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Recensioni

MediEvil | Recensione di una fan nostalgica

MediEvil è una pietra miliare della storia videoludica, uscito per la prima volta in Europa nel 1998 e seguito da MediEvil 2 nel 2000. Nel 2005 è stato fatto il primo remake, MediEvil Resurrection, uscito per PSP e che non è stato proprio un successone.

Chiunque abbia posseduto una PlayStation 1 ha per forza giocato (o almeno sentito parlare) del teschione per eccellenza: Sir Daniel Fortesque. Con la sua camminata sghemba per colpa dei sabaton lunghissimi, il cavaliere spilungone si è subito guadagnato un posto nei nostri cuori da videogiocatori.

Dopo 21 anni, arriva il remake di questo celebre gioco, sviluppato da Other Ocean Interactive e pubblicato da Sony Interactive Entertainment, e non è quello che ci aspettavamo.

Dormirò quando sono morto, o forse no?

Questa volta si è voluto accentuare il lato umano di Sir Daniel, che prima di essere un ossuto uomo in armatura è stato un valoroso cavaliere di Gallowmere. Ed è così che il personaggio principale di questa saga smette di essere soltanto un morto a cui hanno interrotto l’eterno riposo e assume sfumature nuove. Lo accompagneremo, in questa lunga e innaturale notte di Gallowmere, in un percorso che non è solo vendetta nei confronti di Zarok, il malvagio stregone responsabile della morte del pavido Sir Daniel. Affronteremo un percorso di riscatto e redenzione, in una trasposizione più “dura” dell’intera vicenda. C’è da precisare che questi temi un po’ più “scuri” saranno approfonditi principalmente nel fumetto digitale, presente della versione Deluxe di MediEvil.

Il teschio più buffo del mondo videoludico attraverserà rocamboleschi livelli adrenalici, con il solo fine di mettere fine a questa storiaccia di stregoni con manie di grandezza che hanno frainteso quando i genitori gli hanno detto:“Tesoro, è ora che tu ti faccia una famiglia”.

Gameplay – Squadra che vince non si cambia?

Per chi non fosse familiare con la saga, MediEvil è un’avventura dinamica dark fantasy, con delle sfumature di hack n slash. Il nostro scopo, come detto in precedenza, sarà quello di sconfiggere il malvagio Zarok e, nel frattempo, donare nuovo riposo ai morti di Gallowmere. Ci troveremo a dover superare diversi livelli, pieni di nemici da sconfiggere e tesori nascosti da trovare. Sono stati mantenuti i Calici delle Anime (qui potete trovare la nostra guida), da riempire al 100% per poter sbloccare nuove armi più potenti. Se ve lo state chiedendo, sì: la prima cosa che ho fatto una volta preso il controllo di Sir Dan è stato staccargli un braccio per ottenere un’arma di fortuna.

Il gameplay è identico al titolo originale per PlayStation 1 uscito nel 1998. Mi dispiace? No, non proprio. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa di nuovo, vedere delle innovazioni in un gioco che ha 21 anni e che, tenuto così com’è, senza cambiare, è invecchiato un po’ maluccio.

Questo titolo è un remake che non porta molte novità nella serie e ha lasciato delusi non pochi fan. Io stessa sono combattuta, il mio animo è diviso in due parti che si fanno la guerra: il mio lato nostalgico è andato in brodo di giuggiole ripensando ai bellissimi momenti passati con la mia mamma a giocare al capitolo originale; d’altro canto, però, c’è il lato moderno di me, quello al passo coi tempi, sempre in cerca di nuove sfide, che è rimasto deluso da quello che ha giocato.

In un periodo così ricco di rifacimenti videoludici (Resident Evil 2Spyro Reignited TrilogyThe Legend Of Zelda: Link’s AwakeningCrash Bandicoot N. Sane Trilogy) questo MediEvil sembra quasi un barattolo di Ciao Crem su uno scaffale pieno di Nutella. Ma va bene così, a volte si sente il bisogno di qualcosa di familiare, di rassicurante, di qualcosa che abbia il sapore di casa.

Ovviamente non c’è giusto e sbagliato in una situazione come questa. Come diceva mia nonna: “Non tutti i gusti sono alla menta” e bisogna farsene una ragione. Ognuno ha le sue preferenze, ma non si può negare che MediEvil sia un bel gioco.

Camera, visuale e Dan Cam

C’è da dire che gli sviluppatori si sono impegnati a migliorare la camera di gioco e risolvere tutti quei fastidiosi problemi che si presentavano con il titolo originale. Ora la situazione è gestibile e non ci si deve preoccupare della visuale che non obbedisce al nostro volere.

La Dan Cam è una simpatica aggiunta: schiacciando l’apposito tasto sul controller, la visuale entrerà in modalità Dan Cam, spostandosi alle spalle del personaggio e offrendoci un assaggio di quello che vede il nostro eroe (be’, più o meno, considerato che il poverino non ha più un occhio). Tutto ciò sfocia in un simpatico e storpio Sir Dan che ruoterà innaturalmente la testa per guardarci dritto in faccia, con quella sua tipica espressione un po’ ebete.

Nemici e difficoltà

I nemici sono stati rinnovati nelle animazioni e nella grafica, rimanendo nel loro animo sempre i soliti di un tempo. Non sono state apportate modifiche ai boss, ma nel contesto le sfide non stonano e risultano accattivanti nonostante tutti gli anni passati.

Le boss fight sono figlie della loro epoca, immutate nel tempo; chi è un veterano dell’ambiente videoludico potrebbe trovarle quasi scontate: le tattiche ormai le conosciamo tutti, ma in fondo in fondo ci piace così.

L’Opinione della Mamma

I miei genitori sono stati quelli che mi hanno influenzato più di tutti per quanto riguarda i videogame. È grazie a loro che è nata la mia ossessione passione per Resident Evil. Tra uno zombie e l’altro, la mia mamma ha giocato moltissimo a MediEvil. Tra i ricordi che conservo con più affetto ci sono tutte quelle volte che la costringevo a giocare perché io ero troppo piccola per reggere un joypad in mano e lei, con tutta la pazienza del mondo, rigiocava per l’ennesima volta MediEvil. Il testone che sembra un po’ scemo di Sir Daniel Fortesque mi ha accompagnato per tutta l’infanzia anche grazie all’amore della mia mamma per quella sua figlia un po’ rompiscatole.

È proprio per questo che, in questo articolo, voglio dare spazio a lei, giocatrice un po’ stagionata, in modo da poter sentire la sua opinione su un gioco così ricco di significato.

 

“MediEvil è un gioco che ha riempito le mie giornate quando mia figlia era piccola: era divertente, spassoso, i livelli erano gradevoli e avvincenti sia per me adulta che per la bimba piccola. Rigiocarlo è stato come fare un tuffo nel passato, un nostalgico passo indietro e ritornare per un paio d’ore una mamma più giovane, con una nuova occasione per rinforzare un legame con mia figlia. Non sono un’esperta di critica ma posso dirvi una cosa: è il gioco di cui si sentiva il bisogno, di quelli che ti smuovono qualcosa dentro e sei felice di comprare già solo per le emozioni che ti fa riaffiorare alla mente.

È un remake degno di questo nome?

Ne abbiamo visti tanti nel corso del tempo, di remake. Molti ben riusciti, ma altri completamente da dimenticare. MediEvil 2019 non contiene novità, ma nonostante tutto è ganzo, piacevole da giocare. Gli sviluppatori hanno riportato in vita, in 4K, un gioco che ha scalfito il cuore dei videogiocatori e lasciato un segno permanente.

Ho scomodato il mio migliore amico per un confronto mentre era a lavoro e dopo aver fatto un po’ di chiacchiere siamo giunti a una conclusione: sì, per l’amore del cielo, questo è un remake fatto come si deve ed è un titolo valido come lo è il remake di Resident Evil 2 uscito quest’anno. Smettiamola di girarci intorno, di lamentarci, di essere scontenti. Perché, siamo onesti, qualsiasi cosa venga fatta ci sarà sempre qualcuno scontento, è la vita.

Compratevi e godetevi questo gioco, fatelo il vostro tuffo nel passato, crogiolatevi nella nostalgia dei tempi che furono. 

Quant’è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
Del doman non v’è certezza.
{Lorenzo il Magnifico

This post was published on 1 Novembre 2019 9:29

Tatiana Maniero

Creatura mitologica che da anni infesta i server di Dungeon&Dragons Online; la troverete facilmente a sfogare la sua grafomania su innocenti quaderni, macchiati per sempre dei suoi deliri. Nutre una profonda ossessione nei confronti di tutto ciò che riguarda Resident Evil sin dalla tenera età: quando tutte le amichette erano infatuate dei Blue, il suo fidanzato ideale era -e lo è tutt’ora- Leon S. Kennedy.

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