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Recensioni

Tangle Tower Recensione (PC) | L’incantevole intreccio dell’investigazione

Una tipologia di giochi che fortunatamente è riuscita a tornare in auge grazie agli sviluppatori indipendenti è senza ombra di dubbio quella delle avventure grafiche punta&clicca, specie con sottotrame o meccaniche investigative.

Tangle Tower è l’esempio lampante di ciò, un prodotto sviluppato e distribuito dai ragazzi di SFB Games con una cura ed una passione riconoscibili immediatamente, seguito diretto di quella gemma di nicchia di Detective Grimoire: Secret of the Swamp uscito nel lontano 2014.

Volete scoprire la validità di questo intrigante gioco da detective? Continuate ad indagare attraverso la nostra recensione!

 

Parenti Serpenti

 

 

I protagonisti di quest’avventura sono la coppia di ormai famosi detective Grimoire e Sally, convocati nella misteriosa ed antichissima Tangle Tower per risolvere l’efferato omicidio di una dei suoi abitanti, Freya Fellow, che sembra esser stata uccisa dal ritratto che ella stessa stava realizzando per la sua parente Fiona Fellow.

Ben presto ci accorgeremo che l’unica apparente testimone del delitto, Fiona, non potrà darci molte informazioni aggiuntive, e saremo dunque costretti a fare la conoscenza di tutti gli altri membri delle tre famiglie che abitano la Torre ed i cui destini si sono intrecciati per generazioni, cercando di ricavare una soluzione e, possibilmente, un colpevole per l’omicidio.

Ed è qui che già Tangle Tower mostra la qualità delle sue carte, con un cast di personaggi variopinti a dir poco, completamente doppiati in inglese e animati a mano con tanto di tema musicale personale che partirà ogni volta che li incontreremo. Conversare con i residenti di Tangle Tower, scoprire i loro segreti ed agende o cercare in qualche modo di confutare le loro dichiarazioni discordanti sull’omicidio.

 

 

L’intera avventura, che non durerà più di sette ore, riesce a tener un ottimo ritmo cadenzato per gran parte delle indagini, investendo il giocatore di informazioni e nomi da ricordare senza però stancandolo troppo, per poi partire a razzo sul finale con un intricato miscuglio di rivelazioni e colpi di scena difficili da prevedere anche per un occhio attento.

Purtroppo la mancanza di una conclusione “effettiva” che può portare a pensare ad un eventuale seguito trattiene la narrazione dal chiudersi in un perfetto cerchio, ma avremo comunque modo di smascherare l’identità del colpevole (o colpevoli?) con una catarsi emotiva fatta di logica fattuale e momenti eureka non da poco.

 

Impronte digitali? Fedine penali? Prima risolvimi questo enigma e poi ti do l’indizio

 

 

Il compito del giocatore sarà quello di interrogare tutti i sospettati, registrare nel taccuino di Grimoire ogni informazione importante e poi presentarle di nuovo ai vari abitanti della torre, cercando di trovare qualche indizio che possa confermare un possibile sospetto venuto fuori dalle dichiarazioni. 

La maggior parte degli indizi saranno nascosti dietro a divertenti ed intricati enigmi presenti in praticamente ogni stanza della torre. Ogni enigma è legato ad un personaggio ed avrà una sua soluzione e metodo d’approccio unico. Ce ne saranno alcuni risolvibili in breve tempo, altri che invece potrebbero richiedere qualche or-ehm, minuto della vostra attenzione.

Proprio per questo e nonostante la complessità di questi enigmi sia il pane quotidiano per questo genere di giochi, la soluzione di alcuni di essi non risulta sempre molto chiara, e potrebbe infatti richiedere molti, moltissimi tentativi per trovare la giusta combinazione che possa risolvere l’indovinello.

 

 

Discorso diverso per le deduzioni dei due detective, in cui dovremo rielaborare le informazioni in nostro possesso per far confessare i sospettati, dalla meccanica relativamente semplice. Per farlo basterà mettere in ordine un due indizi e due constatazioni tra quelli che avremo a disposizione in base ad una domanda che vorticherà nella mente degli investigatori, ed il gioco sarà fatto.

Il titolo premia senza ombra di dubbio gli attenti osservatori ed ascoltatori, e la sensazione di vittoria che riuscirà a prenderci quando arriveremo molto prima dei due detective alla risoluzione di un sospetto sarà decisamente una bella goduria. In caso poi non riusciste a capire cosa fare o magari vi siete dimenticati di perquisire una stanza, ci penserà un comodo pulsante sulla mappa di gioco a darvi un indizio sul da farsi. 

 

“Ah, non stai guardando Cartoon Network?”

 

 

Altri tasselli importantissimi che incorniciano un prodotto dalla qualità meritevole sono, ovviamente, quelli che balzano immediatamente all’occhio (e all’orecchio): il comparto artistico ed il doppiaggio. 

Non c’è nient’altro da fare se non i complimenti a SFB Games, perché la qualità degli artwork, dei background e soprattutto delle animazioni disegnate a mano di tutti i personaggi di Tangle Tower è superlativa, e lo stile cartoon tipico dei prodotti d’inizio anni 2000 lo rendono un colpo al cuore per i più nostalgici tra i videogiocatori.

 

 

La grande personalità e imposizione scenografica dei personaggi è anche coadiuvata da un ottimo lavoro di doppiaggio che ricopre ogni singola linea di dialogo del gioco, con attori molto professionali che rendono l’intero caso della Tangle Tower molto più personale e coinvolgente.

Menzione d’onore anche alle musiche del gioco, che permeano la torre e le stanze dei suoi ospiti senza attirare troppo l’attenzione ma rimanendo comunque in circolo con un’atmosfera molto noir, nonostante i colori sgargianti dei background.

 

In Sintesi

 

Tangle Tower è il titolo che fa per voi se avete amato il suo predecessore nel 2014 o semplicemente se avete fame di avventure punta e clicca investigative. Il delitto è strutturato magistralmente, la coerenza vige in ogni dichiarazione e sospetto, mentre la narrazione s’impenna verso la fine ma purtroppo non riesce a donarci una conclusione abbastanza soddisfacente. Se gli enigmi complessi e a volte privi di una soluzione chiara e visibile fin dall’inizio vi mettono in suggestione, pensateci due volte prima di varcare la soglia della Tangle Tower. 

This post was published on 16 Novembre 2019 13:06

Riccardo Liberati

Classe 1997, cresciuto immerso dai libri, cartoni e videogiochi, ho sempre desiderato e provato fin dalla tenera età a creare storie fantasiose che rendessero un po' più brillante la mia vita monotona. Ho trascorso l'infanzia in solitaria, giocando a quanti più titoli possibili, spaziando dai vecchi J-RPG di Square Enix fino ai più violenti sparatutto su PC, non disdegnando nel frattempo RTS, platform e giochi di corse automobilistiche. Alle superiori riesco finalmente ad aprirmi e a trovare dei compagni con i miei stessi gusti e sogni, e capisco che non amo tanto i videogiochi, quanto la cultura ed i messaggi dietro di essi, gli stessi che ho sempre trovato nei libri, film e qualsiasi altro tipo di medium artistico. Inizio a lottare per questo concetto scrivendo all'impazzata ed accrescendo la mia cultura ancor di più, sia attraverso la scuola che attraverso gli incontri e le persone d'ogni giorno. Questo bel sogno finisce con l'arrivo all'università, periodo peggio di qualsiasi film horror che abbia mai visto e che mi costringe a mollare tutto e rifugiarmi nella mia Fortezza della Solitudine per tre anni, perdendo interesse e linfa vitale per qualsiasi cosa. Nel frattempo ho lavorato in numerosi settori, dall'aiuto vendita al libraio al tutor privato, e nel 2018 inizio a scrivere per Player.it, il mio primo incarico ufficiale come giornalista videoludico e che mi ha formato moltissimo sia nell'ambito dei videogiochi che in quello della scrittura basilare. Oggi ho ripreso a studiare grazie alla scelta repentina ed irrazionale di iscrivermi alla Scuola Holden di Torino, luogo da cui vi scrivo, abbandonando casa per la prima volta ed il luogo natale di ogni mio piccolo successo e grande fallimento. La mia speranza? Quella di poter riuscire a trovare una strada ben delineata, facendo quello che mi piace fare senza dovermi sottomettere a nessuno

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