo di mantenersi la già ampia community di appassionati e avvicinare nuovi giocatori al brand è sicuramente riuscito.
La trama è tuttavia appena accennata, i percorsi e i “dungeon” estremamente lineari e semplificati per i più piccoli: ben lontani dalla famigerata Via Vittoria di Kanto, Johto e Hoenn.
Così come la grafica è a malapena sufficiente per ciò che hanno voluto proporre.
Pokémon Spada e Scudo vi regaleranno un emozionante viaggio in un bel mondo di gioco riportando in voi il piacere della scoperta, offrendovi un feel classico della saga pur introducendo tantissime novità stimolanti.
Se questa è la base per i futuri giochi che arriveranno su console fissa benvengano i prossimi, non vedo l’ora.
Per tutte la soluzione completa, MT, Oggetti, e altro consulta la nostra guida completa di Pokémon Spada & Scudo.
This post was published on 21 Novembre 2019 14:41
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