Non sempre per colonizzare un pianeta c’è bisogno di guerre e armi terraformanti, a volte bastano impegno, dolcezza e tanti robot proprio come in Autonauts, il nuovo titolo sviluppato da Denki.
La mia prima colonia automatizzata
Il gioco si apre con il nostro arrivo su di un pianeta identico alla Terra sulla quale però non vi sembra esserci traccia di civilizzazione, sarà quindi nostro compito creare una colonia dove far fiorire la vita.
Per fare ciò dovremo ricavare risorse, costruire strutture e avanzare le nostre tecnologie, ma come si fa a colonizzare un pianeta completamente da soli? Ma con un esercito di robot programmabili ovviamente! Lo scopo di Autonauts infatti è quello di rendere sempre più automatizzata la nostra colonia in modo da dover fare il minor numero di azioni possibili.
Programmare i nostri bot sarà uno dei punti saldi di questo gioco e per farlo viene offerto al giocatore un sistema davvero semplice ed intuitivo: Ogni Bot potrà letteralmente registrare ogni nostra azione che verrà tradotta in vero e proprio linguaggio di programmazione personalizzabile, una volta avviato il robot imiterà alla perfezione ciò che gli è stato mostrato in un ciclo che imposteremo noi stessi. Nonostante i nostri amici metallici svolgeranno per noi il lavoro sporco servirà spesso, soprattutto nelle fasi iniziali, la nostra mano per ricaricaricarli o per selezionare le nuove tecnologie da ricercare. Ad accompagnarci nel nostro viaggio saranno una serie di missioni ed obiettivi che ci guideranno alla scoperta di nuovi progetti.
Non tutti i processi sono così automatici
Nonostante si parli tanto di automatizzazione alcuni passaggi, soprattutto nel tutorial, non sono così automatici. Autonauts si pone in maniera molto basilare sostituendo molti dei testi con immagini, quasi come un libro per bambini, lasciandoci però navigare in una serie di figure squadrate di oggetti come utensili, strutture e risorse. Tolta qualche spiegazione nel tutorial il gioco lascia a noi scoprire come completare i diversi obiettivi e come ottenere le varie risorse finendo per passare ore a cercare di capire come fare mentre dovremo comunque badare alla nostra colonia creando così qualche loop da cui se ne può uscire anche dopo qualche ora. Fortunatamente il gamplay è davvero semplice affidando a WASD la telecamera (che purtroppo non può ruotare) e al mouse le azioni principali di raccolta e rilascio. La programmazione dei bot, per quanto semplicistica, può a volte incappare in qualche errore facendo piantare i robot e costringendoci a riprogrammarli anche se la sequenza era corretta.
In conclusione:
A primo acchitto Autonauts può sembrare un misto tra Minecraft e Factorio, ed un po’ lo è, ma il design colorato e le meccaniche gestionali riescono a fargli avere un’identità propria. L’idea di base si sviluppa tranquillamente senza troppe pretese, difatti una volta entrati nel meccanismo svela un gameplay soddisfacente che vi terrà incollati per parecchio tempo quasi come un giochino per mobile. Le meccaniche di programmazione sono sicuramente uno degli aspetti migliori del gioco permettendoci di prendere dimestichezza con delle vere e proprie nozioni di coding fruibili da tutti quanti. Benchè il gioco non spicchi a causa di alcuni asset grafici ed alcune lacune tecniche, è sicuramente un’ottima alternativa per i più piccoli se li si vuole avvicinare ad un qualcosa di creativo e al tempo stesso organizzativo per introdurli ad alcune meccaniche gestionali in compagnia di adorabili robot, ma soprattutto per mostrare che molto spesso non servono scontri e violenza per conquistare il modo ma basta un po’ di impegno e qualche amico ad aiutarti.